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Venom: The Last Dance, Easter Eggs, riferimenti e cameo nel film con Tom Hardy

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Venom: The Last Dance (qui la nostra recensione) non ha ricevuto molti consensi dalla critica, ma per la maggior parte, i fan sembrano apprezzare l’ultimo film Marvel della Sony Pictures. Nonostante si sia preso alcune grandi libertà rispetto ai fumetti, il terzo capitolo presenta molti Easter Egg, riferimenti e cameo divertenti. Alcuni rendono omaggio al materiale originale e altri collegano questo film al più ampio universo (cinematografico?).

Eccoli di seguito:

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Ray’s Occult Books

Ghostbusters è un altro famoso franchise della Sony e quando Venom: The Last Dance ci porta nell’Area 51, si può vedere c’è una cassetta postale molto interessante. È ricoperta di adesivi, uno dei quali pubblicizza “Ray’s Occult Books”.

Come senza dubbio sapranno i lettori, si tratta di un riferimento alla libreria newyorkese con lo stesso nome di Ghostbusters, di proprietà di Ray Stantz di Dan Aykroyd. Visti i folli avvenimenti di questo terzo capitolo, è un Easter Egg appropriato.

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La storia di Eddie Brock a New York

Dopo essere stato incastrato per l’apparente omicidio del detective Pat Mulligan, Eddie Brock decide che lui e Venom dovrebbero dirigersi a New York City. L’ex reporter ha delle informazioni compromettenti su un giudice e spera di ricattarlo per aiutarlo a riabilitare il suo nome. Il primo film di Venom menzionava che Eddie era stato costretto ad andarsene dalla Grande Mela, e questo film fa riferimento a quell’evento.

Nei fumetti, Eddie ha pubblicato una serie di storie sul Sin-Eater per il Daily Globe ma non ha controllato le sue fonti. Quindi, quando Spider-Man ha scoperto il vero assassino, la sua carriera è andata in frantumi. Ecco perché inizialmente odia così tanto Spidey.

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Spider-Man 4
Tom Holland in Spider-Man: No Way Home (2021) © Marvel Studios

Spider-Man in Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance si apre su Terra-616 prima che Eddie venga rimandato a casa. Ciò che è strano, però, è che viene scaraventato indietro attraverso un portale identico a quelli usati da Knull, anziché attraverso l’effetto luminoso visto in Spider-Man: No Way Home. Non è stata offerta alcuna spiegazione per questa apparente retcon, anche se sembra una mossa deliberata per separare Venom dal MCU, visto che dice subito di essere stufo di questa “merda del Multiverso”.

Un altro apparente cenno a Spider-Man lo rintracciamo quando Venom si appende a testa in giù prima di eliminare i cattivi all’inizio del film.

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I simbionti

Ci sono un totale di otto simbionti nella base Area 51 dell’Imperium Project; tra quelli che possiamo identificare ci sono Agony, Lasher e molto probabilmente Phage. I fan sono divisi sul fatto che Pat Mulligan sia Toxin, anche se immaginiamo di no, dal momento che questo film si sofferma a rivelare che il suo simbionte lo ha abbandonato poco dopo la morte di Carnage.

Vediamo anche un simbionte bianco, un alieno a due teste e uno rosso con poteri di fuoco… il che sembra un po’ contraddittorio quando si suppone che sia uno dei loro principali punti deboli! Tutti tranne Agony vengono uccisi dall’invasore Xenophage.

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La controfigura di Tom Hardy

Quando Eddie arriva a Las Vegas, scopre presto che non può entrare in nessun casinò dal momento che non ha vestiti. Quindi, quando un tizio ubriaco in smoking si avvicina a lui, Venom non perde tempo a stenderlo e a rubargli i vestiti. A interpretare quel personaggio senza nome è Jacob Adam Tomuri, che è stato la controfigura di Tom Hardy per tutta la trilogia di Venom.

La regista Kelly Marcel ha anche detto che mettere Hardy in smoking era un riferimento alle voci su James Bond che lo hanno visto a lungo nominato come contendente per interpretare 007.

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Il Re in Nero

Il tempo sullo schermo di Knull è limitato, ma è ingiusto dire che la messa in scena di Venom: The Last Dance del potente cattivo non è accurata rispetto ai fumetti. Viene mostrato mentre brandisce All-Black the Necrosword (una lama che è finita nelle mani di Gorr il Macellatore di Dei nei fumetti), e in seguito si dichiara Re in Nero nella scena a metà dei titoli di coda del terzo capitolo, lo stesso soprannome con cui è noto sulle pagine a fumetti.

Quando il simbionte di Pat dice “The End is Knull“, è un riferimento allo slogan utilizzato durante l’evento crossover King in Black della Marvel Comics. Per quanto riguarda il Codex, è la stessa spirale che appare sui simbionti corrotti di Knull.

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Alcuni grandi cambiamenti nei fumetti

Mentre Venom: The Last Dance rende omaggio ai fumetti, apporta anche alcuni cambiamenti degni di nota. Chiwetel Ejiofor interpreta Rex Strickland, anche se questa versione non si lega mai a un simbionte o diventa Tyrannosaurus. Per quanto riguarda Teddy Payne, sembra essere una versione con cambio di genere del personaggio Thaddeus Paine che è combinato con l’ospite di Agony sulla pagina, Leslie Gesneria.

Infine, la scienziata Sadie Christmas sembra essere una nuova versione dell’ospite dei fumetti di Lasher, Sadie, che ha indossato per la prima volta il costume alieno in Absolute Carnage: Separation Anxiety #1.

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Il simbionte è ancora nel MCU

Venom: The Last Dance potrebbe in qualche modo fare un passo indietro in Spider-Man: No Way Home, ma anche se Eddie non viene più rimandato a casa tramite l’incantesimo del Dottor Strange, non vediamo nulla che suggerisca che quel pezzo del simbionte non sia ancora sulla Terra-616. Questo potrebbe essere cruciale per Spider-Man 4, in particolare se Peter Parker dovesse indossare finalmente la tuta aliena.

Il fatto che Venom torni alla sua realtà tramite uno dei portali di Knull potrebbe anche essere un indizio che il Re in Nero sta inviando il suo Xenophage attraverso il Multiverso, non solo nel mondo di Eddie. Se così fosse, anche questo potrebbe avere importanti ramificazioni in futuro.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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