Senna: la storia vera dietro alla miniserie Netflix

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Tutti gli appassionati di Formula 1 conoscono il nome Ayrton Senna. Il pilota brasiliano è una leggenda degli sport motoristici, diventato tre volte campione del mondo, tragicamente morto all’età di 34 anni durante una gara. Ora la vita di Ayrton è il soggetto di una miniserie firmata Netflix dal titolo semplice e evocativo: Senna (qui la nostra recensione).

 

La serie in sei parti dal 29 novembre disponibile sulla piattaforma racconta gli alti e bassi della vita di Ayrton Senna, interpretato da Gabriel Leone, partendo dagli inizi nel karting, passando per la sua rivalità con il compagno di squadra della McLaren Alain Prost e la sua tragica morte al Gran Premio di San Marino.

 

Chi era Ayrton Senna?

Ayrton Senna era un pilota brasiliano di Formula 1, nato il 21 marzo 1960 da una ricca famiglia brasiliana, aveva un fratello e una sorella. La prima esperienza di Senna con le auto da corsa avvenne quando aveva solo quattro anni e suo padre gli costruì un’auto da un vecchio tosaerba. È cresciuto guardando la Formula 1, ha ricevuto il suo primo vero kart all’età di 10 anni e ha vinto la sua prima gara di kart ad appena 13 anni.

Nel 1981 si è trasferito brevemente in Inghilterra dove ha iniziato a gareggiare a livello di Formula Ford 1600 prima di tornare a casa in Brasile per lavorare nell’azienda di famiglia alla fine della stagione. Poi è tornato in Inghilterra e ha gareggiato a livello di Formula Ford 2000, prima di passare alla Formula 3 e vincere il campionato. E nel 1984 è diventato un pilota di Formula 1, correndo per la Toleman. Durante la sua prima stagione è arrivato secondo al Gran Premio di Monaco.

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SENNA. (L to R) Matt Mella as Alain Prost, Gabriel Leone as Ayrton Senna in Senna. Cr. Alan Roskyn/Netflix ©2024

Poi è passato alla Lotus nel 1985, vincendo due Gran Premi e arrivando quarto nel campionato. Nel 1988 è passato alla McLaren dove ha vinto il suo primo campionato quello stesso anno. Tuttavia, le cose non sono sempre andate lisce poiché Senna nutriva una notevole rivalità con il suo compagno di squadra Alain Prost contro il quale ha perso il titolo individuale mondiale nel 1989. La loro rivalità era così intensa che Prost si trasferì alla Ferrari l’anno successivo e così continuarono a trattarsi da nemici giurati in pista per i successivi 4 anni, con ragion d’essere, visto che questa volta anche le loro scuderie erano rivali. Senna vinse successivamente i campionati nel 1990 e nel 1991, diventando tre volte campione del mondo. Dopo il ritiro di Prost, Senna passò alla Williams nel 1994 e più tardi quell’anno morì in un incidente al Gran Premio di San Marino, all’età di soli 34 anni.

Ayrton Senna era sposato?

Chiaramente è difficile che la serie Netflix riesca a inventare il racconto sportivo, dal momento che è ampiamente registrato. Quello in cui la fantasia può aiutare meglio a ricostruire la vita del campione è l’aspetto privato. Nel 1981 Senna sposò la sua amica d’infanzia Lilian de Vasconcelos Souza, ma la coppia divorziò poco dopo. Senna era allora noto per aver avuto una serie di relazioni importanti, tra cui quella con la conduttrice televisiva brasiliana Xuxa, che frequentò per diversi anni. Al momento della sua morte Senna aveva una relazione con Adriane Galisteu. La serie indugia su una serie di relazioni e su una generica ma fondamentale passionalità e competitività del pilota, non solo in pista ma anche nelle relazioni sentimentali, oltre a raccontare una vera e propria devozione per i legami familiari.

Cosa è successo ad Ayrton Senna?

Nel fine settimana del 1° maggio 1994, durante le qualifiche del Gran Premio di San Marino a Imola, in Italia, il pilota austriaco Roland Ratzenberger morì dopo che il suo alettone anteriore si ruppe e si incastrò sotto la sua auto, finendo per schiantarsi. La testimonianza recente della sua fidanzata di allora, Adriane Galisteu, aggiunge un’aura di predestinazione a quello che sarebbe accaduto. Secondo Galisteu infatti, Ayrton la chiamò la sera prima della gara, dicendo che forse non avrebbe corso, perché era rimasto scosso dall’incidente di Ratzenberger. Tuttavia, decise alla fine di gareggiare comunque, e pronunciò la sua ormai famosa frase: “Non posso smettere, devo andare avanti”.

Il giorno dopo, il giorno della gara, era il 1° maggio, e Senna incontrò il suo ex rivale Prost, che ora era un commentatore, i due discussero di riportare in auge la Grand Prix Drivers’ Association, per implementare la sicurezza dei piloti in gara e Senna si offrì di guidarla. La gara iniziò e dopo sette giri, Senna uscì di pista, si andò a schiantare contro il muro di cemento alla curva del Tamburello. Venne trasportato in coma all’ospedale, ma morì.

Dopo la sua morte, il governo brasiliano dichiarò tre giorni di lutto e fu organizzato un funerale di stato in Brasile, con molti piloti che scortavano la sua bara, tra cui Prost.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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