
ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia
La firma che si nasconde dietro all’ultimo film Marvel è quella di un grande regista di film horror e d’azione. Sam Raimi ha diretto lungometraggi come La Casa, The Gift per non parlare della nota trilogia di Spider-Man degli inizi degli anni Duemila. Attore, sceneggiatore e regista da più di quarant’anni, Sam Raimi ha sviluppato nel corso del tempo un proprio stile cinematografico riconoscibile al pubblico e tutt’altro che banale. Vediamo in che modo Raimi ha coniugato la sua firma con il mondo MCU in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Splatstick

Anche a Doctor Strange nel Multiverso della Follia viene dato un tono slapstick. In particolare, questo aspetto è visibile nella scena in cui Wanda annienta gli Illuminati o nella sequenza finale, in cui Strange prende possesso del corpo di una sua variante quasi decomposta, o ancora nell’epilogo, quando vediamo il terzo occhio comparire sulla fronte di Stephen.
Movimenti di macchina frenetici

I movimenti di macchina spericolati, i colpi di frusta, i carrelli e gli zoom sono presenti anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Spesso il mondo MCU è stato accusato di essere troppo statico nelle riprese e di eccedere con l’uso del green screen, ma non è questo il caso del film diretto da Sam Raimi!
Il senso dell’umorismo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è pieno di gag di questo tipo. Dal litigio di Stephen con un venditore ambulante, alle battute sulla ”forchetta” in testa a Freccia Nera, fino al cadavere malconcio della scena finale, Raimi prende l’horror e se ne fa beffa per tutto il film.
Il temibile MacGuffin presente in Doctor Strange 2

Questo libro di incantesimi malvagi è una elemento base dell’Universo Marvel, ma rimanda anche al Necronomicon presente nei film di Raimi La casa e La casa 2. Non solo l’MCU quindi, ma anche Sam Raimi è amante dei MacGuffin: oltre a quelli citati, non dimentichiamo anche il bottone maledetto in Drag Me to Hell.
“Angoli olandesi” anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Come anche in altri film, Raimi utilizza gli angoli olandesi per creare un senso di terrore attorno a Scarlet, rendendola ancora più minacciosa e inarrestabile quando si avvicina alle sue prede.
Le musiche di Danny Elfman

La partitura musicale realizzata da Elfman per Doctor Strange 2 potrebbe essere la più memorabile e quella meglio realizzata per un film MCU fino ad oggi. C’è poco da dire: i suoni penetranti abbinati alle scene più temibili, i cambi d’intensità sonora che corrispondono alle svolte mentali dei personaggi sono davvero coinvolgenti.
Le allucinazioni demoniache

Ad esempio, sequenze allucinogene sono visibili quando Strange sogna all’inizio del film e viene catapultato in un mondo oscuro fatto da demoni. O ancora, quando Wanda diventa uno zombie e, ipnotizzata, fa strage di eroi.
Il punto di vista del cattivo

In Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Raimi utilizza spesso il punto di vista del carnefice – quindi principalmente quello di Wanda Maximoff – mentre esso attacca Stephen o Christine.
I toni bizzarri di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Con Doctor Strange 2 viene messa in scena una nuova versione del surrealismo di Raimi e la pellicola permette al regista di esplorare decine di universi paralleli (tra cui un universo in cui tutti sono fatti di vernice).
Bruce Campbell

Nel film, lo vediamo una prima volta in una realtà alternativa del Multiverso: qui Campbell interpreta un venditore ambulante di snack alla pizza che accusa lo Stregone di aver rubato il mantello di un supereroe morto. Come penitenza, Strange lo maledice, costringendo il personaggio ad auto-pugnalarsi per tre settimane. Nuovamente, nella scena post-titoli di coda, Campbell torna: finalmente la maledizione si è conclusa e può esultare “È finita!”.
