Lettera a Franco: recensione del film di Alejandro Amenábar

Con Lettera a Franco, il regista spagnolo Amenábar racconta la guerra civile spagnola attraverso gli occhi dello scrittore Miguel de Unamuno.

Lettera a Franco recensione film

Lettera a Franco (Mientres dure la guerra) è un dramma storico che parla della generi di uno degli eventi che più hanno segnato il destino della Spagna: la guerra civile (1936-1939) e l’instaurazione del governo franchista. Il regista Alejandro Amenábar (Apri gli occhi, Regression) sceglie di ripercorrere la storia del suo paese attraverso il punto di vista di un intellettuale. Non si trattai di un uomo politico o di un malcapitato della strada: al centro del film c’è lo scrittore Miguel de Unamuno, figura emblematica del suo tempo.

 

Di cosa parla Lettera a Franco?

Nel 1936, un gruppo di militari ribelli mette in piedi un colpo di Stato contro il governo della Repubblica spagnola. Tra i militari nazionalisti c’è in prima liena il generale Francisco Franco (Santi Prego).

Le azioni politiche non lasciano indifferenti gli intellettuali. Tra questi, lo scrittore e rettore dell’università di Salamanca Miguel de Unamuno (Karra Elejalde), si schiera inizialmente dalla parte dei nazionalisti. Con il passare dei giorni però, diventa sempre più difficile sposare la causa del colpo di Stato. Vedendo le ingiustizie, le violenze e sentendo la pressione di un ruolo ideologico non indifferente, Unamuno tenta di creare un dialogo con Franco e i nazionalisti, impresa che non si rivela affatto semplice.

Tre grandi personaggi al centro del film

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Lettera a Franco è un film storico ma, più che raccontare i fatti del colpo di Stato, si concentra sulle personalità che hanno fatto la storia. Il regista sceglie di indagare in profondità all’interno del protagonista Miguel de Unamuno, mettendolo in contrapposizione con altri due personaggi non indifferenti: il generale Millan Astray (Eduard Fernández) e Francisco Franco (Santi Prego). Il primo è stato il fondatore della Legione spagnola, nonché il ministro della propaganda nella prima Spagna franchista. Il secondo è, nella storia, colui che ha dato il via alla guerra civile, diventando poi il Capo di stato spagnolo.

Nel film, queste tre figure si alternano continuamente sulla scena. Unamuno è un uomo anziano e influente. L’interpretazione di Karra Elejalde rende bene l’idea di un personaggio colto, a tratti sensibile a tratti saccente, in grado di intimorire e di rassicurare. Il peso dell’età, come quello delle responsabilità, si accalcano sulle spalle di Elejalde, che si mostra scena dopo scena sempre più affaticato a livello fisico e psicologico. In Lettere a Franco, il capo di stato viene decisamente depotenziato: il personaggio di Prego è principalmente una marionetta mossa dal chiassoso e arrogante  Millan Astray (Eduard Fernández), il vero antagonista del film.

Poca realtà storia e molta individualità 

Lettera a Franco recensione filmQuello che viene mostrato in Lettera a Franco è lo scontro ideologico tra le varie correnti politiche presenti in Spagna allo scoppio della guerra civile: ci sono i comunisti convinti, i socialisti assopiti, i nazionalisti dei vertici e i giovani simpatizzanti. E poi c’è Unamuno, l’uomo confuso che incarna un po’ tutti i fronti ma che fatica a schierarsi realmente con qualcuno. In un certo senso, il protagonista rappresenta l’intero paese e la condizione di disordine e di pressione vissuta in quel periodo storico.

Tutti i personaggi principali incarnano una delle ideologie descritte qui sopra e vengono nel film costantemente comparati e contrapposti. Ogni uomo è mostrato nella sfera pubblica e privata, con la famiglia, in chiesa, in piazza. Questi individui hanno tratti comuni, percorrono le stesse strade e abitano negli stessi luoghi, ma non riescono a non scontrarsi.

Un elogio alla forza della parola

Se volessimo paragonare il lungometraggio ad un film storico, sicuramente sarebbe Churchill, altra opera intimista anche se tratta dal vero storico. Se invece consideriamo le visioni oniriche, il tema del ricordo e i deliri dell’anziano protagonista, allora Lettera a Franco ha delle nette tinte bergmaniane che ricordano Il posto delle Fragole.

Lettera a Franco invita alla cultura, a portare avanti le proprie idee attraverso la parola e l’intelletto. Il film ha un chiaro messaggio al suo interno e lascia la verità storica come sfondo per dare spazio al dramma vissuto dai personaggi. La scelta del regista ha una giustificazione, ma, trascurando notevolmente l’azione, Amenábar rende il film un po’ troppo piatto e decisamente poco avvincente.

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