Hela, la prima villain donna del MCU: differenze tra mitologia, fumetti e film

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Hela, interpretata da Cate Blanchett in Thor: Ragnarok, è la prima villain donna del Marvel Cinematic Universe. L’attrice premio Oscar ha conferito al personaggio un fascino regale e malefico e ha contribuito a rendere divertente e godibile il film di Taika Waititi.

 

Ma quanto di originale e quanto di derivato dai fumetti c’è nella rappresentazione cinematografica della Dea della Morte? Scopriamo insieme quali sono le differenze tra la Hela della mitologia nordica, quella dei fumetti, e la splendida divinità interpretata dalla Blanchett.

 
 

Hela, nella mitologia nordica

Hela, nella mitologia nordicaHel (senza la A finale) è una gigantessa, dea della Morte. Lei è la figlia di Loki e della gigantessa Angrboda, e regna su Hel, un reame con cui condivide il nome. Spesso è immaginata metà blu e metà bianca, o metà viva e metà in decadimento. Quando il dio Baldur venne ucciso da Loki, Hel decretò che lo avrebbe lasciato andar via dall’oltretomba soltanto se ogni cosa vivente avrebbe pianto per lui. Una sola gigantessa non pianse, e Hel rifiutò di lasciarlo andare (questa gigantessa poteva anche essere Loki sotto mentite spoglie).

Dal momento che Hel è la figlia di Loki, è anche la sorella del lupo gigante Fenrir; in contrasto, nel film, Fenrir è la monta di Hel e presumibilmente non suo fratello. Nonostante il fatto che Hel sembra ostile agli dei del Nord, lei non ha nessun sogno di dominazione oltre i suoi confini, e sicuramente non è l’antagonista che invece è ben rappresentato dal padre stesso, Loki.

Hela nei fumetti

Hela nei fumettiHela regna su Hel e la più ampia ghiacciata regione di Niflheim, uno dei Nove Regni, e come per la mitologia è figlia di Loki. La parte sinistra del suo corpo è in decadenza, quindi lei utilizza un mantello magico per nascondere la sua deformità, e il resto del suo solito costume è alquanto fedele alla riproduzione del film di Taika Waititi.

A differenza della Divinità Nordica, la Hela della Marvel desidera espandere il suo dominio, il che significa che in più di una occasione incarna l’antagonista per Thor e gli altri protettori di Asgard.

Nel film

Thor: Ragnarok fa la scelta consapevole di cambiare l’origine di Hela e i suoi genitori rispetto al fumetto, e questa scelta incide notevolmente sui suoi propositi e le sue motivazioni, nel film. Thor è sorpreso di venire a conoscenza dell’esistenza di una sorella maggiore da suo padre; lei è la sorella che lui non ha mai saputo di avere. Odino mette in guardia Thor che Hela è incredibilmente potente e che lui stesso l’ha imprigionata, quando è diventata un pericolo. Mentre i poteri di Odino svaniscono, quelli di Hela crescono e così, quando lui muore, lei si libera di fronte a Loki e Thor.

Che conseguenze hanno i cambiamenti?

Thor: RagnarokIl cambiamento della storia di Hela non solo la distanzia da Loki, ma ne cambia anche le ragioni. In qualità di figlia maggiore, Hela ha combattuto con il padre per conquistare i Nove Regni. Lei dava sfogo alla fame di conquista di Odino ed era la sua arma. Quando lui non è stato più capace di controllarla, l’ha imprigionata, cancellando da Asgard la sua memoria. Un’altra interessante dinamica è che Hela è la vera erede al trono, in quanto primogenita. La sua sete di potere è in qualche modo legittimata dal diritto di nascita.

La nuova storia di origini di Hela pone delle domande in merito a Odino e alla storia di Asgard. Quello che una volta sembrava un idilliaco e pacifico paradiso ora è un impero che è stato costruito con la conquista di altre terre. Thor viene messo in condizione di venire a patti con questa rivelazione, e con il passato segreto della sua terra, nel momento in cui diventa lui stesso il leader degli asgardiani.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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