Emily Blunt: come si vince mobbizzando l’eroina

Emily Blunt

Emily Blunt – Da una parte c’è un mostro sacro come Meryl Streep, terribile Miranda Priestly, tirannica direttrice di una prestigiosa rivista di moda, e dall’altra c’è Anne Hathaway, la dolce idealista giornalista Andy Sachs: in mezzo, c’è l’altra segretaria di redazione, acida e scostante, con una certa tendenza al mobbing, Emily, interpretata da Emily Blunt, classe 1983, che con Il diavolo veste Prada, nel 2006 ottiene il primo ruolo che la fa notare, ingrato sulla carta, ma che l’attrice riesce a rendere ottimamente, tanto che uscendo dal cinema la si ricorda e non solo per la sua antipatia.

 

Inglese, volto che sembra uscito da un quadro dell’Ottocento ma che non le impedisce di essere ottima in ruoli moderni, Emily segue studi di recitazione, fa molto teatro e un po’ di televisione, tra cui un telefilm su Poirot da Agatha Christie e uno sceneggiato su Enrico VIII. Il primo grosso ruolo da protagonista al cinema è in un film molto amato nei festival, soprattutto quelli a tematica omosessuale, e cioè My summer of love, del 2004, di Helen Cross, amore tra due ragazze che provengono da due ambienti sociali differenti.

Nel 2006, oltre a Il diavolo veste Prada, Emily Blunt interpreta anche il thriller Le verità negate, dove si trova a lavorare con Sam Neill e Susan Sarandon, nel ruolo della presunta figlia di una donna di mezz’età che torna dal passato con oscuri e inquietanti scopi, in una variante comunque efficace del tema della famiglia normale minacciata dal nemico esterno.

Emily Blunt: come si vince mobbizzando l’eroina

Nel 2007 Emily Blunt è una ragazza in fuga da una tormenta di neve nell’horror Wind chill, rimane coinvolta nelle lotte di potere de La guerra di Charlie Wilson dove incontra Tom Hanks e Julia Roberts, lavora con Juliette Binoche nella commedia romantica L’amore secondo Dan e soprattuttto è coprotagonista e membro di un gruppo di lettura su Jane Austen ne Il club di Jane Austen, film che la consacra definitivamente.

Il resto è storia recente e dimostra come Emily Blunt non voglia incasellarsi in un solo tipo di film: è infatti la giovane regina Vittoria in The Young Victoria, sontuoso film in costume uscito in Italia solo per il mercato dell’home video, una ladra sgangherata nello spassoso Wild Target, la romantica fidanzata dell’Uomo Lupo in Wolfman accanto a Benicio del Toro, la principessa di Lilliput ne I fantastici viaggi di Gulliver, una sconosciuta sul treno con cui costruire un futuro possibile nell’interessante pellicola fantascientifica I guardiani del destino, la segretaria di Miss Piggy nell’ultimo film dei Muppet.

La stiamo per vedere o la vedremo presto nella commedia psicologica Il pescatore di sogni, per la regia di Lasse Hallstromm, a fianco di Ewan Mc Gregor e Kristin Scott Thomas e in un altro film di fantascienza, Looper, con Bruce Willis, per una storia che rievoca Terminator, e poi più avanti in Arthur Newman, Golf Pro con Colin Firth e di nuovo Anne Hathaway, e in All you need is kill, di nuovo cinema di fantascienza con alieni, con Tom Cruise.

Non male comunque per una ragazza inglese che si era fatta notare mobbizzando l’eroina della vicenda.

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