Doctor Strange: recensione del film con Benedict Cumberbatch

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Primo eroe del suo genere, Doctor Strange porta la vera magia nell’Universo Cinematografico Marvel. Quello che ci avevano mostrato fino a questo momento Loki e Scarlet Witch impallidisce di fronte alla mole di potere mistico che il personaggio, interpretato da Benedict Cumberbatch, introduce in questo mondo. E non si tratta solo di magia, ma anche di visione, di infiniti mondi e cattivoni superni da sconfiggere per trovare l’eroe puro che si cela dentro ognuno di noi.

 

Stephen Strange è un neurochirurgo di grande talento, capace e molto molto egocentrico, che mette al primo posto successo, soldi e fama personale. Un terribile incidente d’auto cambierà per sempre la sua vita. Le sue preziose mani vengono irreparabilmente danneggiate del violento urto e così Stephen dovrà mettere da parte ego e ambizione per trovare una strada che gli aprirà le porte di una nuova e impensabile vita.

Doctor StrangeNel più classico dei racconti Marvel, Doctor Strange è una storia di origini, che mostra la nascita dell’eroe, la sua presa di coscienza, la scelta del suo futuro, l’addestramento, il primo scontro, la nascita, parallelamente, della sua nemesi e il suo inserimento nell’Universo Condiviso (immancabile la Avengers Tower nella skyline di New York). Scott Derrickson conduce con diligenza un racconto canonico per la prima parte, che comincia a confondere parecchio le idee in un secondo tempo raffazzonato, che mette al centro l’azione e un espediente insolito e semplicemente geniale nel finale. Niente di nuovo nella Casa delle Idee, dunque, se non fosse che questa volta il comparto estetico si impegna a consegnare allo spettatore un’esperienza visiva completamente immersiva, servendosi di un 3D funzionale alla messa in scena di nuovi mondi e di viaggi fisici e mentali dal grande impatto cromatico e cinetico.

Non solo l’aspetto estetico, ma anche la scelta del cast fa di Doctor Strange, se non uno dei migliori, uno dei prodotti Marvel meglio articolati. L’innegabile confusione con cui viene esposta la storia scricchiola di fronte alla possente presenza scenica di Benedict Cumberbatch, che con beffardo sorriso ed estrema efficacia si cala nel ruolo dell’arrogante Dottore. Di fronte a lui, Tilda Swinton e Mads Mikkelsen occupano due posti di prim’ordine all’interno del racconto, più per appeal che per scrittura dei personaggi, carenza che sminuisce anche il lavoro dei sempre ottimi Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

doctor-strangeCon Doctor Strange la Marvel, in quanto Studio, si conferma principale fautrice dei suoi prodotti cinematografici, relegando a quello di semplice operaio il lavoro del regista. Tuttavia, a differenza dei prodotti precedenti, il grande pregio degli interpreti e il tentativo di modificare l’aspetto estetico e visivo del MCU premiano lo sforzo produttivo.

Doctor Strange: guarda il trailer del film

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
doctor-strange-recensioneCon Doctor Strange la Marvel, in quanto Studio, si conferma principale fautrice dei suoi prodotti cinematografici, relegando a quello di semplice operaio il lavoro del regista. Tuttavia, a differenza dei prodotti precedenti, il grande pregio degli interpreti e il tentativo di modificare l’aspetto estetico e visivo del MCU premiano lo sforzo produttivo.