Founders Day: la spiegazione del finale del film

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Il film Founders Day di Erik Bloomquist è una commedia horror slasher con un evidente sottotesto politico. In esso, tutto ruota attorno all’elezione del nuovo sindaco, che ha tenuto ben occupati gli abitanti di Fairwood, la quintessenza della piccola città americana. Mentre il sindaco uscente Blair Gladwell (Amy Hargreaves) parla di coerenza, Harold Faulkner (Jayce Bartok) promette di portare un cambiamento. La politica intrattiene gli adulti, mentre gli adolescenti sono impegnati in elaborati gesti romantici. La figlia di Harold, Mellisa (Olivia Nikkanen), e Allison Chambers (Naomi Grace) sono innamorate, ma purtroppo Allison deve trasferirsi a Raleigh per proseguire gli studi.

Mellisa fatica ad accettare la fine della loro storia d’amore e implora Allison di restare. La frustrazione è evidente sul volto di Mellisa quando, inaspettatamente, un’auto si avvicina al ponte e uno sconosciuto in costume da giudice afferra Mellisa. Allison guarda impotente lo sconosciuto con una maschera che picchia e uccide la giovane, e tutto ciò che può fare in quel momento è fuggire per salvarsi. Con un assassino di massa in giro, la città ha bisogno di un leader per garantire la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini, ma chi può essere questa figura? Gladwell o Faulkner?

L’identità dell’assassino

Adam (Devin Druid) si è mentalmente perso dopo l’improvvisa scomparsa della sorella. Era molto legato a Mellisa e l’intero incidente lo ha colpito profondamente. Alla fine si pensa che la ragazza sia stata uccisa, anche se il suo corpo non viene ritrovato. La sua ex amante, Lilly (Emilia McCarthy), è solidale con la sua situazione, ma teme che il suo attuale fidanzato possa trovare il suo comportamento un po’ troppo amichevole. Lilly è infatti la figlia del sindaco Blair Gladwell e si suppone che la loro relazione non abbia funzionato perché i genitori erano in competizione tra loro alle elezioni.

Adam è disgustato nel vedere suo padre impegnato in una discussione con il padre di Allison, Thomas Chambers (Andrew Stewart-Jones). Harold non approva la sessualità della figlia e incolpa Allison dell’incidente. Adam perde quindi la fiducia nel padre e cerca conforto proprio in Allison. È l’unica persona con cui può parlare apertamente dei suoi sentimenti. Allison pensa però che sarebbe meglio per loro stare in mezzo alla gente e, ancora una volta, Adam lotta per tenere sotto controllo i suoi sentimenti quando incontra Lilly. Anche se è Adam ad averla lasciata, i due sembrano ancora attratti l’uno dall’altra. Adam rimane poi quella notte a casa di Allison, cosa che si rivela essere una mossa calcolatrice.

Emilia McCarthy e Devin Druid in Founders Day
Emilia McCarthy e Devin Druid in Founders Day. Foto di David Apuzzo – © 2023 Mainframe Pictures

Lilly, invece, rimane al teatro per pulire dopo la festa e manda un messaggio ad Adam, dicendogli che è ancora fiduciosa nella loro relazione. Sente però poi strani rumori e, sentendosi minacciata, attacca con il suo spray al peperoncino, per poi scoprire che si tratta di Britt (Kate Edmonds) e Tyler (Dylan Slade) che cercano di farle uno scherzo. Proprio quando Lilly pensa di aver risolto il problema, arriva però il vero assassino, che la attacca con lo spray al peperoncino e la rende temporaneamente cieca. Lo sconosciuto mascherato la colpisce poi ripetutamente e alla fine le taglia la gola. Mentre Lilly viene uccisa al teatro, Adam racconta ad Allison il motivo della sua rottura. Mellisa ha visto Lilly e Rob (Tyler James White) pomiciare dietro il cinema quando lei e Adam stavano insieme. Adam non le ha mai detto di essere a conoscenza della loro relazione, ma non riesce a superare il tradimento.

Nel Founders Day (il Giorno dei Fondatori), Ron si imbatte dunque nel corpo di Lilly in un bidone della spazzatura e l’intera città va in tilt. La polizia ha motivo di dubitare dello stesso Ron e lui, per evitare l’arresto, scappa per salvarsi. L’assassino prende poi di mira Britt e Tyler, che stanno scontando una punizione a scuola. Anche Allison si trova a scuola e sente qualcuno che scarabocchia sulla lavagna con il gesso. Segue questo rumore acuto ed è scioccata nel vedere Adam che indossa il costume e scrive il testo della firma che l’assassino ha lasciato. Con il martelletto in mano, Adam segue quindi Allison. Dal momento che lei ha scoperto la verità, crede di non avere altra scelta se non quella di ucciderla.

Allison esce di corsa dalla scuola e trova suo padre ad aspettarla. Adam però la afferra, ma fortunatamente Thomas interviene in soccorso della figlia. Adam viene a quel punto brutalmente ucciso e Thomas non deve affrontare alcuna azione legale perché si tratta di un atto di autodifesa. Ma è ovvio che Adam non è l’unico assassino. Allison era con Adam quando Lilly è stata uccisa, quindi qualcun altro deve aver versato quel sangue. Adam non ha mai considerato il fatto che sarebbe stato catturato e, mentre soffoca nel suo stesso sangue, tutto ciò che riesce a dire è che non era così che doveva finire.

Mellisa è viva o morta?

Il colpo di scena alla fine di Founders Day si ha quando Allison trova finalmente il secondo assassino a casa sua. Dopo aver capito che l’agente Miller mente sulla posizione del padre, Allison sa di non potersi fidare di lui. Ron è con Allison in quel momento e spara a Miller uccidendolo quando tenta di aggredirli. Allison non può però fidarsi nemmeno di Ron, lo lascia dunque a piedi sul ponte e torna a casa. Ben presto si rende conto che l’assassino è però già in casa sua. L’allestimento è inquietantemente romantico e l’assassino ha lasciato ad Allison un biglietto in cui le chiede di guardare sotto il letto. Non appena Allison vede la maschera, pugnala senza pensarci l’assassino, ma si scopre che il vero omicida ha vestito il padre con il suo costume per ingannarla.

Emilia McCarthy in Founders Day
Emilia McCarthy in Founders Day. Foto di David Apuzzo – © 2023 Mainframe Pictures

Alla fine il vero assassino si presenta e, con grande sorpresa di Allison, si rivela essere la sua amante “defunta”, Mellisa. Mellisa spiega che non solo è sopravvissuta all’attacco, ma che è stata lei a ideare il piano dell’assassino mascherato. I fratelli disprezzano il padre e sono stanchi del modo in cui detta le loro vite. La campagna elettorale e il suo desiderio di diventare sindaco hanno tolto loro la libertà. Lei non è altro che un oggetto di scena nella vita del padre e decide che è giunto il momento che gli adulti si accorgano del loro dolore e della loro sofferenza. Adam si è unito al piano di Mellisa quando ha scoperto che Lilly lo tradiva. Inizialmente voleva affrontarla, ma Mellisa lo ha spinto a vendicarsi in modo differente.

Mellisa ha quindi ucciso Lilly quando Adam era a casa di Allison. In seguito accoltella Blair Gladwell e uccide brutalmente suo padre per cercare la sua vendetta definitiva. È evidente che Mellisa non è mentalmente stabile e non c’è da stupirsi se, anche dopo tutto quello che ha fatto, da qualche parte nel profondo spera che Allison l’accetterà di nuovo. Allison non riesce a fingere i suoi sentimenti e Mellisa annuncia che non ha altra scelta se non quella di uccidere Allison e suo padre. Ma lo spettacolo non è ancora finito. C’è un altro attore in gioco e Mellisa vuole che sia lui a commettere gli ultimi omicidi.

La spiegazione del finale di Founders Day: Chi c’è dietro l’intero massacro e perché?

Il burattinaio dietro il massacro di Founders Day è infatti un insegnante di scuola superiore e membro del consiglio, il signor Jackson (William Russ). Non c’è da stupirsi, visto che è l’unico presente a scuola durante gli omicidi di Britt e Tyler. Anche se Adam li ha uccisi, è sospetto che sia completamente ignaro dell’accaduto. Il signor Jackson ha plasmato i suoi giocatori affinché facessero esattamente ciò che voleva. Quando però Mellisa gli consegna il martelletto per pugnalare Allison, lui invece attacca Mellisa con quello. Cerca quindi di aiutare Allison a fuggire, ma Mellisa ha voglia di sangue.

Durante il finale del film, Allison riesce infine a sopraffare Mellisa e uccide così la sua ex amante. Dopo di ciò, il signor Jackson la rassicura che non ha intenzione di ucciderla. Egli rivela di non avere molta scelta se non quella di dedicarsi agli omicidi per realizzare il suo sogno di diventare sindaco di Fairwood. Uccidere Harold e Blair era il suo unico modo per creare un posto vacante. Allo stesso tempo, però, non poteva uccidere solo i candidati alle elezioni, perché ciò avrebbe sollevato dei sospetti, così dovette uccidere anche alcuni adolescenti per far sembrare casuale quella serie di omicidi. Anche l’agente Miller (Adam Weppler) e Oliver Hull (Erik Bloomquist) facevano parte del piano e anche loro hanno aiutato il signor Jackson al meglio delle loro possibilità.

William Russ in Founders Day
William Russ in Founders Day. Foto di David Apuzzo – © 2023 Mainframe Pictures

L’idea era quella di salvare Fairwood e, secondo il sistema ideato dai membri fondatori della città, il consigliere più longevo sarebbe subentrato in caso di posto vacante prematuro. Jackson era sicuro di essere un candidato migliore di Blair e Harold e di poter servire veramente gli interessi dei cittadini. Allison, a questo punto, non ha molta scelta. Può dire una mezza verità e salvarsi la vita o rischiare tutto senza avere prove sufficienti a sostegno delle sue affermazioni. Alla fine, sceglie la prima opzione. Un anno dopo la serie di omicidi, Allison riusce dunque ad andare al college, venendo anche eletta presidente dell’Associazione del governo studentesco.

Chiaramente, c’era qualcosa in Allison che la rende il candidato ideale. La vita le ha insegnato abbastanza sulla politica e sulla negoziazione, e forse tutto ciò ha influito sulla sua. Ha promesso di essere all’altezza dei suoi doveri di presidente e di costruire un futuro insieme agli altri studenti. Stranamente, il discorso di Allison era molto simile a quello del sindaco Jackson, forse a suggerire l’impatto che l’incidente ha avuto sulla sua vita. Allison ha fatto una scelta quella notte: poteva lottare per la giustizia o optare per l’autoconservazione e vivere una vita tranquilla, ma anche dopo un anno i ricordi continuano a perseguitarla e spesso si sorprende a sentirsi in ansia senza un motivo apparente. Anche se ha scelto di tacere, una vita tranquilla e felice sembra quasi impossibile per lei.

Il piano del signor Jackson, dunque, ha avuto successo e, secondo le regole stabilite dai padri fondatori, viene dichiarato sindaco di Fairwood. Il buon vecchio insegnante di liceo si trasforma così in un sindaco soave che fa promesse come tutti gli altri, giurando di dare priorità agli interessi dei cittadini. Da quello che sembrava, però, non gliene può importare di meno dei suoi coincittadini. In fin dei conti, ha giocato il gioco più sporco solo per diventare sindaco di default. Ha sfruttato gli altri come pedine per ottenere ciò che desiderava, manifestando la sua natura manipolatrice. È stato lui a fomentare il caos e, naturalmente, ciò indica quanto esso sia parte di lui.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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