Un finale ambiguo è qualcosa di molto difficile da concepire per un regista e, forse, qualcosa di ancora più difficile da metabolizzare per lo spettatore. Quasi sempre, il pubblico si approccia alla visione di un film con la speranza che tutti i nodi della trama vengano sciolti prima del suo epilogo. Non sempre però accade, e molto spesso alla fine di un film ci troviamo con più domande che risposte.
Per costruire un finale aperto, bisogna essere estremamente abili, lasciare allo spettatore le giusti tasselli per arrivare ad una propria chiave di lettura, o altrimenti si correrà il rischio di deludere le sue aspettative.
Di seguito abbiamo raccolto i 10 film con i finali più ambigui della storia del cinema:
A Serious Man
A Serious Man dei Fratelli Coen, ambientato negli anni ’60, è la storia – ricca di riferimenti biblici – di un uomo ebreo la cui tranquilla vita suburbana si sgretola sotto ai suoi occhi nel giro di una settimana. Alla fine di quella settimana – che corrisponde al finale del film -, un gigantesco tornado si abbatte sulla città in cui vive.
Questo avviene subito dopo che Larry, il protagonista del film, riceve una telefonata dal suo medico, il quale gli spiega che deve urgentemente parlargli dei risultati di una sua recente radiografia al torace…
Shining
Shining di Stanley Kubrick si chiude in modo decisamente ambiguo. Jack Torrance è ormai preda della follia più bieca e tenta di uccidere sua moglie e suo figlio, che riescono a sfuggirli e a farlo perdere all’interno di un labirinto, cosa che gli provocherà una morte per congelamento.
Prima dei titoli di coda, però, la macchina da presa si avvicina lentamente ad una fotografia scattata decenni prima dei fatti narrati nel film, in cui vediamo Jack festeggiare all’Overlook Hotel insieme ad altri ospiti. Nonostante le migliaia di analisi di appassionati cinefili e non, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa Kubrick avesse davvero voluto dire con il finale del suo film.
Il braccio violento della legge
Alla fine del thriller poliziesco Il braccio violento della legge di William Friedkin, termina la caccia di Jimmy Doyle nei confronti del misterioso trafficante Charnier. Quando Doyle scopre di aver sparato per errore a Mulderig, l’agente federale con cui era in servizio, lo stesso rivela a Cloudy che stava ancora dando la caccia a Charnier.
Il personaggio esce poi dall’inquadratura e lo spettatore sente un singolo colpo risuonare prima che lo schermo diventi nero. Una serie di didascalie ci informano che Charnier non venne mai catturato e che Doyle e Cloudy vennero trasferiti in un altro dipartimento. Non è mai stato chiarito cosa quello sparo abbia comportato.
Blade Runner
Rick Deckard è un replicante? Questa è la domanda che ha letteralmente torturato gli appassionati di fantascienza per circa 40 anni. Blade Runner di Ridley Scott sfrutta sapientemente tutti gli elementi tipici del noir in un film dall’ambientazione futuristica, con dove il personaggio di Rick Deckard interpretato da Harrison Ford ha il compito di scovare androidi che si sono mescolati alla società umana.
Il finale non chiarisce davvero se lo stesso Deckard sia o meno un androide. Il sequel di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, usciti a diversi anni di distanza dal film originale, avrebbe finalmente potuto fornire la risposta definitiva alla questione, ma ha nuovamente lasciato Deckard incerto a proposito delle sue vere origini, esattamente come lo spettatore.
Birdman
L’oscura satira messa in piedi da Alejandro G. Iñárritu in Birdman termina con Riggan Thomson che esce sul palco e si spara di fronte agli spettatori. Nell’epilogo, lo troviamo ricoverato in ospedale e perseguitato dalla stampa: la sua esibizione è stata elogiata e sua figlia Sam sembra volersi finalmente riavvicinare a lui. Si tratta di una conclusione molto simile a quelle di film come Taxi Driver e Re per una notte, dove il protagonista decide di andare incontro ad un destino nefasto per poi vedere tutti i suoi sogni diventare realtà in un finale a dir poco incredibile.
Negli ultimi minuti di Birdman, Riggan si getta dalla finestra e Sam si precipita a guardare fuori. I suoi occhi si spostano verso l’alto. Riggan ha davvero spiccato il volo? O l’intera sequenza finale è balenata davanti agli occhi di Riggan prima di morire? Quest’ultima è l’ipotesi più accreditata, anche se il film non lo chiarisce mai.
Il laureato
Il laureato è la storia di un giovane ragazzo di nome Benjamin Braddock, interpretato da Dustin Hoffman, che una volta terminato il college si trova a dover fare i conti con il suo futuro. Una fase della vita che abbiamo attraversato tutti. Il finale si collega direttamente a questo passaggio della vita del protagonista, con Benjamin che cerca di impedire alla sua ragazza, Elaine, di sposarsi e di convincerla invece a scappare con lui.
La maggior parte delle commedie sentimentali avrebbe chiuso così la storia, ma ne Il laureto le cose vanno in maniera un tantino diversa: prima che compaiano i titoli di coda, infatti, vediamo Benjamin ed Elaine salire su un autobus, diretti verso una destinazione ignota.
Inception
Probabilmente, il finale più ambiguo della storia del cinema recente. Inception di Christopher Nolan termina con Cobb (Leonardo DiCaprio) che torna a casa dai suoi figli, tutto ciò che l’uomo ha sempre desiderato dall’inizio della storia: assicurarsi di essere nel mondo reale e di non essere in preda ad un sogno prima di tornare da loro.
Sul finale, una volta a casa, Cobb fa girare il totem, ma viene distratto dai suoi due figli che può finalmente riabbracciare, prima che l’oggetto gli riveli se si tratti di un sogno oppure no. Lo spettatore vede che la parte superiore del totem sta iniziando a cedere, ma prima che l’oggetto concluda definitivamente il suo giro, lo schermo diventa nero.
Un colpo all’italiana
Dopo che una rapina pianificata al dettaglio riesce alla perfezione e la squadra si allontana con il bottino, Un colpo all’italiana termina con un enorme cliffhanger: il furgone della squadra resta bloccato sul bordo di una scogliera, barcollando dall’alto verso il basso. Il bottino pende sul retro e la squadra non è in grado di avanzare.
Prima che il film termini, il personaggio di Michael Caine afferma: “Aspettate un attimo, ragazzi, ho avuto una grande idea”. Sfortunatamente, non riusciamo a vedere quale sia quest’idea e se abbia avuto effettivamente successo.
2001: Odissea nello spazio
Il finale di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick è un autentico spettacolo visivo. Dave Bowman viene risucchiato attraverso un vuoto nelle profondità dello spazio esterno e lanciato “oltre l’infinito”. Si vedono luci lampeggianti, paesaggi surreali e colori brillanti; poi approda in una misteriosa camera da letto futuristica.
C’è un monolite in mezzo al pavimento, Dave vede una versione più vecchia di se stesso intento a cenare. Va a letto, invecchia rapidamente e poi muore, rinascendo sotto forma di feto cosmico. Un finale meraviglioso, sicuramente ambiguo, ma decisamente stimolante per lo spettatore.
Taxi Driver
Se facciamo riferimento agli eventi così come ci vengono raccontati sullo schermo, Taxi Driver sembra concludersi in maniera apparentemente felice. La sanguinosa furia di Travis Bickle nel bordello ha permesso ad Iris di tornare a casa dai suoi genitori. Una volta ripresosi dalle sue ferite, invece di essere condannato, Travis viene celebrato come un eroe metropolitano; persino Betsy sembra voler ritornare sui suoi passi.
In realtà, non è assolutamente ciò che è accaduto. Il finale è così assurdamente idealizzato – e anche ottimista, in contrasto con il tono del resto del film – che quasi sicuramente si tratta di un allucinazione partorita dalla mentre di un delirante Travis in punto di morte.
Fonte: ScreenRant