Con l’uscita in sala di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, con Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, si è accesa una luce su uno degli inserti narrativi che muovono, da anni, l’intero franchise: i cattivi. Ogni film action/thriller/spionistico che si rispetti – e che riesce ad ingranare – ha al suo interno un villain ben scritturato, dalla forte personalità e carisma. Nel caso di Mission: Impossible, sono il pretesto che mette in moto la corsa contro il tempo di Ethan Hunt per salvare l’umanità.
Il franchise ne ha avuti parecchi di antagonisti, ma non tutti sono riusciti a spiccare e a lasciare un segno indelebile. Solo alcuni, infatti, hanno tutte le carte in regola per essere indimenticabili. Per poter valutare il loro impatto – e importanza – nelle varie storie narrate, è da tenere conto l’alto livello di pericolosità, quanto siano minacciosi, l’interpretazione dell’attore e quanto del personaggio vengano mostrate vulnerabilità e paure. Abbiamo perciò stilato una classifica dei principali cattivi di Mission: Impossible, in base alla loro capacità di lasciare un’impronta duratura nei film e di eguagliare le abilità di Ethan Hunt.
Sean Patrick Ambrose
Sean Patrick Ambrose è stato il principale antagonista di Mission: Impossible II. Il suo piano era quello di rilasciare un virus chiamato Chimera per poi venderne la cura, Bellerophon, a scopo di lucro. Nonostante non sia un villain molto considerato del franchise, Ambrose è un personaggio molto interessante perché funge da antitesi di Ethan Hunt. Un esempio lo si ha nel suo carattere e temperamento: il cattivo, infatti, lascia che le sue emozioni prendano il sopravvento e spesso agisce con rabbia.
John Musgrave
In Mission: Impossible III il pubblico fa la conoscenza di John Musgrave che, nonostante non sia l’antagonista principale del film – poiché introdotto solo come alleato di Owen Davian – si rivela essere un villain molto convincente. Nel film il modo in cui fa il doppio gioco con Ethan Hunt e orchestra l’intero piano per acquisire la zampa di coniglio, lo rende un personaggio molto accattivante, in grado di catalizzare l’attenzione. Il merito per un cattivo così ben riuscito va al suo interprete, Billy Crudup, che riesce a rappresentare l’ambiguità di Musgrave, tanto che spesso ci si chiede effettivamente da che parte lui stia. Musgrave, purtroppo, non fa una bella fine in Mission: Impossible III, e questo fa sì che il personaggio venga dimenticato e oscurato dalla presenza minacciosa di Owen Davian.
Sabine Moreau
Un altro villain degno di nota ha il volto Léa Seydoux, che dà corpo e carattere a Sabine Moreau, la quale fa il suo debutto in Mission: Impossible – Protocollo fantasma. Moreau è un’abile assassina che uccide a sangue freddo il Trevor Hanaway di Josh Holloway. Anche lei non è il main villain del film, eppure la sua prima uccisione nella scena iniziale la rende subito un pericoloso nemico per Ethan e la sua squadra. Nel corso della trama, a livello di sceneggiatura, il suo personaggio non ha molte battute, ma questo viene compensato dal suo comportamento misterioso, che la fa essere ancora più enigmatica e imprevedibile. Peccato che il film non abbia approfondito il suo passato di killer.
John C. McCloy
Torniamo a Mission: Impossible II con John C. McCloy, altro antagonista del secondo capitolo. Il personaggio non ha legami diretti con Ethan Hunt all’interno della storia, eppure la sua caratterizzazione risulta più credibile perché rappresenta il modo in cui le potenti corporazioni stabiliscono il controllo sulle masse attraverso pratiche non etiche. Questo suo agire stimola ancora di più nel pubblico il tifo per la battaglia di Ethan Hunt per la giustizia, non solo guidata da ragioni personali, ma messa in moto anche per un bene più grande.
Max Mitsopolis
Fra i cattivi più affascinanti del franchise di Mission: Impossible spicca Max Mitsopolis interpretata da Vanessa Redgrave. Un altro villain donna dall’incredibile forza, che utilizza il suo potere e la sua influenza per essere sempre all’avanguardia e tirarsi fuori da ogni situazione complicata. Uno degli esempi più validi lo si ritrova nella scena in cui Ethan scopre gli accordi di Max con Jim Phelps, ma lo convince a lavorare per lei offrendogli 150.000 dollari. O ancora quando Kittridge e la CIA scoprono i suoi affari segreti nelle battute finali del primo Mission: Impossible: Max riesce sempre a tirarsene fuori, evitando di affrontare gravi ripercussioni negoziando con le autorità superiori. Il suo essere invisibile, pur giostrando il tutto dietro le quinte, la rende un carachter davvero formidabile.
James “Jim” Phelps
Un personaggio diventato villain, che però nella serie televisiva originale di Mission: Impossible faceva parte dei buoni, è Jim Phelps, trasformatosi poi in cattivo in Mission: Impossible. Nonostante la scelta di farlo diventare un’antagonista non sia piaciuta ai fan, Jon Voight è riuscito ad incarnare molto bene le sue complessità morali e tutta la corruzione che lo ha poi divorato. È soprattutto il suo improvviso tradimento, che va legandosi alla sua capacità di tirare in maniera subdola le fila, a rendere ancora più drammatica l’intera narrazione. Inoltre, la sua inversione di marcia da buono a cattivo, ha permesso al franchise di far diventare permanente l’Ethan Hunt di Tom Cruise come protagonista, tagliando così lentamente i legami con la serie tv.
Kurt Hendricks
Kurt Hendricks, per i più conosciuto con il nome in codice Cobalt, è l’antagonista principale di Mission: Impossible – Protocollo fantasma. La sua concezione sulla pace nel mondo è molto estrema e, secondo lui, la distruzione del pianeta – seppur sia qualcosa di spiacevole – è necessaria al fine dell’evoluzione. Per vedere realizzate le sue folli idee, Hendricks cerca in tutti i modi di scatenare un conflitto armato tra gli Stati Uniti e la Russia, anche se questo porterebbe alla morte di molti innocenti. È un personaggio calcolatore, abile nel giocare a scacchi con Ethan Hunt, che riesce a tenere testa a quest’ultimo nei combattimenti corpo a corpo grazie al suo passato nelle forze speciali.
Solomon Lane
Solomon Lane, interpretato da Sean Harris, è uno dei villain più temuti, pericolosi, ma al contempo intelligenti di tutto il franchise. Ecco perché la sua presenza costante in due film di Mission: Impossible non stupisce affatto, ma anzi serve a rafforzare la sua importanza nell’economia narrativa del film, che contribuisce a renderlo uno dei migliori cattivi. Rendendo più impattanti e con un peso superiore gli scontri e i complotti contro Ethan Hunt. Dopo ciò che accade in Mission: Impossible – Fallout, il suo destino rimane sconosciuto, ma è probabile che Lane sia morto fuori dallo schermo e che quindi potrebbe non tornare in Mission: Impossible – Dead Reckoning.
August Walker
Il bello e tenebroso Henry Cavill si è unito al franchise di Mission: Impossible per interpretare August Walker, un altro valido villain che all’inizio, in realtà, sembra innocuo. Quando lo si incontra per la prima volta, questi si presenta come un normale agente della Divisione Attività Speciali della Central Intelligence Agency. Tuttavia, nello sfilacciarsi della storia di Mission: Impossible – Fallout, Walker rivela la sua vera natura, grazie alla quale si palesa la sua collaborazione con il Sindacato. Nelle scene iniziali di Mission: Impossible – Fallout, si evince poi subito la sua imponenza fisica nei combattimenti corpo a corpo, e più volte il film mette in risalto le sue capacità di assassino, tanto da farlo essere degno avversario di Ethan Hunt.
Owen Davian
Se Solomon Lane fa parte della cerchia dei migliori cattivi di Mission: Impossible, Owen Davian ne detiene il primato se si stila una classifica. Interpretato da Philip Seymour Hoffman, il personaggio è il villain più carismatico e spaventoso di tutti e appare in Mission: Impossible III. Davian non è per niente empatico ed ha tendenze sadiche, che vengono confermate nel suo non provare alcun dispiacere nell’infliggere delle sofferenze a innocenti come Julia, rendendolo una minaccia personale per Ethan. In questo modo, la sua presenza aumenta di parecchio il senso di pericolo in Ethan che – fra l’altro – durante tutto il terzo capitolo, viene superato da Davian molte volte, grazie soprattutto alla sua incredibile intelligenza e capacità di manipolazione.