Fast & Furious 6: recensione del film con Vin Diesel

-

Chi l’avrebbe mai immaginato, dodici anni fa, che da un film di corse clandestine ambientato nelle strade di Los Angeles sarebbe nata una delle saghe più longeve e redditizie della storia del cinema d’azione? Eppure eccoci qui: con Fast & Furious 6, Vin Diesel e Paul Walker tornano a guidare un franchise che, da fenomeno di nicchia, è diventato un colossal globale. Diretto da Justin Lin, questo sesto capitolo non solo mantiene la promessa di spettacolo ma riesce persino a superare, per ambizione e scala, il precedente Fast Five.

Famiglia, adrenalina e spettacolo totale

Dopo la rapina di Rio e i cento milioni conquistati, Dom Toretto (Vin Diesel) e Brian O’Conner (Paul Walker) vivono da latitanti ai quattro angoli del mondo. La libertà conquistata ha però un prezzo: l’impossibilità di tornare a casa e l’assenza della loro famiglia. Nel frattempo l’agente Hobbs (Dwayne Johnson) dà la caccia a una banda di piloti mercenari guidata dallo spietato Owen Shaw (Luke Evans), geniale stratega ex SAS. Il destino costringerà Hobbs e Dom a un’alleanza: per ottenere la redenzione, la squadra dovrà sconfiggere Shaw e affrontare un fantasma del passato – Letty (Michelle Rodriguez), creduta morta e ora tornata al fianco del nemico.

È la premessa perfetta per un racconto che mescola la mitologia familiare tipica della saga con il dinamismo dell’action più spettacolare. Le scene d’inseguimento, le coreografie dei combattimenti e l’uso massiccio di stunt reali portano il film a un livello quasi “epico”, dove la fisica lascia spazio al puro intrattenimento. Eppure, sotto la superficie di esplosioni e rombi di motore, continua a battere il cuore di Fast and Furious: la famiglia come valore assoluto, motore emotivo di ogni scelta e collante dell’intera serie.

Fast & Furious 6

Justin Lin e la regia dell’eccesso controllato

Con questo capitolo, Justin Lin conferma il suo ruolo di architetto visivo della saga. La sua regia dosa con perizia ritmo e tensione, alternando inseguimenti ipercinetici e momenti di respiro che danno coerenza alla narrazione. Le scene d’azione – dall’inseguimento sul ponte all’attacco sul cargo in movimento – sono coreografate con una precisione quasi meccanica, ma mai prive di ironia. Il regista dimostra di conoscere bene il pubblico della serie: quello che vuole essere sorpreso, divertito e trascinato in un universo dove tutto è possibile, purché rombi un motore.

Tuttavia, Fast & Furious 6 non è privo di difetti. In alcuni passaggi la sceneggiatura forza la mano nel tentativo di attribuire spessore drammatico a personaggi nati per l’azione più che per l’introspezione. Gli “spiegoni” sulle motivazioni dei protagonisti rallentano un ritmo che, quando si affida al puro spettacolo, funziona molto meglio. Ma questo eccesso di serietà è facilmente perdonato: il film non pretende realismo, solo intrattenimento.

Un cast all’altezza del mito

Il carisma di Vin Diesel e Paul Walker continua a rappresentare il cuore pulsante della saga, ma il sesto episodio arricchisce il gruppo con nuove presenze di peso. Dwayne “The Rock” Johnson consolida il suo ruolo di spalla muscolare e ironica, perfetto contraltare all’austerità di Dom. Il villain interpretato da Luke Evans aggiunge fascino e rigore militare, mentre Michelle Rodriguez firma un ritorno ad alto tasso di adrenalina, simbolo del lato più romantico e feroce del franchise. Anche Gina Carano si ritaglia spazio in alcune delle sequenze di combattimento più spettacolari, con una fisicità che dà credibilità al tono iperrealistico del film.

Fast & Furious 6 è l’apoteosi di un cinema che abbraccia l’esagerazione come linguaggio.
Un film che non ha paura di spingersi oltre i limiti del credibile pur di garantire divertimento puro, ritmo incessante e un senso di famiglia invincibile. È l’ennesima conferma che la saga di Toretto e compagni non è più solo un racconto di motori, ma una mitologia pop in continua evoluzione.

Fast & Furious 6

Sommario

Spettacolare, adrenalinico e visivamente impeccabile, Fast & Furious 6 conferma l’inarrestabile potenza del franchise, nonostante qualche forzatura narrativa.

Francesco Madeo
Francesco Madeo
Laureato in Scienze Umanistiche-Cinema e in Organizzazione e Marketing della Comunicazione d'Impresa è l'ideatore di Cinefilos.it assieme a Chiara Guida e Domenico Madeo.

ALTRE STORIE