In un’edizione snobbata da stampa e
star, i Golden Globes 2022 hanno assegnato comunque i
loro riconoscimenti per il 79° anno. La Hollywood Foreign Press
Association dopo aver affrontato i suoi problemi, legati
alla mancanza di diversità e rappresentazione nel suo comitato e
che comunque hanno avuto ripercussioni sull’evento di quest’anno,
ha così assegnato i premi a cinema e tv.
Sono stati annunciati i candidati ai
Golden Globes 2022, i premi assegnati al cinema americano dalla
stampa estera, la Hollywood Foreign Press
Association. Ecco di seguito tutti i nominati tra
cui, nella categoria miglior film in lingua non inglese, spicca
anche E’ Stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.
Per la prima volta nella storia
recente, la cerimonia di premiazione dei Golden
Globes non prevederà un presentatore. I Golden Globes 2022 saranno diversi per
tanti motivi. I premi sono assegnati dalla Hollywood Foreign Press
Association, un gruppo che è stato preso di mira nel 2021 per le
sue pratiche commerciali discutibili e la mancanza di diversità nel
proprio panel di voto. I Golden Globes sono stati boicottati da più
studi e attori, tra cui Netflix, Amazon e WarnerMedia. I premi 2022
continueranno, ma la NBC si rifiuta di mandare in onda il programma
come precedentemente concordato.
Ora, secondo
Variety, la cerimonia di premiazione non è stata in grado di
garantire a nessuna celebrità la presentazione dei premi di
quest’anno il 9 gennaio, indipendentemente dal fatto che la
cerimonia venga o meno trasmessa in televisione. Un’e-mail da un
talent booker per i Golden Globes ha indicato che
gli showrunner hanno chiesto informazioni sulle celebrità che si
sarebbero unite allo show per presentare i vari premi, ma le fonti
di Variety affermano che nessun volto famoso ha accettato di
presentare, probabilmente considerando il contraccolpo.
I Golden Globes si
terranno ancora il 9 gennaio, ma non è stato rivelato se lo
spettacolo sarà trasmesso in televisione, in che modo verranno
rivelati i vincitori o dove si svolgerà la cerimonia.
Da quando l’HFPA è stato preso di
mira lo scorso anno, il comitato ha aggiunto 21 nuovi membri al suo
corpo di voto per aumentare la diversità e ha approvato nuovi
statuti per aiutare a combattere le critiche mosse contro
l’organizzazione. Molti dei dettagli che circondano la cerimonia
del 2022 sono ancora vaghi a pochi giorni dalla data programmata
per lo spettacolo, a parte la lunga lista di
nominati ai Golden Globes che è stata rivelata il mese
scorso.
The
Crown e Nomadland possono essere
considerati i vincitori di una atipica e speriamo unica edizione
dei Golden Globes 2021 che si è svolta la notta scorsa in
collegamento da tutto il mondo. Tina Fey e Amy
Poehler hanno guidato la cerimonia rispettivamente da New
York e Los Angeles in diretta streaming, con pochi presentatori che
sono intervenuti di persona e i vincitori tutti collegati da
casa.
Ecco la lista completa dei vincitori dei Golden Globes
2021
La notte dei Golden Globes
2021 è stata davvero emozionante per Sacha Baron Cohen, che ha portato a casa due
delle tre nomination ricevute dalla Hollywood Foreign Press
Association, quest’anno (le interpretazioni in Borat
seguito di film e in Il processo ai Chicago
7 e il miglior film musical o comedy per Borat
seguito di film).
Oltre ad essere l’unico attore della
storia del premio ad aver vinto due volte per l’interpretazione
dello stesso personaggio, a distanza di 16 anni dal primo Borat,
Cohen ha anche fatto in modo di puntare il dito contro la mancanza
di membri di colore nell’organizzazione, parlando dio una
“all-white” Hollywood Foreign Press Association, ma soprattutto ha
ritenuto giusto ringraziare nel suo discorso… Rudy
Giuliani che, suo malgrado, è il protagonista di una delle
scene più importanti del film.
Ecco cosa ha detto Sacha Baron Cohen: “Grazie alla
Hollywood Foreign Press tutta bianca. Devo dire che questo film non
sarebbe stato possibile senza il mio co-protagonista, un nuovo
talento che è venuto dal nulla e si è rivelato un genio della
commedia. Sto parlando, ovviamente, di Rudy Giuliani. Voglio dire,
chi può ottenere più risate da una semplice decompressione?
Incredibile. Il nostro film è stato solo l’inizio per
lui.”
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM:
DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN REGIME FOR MAKE BENEFIT
ONCE GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN è diretto da Jason
Woliner, scritto da
Sacha Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer &
Peter Baynham & Erica Rivinoja & Dan Mazer & Jena
Friedman & Lee Kern, prodotto da Sacha Baron Cohen, Monica
Levinson e Anthony Hines, executive producer: Buddy Enright,
Nicholas Hatton, Peter Baynham, Dan Mazer e Stuart Miller, con
Sacha Baron Cohen & Irina Nowak.
I Golden Globes
2021 si svolgeranno il 28 febbraio 2021, circa otto
settimane prima della 93° edizione degli Academy
Awards, in una data che a tutti gli effetti è
tradizionalmente più vicina agli Oscar.
La Hollywood Foreign Press
Association ha annunciato lo spostamento nella mattina di lunedì, a
seguito dell’annuncio della Academy, la scorsa settimana, che pure
ha posticipato la sua data di premiazione,
spostandola fino al 25 Aprile 2021.
“Per soddisfare le produzioni
cinematografiche e televisive nazionali e internazionali, l’HFPA
fornirà ulteriori indicazioni sull’ammissibilità, il periodo di
votazione e il calendario degli annunci delle nomination riveduto
nelle prossime settimane”, ha affermato l’organizzazione.
La nuova data del 28 febbraio per i
Globes era la data originale per gli Oscar del 2021, fissata nel
2017. La nuova data significa che i risultati dei Globles
potrebbero influenzare le nomination agli Oscar, poiché il processo
che porterà all’annuncio delle cinquine non comincerà prima del 5
marzo.
I Golden Globes si svolgono
generalmente la prima domenica dell’anno solare come calcio
d’inizio della stagione dei premi di Hollywood. L’edizione di
quest’anno si è tenuta il 5 gennaio, mentre cinque giorni dopo
l’HFPA ha annunciato che Tina Fey e Amy
Poehler avrebbero presentato le cerimonie del 2021.
Sarah Jessica Parker e Taraji P. Henson hanno annunciato i nominati
per i Golden Globes 2021, che quest’anno, per le
motivazioni legate alla pandemia, si svolgono con quasi due mesi di
ritardo, con la cerimonia di premiazione fissata per il 28 febbraio
prossimo, presentata da Tina Fey e Amy
Poehler.
Tutte le nomination ai Golden Globes 2021
MOTION PICTURES
BEST MOTION PICTURE – DRAMA
THE FATHER (Trademark Films; Sony Pictures Classics)
HAMILTON
(Walt Disney Pictures / RadicalMedia / 5000 Broadway Productions /
NEVIS Productions / Old 320 Sycamore Pictures; Walt Disney Studios
Motion Pictures)
MUSIC
(Pineapple Lasagne Productions / Landay Entertainment; Vertical
Entertainment / IMAX)
PALM SPRINGS
(Party Over Here / Limelight Productions; NEON / Hulu)
THE PROM
(Netflix / Dramatic Forces / Storykey Entertainment; Netflix)
BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A MOTION PICTURE –
MUSICAL OR COMEDY
La premiazione di Chadwick
Boseman come migliore attore in un film drammatico sarà
ricordata senza dubbio come il momento più commovente dell’intera
cerimonia dei Golden Globes 2021.
L’attore, scomparso lo scorso anno,
è stato nominato in categoria per la performance in Ma
Rainey’s Black Bottom, il film che lo ha visto, nella sua
ultima performance, recitare al fianco di Viola Davis. La vittoria,
che non è arrivata a sorpresa data la bellezza della performance
dell’attore e date le circostanze, è stata accompagnata da un
discorso di ringraziamento tenuto dalla moglie di Chadwick,
Simone Ledward Boseman, che visibilmente commossa
ha cercato di ripetere quello che avrebbe potuto dire il marito in
una circostanza del genere.
Jane Fonda riceverà il Cecil B.
DeMille Award, il premio alla carriera, ai Golden Globes
di quest’anno.
Il premio riconosce l’illustre
carriera di Fonda nel cinema, che l’ha vista in cima al botteghino
e ha consolidato il suo nome nella storia della settima arte
recitando in classici come Una squillo per l’ispettore
Klute, Sindrome Cinese e Dalle 9
alle 5… orario continuato.
Più recentemente, Fonda è apparsa
nelle serie NetflixGrace & Frankie, in
Book Club – Tutto può succedere e Youth –
La Giovinezza. I suoi altri film includono A piedi nudi nel parco, Il cavaliere
elettrico, Tornando a casa e
Giulia. Uno dei suoi più grandi successi
commerciali fu l’uscita nel 1982 del suo primo video di esercizi,
“Jane Fonda’s Workout”, che vendette 17 milioni di copie e generò
diversi follow-up.
Fonda è stata altrettanto famosa per
le sue posizioni politiche: protestare contro la guerra del
Vietnam, fare campagne per i diritti civili e sostenere cause
femministe. Attualmente, Fonda guida i venerdì delle esercitazioni
antincendio come parte di un movimento nazionale per aumentare la
consapevolezza sulla crisi climatica.
Il Cecil B. DeMille Award è il più
alto riconoscimento conferito dalla Hollywood Foreign Press
Association, l’organizzazione dietro i Globes. Trai vincitori dei
passati anni ci sono Robert De Niro, Sophia Loren, Sean
Connery, Oprah Winfrey, Martin Scorsese, Jodie Foster, Steven Spielberg e Meryl
Streep. Il vincitore dello scorso anno è stato Tom
Hanks.
“La Hollywood Foreign Press
Association è molto orgogliosa di conferire il Cecil B. DeMille
Award 2021 a Jane Fonda”, ha dichiarato in una dichiarazione
il presidente dell’HFPA Ali Sar. “Per più di
cinque decenni, l’ampiezza del lavoro di Jane è stato ancorato al
suo implacabile attivismo, utilizzando la sua piattaforma per
affrontare alcune delle più importanti questioni sociali del nostro
tempo. Il suo innegabile talento le ha fatto guadagnare il più alto
livello di riconoscimento e, sebbene la sua vita professionale
abbia preso molte svolte, il suo impegno incrollabile nell’evocare
il cambiamento è rimasto. Siamo onorati di celebrare i suoi
successi ai Golden Globe Awards 2021”.
Jane Fonda ha vinto sette Golden
Globes ed è stata candidata 15 volte. La trasmissione
televisiva della cerimonia dei Golden Globes andrà
in onda il 28 febbraio. La cerimonia di quest’anno sarà
probabilmente molto diversa rispetto alle passate edizioni a causa
della pandemia in corso.
I Golden Globes
2021 hanno riservato diverse sorprese nel corso della
premiazione svoltasi la notte scorsa, tuttavia, quello che non ha
sorpreso, è stata la vittoria meritata di Chloé
Zhao nella categoria “migliore Regia” per
Nomadland, film che aveva già vinto il Leone d’Oro
a Venezia 2020 e che ha vinto ieri notte il premio per il miglior
film nella categoria drama.
La regista ha battuto una
concorrenza importante composta da Emerald Fennell
(Promising Young Woman), David
Fincher (Mank), Regina
King (One Night in Miami) e Aaron
Sorkin (Il processo ai Chicago 7),
battendo anche un record storico per la Hollywood Foreign Press
Association: è non solo la seconda donna a vincere il premio in
categoria, dopo Barbra Streisand nel 1984, ma è
anche la prima donna di colore a ottenere questo
riconoscimento.
Il prossimo film di Chloé
Zhao sarà Gli Eterni, film di Casa
Marvel che permette alla regista di
affrontare il blockbuster. dai primi commenti trapelati tra chi ha
già visto il film, sembra che anche con questo tipo di film Zhao si
trovi estremamente a suo agio.
Tantissime le serie in onda su Sky
e in streaming su NOW TV che saranno protagoniste ai prossimi
Golden Globes 2021. In lizza per le prestigiose
statuette assegnate dalla Stampa Estera di Hollywood al meglio
della TV (e del cinema) dell’anno appena trascorso, infatti, buona
parte dei titoli in onda su Sky Atlantic che fanno ricchissimo il
catalogo on demand di Sky.
La cerimonia, che anche quest’anno
sarà possibile seguire in esclusiva per l’Italia su Sky Atlantic,
in diretta, nella notte fra il 28 febbraio e l’1 marzo, avrà fra i
suoi protagonisti titoli come The Undoing – Le verità non dette,
l’apprezzatissimo family drama HBO con Nicole Kidman e Hugh Grant
che guida la categoria delle migliori miniserie dell’anno, Lovecraft Country – La terra dei demoni, che
gareggerà fra le migliori serie drammatiche dell’anno e che come
The Undoing è disponibile on demand su Sky e in streaming
su NOW TV, e The Flight Attendant (prossimamente su Sky),
la crime comedy segnalata fra le serie migliori dell’anno e per la
sua protagonista, l’amatissima Kaley Cuoco di The Big Bang
Theory.
Titoli che spiccano anche in ambito
attoriale. I protagonisti più amati delle serie citate vengono
tutti, infatti, nominati: trionfo per il cast di The
Undoing, con Nicole Kidman, Hugh Grant e Donald
Sutherland che guidano le rispettive categorie; il Perry
Mason oscuro e tormentato di Matthew Rhys vale
all’attore gallese la candidatura come miglior protagonista di una
serie drammatica; Ethan Hawke è nominato come miglior attore
protagonista di una miniserie per The Good Lord Bird, la
serie SHOWTIME sulla storia di John Brown; Don
Cheadle vede riconosciuto invece il gran lavoro fatto su
Black Monday.
Fra le categorie più combattute
senz’altro quella per il miglior attore protagonista di una
miniserie, una serie antologica o un film per la TV, dove a
contendersi il Golden Globe sono, oltre ai già ricordati Hugh Grant
e Ethan Hawke, anche Mark Ruffalo, già vincitore
dell’Emmy Award per Un volto, due destini – I know this much is
true, Bryan Cranston, nominato per la
performance in Your Honor, atteso legal thriller su Sky e
NOW TV dal 24 febbraio, e Jeff Daniels,
protagonista con Brendan Gleeson (anche lui
candidato) della miniserie in due parti Sfida al Presidente –
The Comey Rule, sul complicato rapporto fra Donald Trump e
l’ex direttore dell’FBI
James Comey. Tutte incredibili performance che è possibile
recuperare o rivedere on demand su Sky e in streaming su NOW
TV.
Dakota Fanning, Susan
Kelechi Watson e Tim Allen insieme agli
ambasciatori dei Golden Globe Dylan e Paris
Brosnan, il presidente della Hollywood Foreign Press
Association Lorenzo Soria hanno annunciato le
nomination ai Golden Globes 2020.
Ecco tutte le nomination ai Golden Globes
2020
Best Performance by an Actor in a Limited Series or
Motion Picture Made for Television
Christopher Abbott (“Catch-22”)
Sacha Baron Cohen (“The Spy”)
Russell Crowe (“The Loudest Voice”)
Jared Harris (“Chernobyl”)
Sam Rockwell (“Fosse/Verdon”)
Best Performance by an Actress in a Limited Series or
Motion Picture Made for Television
Kaitlyn Dever (“Unbelievable”)
Joey King (“The Act”)
Helen Mirren (“Catherine the Great”)
Merritt Wever (“Unbelievable”)
Michelle Williams (“Fosse/Verdon”)
Best Television Limited Series or Motion Picture Made
for Television
“Catch-22″ (Hulu)
“Chernobyl” (HBO)
“Fosse/Verdon” (FX)
The Loudest Voice (Showtime)
“Unbelievable” (Netflix)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a
Series, Limited Series or Motion Picture Made for
Television
Alan Arkin (“Kominsky Method”)
Kieran Culkin (“Succession”)
Andrew Scott (“Fleabag”)
Stellan Skarsgård (“Chernobyl”)
Henry Winkler (“Barry”)
Best Television Series – Musical or Comedy
“Barry” (HBO)
“Fleabag” (Amazon)
“The Kominsky Method” (Netflix)
“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
“The Politician” (Netflix)
Best Original Score – Motion Picture
Daniel Pemberton (“Motherless Brooklyn”)
Alexandre Desplat (“Little Women”)
Hildur Guðnadóttir (“Joker”)
Thomas Newman (“1917”)
Randy Newman (“Marriage Story”)
Best Screenplay – Motion Picture
Noah Baumbach (“Marriage
Story”)
Bong Joon-ho and Han Jin-won (“Parasite”)
Anthony McCarten (“The Two Popes”)
Quentin Tarantino (“Once
Upon a Time in Hollywood”)
Steven Zaillian (“The
Irishman”)
Best Original Song – Motion Picture
“Beautiful Ghosts” (“Cats”)
“(I’m Gonna) Love Me Again” (“Rocketman”)
“Into the Unknown” (“Frozen II”)
“Spirit” (“The Lion King”)
“Stand Up” (“Harriet”)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a
Series, Limited Series or Motion Picture Made for
Television
Patricia Arquette (“The Act”)
Helena Bonham Carter (“The
Crown”)
Toni Collette
Meryl Streep (“Big Little Lies”)
Emily Watson (“Chernobyl”)
Best Performance by an Actor in a Television Series –
Musical or Comedy
Michael Douglas (“The Kominsky Method”)
Bill Hader (“Barry”)
Ben Platt (“The Politician”)
Paul Rudd (“Living with Yourself”)
Ramy Youssef (“Ramy”)
Best Performance by an Actress in a Television Series –
Musical or Comedy
Christina Applegate (“Dead to Me”)
Rachel Brosnahan (“The Marvelous Mrs. Maisel”)
Kirsten Dunst (“On Becoming a God in Central Florida”)
Natasha Lyonne (“Russian Doll”)
Phoebe Waller-Bridge (“Fleabag”)
Best Performance by an Actor in a Television Series –
Drama
Brian Cox (“Succession”)
Kit Harington (“Game of Thrones”)
Rami Malek (“Mr. Robot”)
Tobias Menzies (“The Crown”)
Billy Porter (“Pose”)
Best Performance by an Actress in a Television Series –
Drama
Jennifer Aniston (“The Morning Show”)
Olivia Colman (“The Crown”)
Jodie Comer (“Killing Eve”)
Nicole Kidman (“Big Little Lies”)
Reese Witherspoon (“Big Little Lies”)
Best Actor in a Supporting Role in Any Motion
Picture
Tom Hanks (“A Beautiful Day in the Neighborhood”)
Anthony Hopkins (“The Two Popes”)
Al Pacino (“The
Irishman”)
Joe Pesci (“The Irishman”)
Brad Pitt (“Once Upon a Time in Hollywood”)
Best Actress in a Supporting Role in Any Motion
Picture
Kathy Bates (“Richard Jewell”)
Annette Bening (“The Report”)
Laura Dern (“Marriage Story”)
Jennifer Lopez (“Hustlers”)
Margot Robbie (“Bombshell”)
Best Actor in a Motion Picture – Musical or
Comedy
Daniel Craig (“Knives Out”)
Roman Griffin Davis (“Jojo Rabbit”)
Leonardo DiCaprio (“Once Upon a Time in Hollywood”)
Taron Egerton (“Rocketman”)
Eddie Murphy (“Dolemite Is My Name”)
Best Motion Picture – Animated
“Frozen II” (Disney)
“How to Train Your Dragon: The Hidden World” (Universal)
“Missing Link” (United Artists Releasing)
“Toy Story 4” (Disney)
“The Lion King” (Disney)
Best Director – Motion Picture
Bong Joon-ho (“Parasite”)
Sam Mendes (“1917”)
Todd Phillips (“Joker”)
Martin Scorsese (“The Irishman”)
Quentin Tarantino (“Once Upon a Time in Hollywood”)
Best Actor in a Motion Picture – Drama
Christian Bale (“Ford v Ferrari”)
Antonio Banderas (“Pain and Glory”)
Adam Driver (“Marriage Story”)
Joaquin Phoenix (“Joker”)
Jonathan Pryce (“The Two Popes”)
Best Actress in a Motion Picture – Musical or
Comedy
Awkwafina (“The Farewell”)
Ana de Armas (“Knives Out”)
Cate Blanchett (“Where’d You Go, Bernadette”)
Beanie Feldstein (“Booksmart”)
Emma Thompson (“Late Night”)
Best Television Series – Drama
“Big Little Lies” (HBO)
“The Crown” (Netflix)
“Killing Eve” (BBC America)
“The Morning Show” (Apple TV Plus)
“Succession” (HBO)
Best Actress in a Motion Picture – Drama
Cynthia Erivo (“Harriet”) Scarlett Johansson (“Marriage Story”)
Saoirse Ronan (“Little Women”)
Charlize Theron (“Bombshell”)
Renée Zellweger (“Judy”)
Best Motion Picture – Musical or Comedy
“Once Upon a Time in Hollywood” (Sony)
“Jojo Rabbit” (Fox Searchlight)
“Knives Out” (Lionsgate)
“Rocketman” (Paramount)
“Dolemite Is My Name” (Netflix)
Best Motion Picture – Drama
“The Irishman” (Netflix)
“Marriage Story” (Netflix)
“1917”
(Universal)
“Joker” (Warner Bros.)
“The Two Popes” (Netflix)
I Golden Globes
2020 si ricorderanno senza dubbio per i discorso di
ringraziamento dei vincitori. Sono stati quelli i momenti più
interessanti della cerimonia di premiazione organizzata dalla
Hollywood Foreign Press Association.
L’impegno politico si è fatto
sentire, ma c’era da aspettarselo visto che il 2020 è anno di
elezioni, negli USA. Michelle Williams e
Patricia Arquette hanno pensato di sfruttare il
loro tempo sul palcoscenico, dove hanno ritirato il loro premio,
per fare un appello e invitare la gente a votare. Entrambe le
attrici hanno esortato gli americani, ma soprattutto le americane a
recarsi alle urne. In particolare, la Williams ha spiegato che le
donne compongono la parte più grande dell’elettorato USA e in
quanto tale possono avere la forza di plasmare il governo del Paese
a loro immagine.
Discorsi potenti che si associano
alle copiose manifestazioni di solidarietà verso l’Australia, in
occasione dei feroci incendi che stanno distruggendo l’intera isola
e che sono già costati la vita a 23 persone e 500 milioni di
animali. Ellen Degeneres, vincitrice del premio
Carol Brunett, Nicole Kidman sul red carpet, ma
anche Cate Blanchett che ha considerato la
situazione dell’Australia come condizione patologica del mondo
intero.
Joaquin Phoenix
addirittura ha non solo sostenuto il trend sulla mobilitazione, sia
nelle urne in fase di voto che nella condivisione di pensieri per
la condizione dello Stato del Pacifico, ma ha invitato tutti i suoi
colleghi a fare in prima persone scelte green, senza delegare le
decisioni alla politica. Una difesa dell’ambiente in prima persona,
dunque. E questo mentre si asciugava le lacrime di gioia e
commozione che gli hanno fatto strozzare in gola quella
dichiarazione di amore e gratitudine verso la sua compagna,
Rooney Mara, sorridente e felice, seduta al suo
tavolo, mentre lui riceveva il premio per la sua interpretazione di
Joker.
Come lui, molto commosso anche la
leggenda Tom Hanks, che è stato insignito del premio Cecil B. De
Mille. Un riconoscimento meritato, come i molti che sono stati
assegnati nel corso della serata, non senza qualche sorpresa.
Reneé Zellwegger ha vinto per
Judy,Taron Egerton per
Rocketman,Awkwafina per
Una bugia buona e, come detto, Phoenix
per Joker. I migliori non protagonisti
sono stati Brad Pitt e Laura
Dern. Da un punto di vista delle performance
cinematografiche, non ci sono state grosse sorprese, ma quello che
invece ha lasciato tutti i bocca aperta, è stato il trionfo di Sam
Mendes e del suo film di guerra: 1917. Una scelta molto classica da
parte della HFPA che ha lasciato The
Irishman di Martin Scorsese a bocca asciutta, sia nella
categoria del migliore regista, sia in quella del miglior film
drammatico.
Immaginiamo invece che l’altro
runner-up, Quentin Tarantino, con
C’era una volta a Hollywood, non ha
troppo rimpianto di aver “perso” nella categoria per la migliore
regia, dal momento che porta a casa il premio per la migliore
commedia e per la migliore sceneggiatura, oltre che quello al
miglior non protagonista, Brad Pitt, autore di uno
dei discorsi di ringraziamento più divertenti della serata. La sua
gratitudine verso LDC (Leonardo DiCaprio) è stata
pari solo alla sagacia con cui lo ha ringraziato, chiudendo con “io
avrei condiviso quella zattera”. Una battuta titanica!
Serata magra per Netflix, invece, che deve accontentarsi di soli due
premi, a dispetto della pioggia di nomination. Soltanto
Laura Dern (Storia di un
Matrimonio) e Olivia Colman
(The
Crown) hanno portato alla piattaforma streaming
un po’ di lustro, con grande gioia di Amazon Prime, che invece ha
trionfato con Fleabag e con la sua
creatrice e protagonista, Phoebe Waller
Bridge.
Ma tra la gioia per la serie
Succession e la tristezza per la
mancanza di premi a Noah Baumbach e a
Martin Scorsese, chi veramente ha fatto storcere
il naso, durante i 77° Golden Globes, è stato l’ospite, Ricky Gervais.
Da sempre grande amico della HFPA,
Gervais ha condotto con il solito gusto caustico per la satira
attenta e sagace, ma questa volta più che sagace si è rivelata
soltanto violenta, tanto che davvero pochi presenti hanno riso di
fronte alle sue battute. Come ogni anno, lo showman ha dichiarato
che l’Associazione Stampa Estera non lo inviterà mai più a
presentare lo show, e questo lo autorizza a dire ciò che vuole, ma
poi, non importa quanto sia politicamente scorretto ciò che dice,
alla fine torna sempre, tanto che potrebbe essere legittimo pensare
che tutto ciò che dice, anche le cose più sgradevoli (come il dare
dell’ignorante a ogni singolo ospite presente in sala), siano in
realtà uno studio fatto a tavolino con l’organizzazione.
Gervais ha tenuto per tutta la
serata un livello altissimo di scherno e “cattiveria” verbale,
sparando a zero sui vizi, pregiudizi e difetti dei suoi colleghi e
pari. Il risultato, lontano dalla solita divertita e intelligente
satira, è stato prevalentemente sgradevole. Ma sicuramente, a
dispetto di ciò che dice ogni anno, è probabile che tra 12 mesi lo
troveremo di nuovo lì, con la sua birra, a fingere di essere
ubriaco e a predicare su tutto ciò che di sbagliato c’è nel suo
stesso mondo.
Il primo red carpet della stagione
dei premi 2019/2020 non ha deluso. Se gli Oscar rappresentano il
punto più alto e quindi, forse, più elegante della stagione, i
Golden Globes sono quel momento in cui l’abito
deve colpire, coinvolgere, catturare l’attenzione. E quest’anno le
star di Hollywood hanno senza dubbio fatto del loro meglio, visto
che il trend è stato proprio quello della stranezza, dello stupore,
dell’irregolarità dei tagli e degli inserti.
Tuttavia, tra un eccesso e una
scelta più sicura, c’è chi è riuscito a brillare più degli altri
sul tappeto rosso della serata dedicata ai premi assegnati dalla
Hollywood Foreign Press Association.
Phoebe Waller Bridge
La sceneggiatrice e attrice, che ha
portato a casa il premio per la migliore interprete in una serie
comedy e quello per la migliore serie comedy (Fleabag) ha scelto,
come spesso fa nell’ultimo periodo, un completo giacca e pantalone
che mette in risalto la sua figura slanciata. Un look androgino che
non rinuncia all’audace scollatura. Perfetta ed elegante.
Zoey Deutch
L’attrice di Zombieland Doppio
Colpo ha stupito tutti con una jumpsuite Fendi giallo brillante. Le
linee eleganti ed essenziali, la scollatura generosa che accoglieva
il gioiello Harry Winston, il look semplice, quasi al
naturale e i capelli all’indietro hanno esaltato la sua bellezza
solare. Ottima scelta.
Shailene Woodley
La star di Pretty Little Lies ha
scelto un abito lungo con spacco profondo. Sia lo spacco che il
taglio aderente hanno esaltato la sua forma longilinea, eccentuata
dall’acconciatura alta. Il risultato è da togliere il fiato.
Charlize Theron
Da anni, ormai, testimonial Dior,
Charlize ha incantato anche questa volta la notte di una cerimonia
hollywoodiana. L’attrice ha indossato un abito lungo composto,
verde e nero, spiccando sia per la scelta del modello che per
quella della tinta indossata. Spalla scoperta, bustino a vista,
mezza mantella nera al vento. Charlize indossa tutto con grande
eleganza e nemmeno questa volta ha sbagliato. Il look naturale, i
gioielli preziosi e la scelta dell’acconciatura hanno esaltato la
sua eleganza naturale, mettendo da parte per un po’ la sua tendenza
recente a look più androgini.
Scarlett Johansson
Divina. Aveva scelto il rosso
rubino anche a Venezia 76, e ora torna in questo colore che le dona
così tanto. Dopotutto si dice “nomen omen” e lei quel rosso vivo ce
l’ha in quel corpo da dea che la natura (e diverse ore di palestra,
scommettiamo) le ha dato. La firma è Vera Wang, la scollatura
generosa, e lascia intravedere quanto, negli anni, Scarlett si sia
“asciugata” forse anche per esigenze di copione (è reduce dal set
di Black Widow). Poco importa, la luce del suo
sorriso, alimentata forse dalla presenza sul red carpet della sua
nuova fiamma, e la scelta di look decisamente indovinata hanno
creato l’immagine perfetta per i Golden Globes, uno di quegli abiti
che faranno la storia.
Ana de Armas
E, a proposito di bellezza che
toglie il fiato, forse la più bella era proprio lei. Ana de Armas,
in uno sbrillucicoso Ralph & Russo blu scuro, ha
certamente indovinato il look per il suo primo red carpet dei
Globes da nominata (per Cena con Delitto). Non dubitiamo che ci
saranno tante altre occasioni per lei. Intanto si porta a casa il
nostro personale plauso per la scelta di abito e look. Dopotutto,
con quel viso, è davvero difficile sbagliare.
Saoirse Ronan
Silenziosa ma sveglia, la stella
che viene dall’Irlanda non sbaglia un colpo, e conferma la sua
ineccepibile striscia positiva in fatto di look da gala con un
Celine vestaglia. Prezioso ma dalla linea semplice, esalta il corpo
senza metterlo troppo in evidenza. Ci si sente sempre un po’
orgogliosi, quando questi attori così talentuosi crescono di fronte
agli occhi degli spettatori che seguono il loro lavoro, e negli
anni, confermandosi la grande interprete che aveva dimostrato di
essere già da bambina, Saoirse ha anche tutte le carte in regola
per diventare una delle stelle da red carpet più “affidabili” di
sempre.
Jennifer Lopez
Non sarà certo affidabile, ma
sicuramente sa come far parlare di sé. E data la sua indiscutibile
bellezza e la sua regalità nel portamento, non ci sentiamo di
escluderla dalla lista delle meglio vestite, nonostante il suo
ingombrante Valentino non abbia messo proprio tutti d’accordo.
Ebbene, noi la promuoviamo, perché il red carpet è il posto adatto
per osare, per mettersi in mostra e per far parlare di sé,
soprattutto se, dopo aver partecipato ad alcuni dei film più brutti
della storia del cinema, vieni finalmente insignita dell’onore di
una nomination ai Golden Globes.
Leonardo DiCaprio, Brad
Pitt e Jennifer Lopez sono gli ultimi tre
nomi che sono stati aggiunti alla lunga
lista di presentatori dei Golden Globes 2020,
che si avvicenderanno sul palco durante lo show condotto da
Ricky Gervais, domenica 5 gennaio, per
l’edizione numero 77 del premio assegnato dalla Hollywood
Foreign Press Association.
La lista di artisti che presenterà
i vincitori include: Tim Allen, Jennifer Aniston, Ana De
Armas, Christian Bale, Antonio Banderas, Jason Bateman, Cate
Blanchett, Matt Bomer, Pierce Brosnan, Glenn Close, Daniel Craig,
Ted Danson, Ansel Elgort, Chris Evans, Dakota Fanning, Will
Ferrell, Lauren Graham, Tiffany Haddish, Kit Harington, Salma
Hayek, Scarlett Johansson, Elton John, Nick
Jonas, Harvey Keitel, Zoe Kravitz, Rami Malek, Kate McKinnon, Helen
Mirren, Jason Momoa, Gwyneth Paltrow, Amy Poehler, DaVine Joy
Randolph, Margot Robbie, Paul Rudd, Wesley Snipes, Octavia Spencer,
Bernie Taupin, Charlize Theron, Sofia Vergara, Kerry Washington,
Naomi Watts, Rachel Weisz e Reese
Witherspoon.
DiCaprio e Pitt sono entrambi
nominati per i loro ruoli in C’Era una volta a Hollywood, il primo
nella categoria miglior attore comedy/musical e il secondo nella
categoria migliore non protagonista. Jennifer
Lopez, che ha guadagnato la sua prima nomination in
carriera al premio, concorre nella categoria Migliore attrice
protagonista per Le ragazze di Wall
Street.
La cerimonia sarà presentata da
Ricky Gervasi e sarà trasmessa in live dalla NBC
alle 8 p.m. (ET). In Italia la cerimonia sarà visibile nellanotte
tra domenica 5 e lunedì 6 gennaio, dalle 00:55 alle 05.30, Sky
Atlantic (canale 110 di Sky) e Sky TG24 (solo sui canali 100 e 500
di Sky).
Nella notte tra domenica 5 e lunedì
6 gennaio, l’assegnazione dei Golden Globes 2020
aprirà ufficialmente al stagione dei premi e darà qualche
indicazione su come si muoveranno le varie associazioni che
assegnano riconoscimenti al cinema (e alla tv, in questo caso).
Ci sono naturalmente dei titoli e
degli attori favoriti, ma ci sono anche alcune sorprese, prime
volte e scommesse che potrebbero essere vinte se la
Hollywood Foreign Press Association riuscisse a
prendersi dei rischi, come premiare la prima volta nominata
Jennifer Lopez al posto della favorita
Laura Dern (forse più meritevole) nella categoria
Migliore attrice non protagonista, oppure assegnare un
riconoscimento ad Adam Driver invece che a
Joaquin Phoenix (che ha praticamente tutti i premi
in tasca da qui all’Oscar) per la categoria Migliore attore
Drammatico.
Ma se così non fosse, e se invece la
HFPA si manterrà su binari “sicuri”, senza deragliare e senza
regalare sorprese, ecco le previsioni di vittoria per i
Golden Globes 2020.
MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat, Piccole donne (Runner-up: Hildur Guðnadóttir,
Joker)
MIGLIOR CANZONE
Spirit, Il re leone (Runner-up: Into the
Unknown, Frozen II)
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Toy Story 4 (Runner-up: Dragon Trainer – Il mondo nascosto)
MIGLIOR FILM STRANIERO
Parasite (Runner-up: Dolor y gloria)
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Noah Baumbach, Storia di un matrimonio (Runner-up: Bong Joon-ho,
Han Jin-won, Parasite)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Laura Dern, Storia di un matrimonio (Runner-up: Jennifer
Lopez, Le ragazze di Wall Street)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Joe Pesci, The
Irishman (Runner-up: Brad Pitt, C’era una volta a…
Hollywood)
MIGLIOR ATTRICE COMMEDY/MUSICAL
Awkwafina, The Farewell (Runner-up: Beanie Feldstein, La
rivincita delle sfigate)
MIGLIOR ATTORE COMMEDY/MUSICAL
Taron Egerton, Rocketman (Runner-up: Eddie Murphy, Dolemite Is
My Name)
Nella giornata di ieri sono state
ufficialmente annunciate le nomination dei
Golden Globes 2020, la cui cerimonia di
premiazione si svolgerà il prossimo 5 gennaio.
Le scelte dell’Hollywood Foreign
Press Association in merito alle migliori produzioni
cinematografiche e televisive dell’anno che sta per chiudersi ci
indicano in linea di massima quale sarà l’orientamento della
stagione dei premi (Oscar inclusi) in materia di candidature, salvo
gli immancabili colpi di scena dell’ultimo minuto.
Come da tradizione, l’annuncio delle
nomination – che si tratti dei Globi d’Oro o di qualsiasi altro
premio – comporta sempre una certa dose di disappunto, soprattutto
in vista di quei film, quei registi o quegli attori che secondo la
maggioranza non hanno ricevuto la giusta considerazione.
Di seguito abbiamo raccolto i più
grandi titoli e le più grandi personalità (tra registi e attori)
“snobbati” dalla 77esima edizione dei Golden
Globes:
Piccole Donne
Il nuovo adattamento
dell’iconico romanzo di Louisa May Alcott farà il
suo esordio nelle sale cinematografiche a breve ed è già uno dei
film più attesi della stagione 2019/2020. La regista Greta
Gerwig (Lady Bird) ha diretto un cast a dir poco stellare,
che include – tra gli altri – Saoirse Ronan, Emma Watson,
Timothée Chalamet, Laura Dern e Meryl
Streep. Ciononostante, il film è riuscito a conquistare
soltanto due candidature: Migliore Attrice Protagonista in un film
Drammatico (Saoirse Ronan) e Miglior Colonna Sonora Originale
(Alexandre Desplat).
Lo scarso apprezzamento che
l’Hollywood Foreign Press Association ha dimostrato nei confronti
della pellicola potrebbe condizionare il resto della stagione dei
premi e rendere la corsa di Piccole Donne
agli Oscar meno appetibile di quello che la Sony Pictures avrebbe
desiderato.
Adam Sandler, Uncut Gems
Per quanto concerne gli attori, il
più grande snobbato di questa edizione è sicuramente Adam
Sandler, che ha ricevuto grandi lodi da parte della
critica per la sua interpretazione nella commedia drammatica
Uncut Gems. Diretto da Josh
Safdie e Benny Safdie, il film vede
Sandler nei panni di Howard Ratner, un gioielliere vittima del
gioco d’azzardo, raccontandone gli alti e bassi della dipendenza,
inclusi i metodi sperimentati dall’uomo per cercare di restare a
galla.
Il film arriverà nelle sale
americane soltanto a Natale, ma per Adam Sandler
si è parlato fin dall’inizio di una possibile candidatura agli
Oscar. Nonostante la vittoria di un National Board of Review e di
una candidatura ai Critics’ Choice, l’HFPA lo ha deliberatamente
escluso dalla cinquina del Miglior Attore. Solo il tempo ci dirà se
toccherà all’Academy onorare il suo lavoro con una sorprendente ma
a quanto pare più che meritata nomination…
Robert De Niro, The Irishman
Si è ampiamente discusso dell’ultima
epopea cinematografica di Martin Scorsese. Ancor
prima del suo arrivo su Netflix, il film aveva già fatto parlare di sé per la
lunga e travagliata lavorazione e per l’utilizzo della tecnica del
de-aging. A The
Irishman è già stato conferito il titolo di
capolavoro, anche se la lunga durata avrà certamente messo a dura
prova lo spettatore più pigro.
Il film è riuscito a conquistare una
serie di candidature importanti, ma con grande sorpresa il
protagonista Robert De Niro è stato escluso dalla
cinquina del Miglior Attore in un film Drammatico: alla sua
interpretazione del sicario Frank Sheeran, l’HFPA ha preferito le
interpretazioni di Christian Bale, Antonio Banderas, Adam
Driver, Joaquin Phoenix e Jonathan
Pryce.
When They See Us
Per quanto riguarda il mondo della
televisione, una delle più grandi sorprese è stato vedere come
When They See Us, la miniserie creata e diretta da
Ava DuVernay e basata sul noto caso della jogger
di Central Park del 1989, sia rimasta letteralmente a mani vuote,
senza riuscire a conquistare neanche una nomination. La
miniserie aveva fatto incetta di candidature all’ultima edizione
degli Emmy Awards (ben 11), portando a casa il premio per il
Miglior Attore Protagonista in una miniserie o film per la
televisione, conferito al talentuosissimo Jharrel
Jerome.
Tuttavia Netflix, che ha prodotto e
distribuito la miniserie, non potrà di certo ritenersi
insoddisfatta, dal momento che grazie ad altri suoi suoi show – tra
cui The
Crown, Unbelievable e The
Politician – è riuscita a mettere a segno un totale
di 17 candidature.
Bombshell
Un altro film che non è ancora
arrivato al cinema, ma che sta già raccogliendo numerosi consensi,
soprattutto per la presenza nel cast di tre attrici straordinarie:
Charlize Theron, Margot Robbie e Nicole
Kidman. Eppure, nonostante l’incredibile e attuale storia
vera alla base del film (le accuse di molestie sessuali ai danni di
Rogert Ailes, ex direttore di Fox News interpretato nel film da
John Lithgow), il dramma biografico di Jay
Roach sembra non essere riuscito a conquistare totalmente
i membri dell’HFPA.
Soltanto due le candidature ricevute
dal film, entrambe per le attrici: la Theron nominata come Migliore
Attrice in un film Drammatico e la Robbie candidata come Migliore
Attrice Non Protagonista. Vedremo se una maggiore attenzione verrà
riservata a Bombshell nei mesi a venire:
riuscirà il film a fare meglio in vista dei prossimi Oscar?
Noah Baumbach, Storia di un matrimonio
L’ultima fatica di Noah
Baumbach, Storia di un
matrimonio, è riuscita a conquistare ben sei
candidature, quasi tutte nelle categorie principali; ma a quanto
pare Baumbach deve essere apprezzato più per le sue doti di
sceneggiatore che di regista. Il film ha infatti ricevuto una
candidatura per la Miglior Sceneggiatura Originale, ma Noah
Baumbach non è riuscito a rientrare nella cinquina per il Miglior
Regista.
È innegabile che il lavoro svolto da
Baumbach con Adam Driver e Scarlett Johansson – un lavoro
che ha conferito ancora più intensità alle loro struggenti
interpretazioni – non abbia nulla da invidiare a quello degli altri
illustri colleghi nominati, ossia Bong Joon-ho, Sam Mendes,
Todd Phillips, Martin Scorsese e Quentin
Tarantino.
Lupita Nyong’o, Noi
Il debutto sul grande schermo di
Jordan Peele, Scappa – Get
Out, ha permesso al regista e sceneggiatore
statunitense di conquistare addirittura un premio Oscar. Ecco
perché c’era moltissima attesa per la sua seconda creatura
cinematografica, Noi, una storia
affascinante dalle atmosfere dark, in cui all’intero cast è stato
chiesto di interpretare due ruoli: il personaggio della storia ed
il suo relativo doppelganger.
Tra questi, il più importante è
sicuramente Adelaide/Red, interpretato dal premio Oscar
Lupita Nyong’o. Una performance bizzarra e al
tempo stesso sbalorditiva, che a quanto pare non sembra aver
conquistato il cuore dei membri dell’HFPA: l’attrice, infatti, non
è stata candidata per la sua interpretazione. Al suo posto, nella
categoria “Drama”, le favorite sono risultate Cynthia
Erivo, Scarlett Johansson, Saoirse Ronan, Charlize Theron
e Renée Zellweger. Un brutto colpo per tutti gli
appassionati del genere horror…
Matt Damon, Le Mans ’66 – La Grande Sfida
Le Mans ’66 – La Grande
Sfida è un altro di quei film che in molti pensavano
sarebbe diventato uno dei protagonisti della stagione dei premi.
Così non è stato, dal momento che l’ultima fatica di James
Mangold non è riuscita a conquistare nessuna importante
nomination, fatta eccezione per il co-protagonista
Christian Bale, incluso nella cinquina del Miglior
Attore in un film Drammatico.
E proprio a proposito di questa
categoria, non si può fare a meno di notare come Matt Damon
– altro co-protagonista del film – sia stato altamente
snobbato. Naturalmente, i Golden Globes non sono un indicatore
preciso e infallibile di quelle che saranno le nomination degli
Oscar: speriamo, quindi, che Damon possa avere ancora una
possibilità!
Avengers: Endgame
Nonostante abbia infranto qualsiasi
record e sia diventato il film con il maggior incasso nella storia
del cinema, Avengers: Endgame è stato
completamente snobbato dalle candidature dei Golden Globes, non
riuscendo a conquistare alcuna nomination, nonostante la Disney
abbia spinto il film a suon di campagne promozionali in occasione
della stagione dei premi. Ma lo sappiamo: i cinecomic hanno da
sempre un rapporto piuttosto complicato con i premi e le
candidature, nonostante i recenti successi di Deadpool,
Logan e Black Panther (che
a modo loro sono riusciti a scrivere la storia del genere) e le
quattro nomination conquistate quest’anno da
Joker di Todd
Phillips.
Avengers:
Endgame non ha raccolto i medesimi consensi,
nonostante il successo planetario, gli effetti speciali
sbalorditivi e una storia profondamente incentrata sui personaggi.
Probabilmente, viste le numerose candidature ottenute da
The Irisham e le recenti dichiarazioni di
Martin Scorsese sui film Marvel, il dibattito sui cinecomics e sul loro essere o meno cinema
continuerà ancora a causa delle decisioni dell’HFPA…
Euphoria
Tornando a parlare di piccolo
schermo e di serie tv, insieme a When They See
Us non si può non annoverare Euphoria tra i grandi snobbati di
quest’anno. Nonostante sia stata elogiata dalla critica, che ne ha
particolarmente apprezzato l’autenticità nel raccontare la cruda
realtà giovanile, la serie creata da Sam
Levinson per HBO con protagonista Zendaya
non ha ricevuto neanche una candidatura.
Un vero e proprio smacco nei
confronti di uno show che si è fatto notare per la finezza della
scrittura e per la bellezza delle immagini. Un prodotto che avrebbe
meritato maggiore considerazione in questa stagione dei premi, dal
momento che sempre più raramente si utilizzano forme così eleganti
per raccontare di sofferenze ed abissi così profondi.
La Hollywood Foreign Press
Association ha annunciato martedì che Tom Hanks
riceverà il Cecil B. deMilleAward alla 77° edizione dei Golden Globes, a
gennaio 2020.
“La Hollywood Foreign Press
Association è orgogliosa di conferire il Premio Cecil B. deMille
del 2020 a Tom Hanks – ha dichiarato il presidente dell’HFPA,
Lorenzo Soria– Per più di tre decenni, ha
affascinato il pubblico con personaggi ricchi e giocosi che abbiamo
imparato ad amare e ammirare. Affascinante come lo è sul grande
schermo, lo altrettanto dietro la macchina da presa come
sceneggiatore, produttore e regista. Siamo onorati di includere Mr.
Hanks con luminari come Oprah Winfrey, George Clooney, Meryl
Streep, Martin Scorsese e Barbra Streisand.”
Il premio, scelto dal consiglio di
amministrazione dell’HFPA, riconosce un individuo che ha avuto un
impatto importante e duraturo sull’industria cinematografica.
Hanks, nominato 15 volte ai Globes, arriverà presto al cinema con
A Beautiful Day in the Neighborhood, film
drammatico prodotto da SONY in cui interpreta il signor Rodgers. Il
film ha fatto immediatamente partire l’Oscar-buzz per quanto
riguarda la performance dell’attore.
Hanks ha vinto il suo primo premio
Oscar nel 1994 per il suo lavoro come avvocato malato di AIDS in
Philadelphia. Ha portato a casa un secondo Oscar
l’anno successivo per la sua iconica interpretazione in
Forrest Gump.
La cerimonia di assegnazione dei
Golden Globes 2020 andrà in onda da costa a costa dal Beverly
Hilton il prossimo 5 gennaio.
Negli anni passati, il premio Cecil
B. deMille è stato assegnato a Robert De Niro, Robin
Williams, Steven Spielberg, Denzel Washington, Jodie
Foster, Sophia Loren e Sidney
Poitier.
Il primo red carpet super glamour
della stagione si apre con scollature colori e strutture
asimmetriche, in occasione dei Golden Globes 2020.
Ecco di seguito tutti gli ospiti, protagonisti nominati e
presentatori, della 77 edizione del premio assegnato dalla
Hollywood Foreign Press Association.
Per vedere tutte le foto clicca qui
Storia del
matrimonio di Noah Baumbach, uno
sguardo bruciante sulla fine di una relazione, ha ottenuto sei
nomination ai Golden Globes 2020. A produrre il
film c’è Netflix, il gigante dello streaming, che ha investito
miliardi di dollari in contenuti originali negli ultimi anni.
Quello che ormai potremmo definire uno studio a tutti gli effetti,
oltre a primeggiare in campo cinematografico, ha anche guidato le
nomination sul fronte televisivo, segnando quattro nomination a
testa per The
Crown e Unbelievable.
In totale, Netflix ha conquistato 34 nomination ai Golden Globes,
tra televisione e cinema, dominando la concorrenza e superando
qualsiasi altra compagnia di intrattenimento.
Un altro titolo Netflix, l’epopea
di gangster di Martin ScorseseThe Irishman, ha raccolto cinque
nomination ai Globes, pareggiando con C’Era una
volta a Hollywood di Quentin
Tarantino. Chernobyl di
HBO ha pareggiato con i due show Netflix a quattro nomination.
Il risultato delle nomination
annunciate nella mattinata losangelina del 9 dicembre, è un segno
di un nuovo ordine mondiale a Hollywood, che è sempre più dominato
dai servizi di streaming. Insieme a Netflix, Hulu e Amazon Prime
hanno di che festeggiare, con le nomination a
Catch-22 e a La Favolosa
Signora Maisel, mentre Apple raccoglie consensi
per The Morning Show.
Intanto, mentre Disney ha già
lanciato Disney + in Nord America e Olanda, Comcast e WarnerMedia
stanno preparando i loro sfidanti, Peacock e HBOMax.
La corsa alla regia cinematografica
non ha incluso nessuna regista donna, escludendo artisti del
calibro di Greta Gerwig per il suo lavoro in
Piccole donne o Lulu
Wang per The Farewell – Una Bugia Buona. La
categoria vede comunque una serie di nomi di grandissimo prestigio:
Tarantino, Scorsese, Jong-Ho, Mendes e Phillips.
Visto che i Golden Globes
2020 dividono le categorie comedy/musical e drama,
C’era una volta a Hollywood concorrerà
contro Jojo Rabbit, Cena con Delitto,
Dolemite is My Name e Rocketman. Mentre The
Irishman se la vedrà con 1917,
Storia di un Matrimonio, I
due papi e Joker.
La cerimonia annuale, ospitata
dalla Hollywood Foreign
Press Association, è la tappa più divertente della
maratona della stagione dei premi, e non sempre rappresenta uno
specchio di quello che accadrà ali Oscar, vista proprio la
divisione in due categorie dei film che partecipano.
L’edizione 2020 promette di essere
costellata di stelle di altissimo livello, alla luce di una
stagione cinematografica ricca di titoli di grande pregio. Se la
categoria drammatica per il migliore attore vede lo scontro
titanico tra Christian Bale (Le
Mans ’66), Adam Driver
(Storia di un Matrimonio),
Joaquin Phoenix (Joker),Antonio
Banderas (Dolor
y Gloria), insieme al decano Jonathan
Pryce (I due papi), quella per
il migliore attore comico vede Daniel Craig,
improbabile investigatore di Cena con
Delitto, confrontarsi con Leonardo
DiCaprio (C’era una volta a
Hollywood), Taron Egerton
(Rocketman), Eddie
Murphy (Dolemite Is My Name) e
Roman Griffin Davis, il giovane artista che ha
fatto il suo debutto con Jojo Rabbit.
La categoria per la migliore
attrice in una commedia/musical è un bel misto, con
Cate Blanchett (Che fine ha fatto,
Bernadette) ed Emma Thompson
(E poi c’è
Katherine), che si scontrano con le stelle
nascenti Awkwafina (The Farewell – Un
Bugia Buona) Ana de Armas
(Cena con Delitto) e Beanie
Feldstein (Booksmart). La
migliore attrice drammatica, invece, presenta una rosa altrettanto
interessante: Cynthia Erivo (Harriet),Scarlett Johansson
(Storia di un matrimonio),
Saoirse Ronan (Piccole
donne) e due mutaforma Charlize Theron
(Bombshell) e Renée Zellweger
(Judy), qui onorate per le camaleontiche
interpretazioni di Megyn Kelly e Judy Garland.
Trai grandi esclusi, annoveriamo
Robert De Niro e Adam Sandler,
che hanno ottenuto alcune delle migliori recensioni delle loro
carriere per il loro lavoro in The
Irishman e Uncut Gems, ma
non sono riusciti a raggiungere la cinquina. Allo stesso modo,
Sandra Oh, una vincitrice dell’anno scorso per
Killing Eve, è stata esclusa. Forse il
più scioccante è stato il fatto che When They See
Us, di Ava DuVernay sul caso del
jogger di Central Park, è stato completamente ignorato dai
Golden Globes 2020, nonostante il diffuso plauso
della critica.
Nella migliore interpretazione di
un’attrice in una serie televisiva drammatica, Jodie
Comer è in competizione con artisti del calibro di
Jennifer Aniston (The Morning
Show), Olivia Colman
(The
Crown), Nicole Kidman
(Big Little Lies) e Reese
Witherspoon, riconosciuta per il suo ruolo in
The Morning Show. Le concorrenti come
migliore attrice nella categoria di una serie comica sono
Christina Applegate (Dead to
Me), Rachel Brosnahan
(La favolosa signora Maisel),
Kirsten Dunst (On Becoming a God in
Central Florida), Natasha Lyonne
(Russian Doll) e Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag).
La categoria miglior attore di una
serie comica comprende attori come Michael Douglas
(The Kominsky Method) e Paul
Rudd (Living with Yourself), che
sono però meglio conosciuti per il loro lavoro sul grande schermo.
Si scontreranno con Bill Hader
(Barry), Ben Platt
(The Politician) e Ramy Youssef
(Ramy). E mentre Game of
Thrones è stato ampiamente trascurato dagli elettori
di Globes, la star Kit Harrington è riuscita a
mettere a segno la nomination come miglior attore drammatico. La
sua competizione sarà con Brian Cox
(Succession), Rami
Malek (Mr. Robot),
Tobias Menzies (The
Crown) e Billy Porter
(Pose).
Oltre ai servizi di streaming, ci
sono studios “tradizionali” che hanno comunque fatto la voce grossa
alle nomination ai Golden Globes 2020, tra questi
c’è Sony Pictures, che ha ottenuto otto nomination, oltre a due
candidature per la divisione artistica Sony Pictures Classics.
Disney e Warner Bros. hanno registrato sei nomination a testa, con
Frozen 2 e
Joker. In campo televisivo, l’unica che
può ambire a far paura a Netflix è solo la HBO, che ha conquistato
quindici nomination con Barry, Chernobyl
e Succession.
Per quanto riguarda le serie, oltre
a Game of Thrones che avrebbe meritato un
posto d’onore, almeno per quanto riguarda il suo posto nella storia
produttiva del mezzo, è vergognosa l’assenza di
Euphoria, una delle migliori pagine di
storia recente della tv mai scritte.
La cerimonia di quest’anno sarà
condotta da Ricky Gervais, il creatore di The
Office, che ha presentato i Golden
Globes altre 4 volte e sostituisce la coppia dello scorso
anno, formata da Andy Samberg e Sandra
Oh. La cerimonia andrà in onda il 5 gennaio su NBC.
Questo pomeriggio, nella mattinata
della costa Ovest degli Stati Uniti, la season awards 2019 si è
ufficialmente aperta con l’annuncio delle nomination ai
Golden Globes 2019. L’associazione della
stampa estera di Hollywood (Hollywood Foreign Press
Association) ha annunciato le cinquine di nominati nelle
categorie di cinema e televisione, seguendo la sempre più buffa
divisione tra categorie “drama” e “comedy-musical”, dando
ufficialmente il via a quella manciata di settimane, poco più di
due mesi, che condurrà alla Notte degli Oscar 2019.
A guidare le nomination si è
piazzato, un po’ a sorpresa, Vice – L’uomo
nell’ombra, di Adam McKay, che torna
a dirigere Christian Bale (dopo La grande
scommessa) e si aggiudica sei nomination con il suo
film (categoria comedy-musical). Seguono tre film a cinque
candidature, progetti completamente diversi, per destinatari,
produzione e scopi; c’è La Favorita, la folle opera di Yorgos
Lanthimos, già premiato a Venezia 75; c’è Green
Book, il film che, si dice, porterà Viggo
Mortensen alla sua seconda candidatura agli Oscar (dopo la
prima con Captain
Fantastic); c’è quel A Star is Born
che sta raccogliendo successo e clamore, il classico film “da
premi” che si presenta prepotentemente da favorito, con
Bradley Cooper annoverato (addirittura) trai
migliori registi dell’anno e con Lady Gaga che sta
già facvendo spazio sulla mensola per il suo secondo Golden
Globe (il primo lo aveva vinto per American Horror
Story).
In terza posizione per
numero di nomination ci sono BlacKkKlansman
e Il Ritorno di Mary Poppins. Anche in questo caso
la HFPA ha voluto riconoscere merito a film con scopi, scale e
obbiettivi diversi. Da una parte la Disney cerca di riproporre i
suoi prodotti miglior, andando a “scomodare” persino l’iconico
titolo con Julie Andrews e proponendone un
seguito; dall’altra lo Spike Lee più in forma
degli ultimi anni si posizione a buon diritto nella categoria dei
film drammatici con il suo durissimo film, presentato e premiato a
Cannes 2018.
Seguono una serie di titoli di
diverso interesse e di argomento più o meno comune: accettazione,
omosessualità, dissidi razziali. Dopo anni di “white nomination”,
la diversità ha invaso le cinquine e questo, come valore assoluto,
è cosa “buona e giusta”, se non fosse che la diversità in
nomination sembra essere diventata prioritaria rispetto alla
qualità, criterio che dovrebbe essere quello principe quando si
tratta di premi all’eccellenza. Esempio lampante è la presenza di
Black Panther nella
categoria Miglior Film Drammatico.
Sembra molto interessante
invece osservare come, quest’anno, la categoria riservata al
miglior film straniero sia una vera e propria sfida a ogni fan che
fa il tifo per il suo film del cuore. Con l’eccezione di Capharnaum di
Nadine Labaki, tutti i film nominati rappresentano
davvero l’eccellenza del cinema internazionale, con buona pace del
nostro Dogman, rimasto
fuori nomination ai Golden Globes, ma che potrebbe
ancora avere qualche speranza per la nomination agli Oscar
2019.
Con la damnation memoriae della
Weinstein Company, Annapurna
Production si aggiudica ben 10 nomination, che condivide
con la Fox Searchlight, lasciando a nove
candidature la Walt Disney, mentre le altre
produzioni seguono.
Da un punto di vista dei
protagonisti, invece sarà molto interessante vedere chi la spunterà
nella categoria di miglior attore drammatico, dal momento che i
nominati (Cooper, Dafoe, Hedges, Malek e Washington) ricoprono età,
generi e carriere completamente differenti. Sembra un po’ meno
serrata la lotta nella stessa categoria al femminile, dal momento
che la favorita Lady Gaga potrebbe essere
insidiata soltanto dalla veterana Glenn Close, che
nel corso della sua lunga carriera è diventata la “perdente” di
maggior classe del panorama hollywoodiano.
Tutt’altra musica nella categoria
“comica”, dove a Robert Redford è stato
riconosciuto l’onore delle armi, per quello che sarà il suo ultimo
ruolo da attore, e dove, misteriosamente, si nomina Ollio, ma non
Stanlio (John C. Reilly per Stan and
Ollie), dove Mortensen si fa silenziosamente strada e
Bale, all’ennesima trasformazione, sembra voler fare bis.
E per la migliore attrice “comica”?
La straordinaria Olivia Colman e la sua Regina
Anna sembrano inarrestabili, tanto che le troveremo senz’altro
anche agli Oscar, con buona pace di Blunt, Fisher, Theron e Wu.
Nonostante il grande cinema di cui
siamo stati testimoni in questi ultimi 12 mesi, queste nomination
lasciano sensazioni contrastanti, tra il dubbio che manifestazioni
del genere contino sempre meno rispetto all’attestazione della
qualità effettiva, e la convinzione che il cinema che come arte,
intrattenimento, tecnica ed emozione continuerà ad esistere,
indipendentemente da tali attestazioni.
Sono stati assegnati i premi del
Golden Globes 2019, l’edizione numero 76 dei premi
assegnati dalla Associazione Stampa Estera a Hollywood (HFPA). Ecco
di seguito tutti i vincitori:
La sera del 6 gennaio (la notte tra
il 6 e il 7, qui in Italia) i Golden Globes 2019
apriranno ufficialmente la stagione dei premi. I riconoscimento
della Hollywood Foreign Press Association
(Associazione della Stampa Estera a Hollywood)
sono da sempre gli apripista per un mese vorticoso di glamour,
discorsi di ringraziamento e, ovviamente, premi che vedono Los
Angeles e tutta la sua variopinta flora al centro dell’interesse
del mondo dello spettacolo.
Da A Star is Born
a Green Book, passando per Vice – L’uomo
nell’ombra e La Favorita,
sono tanti i film già riconosciuti di un certo valore con una o più
nomination e sono tanti i globi d’oro da assegnare, nella serata
che sarà condotta da Sandra Oh e Andy
Samberg. Già la coppia conduttrice della serata si
preannuncia un inedito. I due attori sono un assortimento molto
interessante che promette gag comiche (ovviamente studiate al
millimetro) e siparietti che potrebbero non far rimpiangere le
fulgide conduzioni di Tina Fey e Amy
Poehler.
Per quello che riguarda i premi, è
prevista, su Los Angeles, una pioggia di Golden Globes per
A Star is Born, l’esordio dietro la macchina da
presa per Bradley Cooper, che è nominato come
attore drammatico, regista e, ovviamente, per il suo film in veste
di produttore. L’attore che da poco ha compiuto 44 anni potrebbe,
personalmente, andare via a mani vuote, con l’eccezione del premio
al miglior film drammatico, categoria in cui A Star is
Born sembra non avere rivali. Gli altri premi che invece
sembrano già assegnati sono quelli a Lady Gaga
come migliore attrice, con buona pace della splendida Glenn
Close di The Wife – Vivere
nell’Ombra.
Non c’è dubbio che la popstar che
ha esordito sul grande schermo con il ruolo di Ally abbia
consegnato al film e al pubblico una grande e intensa
interpretazione, ma si tratta di un lavoro che va al di là del
valore cinematografico, molto scarso, e va a inserirsi in quella
categoria di film confezionati per il grande pubblico, le emozioni
“facili” e, soprattutto, i premi. Non che sia un male in senso
assoluto, ma si tratta del prodotto tipico che “ruba” il merito a
lavoro più raffinati, come appunto è The Wife.
Il Bradley Cooper
regista, invece, perderà senz’altro, visto che condivide la
categoria con Alfonso Cuaron, che gareggia con
Roma, apprezzatissimo, ma anche con Spike Lee, che
ha realizzato uno dei film più belli e duri della stagione,
BlackkKlansman,
mettendo a segno un risultato grandioso per il suo ritorno in sala.
Il Cooper attore pure si scontra con mostri sacri, quali
Willem Dafoe, alla performance della vita con il
suo Van Gogh e Rami Malek, che sebbene abbia
realizzato poco più che un cosplay perfetto di Freddie
Mercury, sta ricevendo uno spazio e un plauso davvero
immotivato.
Strano a dirsi, ma quest’anno la
concorrenza sembra molto più agguerrita nella categoria
Comedy/Musical in cui concorrono film del calibro di Vice –
L’uomo nell’Ombra e di Green Book, oltre
a La Favorita, Il Ritorno di Mary
Poppins e buffi outsider come Crazy & Rich
(Asian), commedia divertente sulla “lotta di casta” nella
moderna Singapore. Chiaramente i film di McKay e di Farrelly sono i
capolista, con La Favorita di Yorgos
Lanthimos che ha molte chance di riuscire a portare a casa
il premio alla migliore attrice, Olivia Colman,
già Coppa Volpi a Venezia 75 per lo stesso ruolo.
Sarà invece molto divertente la
lotta tra Christian Bale e Viggo
Mortensen, entrambi sformati e molto ingrassati per
interpretare i rispettivi personaggi, due figure storiche, uno
artefice del “male nel mondo” moderno, l’altro virtuoso esempio di
razzista convertito all’amore e alla tolleranza. Puntiamo tutto su
Mortensen e sul divertente ed edificante personaggio portato sul
grande schermo in Green Book.
Per qunto riguarda i migliori non
protagonisti, i Golden Globes non separano le categorie, come per
gli attori protagonisti, e quindi sembra inevitabile che da una
parte Amy Adams conquisti il suo ennesimo globo
per Vice (e magari anche un meritato premio Oscar,
chissà), nonostante Regina King (Se la strada potesse
parlare) sia in agguato, mentre Richard E.
Grant possa sbaragliare la concorrenza con l’outsider
Can You Ever Forgive Me?, che in Italia uscirà con
il titolo di Copia originale, una specie di
equivalente di Tonya dello scorso anno, che ha
visto il meritato trionfo di Allison Janney.
Mentre la HFPA potrebbe comunque
premiare lo sforso della Disney per aver riportato al cinema
Mary Poppins, con il riconoscimento alla migliore
colonna sonora, è plausibile che nella categoria miglior film
d’animazione, questa volta, la spunti SONY con il suo magnifico
Spider-Man: Un Nuovo
Universo.
E per il milgior film straniero? Il
2018 appena trascorso è stato un anno ricco di film straordinari
che si affolleranno tutti nella stessa categoria.
Roma di Cuaron sembra essere il titolo favorito,
ma anche Un affare di
famiglia potrebbe conquistare il cuore
dell’Associazione, così come ha conquistato il cuore di chiunque lo
abbia visto. Considerata la qualità dei film in questa categoria,
qualunque film premiato sarebbe meritevole (con l’eccezione di
Cafarnao!).
Ecco di seguito le previsioni per
i Golden Globes 2019
Miglior film drammatico: A
Star is Born
Miglior film commedia:
Green Book
Miglior Attore
Protagonista – Drama: Willem Dafoe
Miglior Attrice
Protagonista – Drama: Lady Gaga
Miglior Attore
Protagonista – Commedia o Musical: Viggo Mortensen
Miglior Attrice
Protagonista – Commedia o Musical: Olivia Colman
Miglior Attore Non
Protagonista: Richard E. Grant
Miglior Attrice Non
Protagonista: Amy Adams
Miglior Sceneggiatura: La
Favorita
Miglior Film d’Animazione:
Spider-Man: Un Nuovo Universo
Miglior Film Straniero:
Roma
Miglior Colonna Sonora: Il
Ritorno di Mary Poppins
Miglior Canzone Originale:
Shallow – A Star is Born
Sono stati annunciate tutte le
nominations dei Golden Globes 2019, i
riconoscimenti che aprono ufficialmente la stagione dei premi a
Hollywood, o almeno la stagione dei premi per il cinema per il
grande pubblico.
Come
ogni anno, i premi assegnati dalla Hollywood Foreign
Press Association, l’associazione americana della stampa
estera.
Sarebbe stato davvero difficile
prevederlo, eppure i Golden Globes 2019 si sono
chiusi con la più grande delle sorprese: A Star Is Born, dato
per favorito nelle categorie principali, soprattutto Migliore
Attrice Drammatica e Miglior film Drammatico, ha ceduto il passo a
concorrenti insospettabili, accontentandosi del premio alla
migliore canzone originale. Ebbene sì, perché se Lady
Gaga ha dovuto, e a ragione, cedere il posto a
Glenn Close, che con The Wife – Vivere
nell’ombra, porta a casa il suo primo Golden Globe per
un ruolo cinematografico, Rami Malek e Bohemian Rhapsody hanno
portato via a Bradley Cooper e al film stesso i premi nelle
categorie ‘drama’.
Il biopic su Freddie
Mercury e sui Queen, che sarebbe più corretto definire un
film-omaggio alla band inglese, ha vinto a sorpresa, sbaragliando
una concorrenza alquanto importante. Non solo A Star is
Bron, ma anche i bellissimi
Blackkklansman e Se la Strada potesse
parlare, oltre al cinecomic Marvel, Black Panther.
Per quanto riguarda la categoria
comedy-musical, si registra vincitore Green Book, di
Peter Farrelly, che porta a casa un totale di tre
globi, alla sceneggiatura, al migliore attore non protagonista,
Mahershala Ali, e al miglior film, con buona pace
di Viggo Mortensen, che si ferma di fronte
all’interpretazione mimetica di Christian Bale di
Dick Cheney, unico premio assegnato a Vice – L’uomo nell’Ombra, film più nominato
alla partenza.
In generale, la Hollywood
Foreign Press Association ha distribuito i riconoscimenti,
garantendone uno a Se la strada potesse
parlare, dato a Regina King per la
migliore non protagonista, e un altro al bellissimo La Favorita, di Yorgos
Lanthimos, che ha visto trionfare
Olivia Colman, che aveva già vinto la Coppa Volpi a
Venezia 75 per il ruolo. Niente da fare invece per Willem Dafoe che, insignito dello stesso
riconoscimento in laguna lo scorso settembre per Van Gogh – Sulla soglia
dell’eternità, ha dovuto cedere il passo a Malek.
Alfonso Cuaron si
porta a casa due premi, quello al miglior film straniero e alla
migliore regia, per il suo Roma (Leone
d’Oro a Venezia 75). Se il premio al miglior film straniero era
atteso visto l’amore con cui è stato accolto il film negli Stati
Uniti, è stato più sorprendente il riconoscimento alla regia, data
la concorrenza spietata e la presenza di un “avversario” del
calibro di Spike Lee.
L’armata Disney è stata sconfitta
su tutti i fronti, invece, visto che il suo Il Ritorno di Mary
Poppins va a casa a mani vuote (la categoria migliore
colonna sonora è stata conquistata da Justin
Hurwitz per Il Primo Uomo)
e anche i suoi film d’animazione devono lasciare spazio al ben più
meritevole Spider-Man: Un nuovo
Universo, di SONY.
Nonostante le premesse, la
conduzione di Andy Samberg e Sandra Oh è stata
piatta, molto tesa alla ricerca della battuta e della parodia, ma
mai davvero coinvolgente, semplice e “sicura”. Gli unici momenti di
ilarità sono stati portati da alcuni presentatori, come
Bill Murray in particolare, e dalla stessa Oh, che
oltre a presentare la serata ha anche vinto il Golden Globes per la
sua performance in Killing Eve, diventando la
prima attrice di origine asiatiche ad aver vinto due riconoscimenti
della HFPA.
A un anno dal Time’s Up, il glamour
variopinto è tornato sul tappeto rosso, a dispetto del total black
della scorsa edizione. Anche se soltanto Lady Gaga
si è davvero distinta nell’abbigliamento, mentre gli altri ospiti,
per la maggior parte, si sono attenuti a un codice di eleganza e
sobrietà, con poche eccezioni di originalità. E la più delusa forse
rimane proprio lei, che era stata data per favorita: la popstar ha
comunque pianto e ringraziato tutti, quando ha ritirato il premio
per la migliore canzone, ma era chiaro che quel Valentino da favola
era stato indossato per figurare tra i migliori attori
dell’anno.
Se neanche il frivolo chiacchierare
della sfilata da red carpet ci dà motivo di interesse nel seguire
queste cerimonie in cui Hollywood premia se stessa, resta la grande
perplessità per l’utilità e anche il valore di tali premi. Se opere
tranquillamente assimilabili a film tv come Bohemian Rhapsody e interpretazioni da
cosplayer come quella di Rami Malek vengono incoronati come il meglio
dell’anno cinematografico, bisogna davvero rivedere le posizioni in
merito a tali cerimonie.
Erano anni che questi premi non
facevano registrare un interesse così scarso, una conduzione così
sciatta, un tappeto rosso così piatto e dei vincitori così
imprevedibili, nel bene e nel male. Forse soltanto per questo
ricorderemo i Golden Globes 2019, per la totale
imprevedibilità dei suoi esiti.
Al via la 76° edizione dei
Golden Globes 2019, con star, nominati, invitati e
presentatori pronti a sfilare sul tappeto rosso del Beverly Hilton
Hotel, location di lusso che ospita la cerimonia di assegnazione
dei premi della stampa estera a Hollywood.
Ecco di seguito le immagini dal red
carpet della serata:
Jeff Bridges,
vincitore di Premio Oscar e Golden Globes, riceverà il
Cecil B. deMille Award alla 76° edizione del
premio assegnato dalla stampa estera al cinema americano, i
Golden Globe 2019. La cerimonia, che sarà
presentata da Sandra Oh e Andy
Samberg, andrà in onda in diretta su NBC alle 17:00 PT
(2.00 ora italiana) del 6 gennaio 2019.
“La Hollywood Foreign Press
Association è lieta di conferire il premio Cecil B. deMille 2019 a
Jeff Bridges. La brillante mole di lavoro di Bridges in diversi
generi ha catturato i cuori e le menti del pubblico di tutto il
mondo per più di sei decenni – ha dichiarato il presidente
HFPA Meher Tatna– Non vediamo l’ora di
festeggiare ‘Il Drugo’, la sua notevole carriera e i suoi risultati
filantropici ai Golden Globe Awards”.
Scelto dal Consiglio di
amministrazione HFPA, il Premio Cecil B. deMille
viene assegnato ogni anno a un individuo di talento che ha avuto un
impatto duraturo sul mondo dello spettacolo. Il premio dell’anno
scorso è stato assegnato a Oprah Winfrey. Tra i
destinatari precedenti ci sono George Clooney, Robert De
Niro, Audrey Hepburn, Harrison Ford, Jodie Foster, Sophia Loren,
Sidney Poitier, Martin Scorsese, Steven Spielberg,
Meryl Streep, Barbra Streisand, Denzel Washington, Robin
Williams e altri.
Seth Meyers
condurrà la 75esima Edizione dei Golden Globe,
dopo il rifiuto di Tina Fey.
“La Hollywood Foreign Press
Association è entusiasta di avere Meyers come conduttore dei Golden
Globe. Con il suo naturale brio e la sua innata abilità nel
conquistare il pubblico la cerimonia tradizionale avrà ancora più
successo” dichiara la presidente della Hollywood Foreign Press
Association Meyer Tatna.
Meyers ha condotto e scritto per 12
anni il Saturday Night Live. Ha già presentato
gli Emmy Awards nel 2014 e gli ESPY
Awards nel 2010.
La cerimonia avrà luogo il 7 Gennaio
2018 e le nomination verranno rese note l’11 Dicembre.