Alien: Pianeta Terra, Noah Hawley svela i legami tra l’episodio 5 e il film del 1979

-

Noah Hawley, showrunner della serie Alien: Pianeta Terra, ha spiegato durante un’intervista con Deadline come l’episodio 5, intitolato “In Space, No One…”, rappresenti un vero e proprio omaggio al film originale del 1979 di Ridley Scott. “Abbiamo utilizzato i blueprint originali del Nostromo. La maggior parte delle stanze, il ponte di comando, la mensa e i corridoi sono copie esatte. Solo la criocamera e la sala comunicazioni sono più grandi”, ha dichiarato Hawley. Secondo il regista, l’obiettivo principale era restituire un senso di autenticità e far percepire al pubblico che si tratta non solo di Alien, ma del Alien di Scott e dell’Aliens di James Cameron.

Hawley ha anche rivelato qualche dettaglio sulle nuove creature introdotte nella serie. Tra queste, un piccolo organismo soprannominato “eye midge” e le cosiddette “ticks”, che non solo bevono il sangue ma depongono le uova nell’acqua potabile. “Questi nuovi esseri servono a creare la stessa tensione e il senso di scoperta dell’Xenomorfo. Ci sono ancora tantissime cose da esplorare su di loro”, ha spiegato il regista.

Sulla psicologia dei personaggi, Hawley ha invece chiarito le motivazioni di Petrovich e Morrow: “Petrovich vuole tornare a casa e ottenere una ricompensa, il che introduce un elemento di avidità coerente con l’originale. Morrow è un cyborg con appendici prostetiche e un collegamento neurale: non è amico degli alieni, ha una missione da portare a termine per i suoi superiori”.

Infine, il regista ha commentato la gestione della mitologia aziendale nell’universo di Alien: “Dopo sette film, c’è pochissima mitologia su come l’umanità sia organizzata”.“Ho scelto di concentrarmi su una compagnia concorrente a Weyland-Yutani, ma volevo comunque dare al pubblico la sensazione di vedere chi gestisce realmente queste operazioni”. Con queste premesse, l’episodio 5 si conferma un ponte fondamentale tra la serie e il film che ha dato origine a tutto, unendo fedeltà estetica e nuovi sviluppi narrativi.

La trama di Alien: Pianeta Terra

Ambientata nell’anno 2120, appena due anni prima degli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott, la serie TV Alien: Pianeta Terra porta l’orrore sulla Terra per la prima volta nella storia del franchise. La storia si svolge in un futuro noto come “Corporate Era”, in cui cinque mega-corporazioni, Prodigy, Weyland-Yutani, Lynch, Dynamic e Threshold, esercitano la loro influenza su scala globale, funzionando più come nazioni sovrane che come aziende.

In questo mondo dominato dalla tecnologia avanzata, sintetici e cyborg sono parte integrante della vita quotidiana. Ma ora è arrivato un nuovo balzo evolutivo: gli ibridi, esseri che fondono la coscienza umana con la forma robotica. Wendy, la prima della sua specie, è al centro di questa trasformazione.

La tensione esplode in Alien: Pianeta Terra quando una misteriosa nave da ricerca spaziale, la USCSS Maginot, ritenuta legata alla Weyland-Yutani Corporation, atterra inaspettatamente sulla Terra.

Wendy, una sintetica rivoluzionaria interpretata da Sydney Chandler, viene schierata insieme a una squadra tattica eterogenea per indagare. Quella che inizia come una normale operazione di recupero si trasforma rapidamente in un incubo, quando l’equipaggio scopre il mortale carico della nave: terrificanti forme di vita aliene, tra cui i famigerati Xenomorfi. Improvvisamente, la missione si trasforma in una disperata lotta per la sopravvivenza, mentre una nuova ondata di orrore emerge, questa volta sulla Terra stessa.

LEGGI ANCHE: 

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
- Pubblicità -
 

ALTRE STORIE

- Pubblicità -