Women Talking – Il diritto di scegliere è il film del 2022 diretto da Sarah Polley con Frances McDormand, Ben Whishaw, Rooney Mara, Claire Foy, Jessie Buckley, Judith Ivey, Sheila McCarthy e Michelle McLeod.
Women Talking – Il diritto di scegliere: uscita al cinema e dove vederlo in streaming
Women Talking – Il diritto di scegliere uscirà al cinema nil 08 marzo 2023. Durata 104 minuti. Distribuito da Eagle Pictures..Women Talking – Il diritto di scegliere in streaming arriverà nei mesi successivi all’uscita in sala.
Women Talking: trama e cast del film
L’unico film diretto da una donna, Sarah Polley, ad essere candidato agli Oscar 2023, Women Talking racconta una storia che dimostra quanto sia importante poter scegliere. A dare voce alle donne protagoniste di questo dramma osannato dalla critica è un cast d’eccezione. Rooney Mara, Claire Foy, Jessie Buckley, Judith Ivey e Frances McDormand vestono i panni di donne pronte a lasciarsi tutto alle spalle pur di riprendersi la propria libertà. Candidato a due Premi Oscar – Miglior Film e Miglior Sceneggiatura non originale , Women Talking è basato sul romanzo best-seller di Miriam Toews e porta sul grande schermo la storia di un gruppo di donne di una colonia religiosa che discutono di un segreto scioccante che riguarda gli uomini della comunità che per anni le hanno drogate e poi violentate.
Quando la verità viene a galla, le donne discutono della loro drammatica condizione e dovranno decidere se restare e combattere o andare via. Un film toccante, assoluto, descritto dalla stessa Sarah Polley con parole forti: “Quando ho letto il libro di Miriam Toews sono stata assalita da domande e pensieri sul mondo in cui vivo, ho pensato a cose che non avevo mai considerato. Domande sul perdono, la fede, i sistemi di potere, e ancora traumi, guarigioni, colpevolezze, il ruolo della comunità e l’autodeterminazione. Ma la lettura ha lasciato inme anche una speranza sconcertante – ha spiegato Sarah Polley -. Anche se la storia racconta di una piccola comunità religiosa, ho sentito la necessità di tessere una grande tela, che avesse una portata epica e attraverso la quale riflettere l’enormità e l’universalità delle domande sollevate nel film. Volevo sentire in ogni fotogramma le infinite potenzialità e possibilità contenute in una conversazione sul come migliorare un mondo in frantumi”.