Mars Attacks! segna uno dei momenti più eccentrici e ironici nella filmografia di Tim Burton, noto per il suo stile gotico e surreale. Diretto nel 1996, il film si colloca dopo successi come Edward mani di forbice e Batman Il ritorno, ma mostra un lato del regista più caustico e parodico. Burton prende qui le distanze dal tono drammatico e poetico dei suoi lavori precedenti, abbracciando un approccio comico e demenziale, pur mantenendo la cura estetica che contraddistingue la sua visione visiva e l’attenzione ai dettagli grotteschi e caricaturali.
Il film si ispira alle celebre serie di carte collezionabili e ai B-movie di fantascienza anni ’50, caratterizzati da effetti speciali rudimentali, invasioni aliene e un senso di minaccia tanto ridicola quanto reale. Burton, con la sceneggiatura di Jonathan Gems, gioca sul contrasto tra il kitsch dei marziani e la serietà dei personaggi umani, creando una commistione tra commedia nera, fantascienza e parodia del cinema catastrofico. L’opera si distingue anche per l’enorme ensemble cast, che richiama il modello delle grandi produzioni hollywoodiane e dei film di satira collettiva.
Nel cuore di Mars Attacks! troviamo temi ricorrenti nella produzione di Burton: l’alienazione, il caos improvviso e la critica alla superficialità della società contemporanea. Attraverso la follia della trama, il regista mette in scena la fragilità dell’umanità di fronte a minacce incomprensibili, usando l’umorismo e la violenza grottesca per accentuare l’assurdità delle convenzioni sociali. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione del finale del film e dei temi che Burton sviluppa attraverso la conclusione della storia, rivelando come la satira si trasformi in una riflessione più profonda.
La trama di Mars Attacks!
Il film ha inizio con Stati Uniti d’America che vengono invasi da UFO alieni provenienti da Marte. Il Presidente James Dale è certo di poter trovare un accordo con gli extra-terrestri e l’evento è seguito con partecipazione da diversi personaggi, la cui vita sarà stravolta dagli effetti più o meno diretti dell’invasione. Tra loro c’è il giovane fornaio Richie Norris, un ragazzo molto sfortunato in amore e ossessionato dal paragone con suo fratello Billy Glenn. Anche i telecronisti Jason Stone e Nathalie Lake seguono la vicenda, poiché certi di poter diventare famosi grazie agli invasori partecipando all’incontro organizzato in Nevada.
Tutto prende però una piega drammatica quando il presidente ordina di liberare una colomba in segno di pace davanti ai marziani. Questi travisano il gesto, interpretandolo come una dichiarazione di guerra, e si scagliano contro la folla con i loro tecnologici raggi laser. Nel disperato tentativo di rimediare al fraintendimento, il presidente chiede al professor Donald Kessler di inviare un messaggio di pace tramite il suo traduttore universale ma i marziani non sembrano aver intenzione di risparmiare gli umani. Mentre gli invasori riescono a far infiltrare un loro agente nella Casa Bianca e Billy compie un gesto estremo per salvare la sua famiglia, Richie chiede consiglio alla nonna Florence che, in maniera del tutto casuale, scova il punto debole degli alieni.
La spiegazione del finale del film
Nel terzo atto di Mars Attacks!, i marziani intensificano la loro invasione su scala globale. Dopo aver sterminato la maggior parte dei rappresentanti politici e delle autorità militari, tra cui generali e membri del Congresso, gli alieni seminano il caos nelle città principali, compresa Washington, D.C., mentre distruggono edifici simbolici e uccidono civili. Il presidente Dale tenta inutilmente negoziazioni e discorsi pacificatori. Nel frattempo, Byron Williams guida un piccolo gruppo di sopravvissuti attraverso Las Vegas, affrontando i marziani con coraggio e astuzia, tentando di salvare se stessi mentre l’invasione si estende e la disperazione cresce tra la popolazione mondiale.
Il climax narrativo si concentra sulla scoperta che i marziani sono vulnerabili alla canzone Indian Love Call di Slim Whitman. Richie e Florence utilizzano questa conoscenza per eliminare gran parte degli alieni, mentre le trasmissioni radio amplificano l’effetto su scala globale. Questo stratagemma porta all’abbattimento della nave madre e alla sconfitta del leader marziano. Parallelamente, Byron sopravvive alla sua battaglia contro un gruppo di marziani, riuscendo a salvare i suoi compagni e riunirsi con la famiglia. La sequenza finale mostra l’umanità che ricomincia a riprendersi dalle devastazioni.
Il finale, oltre a risolvere la crisi principale, svolge una funzione satirica e ironica. La sconfitta dei marziani attraverso una canzone country sottolinea l’assurdità dell’intero conflitto, tipica del tono parodico di Burton. La scelta di un metodo apparentemente ridicolo per salvare il mondo riflette la critica ai modi convenzionali del cinema di fantascienza e ai film di invasione aliena, mostrando come l’ingegno e l’imprevisto possano ribaltare situazioni apparentemente impossibili, sottolineando il contrasto tra la serietà dei personaggi e la follia degli eventi.
Dal punto di vista tematico, il finale porta a compimento l’esplorazione di Burton sulle fragilità umane di fronte a minacce incomprensibili e alla superficialità della politica e delle istituzioni. La distruzione dei simboli di potere e il ruolo determinante di personaggi comuni suggeriscono che il coraggio, l’astuzia e la cooperazione tra individui possono prevalere sulle crisi più assurde. La conclusione amplifica l’ironia del regista, trasformando la satira in riflessione sulla resilienza umana, l’inventiva e la capacità di affrontare l’assurdo.
Il messaggio finale di Mars Attacks! unisce comicità e riflessione sociale: la sopravvivenza e il successo non derivano dalla forza o dal potere istituzionale, ma dall’ingegno, dalla collaborazione e dall’astuzia dei singoli. Burton celebra l’eroismo quotidiano dei cittadini comuni, mettendo in ridicolo le autorità tradizionali incapaci di affrontare l’invasione. La fusione tra assurdo e eroismo sottolinea come la società sia spesso impreparata a eventi imprevisti, ma anche come l’inventiva e la determinazione possano trasformare il caos in una possibilità di rinascita, pur con tono ironico e grottesco.
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