Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la spiegazione del vero Quadrante del Destino

La vera storia dietro l'artefatto nell'ultimo film con Harrison Ford.

Indiana Jones 5

I film del franchise di Indiana Jones hanno caratteristiche così iconiche che sono state replicate e parodiate da innumerevoli film fin da quando I predatori dell’arca perduta uscì nelle sale. Le scene d’azione, gli inseguimenti, le fughe e il carismatico e audace avventuriero protagonista sono tutti ingredienti della ricetta che ha reso una delle serie cinematografiche più durature e amate di sempre. Forse, però, l’elemento più caratteristico di questa formula, che spesso determina il successo o il fallimento della storia, è l’artefatto al centro di ogni avventura. Questo rende l’oggetto al centro della prossima avventura di Indiana Jones una parte cruciale dell’equazione del successo della storia. Quindi, nel film di James Mangold Indiana Jones e il Quadrante del Destino (leggi qui la recensione), cos’è esattamente il quadrante del destino?

Iscriviti a Disney+ per guardare Indiana Jones e il Quadrante del Destino e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

4Perché gli artefatti di Indiana Jones sono importanti?

Harrison Ford Indiana Jones
 

Uno dei motivi per cui l’artefatto è così importante per i film di Indiana Jones è che l’oggetto a cui Indy e i cattivi danno la caccia, nel migliore dei film, è direttamente collegato ai temi della storia. Ne I predatori dell’arca perduta, l’Arca dell’Alleanza come artefatto centrale giocava un ruolo fondamentale, non solo come oggetto desiderabile, ma anche in relazione al desiderio di potere che i cattivi della storia volevano usare l’Arca per ottenerlo.

Ne L’ultima crociata, il Santo Graal faceva da contrappunto all’egoistico desiderio di immortalità di Walter Donovan (Julian Glover) e all’uso contrastante dei poteri del Graal da parte di Indy (Harrison Ford) per salvare suo padre. In Indiana Jones e il Quadrante del Destino, l’artefatto mette in crisi il nostro protagonista.

Indietro