So cosa hai fatto: recensione della serie tv di Amazon Prime

Sara Goodman porta su Amazon il teen horror So cosa hai fatto, un reboot dell'omonimo slasher del '97, che soddisferà i palati dei più giovani.

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Dal 15 Ottobre 2021 saranno disponibili su Amazon Prime Video i primi quattro episodi della serie televisiva So cosa hai fatto, reboot dell’omonimo e celeberrimo film I know what you did last summer. I restanti otto episodi verranno rilasciati ogni venerdi, culminando il 12 novembre con il finale di stagione.

 

Creatrice della serie è Sara Goodman che produce esecutivamente insieme a Neal H. Moritz e Pavun Shetty di Original Film, Erik Feig, Peter Guber, James Wan di Atomic Monster, Michael Clear, e Rob Hackett, Craig William Macneill e Shay Hatten.

So cosa hai fatto: una versione teen drama del celebre film del ’97

La serie è un nuovo adattamento del romanzo di Lois Duncan I Know What You Did Last Summer, da cui è stato tratto il film del 1997. Anche se il film ha avuto diversi sequel, la serie prende le distanze dall’universo impostato da Kevin Williamson, sceneggiatore di Scream: So cosa hai fatto si propone come prodotto inedito, dalle tinte decisamente più queer e teen drama, sulla scia di un altro franchise in tendenza in questi ultimi anni: Elite. La serie spagnola, infatti, riguarda le vicende di un gruppo elitario di studenti della scuola superiore Las Encinas, che si ritrovano invischiati in un misterioso omicidio; anche So cosa hai fatto muove dalle stesse premesse: un infausto evento sconvolgerà gli equilibri – già piuttosto precari – di un gruppo di giovani ragazzi appena diplomati, che si troveranno a dover far fronte a ciò che hanno fatto.

Il rifacimento moderno da parte dell’autrice e showrunner Sara Goodman riporta in vita la storia di I Know what you did last summer  per un pubblico teen odierno. Girato a Oaho, Hawaii, la serie ci svela come, un anno dopo l’incidente d’auto fatale che ha perseguitato la loro notte di laurea, un gruppo di adolescenti si ritrova legato da un oscuro segreto e perseguitato da un assassino brutale. Mentre cercano di scoprire chi li sta inseguendo, si svelerà il lato oscuro della loro città apparentemente perfetta e si andranno dipanando le psicologie di ciascun personaggio: tutti, infatti, nascondono qualcosa, e scoprire il segreto sbagliato potrebbe essere un errore fatale.

So cos'hai fatto serie tv 2021Al New York Comic Con dello scorso 8 Novembre, la creatrice Sarah Goodman e il cast si sono riuniti per presentare la serie e i personaggi, con tanto di sorpresa inaspettata da parte di Freddie Prinze Jr., Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe e Jennifer Love Hewitt, precedenti protagonisti del film del 1997. La presenza degli attori ha entusiasmato non solo gli storici fan della serie, ma anche i nuovi attori del reboot; la showrunner Sarah Goodman ha infatti dichiarato: “Sembra che ci abbiano dato la loro benedizione; questo è estremamente significativo per me e per tutti noi“. “L’ultima cosa che vogliamo fare è minare quello che hanno creato. Siamo passati alla prossima generazione nel pieno rispetto del film e degli attori che ne fanno parte“.

So cosa hai fatto: un gruppo di protagonisti estremamente umani

Alla giovane Madison Iseman spetta il doppio lavoro nei panni delle gemelle Lennon e Allison, due personaggi completamente agli antipodi: Lennon è la ragazza più popolare della scuola, dal carattere esuberante ed egocentrico; Allison è invece molto più pacata e riflessiva, poco compresa da chi le sta attorno, che la considera alienata dalla vita giovanile. Ezekiel Goodman interpreta poi Dylan, ragazzo conteso dalle due sorelle, impacciato ma spiritoso. Brianne Tju interpreta invece la brillante e poco accondiscendente Margot, con un’energia assolutamente da personaggio principale. Il gruppo è poi completato da Riley (Ashley Moore), dal carattere ambiguo e misterioso e da Johnny (Sebastian Amoruso), introverso dal cuore tenero.

Sicuramente l’adattamento della Goodman dimostra chiaramente l’intento di avvicinarsi al target da teen movie attuale, in un’epoca molto diversa in termini di tecnologia e social media rispetto agli anni ’90 e l’autrice lo fa rendendo i giovani adulti protagonisti della serie molto esposti attraverso i social media e, al contempo, molto più isolati nella vita privata, con pressioni che ne intaccano i rapporti interpersonali. Per la Goodman era infatti importante far sentire i personaggi autentici e reali al pubblico di giovani adulti che guarderanno la serie. Da qui anche la scelta di dare alla serie un taglio più da thriller che da slasher, con approfondimenti psicologici sui personaggi che faranno intendere che non ci troviamo più di fronte all’iconico pescatore, killer psicopatico della versione del ’97, bensì a una malvagità interiore che non lascia salvo nessuno.

Grande attenzione è stata poi riservata alla location della serie: l’isola di Ohao è infatti identificabile come un altro personaggio all’interno della serie: l’ambientazione labirintica aumenta esponenzialmente il senso di pericolo che imperversa nelle vite dei personaggi, mostrandoci inoltre tutta un’altra facciata delle Hawaii, difficilmente analizzata: grotte, strade lunghissime e cupe, foreste tenebrose di bambù, e dove la gente vive veramente, incorniciano la curva narrativa, dall’ampio spettro da thriller psicologico.

La Goodman ha poi dichiarato che ci sarebbero sicuramente gli spunti ideali per continuare la serie con altre stagioni: “Vi prometto che c’è un finale soddisfacente per questa stagione, dove saprete chi è l’assassino, ma ci sono alcune cose molto insoddisfacenti per le quali vorrete sicuramente tornare” ha affermato, oltre a suggerire che avrebbe in mente anche l’idea di una potenziale serie antologica. Non ci resta quindi che aspettare i successivi episodi della serie!

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