Separation: la spiegazione del finale del film horror

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Sia che si tratti di Chucky, Annabelle o M3GAN, le bambole sono figure piuttosto significative nei film horror. Anche Separation le utilizza, con l’obiettivo però di rappresentare la separazione tra una bambina e sua madre. Quando la prima non riesce ad affrontare l’assenza del genitore e il padre non riesce ad essere sempre presente, lei si rivolge alle sue bambole in cerca di conforto. Ma sembra che la sua nuova amicizia con le bambole sia troppo stretta per essere rassicurante, poiché non sembrano interessate all’amicizia, ma a qualcos’altro del tutto. Di cosa si tratta? Scopriamolo in questo approfondimento sul finale del film.

La trama di Separation

Sono passati 3 anni dall’ultima pubblicazione dei fumetti Grisly Kin di Jeff. Attualmente è disoccupato e sta affrontando un divorzio con sua moglie Maggie. La donna, che ha un lavoro ben retribuito, ha deciso di trasferirsi in un’altra città con la loro figlia Jenny. Purtroppo, prima che possa spostarsi muore in un incidente d’auto. In seguito, il padre di Maggie cerca di fare comunque ciò che lei voleva per Jenny, ovvero portarla via da Jeff. Lui però prova a lavorare presso la casa editrice di fumetti di un vecchio amico e non è disposto a lasciare che sua figlia venga portata via. Assume anche una tata, Samantha, per Jenny.

In mezzo a tutto questo caos, Jenny si rifugia dunque nelle sue bambole, che sono i personaggi dei fumetti Grisly Kin del padre. Parla con loro e condivide con loro i suoi sentimenti. Pian piano, inizia a vederne versioni più grandi, così come accade anche a Jeff. Quando lui le chiede di loro, lei gli dice che è la sua mamma. Anche se Jeff fatica a crederle, le entità si avvicinano sempre di più a Jenny. Cosa sono veramente queste entità? È Maggie o qualcos’altro che cerca di portare via Jenny da Jeff? Cosa l’ha attirata lì in primo luogo? È il risultato della separazione di Jenny da sua madre?

Rupert Friend e Violet McGraw in Separation
Rupert Friend e Violet McGraw in Separation

Le Bambole

Il concetto di “condotto” ha attirato molta attenzione dal rilascio di L’evocazione – The Conjuring. Gli spiriti demoniaci usano le bambole come mezzo per avvicinarsi ai loro ospiti così da poterli possedere. Ma per farlo, hanno bisogno di un ospite psicologicamente vulnerabile, che in questo caso è Jenny. Secondo lei, è sua madre che è tornata a prenderla, ma secondo un collega di Jeff, si tratta di uno spirito bloccato nella bambola. Ad esempio, se l’ultima cosa che Maggie voleva da viva era portare via Jenny, la sua anima cercherebbe di fare la stessa cosa.

Ha senso pensare che lo spirito di Maggie sia “bloccato” e voglia portare via Jenny, anche se non sappiamo se intenda portarla via fisicamente o ucciderla e poi portarne l’anima nell’altro piano dell’esistenza. Maggie potrebbe usare le bambole perché è l’unico modo per raggiungere sua figlia senza spaventarla (anche se non funziona molto bene). D’altra parte, è anche possibile che uno spirito disumano abbia trovato una crepa nell’anima di Jenny causata dalla separazione dalla madre e stia cercando di possederla.

Questo giustificherebbe la bambola che cerca di tirare Jenny giù dalla balaustra verso la fine del film. La cosa l’avrebbe uccisa e il demone avrebbe avuto la sua anima. Ma Jenny riesce a risalire e a rientrare. Tuttavia, Jenny continua a credere che sia sua madre e la chiama “mamma”. Non è chiaro perché lo spirito reagisca a essere chiamato “mamma” (considerando che non c’è certezza che sia davvero la madre di Jenny). Forse ha bisogno che l’ospite si arrenda e non può costringerlo a fare ciò che vuole. Per questo, l’anima usa le bambole come condotto.

La spiegazione del finale di Separation

Anche se può sembrare logico pensare che lo spirito volesse portare via Jenny, il finale dimostra che non si tratta di uno spirito demoniaco ma è effettivamente quello di Maggie. Verso la fine del film, si scopre che è stata la tata Samantha a investire Maggie, solo per poter stare con Jeff. Anche se questo elemento non ha molta rilevanza per la trama, spiega perché, dopo la reazione allergica di Jenny, Samantha venga colpita alla testa da un lampadario. Lo spirito di Maggie sapeva che Samantha stava cercando di uccidere Jenny per avere Jeff tutto per sé (Samantha ammette persino a Jeff di voler mandare Jenny da sua madre, cioè ucciderla).

Una scena di Separation
Una scena di Separation

Lo spirito cercò anche di ucciderla, o almeno spaventarla, mentre dormiva, così da farla andare via. Ma lei non se ne andò. Samantha venne però infine uccisa dallo spirito. Poi, mentre Jeff e l’incarnazione della bambola, ovvero lo spirito di Maggie, si fissano negli occhi, Jeff le dice che non può portare via Jenny. Jenny interviene, dicendo che non vuole più che si litighi, che vuole solo la sua mamma e il suo papà. Negli ultimi istanti del film, lo spirito salva allora Jenny e Jeff da una caduta mortale. Forse lo spirito di Maggie ha capito che non può portare via Jenny con la forza e che l’unica persona che può prendersi cura di lei era Jeff.

Con questa nuova consapevolezza, lo spirito trova pace e – apparentemente – se ne va. C’è però una scena nei titoli di coda che mostra una delle bambole avvicinarsi a Jenny mentre dorme. Potrebbe essere Maggie, tornata solo per controllare sua figlia, nonostante ciò appaia inquietante. Oppure, potrebbe essere che, sebbene lo spirito di Maggie se ne sia andato, un altro spirito demoniaco abbia trovato il modo di entrare nel piano terrestre e cercherà di possedere la bambina attraverso le sue bambole.

Separation è dunque una rappresentazione di come una madre cerchi di raggiungere sua figlia, anche dopo la morte. Il film non parla tanto della bambina e di suo padre, quanto piuttosto del legame tra lei e sua madre. Possiamo interpretarlo come vogliamo, ma dobbiamo ammettere che è stato l’amore a riportare Maggie da Jenny, perché voleva essere certa che fosse al sicuro. Per quanto surreale possa sembrare, possiamo dire che l’amore è qualcosa che possiamo solo sentire ma mai comprendere davvero, un po’ come gli spiriti. E forse è una cosa positiva.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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