Uno scienziato (Christoph
Waltz) alienato e ormai incapace di amare che vive isolato
dal mondo, un mondo dominato dalle videocamere e sotto la tirannica
egidia di Management (Matt Damon), una oscura
presenza che controlla la vita di ognuno. Saranno Joby
(David Thewils) il giovane figlio prodigio dello
stesso tiranno ed una giovane donna tentatrice a risvegliare
antiche passioni nell’animo disilluso di Qohen Leth e spronarlo a
perseguire la sua ricerca del senso della vita e
dell’esistenza.
Questa, in breve, la nuova favola
fantascientifica che il geniale Terry Gilliam è
pronto a raccontarci, riprendendo un filo interrotto ma mai
dimenticato di quel cervellotico quanto affascinante viaggio
filosofico che fu Brazil, nell’ormai
lontano 1985.
Una futuristica e quasi dantesca
riflessione su svariate tematiche che coinvolgono la società
moderna, come la perdita della fede e la sconfitta stessa della
religione, il potere opprimente e logorante esclusivo dei soliti
pochi e l’eterna e inappagabile ricerca di quel “senso della vita”
che ci riporta, istintivamente, al “Meaning of life” di
mothypaitoniana memoria. Sceneggiato da Pat
Rushin, The Zero Theorem è
l’ultimo lungometraggio partorito da quella fucina di idee ed
immagini grottesche che è la mente di Terry
Gilliam, uno dei registi più visionari del nostro tempo.
Un film che si affida allo straordinario talento di uno degli
attori più amati da pubblico e critica, quel Christoph
Waltz che ormai è entrato di diritto nel gota delle stelle
più considerate del cinema mondiale; accanto a lui un quasi
irriconoscibile Matt Damon in parrucca bianca, a
conferma di una recente quanto improvvisa predilizione per i
make-up stravaganti.
Un film cui idea nacque nel 2009 e che prevedeva la presenza di Billy Bob Thornton nelle vesti del protagonista ma che si interruppe improvvisamente per non meglio precisati motivi; dopo la scomparsa, nel luglio 2012, del produttore Richard Zanuck, il figlio Dean ha preso in mano la situazione riproponendo a Gilliam il progetto. Scelto un nuovo quanto intrigante cast, il regista di Parnassus (sua ultima fatica cinematografica) si è circondato dei soliti e fedeli collaboratori come George Fenton, compositore britannico cui musica ha un ruolo determinante nel film, oltre all’italiano Nicola Pecorini alla fotografia che già ha lavorato con Gilliam proprio in Parnassus e in Paura e delirio a Las Vegas.
Le riprese di The Zero Theorem si sono svolte interamente in Romania tra l’ottobre e il dicembre del 2012 ed ha già avuto un primo contatto con il pubblico e la critica nel corso dell’ultima edizione del Festival di Venezia; le prime reazioni non sono state propriamente esaltanti ma ora si attendono quelle del grande pubblico che sarà il solo ed unico giudice. The Zero Theorem di Terry Gilliam uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 19 dicembre e sarà distribuito dalla Moviemax.