Hanno clonato Tyrone: la spiegazione del finale del film Netflix

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Uno dei più interessanti film usciti questo mese su Netflix è Hanno clonato Tyrone, un racconto fortemente debitore della cultura edificata dal genere blaxploitation – ovvero quei film a basso costo che avevano come pubblico di riferimento gli afroamericani – caratterizzato però anche da elementi comici, fantascientifici e di commento sociale. Diretto da Juel Taylor, qui al suo film d’esordio, Hanno clonato Tyrone offre infatti non solo tanto intrattenimento, ma anche profonde riflessioni riguardanti la popolazione afroamericana e il suo rapporto con quella bianca, similmente a quanto fatto in anni recenti da Jordan Peele con Scappa – Get Out e Noi.

 

La sceneggiatura di questo film, scritta da Juel Taylor insieme a Tony Rettenmaier, è stata indicata da The Black List come una delle migliori in circolazione a Hollywood ma ancora prive di una produzione. I due sceneggiatori hanno raccontato di aver concepito la storia come un omaggio ai film blaxploitation degli anni ’70, con – appunto – elementi di satira, mistero, horror, fantascienza e umorismo assurdo. A partire da questo testo ha dunque preso vita un film ricco di invenzioni visive e narrative, che diverte ma spinge anche alla riflessione riguardo le tematiche tratta.

Si tratta dunque di un titolo da non perdere per gli appassionati dei misteri da risolvere, come anche per chi, appunto, ha apprezzato i film del regista Jordan Peele. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere su Netflix per poter trovare e vedere il film.

La trama e il cast di Hanno clonato Tyrone

La trama del film ruota intorno ad improbabile trio che si trova ad indagare su una serie di eventi inquietanti e misteriosi. Fontaine è uno spacciatore che vive alla giornata in una cittadina fatiscente e non si è ancora ripreso dalla morte del fratellino Ronald, Slick è un magnaccia che, secondo le sue parole, era considerato come il migliore nel suo campo nel 1995 e Yo-Yo è una prostituta che lavora per lui. Quando una sera Fontaine viene ucciso da colpi di arma da fuoco, tutto sembra finito per lui. Ma la mattina dopo si risveglia nel suo letto. Scoprirà ben presto di essere in realtà stato clonato. Così, assieme a Slick e Yo-Yo inizia ad indagare per capire cosa gli è successo davvero.

Ad interpretare Fontaine, il protagonista del film, vi è l’attore John Boyega, noto per il ruolo di Finn nella trilogia sequel di Star Wars, ma anche per aver recitato in Detroit e Pacific Rim – La rivolta. Oltre a quello di Fontaine, come si scoprirà, Boyega interpreta più di un ruolo all’interno del film. Accanto a lui, nel ruolo del magnaccia Slick vi è il premio Oscar Jamie Foxx, mentre l’attrice Teyonah Parris è Yo-Yo. Quest’ultima è ora nota per essere l’interprete di Monica Rambeau nel Marvel Cinematic Universe. Recita poi nel film anche l’attore Kiefer Sutherland nei panni del misterioso Nixon, ma anche David Alan Grier nel ruolo del Predicatore.

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Hanno clonato Tyrone: la spiegazione del finale

Mano mano che si procede nella visione, scopriamo che, come suggerisce il titolo, ci sono innumerevoli cloni della popolazione afroamericana. Questi sono stati realizzati come parte di un esperimento supervisionato dal Nixon di Kiefer Sutherland, che prende di mira la comunità nera. Dal cibo che consumano ai prodotti per capelli che usano, tali cloni vengono riempiti di una sostanza che li renderà più docili. Tutto questo viene fatto da una struttura sotterranea con telecamere che sorvegliano ogni angolo del mondo al di sopra. Fontaine, dunque, scopre di non avere nemmeno una vera famiglia poiché tutta la sua vita è stata solo un’invenzione.

Presto, lui e il resto della comunità si riuniscono per lanciare una ribellione che farà saltare in aria la cospirazione, portando però alla luce un’ulteriore rivelazione. Per farcela, il trio escogita un piano che prevede che Fontaine venga colpito alla spalla. Come successo in precedenza nel film, egli viene poi portato sottoterra per essere scambiato con un nuovo clone. Tuttavia, questa volta Fontaine si sveglia e inizierà a farsi strada attraverso la struttura. Tutto va secondo i piani, fino a quando Fontaine scopre di non essere solo laggiù. Si ritrova infatti davanti ad un uomo anziano e vestito con un camice bianco. È il Fontaine originale che si rivela essere l’artefice degli esperimenti genetici e delle clonazioni.

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Secondo lo scienziato il problema alla base delle rivolte, della violenza e delle differenze sociali è strettamente legato alle caratteristiche estetiche proprie di ogni diversa etnia. Il suo obiettivo è quello di azzerarle e rendere, nel corso di varie generazioni, tutti uguali alle controparti dei quartieri ricchi, ovvero tutti caucasici. L’omicidio a sfondo razziale del fratellino di Fontaine da parte di un agente di polizia lo ha dunque spinto a iniziare a creare quei cloni. Dopo aver spiegato che il paese sarebbe migliore con l’assimilazione anziché con l’annientamento, l’anziano Fontaine viene ucciso nel corso della baruffa finale, nella quale il suo progetto viene portato alla luce.

Ma chi è il Tyrone del titolo? Lo scopriamo solo una volta giunti all’ultima scena del film. In questa vediamo Fontaine svegliarsi e ripetere la sua classica routine già nel corso del racconto. Eppure c’è qualcosa di diverso in lui: ha le treccine e vive a Los Angeles. L’ambiguità si spiega nel momento in cui vede un servizio al telegiornale che racconta delle teorie sui cloni. Appare a quel punto sullo schermo un altro Fontaine. Ed è lì che un amico seduto affianco a lui si volta e gli dice “Quello non sei tu, Tyrone?”, rivelando così a chi faceva riferimento il titolo. Il racconto dunque si allarga, svelando che esperimenti non sono limitati solo al quartiere chiamato Glen ma a un territorio molto più ampio, aprendo di fatto le porte a possibili sequel.

Il trailer di Hanno clonato Tyrone e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Hanno clonato Tyrone unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 8° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, Collider

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