Diabolik – Chi sei?, la spiegazione del finale del film

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Diabolik – Chi sei? (qui la nostra recensione) rappresenta il terzo e ultimo capitolo della trilogia cinematografica diretta dai Manetti Bros., dedicata al celebre ladro mascherato nato dalla penna delle sorelle Angela e Luciana Giussani. Dopo Diabolik (2021) e Diabolik – Ginko all’attacco! (2022), questo film chiude l’arco narrativo con un tono più intimo e riflessivo, scavando nelle origini del protagonista e approfondendo il mistero della sua identità, da sempre avvolta nel silenzio e nell’ambiguità. Con un’estetica fedele ai fumetti originali ma anche un linguaggio cinematografico moderno, Diabolik – Chi sei? rappresenta un punto di arrivo maturo per una saga che ha saputo fondere crime, noir e azione con una forte impronta autoriale.

Ispirandosi direttamente ad alcune delle storie più emblematiche tratte dalla serie a fumetti – in particolare agli albi incentrati sul passato di Diabolik e sul suo primo incontro con Eva Kant – il film si prende il rischio di abbandonare parzialmente le dinamiche del colpo perfetto per puntare l’attenzione sull’uomo dietro la maschera. I Manetti Bros. scelgono così di raccontare un Diabolik più vulnerabile e umano, costretto a confrontarsi con i fantasmi del proprio passato e con la possibilità che la sua leggenda sia costruita su fondamenta più fragili di quanto lui stesso voglia ammettere.

Nel corso dell’articolo approfondiremo la spiegazione del finale, che offre una rivelazione tanto attesa quanto spiazzante per gli spettatori e i lettori di lungo corso. Diabolik – Chi sei? chiude non solo una trilogia, ma anche un ciclo narrativo che interroga il mito stesso del personaggio: chi è davvero Diabolik, al di là del travestimento, del furto e della fuga? Quali sono le radici della sua ossessione per il controllo e della sua solitudine? Il finale fornisce risposte importanti, pur lasciando spazio a nuove domande.

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Valerio Mastandrea e Giacomo Gianniotti in Diabolik - Chi sei
Valerio Mastandrea e Giacomo Gianniotti in Diabolik – Chi sei

 

La trama di Diabolik – Chi sei? 

Nel terzo film Diabolik (Giacomo Gianniotti) e la sua complice, nonché amante, Eva Kant (Miriam Leone) sono pronti a mettere in atto un nuovo ingegnoso piano, frutto di settimane di calcoli precisi e rischi estremi, mentre l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) cerca ancora una volta di impedire alla coppia di portare a termine la loro missione e riuscire finalmente ad arrestarli. Questa volta il ladro e l’ispettore verranno però entrambi catturati da una banda di criminali, decisa a eliminarli senza lasciare traccia, ritrovandosi faccia a faccia intrappolati nella stessa cella.

Non avendo alcuna via d’uscita e sicuri di essere destinati alla morte, i due uomini avranno un confronto intenso e inatteso, durante il quale Diabolik rivelerà a Ginko il suo passato oscuro e doloroso, svelando segreti mai raccontati. Nel frattempo sia Eva Kant che Altea (Monica Bellucci) sono alla ricerca dei loro uomini. Le due donne uniranno le forze per salvare i loro amati, affrontando pericoli e nemici con determinazione e intelligenza?

La spiegazione del finale del film

Nelle ultime scene di Diabolik – Chi sei?, il mistero che ha accompagnato l’intero film giunge finalmente a una rivelazione sconvolgente: Diabolik rivela le sue vere origini. Si scopre che il bambino che sarebbe poi diventato Diabolik era stato rapito e allevato sull’isola di King, sede di un’organizzazione criminale internazionale, dove veniva addestrato alla sopravvivenza e al crimine fin da piccolo. A circa vent’anni aveva cominciato a studiare un composto chimico per realizzare maschere sottili grazie alle quali assumere l’identità di qualunque persona.

Aveva così attirato l’attenzione dello stesso King, che pur di impadronirsi della formula segreta gli aveva promesso di renderlo il suo braccio destro, mostrandogli tutte le sue ricchezze tra le quali una pantera nera imbalsamata, chiamata Diabolik, che aveva terrorizzato l’isola con la sua spietatezza, e che solo King era stato in grado di uccidere. In realtà il piano di King era di eliminare il giovane dopo avergli sottratto la formula: venuto a saperlo per caso, questi aveva ucciso King e ne aveva assunto l’identità utilizzando la prima maschera perfettamente realizzata.

Miriam Leone e Monica Bellucci in Diabolik - Chi sei
Miriam Leone e Monica Bellucci in Diabolik – Chi sei

Si è poi impadronito di tutte le sue ricchezze ed è scappato dall’isola. Poiché aveva ucciso King con la stessa freddezza e crudeltà della pantera, aveva assunto il nome di Diabolik.  Questa rivelazione dona una nuova profondità al personaggio, spostando il focus dalla figura del ladro infallibile a quella dell’uomo che porta con sé il trauma di un passato rubato. Il titolo stesso, Chi sei?, diventa una domanda esistenziale che accompagna Diabolik lungo tutto il film: non è solo un interrogativo rivolto da Ginko o da Eva, ma è la domanda che lui stesso non ha mai osato affrontare.

Mentre Diabolik racconta tutto ciò, nel finale  Altea ed Eva assaltano la villa dove sono tenuti prigionieri i due e neutralizzano l’intera banda. Poi, però, Eva narcotizza la duchessa e l’ispettore per fuggire indisturbata con Diabolik dopo aver svaligiato la cassaforte della villa. In segno di ringraziamento, però, restituisce ad Altea la collana del Grifone Nero che le aveva rubato. In seguito, al funerale del fido sergente Palmer, l’ispettore Ginko bacia pubblicamente Altea, rendendo finalmente nota la loro relazione. Nel frattempo, il Diamante Rosa viene recuperato e messo all’asta, ma Diabolik ed Eva decidono di rubarlo.

Nel contesto della trilogia dei Manetti Bros., questo finale rappresenta un punto di rottura rispetto ai capitoli precedenti. Se i primi due film giocavano con la struttura classica del noir e con l’enigma del ladro inafferrabile, Diabolik – Chi sei? rompe il meccanismo e mette a nudo l’uomo dietro la maschera. Laddove prima si privilegiava l’azione e il colpo perfetto, qui il centro diventa il passato, la memoria, il desiderio di comprendere se stessi. La maschera, simbolo iconico di Diabolik, viene metaforicamente tolta, rivelando un volto che è insieme vulnerabile e autentico.

Il rapporto con Eva Kant, centrale anche in questo terzo film, viene messo alla prova da questa scoperta. Eva, che ha sempre amato Diabolik per quello che è, si trova ora davanti a un uomo spezzato, che deve fare i conti con chi è davvero. Eppure, proprio in questo momento di fragilità, il loro legame si rafforza: lei resta al suo fianco, consapevole che solo attraverso la verità si può costruire una nuova forma di libertà. Il finale mostra così i due pronti a ricominciare, non più come icone del crimine perfetto, ma come individui consapevoli e solidali.

In definitiva, il finale di Diabolik – Chi sei? non chiude solo un’indagine sul passato del protagonista, ma suggella una trilogia che ha saputo evolversi da esercizio di stile a ritratto psicologico. Con questa conclusione, i Manetti Bros. restituiscono al personaggio un’umanità inedita e toccante, chiudendo con coerenza e profondità una delle trasposizioni più fedeli e coraggiose del fumetto italiano.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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