La ragazza della palude: la storia vera dietro il film

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La ragazza della palude (qui la recensione) è tratto dall’omonimo romanzo di Delia Owens, pubblicato nel 2018 e divenuto un caso editoriale internazionale. Il libro, che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, mescola elementi di romanzo di formazione, dramma e thriller giudiziario, offrendo un ritratto intenso della protagonista Kya e della sua vita in solitudine nelle paludi del North Carolina. L’adattamento cinematografico cerca di mantenere intatto lo spirito del testo originale, ponendo al centro l’ambiente naturale e la sua influenza sulle dinamiche interiori ed esistenziali della protagonista.

Dal punto di vista del genere, il film si colloca dunque a cavallo tra il melodramma e il thriller investigativo, con una forte componente romantica. È una storia che alterna la descrizione intima della crescita e dell’isolamento di Kya con le atmosfere da legal drama, legate al processo che la vede imputata di omicidio. Questa contaminazione di generi lo rende un’opera capace di attrarre sia chi cerca una vicenda emozionale e introspettiva, sia chi è interessato alla tensione narrativa tipica del mistero e del crimine.

I temi trattati spaziano così dall’emarginazione sociale alla forza della natura come rifugio e alleato della protagonista, fino al peso del pregiudizio e delle dinamiche di esclusione. Centrale è anche la riflessione sul femminile, sulla resilienza e sulla capacità di autodeterminazione, che emergono nella lotta di Kya per difendersi dalle accuse e affermare la propria identità. Nel resto dell’articolo si cercherà di rispondere a una domanda molto diffusa tra spettatori e lettori: La ragazza della palude è tratto o no da una storia vera?

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La ragazza della palude cast
Jojo Regina in La ragazza della palude. Foto di Michele K. Short/Michele K Short – © 2021 CTMG, Inc.

La trama di La ragazza della palude

Protagonista del film è Kya (Daisy Edgar-Jones), una bambina abbandonata che è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità. Per lei tutto sembra cambiare quando conosce Chase (Harris Dickinson), quaterback locale con cui intraprende una relazione. Quando però il giovane viene ritrovato morto, Kya è immediatamente indicata come la principale sospettata.

La ragazza della palude è tratto da una storia vera?

In breve: no, La ragazza della palude non è basato su una storia vera, ma su un intreccio narrativo originale nato dalla fantasia di Delia Owens. L’autrice ha costruito il romanzo come un racconto di formazione e di sopravvivenza, intrecciato a un mistero giudiziario che mette in discussione la colpevolezza o l’innocenza della protagonista Kya. Tuttavia, la forza realistica dei personaggi e l’ambientazione estremamente dettagliata hanno ovviamente spinto molti lettori e spettatori a chiedersi se la vicenda potesse avere radici in fatti realmente accaduti.

Un elemento che ha alimentato questo sospetto riguarda proprio la biografia di Delia Owens. Negli anni ’90, Owens e il marito Mark si trasferirono in Africa per dedicarsi alla salvaguardia della fauna selvatica, in particolare in Zambia. Nel 1995, durante il loro soggiorno, un presunto bracconiere venne ucciso in circostanze mai chiarite del tutto. Da allora, le autorità zambiane hanno dichiarato che Delia, il marito e il figliastro Christopher sono persone informate sui fatti e che avrebbero dovuto essere interrogati, sebbene nessuna accusa formale sia mai stata mossa contro di loro.

La ragazza della palude spiegazione finale
Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude. Foto di Michele K. Short – © 2022 CTMG, Inc.

Owens e la sua famiglia hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento diretto nell’omicidio, ma la coincidenza di aver poi scritto una storia che ruota attorno a un misterioso delitto e a un processo per omicidio ha inevitabilmente riacceso i riflettori su quel caso rimasto sospeso. Alcuni osservatori hanno persino ipotizzato che la scrittrice possa aver inconsciamente trasposto nel romanzo paure e tensioni legate a quell’esperienza, dando vita a un’opera che risuona come più “vera” di quanto in realtà sia.

In definitiva, il film non racconta un fatto realmente accaduto, ma porta con sé il peso di un curioso paradosso: una finzione letteraria diventata cinema che si intreccia, nell’immaginario collettivo, con un episodio oscuro e mai chiarito della vita dell’autrice. Questo legame indiretto contribuisce ad accrescere il fascino e l’ambiguità della storia, lasciando allo spettatore la sensazione di trovarsi davanti a un racconto sospeso tra invenzione e realtà.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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