Ad Vitam, il nuovo thriller di Netflix con protagonista l’attore francese Guillame Canet si sviluppa attorno a una trama che si divide in un inizio promettente, un secondo atto caratterizzato da un lungo flashback e un finale che svela – a suo modo – i principali punti della vicenda. Il film ci porta a fare la conoscenza di Franck, un uomo comune, e di sua moglie incinta, Leo, che si trovano improvvisamente attaccati da uomini armati in cerca di un misterioso oggetto in loro possesso. Il film costruisce la tensione iniziale presentando diverse domande irrisolte: qual è l’oggetto, perché la coppia lo possiede e chi lo sta cercando?
L’oggetto di Franck
È chiaro fin dall’inizio che i rapitori di Leo stanno cercando un oggetto in possesso di Franck, ma non scopriamo cosa sia prima di un bel po’. Si tratta di un distintivo della polizia con prove di DNA che collegano la sparatoria nell’hotel (mostrata nei flashback) alla DGSI (Direzione Generale per la Sicurezza Interna francese). Franck e la sua squadra erano intervenuti casualmente in risposta a segnalazioni di spari in un hotel. Nonostante l’ordine di non entrare, Franck cercò di raccogliere informazioni nella hall e la sua squadra venne attaccata da due uomini armati, con la morte di Nico come risultato. Franck fu licenziato per il suo giudizio avventato, anche se non si era avventurato oltre la hall.
Sospettando un insabbiamento, Franck scoprì allora il distintivo della polizia di suo padre macchiato dal sangue dell’assalitore che aveva ucciso, e fece analizzare il DNA. Apparteneva a un ex operatore delle forze speciali, Salim Lakdaoui, noto per lavorare per la DGSI e altre organizzazioni di intelligence. Il distintivo era quindi la prova del coinvolgimento dello stato francese nella sparatoria, e quindi nella morte del suo amico e nella rovina della sua carriera. Nonostante sapesse che qualsiasi tentativo di denunciare tutto avrebbe messo in pericolo se stesso, Leo e il loro figlio non ancora nato, Franck incontrò comunque un giornalista, segnando la sua rovina.
Gli eventi nell’hotel
Il giornalista incontrato da Franck si rivela tuttavia essere una spia sotto copertura che riferisce l’intenzione di Franck di divulgare la storia ai vertici del governo francese. Ed è fondamentale per la Francia mantenere tutto nascosto a causa di ciò che realmente accadde nell’hotel. In realtà, l’hotel ospitava un agente della CIA e la sua guardia del corpo, in Francia per negoziare un accordo sulle armi con l’Australia. Durante il loro soggiorno, l’intelligence francese tentò di introdursi nella loro stanza per rubare alcuni documenti, ma furono scoperti, dando inizio a una sparatoria.
Questo è ciò che fu udito dal concierge, che poi chiamò Franck. Se venisse reso pubblico che il governo francese aveva segretamente derubato e poi ucciso un agente dei servizi segreti americani, ci sarebbero enormi ripercussioni geopolitiche. Per questo motivo, il team di assassini di Vanaken fu incaricato di recuperare il distintivo ed eliminare Franck e Leo. Poiché Franck non ha però accesso al distintivo perché la chiave che aveva nascosto nel lavandino del bagno è sparita, lui e Ben non hanno altra scelta che cercare di ingannare Vanaken per salvare Leo.
Si recano al luogo di incontro con un distintivo falso e, quando Vanaken cerca di tradirli, Ben riesce a eliminare alcuni dei suoi uomini. Tuttavia, Leo entra in travaglio, complicando l’inseguimento successivo. Dopo una frenetica corsa, una sparatoria e un paio di combattimenti corpo a corpo, Franck riesce a portare Leo in ospedale. Lei è in fin di vita dopo essere stata colpita in precedenza, e anche Ben è in condizioni critiche. I GIGN sono schierati fuori cercando di convincere Franck ad arrendersi, ma gli permettono di entrare in ospedale con la moglie per consentirle di ricevere le cure necessarie. Dopo di ciò, Franck viene arrestato.
La spiegazione del finale di Ad Vitam
Il finale di Ad Vitam mostra dunque Franck in prigione, dove non rimane poi però molto. Si scopre infatti che durante la lotta nell’appartamento, Leo aveva recuperato la chiave dal bagno e l’aveva tenuta nascosta. Con essa recupera il vero distintivo e lo usa per dimostrare l’innocenza di Franck, oltre a rivelare un insabbiamento più ampio nel cuore del governo francese. Franck viene quindi rilasciato e lui e Leo iniziano a crescere il loro figlio insieme. Ci saranno conseguenze per aver svelato la corruzione governativa? Per ora, le implicazioni della denuncia della corruzione governativa non vengono esplorate, lasciando aperta la porta ad un sequel.