Dopo il successo di Monster: la storia di Jeffrey Dahmer nel settembre del 2022, Netflix ripropone la serie con una seconda stagione altrettanto densa di suspense. Pur trattandosi della stessa serie televisiva, il soggetto della seconda stagione è un altro noto caso di agghiacciante cronaca nera: il parricidio dei coniugi Menendez da parte dei figli Lyle e Erik. La seconda stagione, formata da nove episodi da circa 50 minuti l’uno, è stata ideata da Ryan Murphy (American Horror story, American crime story) e Ian Brennan (Glee, Scream Queens). Nel cast di Monsters: la storia di Lyle e Erik Menendez si ritrovano figure molto note nel panorama cinematografico internazionale, come Javier Bardem (Dune, Non è un paese per vecchi) e Chloe Sevigny (Zodiac, Bones and all).
Monsters: una tranquilla domenica di paura
Il 20 agosto del 1989 Jose e Kitty Menendez vengono assassinati nella loro lussuosa villa a Beverly Hills. I primi diretti indagati sono le organizzazioni mafiose, possibilmente entrate in conflitto con il ricco e ambizioso Jose: questa è la versione che i figlio Lyle e Erik appoggiano. Tuttavia la realtà si rivela essere ben diversa.
Tormentato dal senso di colpa per le sue azioni, Erik, il più giovane dei due Menendez, si rivolge al suo psichiatra, il dottore Jerome Oziel, per parlare dei propri istinti suicidi, per poi infine confessare il proprio crimine: aver ucciso insieme al fratello i propri genitori. Successivamente entrambi i fratelli continuano delle sedute con il dottor Oziel, rivelando quanto il padre fosse severo e autoritario, liberi di parlare per l’obbligo del segreto professionale dello psichiatra.
La verità, come spesso accade, non tarda a saltar fuori. Ma tra storie di abusi, testimonianze che dipingono Jose come un dispotico patriarca e due giovani assassini/vittime, qual è la verità?
Monsters: i fatti dietro le bugie
Ciò che caratterizza fortemente l’intreccio di Monsters è proprio la pluralità di versioni dei fatti che sono presentate col passare degli episodi. Inizialmente, l’idea dei fratelli sembrava dovuta ai comportamenti oppressivi e umilianti del padre, uniti al desiderio dei due di essere finalmente liberi e indipendenti di scegliere per se stessi.
Addentrandosi maggiormente nella storia però i fatti mutano notevolmente: i due Menendez affermano di aver subito innumerevoli abusi sessuali da parte del padre fin da piccoli. L’opinione dello spettatore viene divisa: Lyle e Erik sono veramente dei mostri o sono solo vittime che hanno trovato il coraggio di reagire? Vari indizi vengono presentati alla corte nella serie e al pubblico di Netflix a favore di una o dell’altra narrazione.
Una famiglia disfunzionale
Guardo la mia vita attraverso un vetro appannato -Kitty Menendez
Nonostante possano non essere perfettamente chiare le dinamiche degli abusi o dei comportamenti autoritari di Jose nei confronti dei suoi figli, una cosa è perfettamente chiara: i Menendez non erano una famiglia felice ed equilibrata. Di conseguenza, il problema non erano solamente e propriamente i figli. La stessa Kitty afferma durante la terapia con il dottor Oziel, durante il percorso psicoterapeutico di gruppo intrapreso da tutta la famiglia, di sentirsi infelice e di odiare i propri figli. Jose, dopo aver pagato la cauzione a Lyle e Erik dopo le loro rapine, si chiede dove abbia sbagliato.
Ciò che resta un mistero però sono proprio le vicende riguardanti le violenze sessuali: la stessa Kitty finisce per chiederlo direttamente al marito, ricevendo tuttavia una risposta molto criptica, che sembra nascondere molto. A questo proposito infatti, nel maggio del 2023 si è avuta la riapertura del caso per via della testimonianza del cantante della band dei Menudo di violenze sessuali da lui subite da parte di Jose Menendez.
Tratto da una storia vera… di nuovo
Il true crime sembra essere diventato da un po’ di anni a questa parte un ottimo archivio di idee per l’industria cinematografica. A questo proposito, non è la prima volta che Ryan Murphy da vita a nuovi prodotti basandosi su storie realmente accaduta. La serie American Crime story ha di fatto una struttura molto simile a Monsters, pur analizzando storie differenti. Anche nella seconda stagione di Monsters si fa riferimento a un caso narrato più dettagliatamente nella prima stagione della sua serie gemella, American Crime story: il caso O.J. Simpson.
A questi si aggiungono anche le recenti miniserie distribuite da Netflix, come Il caso Yara- oltre ogni ragionevole dubbio e Per Elisa- il caso Claps. Di conseguenza, Mosters: la storia di Lyle e Erik Menendez perde un po’ di originalità, accodandosi a una moda attuale.
Monsters: la storia di Lyle e Erik Menendez
Sommario
Mosters: la storia di Lyle e Erik Menendez riesce a intrattenere il pubblico tramite il già noto escamotage del true crime.