Napoli – New York: recensione del film di Gabriele Salvatores

Al cinema dal 21 novembre, il nuovo film di Gabriele Salvatores ci porta alla riscopertà della solidarietà italiana.

-

La trama di Napoli – New York: un popolo di migranti

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano però come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e, con l’aiuto di Domenico Garofalo (Pierfrancesco Favino), sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

Dea Lanzaro in Napoli - New York
Dea Lanzaro in Napoli – New York. Cortesia di 01 Distribution

Napoli ferita ma sempre viva

Tutto parte dunque da Napoli, città ferita dal passaggio della guerra ma sempre colorata, profumata, calorosa in tutta la sua incontenibile vitalità. Una città che ci presenta la definizione perfetta di quell’arte di arrangiarsi che tanto ci è propria, con la sua popolazione sempre pronta a rimboccarsi le maniche e vivere come meglio può alla giornata, senza chinare il capo dinanzi ai traumi della guerra. Una Napoli che con questa veste è stata raccontata innumerevoli volte, dal capolavoro del neorealismo Paisà (sceneggiato anche da Fellini e platealmente citato in Napoli – New York) fino al recente Hey Joe (al cinema dal 28 novembre).

Salvatores omaggia dunque la città in cui è nato raccontandola e mostrandocela con quante più sfumature possibili, scegliendo quegli ambienti e quei volti che ne esaltano il bello e il brutto, il sacro e il profano. Una rappresentazione che risulta ancor più realistica proprio in quanto ideata negli stessi anni in cui il film è ambientato, potendo dunque contare su una vicinanza storica che ha permesso di essere fedeli a quanto realmente avveniva tra i vicoli, il porto o gli ambienti più altolocati della città. Il risultato è come sempre suggestivo, coinvolgente, con un che di ammaliante per quel certo qualcosa che ci è come famigliare.

New York terra delle promesse

Ben altro discorso si ha invece per New York, città che Fellini e Pinelli poterono solo immaginare secondo i racconti idealizzati dell’epoca, ma che Salvatores restituisce con un fare favolistico ma decisamente più disincantato. Cambia infatti il linguaggio del film e dall’animo caloroso di Napoli si passa a quello più composto e squadrato di New York, mostrata con colori e ambienti apparentemente da sogno ma dietro i quali si nascondono numerose menzogne, come racconterà poi il sogno americano infranto della sorella di Celestina.

Antonio Guerra e Pierfrancesco Favino in Napoli - New York
Antonio Guerra e Pierfrancesco Favino in Napoli – New York. di 01 Distribution

Un’ode alla solidarietà italiana

Nel mezzo, tra Napoli e New York, c’è il lungo viaggio in nave. Un viaggio che ricopre un significato importantissimo all’interno del film, in quanto porta al manifestarsi di tutti quei valori e temi che a Salvatores sta a cuore trattare. Emerge in particolar modo la solidarietà italiana, che porta ad aiutarsi, difendersi e proteggersi senza badare alle possibili “differenze”. Un valore che Salvatores sembra volerci anche ricordare, dato il suo essersi indebolito in questi ultimi difficili tempi. Come ci ricorda anche che migranti lo siamo stati e lo siamo tutt’ora, in un periodo in cui anche questo dettaglio del nostro passato sembra essere stato dimenticato.

Napoli – New York vuole dunque essere sì una favola, proponendoci un racconto appassionante e impreziosito dalle interpretazioni degli attori protagonisti, ma nel guidarci attraverso tutto ciò – tra risate, paure e momenti di grande emozione – ribadisce dunque la forza del popolo italiano davanti alle avversità, purché sappia far fronte comune come gli si vede fare nella Little Italy presente a New York. Una terra lontana eppure uguale a quella Napoli/Italia lasciatasi alle spalle, dove ritrovare tutto il calore e l’affetto, sapendo di poter sempre contare sulla mano di qualcuno che ci salva.

Napoli - New York
3.5

Sommario

Con Napoli – New York Gabriele Salvatores ci guida attraverso una favola che passa dalla calorosa vitalità di Napoli alle caotiche geometrie di New York. Un racconto di formazione che tra risate e timori ci ricorda di quell’arte dell’arrangiarsi e della solidarietà tutte italiane che troppo spesso vengono dimenticate.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.

ALTRE STORIE