In viaggio con mio figlio: recensione del nuovo film con Robert De Niro

Un road trip simpatico e commuovente, è disponibile dal 24 aprile al cinema.

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Approda finalmente nelle sale cinematografiche italiane In viaggio con mio figlio (titolo originale Ezra). La pellicola, prodotta, diretta e interpretata dall’attore e regista Tony Goldwyn (Una famiglia vincente- King Richard, il presidente Grant nella serie Scandal), era già stata presentata in Italia in anteprima tra le proiezioni speciali all’Alice nella città, una sezione della Festa del cinema di Roma. L’anteprima mondiale si era invece svolta durante il Toronto Film Festival il 9 ottobre 2023. Il film, portatore di importanti tematiche come la consapevolezza sull’autismo e il rapporto padre- figlio, vede la partecipazione di un cast d’eccellenza. Bobby Cannavale (Blue Jasmine, Blonde) qui interpreta Max, un padre che fa di tutto per essere presente per suo figlio Ezra, mentre Rose Byrne (Come un tuono, Marie Antoinette) è nel ruolo di Jenna, ex moglie di Max. Altre importanti figure nel cast sono Robert De Niro (The Alto knights, Taxi Driver), padre di Max nel film, e Vera Formiga (The departed- il bene e il male, Hawkeye),  che è nei panni di Grace, un’amica di Max.

 

In viaggio con mio figlio: un amore senza limiti

Max lavora come stand up comedian: sta cercando di farsi notare il più possibile dai “pezzi grossi” della comicità come Jimmy Kimmel per poter finalmente essere il padre che suo figlio,  Ezra, merita. Ezra vive con la madre, in quanto i genitori sono divorziati: per quanto il bambino si diverta col padre, tutto viene un po’ complicato dal fatto che lui sia molto facilmente influenzabile e abbia delle difficoltà sociali dovute all’autismo.

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Dopo un’atto di ribellione, Ezra viene espulso da scuola, con il consiglio delle insegnanti di utilizzare psicofarmaci per calmarlo e di iscriverlo in una scuola privata specializzata per bambini autistici. Max non accetta di chiudere Ezra in una campana di vetro, di non farlo crescere nel pluralismo di una scuola pubblica; dopo il litigio con Jenna, madre di Ezra, il bambino sente un pezzo di discussione tra la donna e il suo nuovo compagno Bruce in cui in due ipotizzavano di “togliere di mezzo” Max. Pensando che il proprio padre fosse in pericolo, Ezra fugge di casa e viene accidentalmente investito da una macchina.

Pensando che non si trattasse di un incidente, il medico prescrive dei farmaci al bambino: alla violenta reazione di Max, scatta per il padre un ordine restrittivo nei confronti di Ezra. Ma l’amore e l’impulsività porteranno Max a fare la qualsiasi pur di poter continuare a stare con suo figlio.

In viaggio con mio figlio: discriminazione o best interest?

L’azione che da inizio al climax di sfortunati eventi presentati in In viaggio con mio figlio è l’espulsione da scuola di Ezra, dopo che il bambino ha incitato altri compagni ad uscire da scuola. Pur trattandosi  certamente di un fatto potenzialmente pericoloso, ci si chiede se le raccomandazioni delle maestre a spostare Ezra in  una scuola “speciale” e di dargli psicofarmaci siano fatte nell’interesse del minore (in gergo giuridico best interest of the minor) o piuttosto perché si tratta di un bambino più difficile, che necessita più tutele e attenzioni di altri.

La questione quindi diventa un ottimo spunto di riflessione: per un bambino come Ezra, è meglio essere escluso a priori da un contesto pluralista come la scuola pubblica o continuare a farne parte, con tutte le difficoltà che ne possono derivare? Un ruolo fondamentale in questa scelta lo potrebbero giocare delle maestre in grado di dedicare maggiori attenzioni a un alunno come Ezra, ma in una scuola pubblica questo non è sempre possibile.

La crescita di Ezra

All’inizio del film Ezra è possibile per il pubblico notare tutte le piccole fissazioni che caratterizzano il  personaggio: citare sempre frasi di film, parlare in maniera diretta e sincera e l’odio per il contatto fisico.

Proprio durante il road trip con Max, tutte queste sue caratteristiche emergono in maniera più chiara e problematica, come l’odio per le banane e la paura per le posate di metallo. Piano piano però Ezra riesce a superare tutte queste cose, grazie al supporto del padre e anche grazie alla gentilezza di un altra bambina: sembra quasi commuovente l’abbraccio tra quest’ultima e Ezra, il quale, con uno sforzo incredibile, cerca anche di ricambiare.

Il rapporto padre- figlio

In viaggio con mio figlio è certamente una pellicola che tratta in maniera anche profonda il rapporto padre-figlio, questa volta sviluppato su tre generazioni. A legare nonno, padre e nipote sembra anche essere lo spettro autistico: proprio nei tre questo sembra manifestarsi in maniera differente. Stan, il nonno, non riesce neanche a dire la parola autismo, evitando di parlare di questo come di altre questioni serie e fortemente emotive; Max invece, nonostante cerchi di esserci per suo figlio più di quanto suo padre fece con lui, è dominato da una rabbia incontrollato e da una certa impulsività che lo porta a prendere decisioni irrazionali in nome dell’amore. Nonostante tutto, Max e Stan riusciranno a risanare il loro rapporto, avendo finalmente una discussione sincera sul passato, sul presente e sul futuro.

In viaggio con mio figlio è in definitiva una pellicola che riesce a integrare tematiche delicate come il rapporto padre- figlio in una famiglia con genitori divorziati con un contesto comunque allegro e a tratti comico.

In viaggio con mio figlio
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Sommario

In viaggio con mio figlio riesce a presentare tematiche serie e attuali in una chiave comunque abbastanza leggera. Il pubblico sorride e si commuove davanti a tanta umanità.

Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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