La diffusione su Netflix di Hitman: Agent 47 (qui la recensione) sta dando al film una nuova vita, tanto che il pubblico ha permesso al film con Rupert Friend di risalire rapidamente la top ten della Piattaforma dei film più visti in Italia. In occasione di questo ritorno in auge dell’action, analizziamo insieme il significato della scena post credits del film. Seguono Spoiler.
Zachary Quinto interpreta un tizio non proprio buono in Hitman: Agent 47. I trailer del film lo lasciano trapelare all’inizio, ma non sapevamo quanto fosse cattivo in realtà. Se non si ha familiarità con il mondo dei videogiochi originali, allora il finale di Agent 47 potrebbe destare qualche perplessità.
La trama di Hitman: Agent 47
Hitman: Agent 47 ha come protagonista Rupert Friend nel ruolo del personaggio principale. Prodotto dell’ormai concluso Agent Program, è uno dei tanti cloni geneticamente potenziati per diventare il miglior killer del mondo. Incontra Katia van Dees (interpretata da Hannah Ware) e i due si mettono in viaggio per smantellare un’organizzazione rivale guidata da un uomo di nome Le Clerq (Thomas Kretschmann). Le Clerq sta tentando di riavviare il Programma Agenti e John Smith di Quinto è un prodotto di questi sforzi. Sebbene Smith sia una minaccia formidabile, Le Clerq ha bisogno del dottor Litvenko (Ciaran Hinds), l’uomo dietro il programma originale, per completare il suo lavoro.
L’agente 47 ha un paio di scontri con Smith, ma il loro ultimo lascia il cattivo fulminato e lasciato per morto. Tuttavia, a metà dei titoli di coda, c’è una scena che mostra il corpo di Smith, ora con i capelli biondi, per rivelare che è ancora vivo. Il film ha mostrato a tutti gli effetti l’origine di The Albino.
Chi è The Albino nel
franchise di Hitman
“È un po’ come il Joker dell’agente 47”, ha detto il produttore Adrian Askarieh a Cinema Blend descrivendo il personaggio. L’Albino, chiamato Mark Parchezzi III nel gioco, è molto simile all’agente 47; anche lui è un clone, creato da un programma di agenti rivale, con un set di abilità paragonabile al personaggio principale dei giochi.
“È un anarchico completo, non ha alcuna alleanza. Vuole solo distruggere 47… Volevamo l’Albino qui in qualche modo. È divertente perché il personaggio di John Smith nei giochi non diventa l’Albino, sono due [persone] diverse, ma volevamo unirli in questa incarnazione perché pensavamo che sarebbe comunque sembrato organico.”
Altrove, Zachary Quinto, l’attore dietro John Smith/The Albino ha detto che sebbene affermi che la scena dei titoli di coda è stata girata a metà della produzione (gli hanno messo una calotta calva, invece di fargli tingere i capelli di biondo), sapeva fin dall’inizio che questa era la traiettoria definitiva per l’arco narrativo del suo personaggio.
Il film, uscito nel 2015, non ha poi avuto un seguito e l’idea dell’Albino come nemesi di Agente 47 si è spenta sul nascere, ma è interessante comunque dare agli spettatori di oggi una spiegazione per la scena finale di Hitman: Agent 47.