Genius: Aretha, la recensione della serie con Cynthia Erivo

Dal 4 giugno su Disney+ arriva la nuova stagione della serie antologica Genius, con una stagione interamente dedicata alla cantante Aretha Franklin.

Genius: Aretha recensione serie tv

Genius è l’acclamata serie antologica di National Geographic che porta sullo schermo le affascinanti storie dei più brillanti innovatori del mondo, i loro straordinari successi con le loro volubili, appassionate e complesse relazioni personali. Dopo Albert Einstein e Pablo Picasso, questa terza stagione, intitolata Genius: Aretha, esplora il genio musicale e l’incomparabile carriera di Aretha Franklin, così come l’enorme influenza che ha avuto sulla musica e sulla cultura di tutto il mondo. Aretha Franklin è stata un prodigio del gospel, una schietta sostenitrice dei diritti civili ed è considerata la più grande cantante degli ultimi 50 anni, con innumerevoli premi ricevuti durante la sua carriera.

 

Curata da Anthony Hemingway e Suzan-Lori Parks, la stagione si concentra su gran parte della vita della cantante, focalizzandosi però su alcuni periodi in particolare. Questi affrontano l’infanzia e il difficile rapporto con il padre, i primi successi sul finire degli anni Sessanta, il declino negli anni Settanta e la nuova popolarità raggiunta negli anni Ottanta. Ognuno di questi bilancia tra vita pubblica e privata, mostrando quanto le due si siano continuamente influenzate reciprocamente. Sullo sfondo, si staglia un Paese in profondo cambiamento sociale e culturale, segnato in particolare dagli scontri in nome dei diritti civili del popolo afroamericano e dal trasformarsi dell’ambiente musicale.

L’anno di Aretha

Non capita tanto spesso che nel giro di un solo anno si trovino ad uscire, in streaming e al cinema, due opere dedicate alla stessa personalità. Se il 4 giugno sulla piattaforma Disney+ arriverà la serie Genius: Aretha, al 7 ottobre è attualmente fissata l’uscita in sala del film Respect, dove Aretha Franklin sarà interpretata dalla cantante e attrice premio Oscar Jennifer Hudson, la quale aveva ricevuto la benedizione della stessa Franklin. Due opere impegnate a raccontare dunque la stessa vita e gli stessi eventi, lasciando allo spettatore il compito di identificare le differenze con cui questi verranno trattati. Se è ancora presto per parlare del film, della serie di imminente arrivo è invece già possibile dire qualcosa.

I primi due episodi visti in anteprima mostrano l’evidente volontà di raccontare quanto più possibile della Franklin, compiendo numerosi salti temporali tra la sua vita adulta e la sua infanzia. Da questo punto di vista Genius: Aretha non si distingue né dalle precedenti stagioni né da altri prodotti biografici di National Geographic come il recente The Right Stuff. Si tratta di opere con un’impostazione molto classica, quasi uniforme tra loro, che rinunciano a particolari vezzi visivi per lasciare tutte le attenzioni allo sviluppo narrativo ed alle interpretazioni dei protagonisti.

E così facendo anche la nuova stagione di Genius trova il suo punto di forza. Quello che potrebbe essere un canonico racconto di ascesa alla popolarità nel mondo della musica, diventa un racconto perfettamente aderente al suo tempo. In Genius: Aretha c’è tutto ciò di cui si discute anche oggi, dai diritti per gli afroamericani alle battaglie per l’emancipazione femminile. Aretha Franklin diventa allora non solo un’icona da celebrare, ma anche un modello per l’attualità, con gesta compiute però ormai quasi sessant’anni fa.

Genius Aretha Disney+

Genius: Aretha, la recensione

Per interpretare una donna tanto forte ci voleva un’attrice a sua volta in un periodo d’oro della sua carriera. La scelta è così ricaduta su Cynthia Erivo, recentemente candidata agli Oscar come miglior attrice per Harriet. Per lei interpretare una simile icona non è stato facile, richiedendole ore di esercitazioni nel canto, ma le ha permesso di dimostrare una volta di più la sua incredibile intensità recitativa. La Erivo è una convincentissima Aretha Franklin, che dà vita ad un interpretazione che dovrebbe far preoccupare la Hudson. Sulle sue spalle si costruisce l’intera serie, che trova dunque nella presenza magnetica dell’attrice il suo pregio maggiore.

Realizzata non senza alcune controversie, legate all’insoddisfazione della famiglia Franklin in merito ad alcune scelte narrative, la serie ha saputo infine trarre ulteriore forza da una mancanza non da poco. In Genius: Aretha non si sentiranno infatti le canzoni più celebri della cantante, assenti per motivi di diritti. Quello che per un film come Stardust ha rappresentato un grosso limite, qui è invece l’occasione per riscoprire alcuni dei brani meno noti ma altrettanto struggenti della Franklin. Così facendo, la serie riesce a scavare ancor più nella vita della cantante, lasciando trasparire un’umanità, una sofferenza e una forza non facili da affrontare.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
genius-aretha-con-cynthia-erivoQuello che potrebbe essere un canonico racconto di ascesa alla popolarità nel mondo della musica, diventa un racconto perfettamente aderente al suo tempo. In Genius: Aretha c'è tutto ciò di cui si discute anche oggi, dai diritti per gli afroamericani alle battaglie per l'emancipazione femminile. Magnificamente interpretata, la serie è anche l'occasione per scoprire gli aspetti più nascosti della cantante.