The Boy: la spiegazione del finale del film

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Il film giallo-horror del 2016 The Boy, diretto da segue la vita di una tata di nome Greta Evans (Lauren Cohan), che lascia la sua vita nel Montana per andare a lavorare in Inghilterra. Non si tratta però di un lavoro ordinario, poiché le viene chiesto di badare a una bambola di nome Brahms. Greta segue le regole: nutrire e accudire Brahms, assicurarsi che non sia solo, evitare la soffitta e non invitare fidanzati a casa. Tuttavia, dopo poco tempo, Greta si accorge che qualcosa non va e inizia ad indagare.

Con uno dei migliori colpi di scena di un film horror, la conclusione di The Boy è un completo shock ed è difficile prevedere cosa accadrà nell’atto finale. Sebbene il colpo di scena del terzo atto sia l’aspetto più notevole del film, esso presenta temi più profondi che lo rendono più malinconico rispetto ai tipici di film horror di intrattenimento. Il fatto che il film eviti la tipica trama della bambola demoniaca, infatti, lo rende più spaventoso di quanto sarebbe stato altrimenti. Qui di seguito, andiamo dunque ad esplorare il finale del film.

Brahms non è solo il nome della bambola

Il mistero principale del film The Boy è se la bambola di porcellana sia malvagia e alimentata da un demone o da uno spirito soprannaturale. È facile accettare la spiegazione che viene data: Brahms era il figlio di Heelshire, morto in un incendio quando aveva otto anni. Sembra così che The Boy sia un altro film horror su una bambola malvagia (ricordiamo ad esempio Annabelle o la più recente M3GAN). Tuttavia, con un colpo di scena, si scopre che Brahms è ancora vivo e si nasconde tra le pareti della casa, fingendo che la bambola sia posseduta per rimanere nascosto e al sicuro.

Diana Hardcastle, Jim Norton e Lauren Cohan in The Boy
Diana Hardcastle, Jim Norton e Lauren Cohan in The Boy. Foto di David Bukach/David Bukach – © 2015 STX Productions, LLC. All rights reserved.

Brahms è infatti diventato violento, pericoloso e non mostra alcuna pietà. Quando l’ex fidanzato di Greta, Cole, distrugge la bambola, l’ormai adulto Brahms, che indossa una maschera uguale a quella della bambola, irrompe dal muro e lo uccide. Poi attacca Greta e Malcolm. The Boy potrebbe quindi essere paragonato a un tipico film dell’orrore su una casa infestata in cui accadono strani eventi nell’oscurità. Il colpo di scena rende però la storia più spaventosa e fa di Brahms un cattivo agghiacciante, avendo ucciso molte persone in passato.

Se Brahms fa parte di una lunga storia di bambole inquietanti, il Brahms umano è altrettanto inquietante perché appare potente, forte e pronto a distruggere. Dopo aver ucciso il fidanzato violento di Greta, Cole, Brahms rende quindi inabile il suo amico Malcolm. Minaccia a quel punto di uccidere Malcolm se Greta tenta di andarsene. Gli era infatti stato promesso che sarebbe rimasta come sua nuova compagna. Tuttavia, Greta ricorda le regole e dice a Brahms che è ora di andare a letto. Per assurdo, la cosa funziona e Brahms va a letto come richiesto dalla donna. Quando lei si china per baciarlo, Greta lo accoltella, permettendo così a lei e a Malcolm di fuggire dalla villa.

Lauren Cohan in The Boy
Lauren Cohan in The Boy. Foto di David Bukach/David Bukach – © 2015 STX Productions, LLC. All rights reserved.

Cosa succede ai genitori di Brahms?

The Boy è un grande thriller grazie al sinistro retroscena di Brahms. I suoi genitori sanno benissimo che è ancora vivo e che è diventato un assassino, il che è una delle parti più inquietanti del film. Nel finale, lasciano un biglietto per Greta prima di togliersi la vita. Quando poi Greta scopre che l’hanno assunta come vero e proprio regalo per Brahms, si rende conto del pericolo che corre, facendo di tutto per cercare di sopravvivere. All’inizio di The Boy, inoltre, Greta scopre che una giovane ragazza è stata uccisa violentemente e sembra che Brahms abbia commesso questo crimine da bambino.

L’incendio che avrebbe ucciso Brahms è avvenuto dopo la morte della ragazza, quindi nessuno ha saputo la verità. È una rivelazione agghiacciante, perché si lascia intendere che l’incendio sia stato fatto per proteggere il ragazzo, facendo credere che fosse morto e dunque non più perseguibile per il suo crimine. Mentre altri potrebbero essere arrabbiati con gli Heelshire per averli assunti per vivere nella stessa casa di un assassino, Greta sembra invece capire che i due anziani volevano aiutare il figlio in ogni modo possibile, nonostante le sue tendenze.

Diana Hardcastle e Jim Norton in The Boy
Diana Hardcastle e Jim Norton in The Boy. Foto di David Bukach/David Bukach – © 2015 STX Productions, LLC. All rights reserved.

The Boy lascia aperta la porta ad un sequel

Alla fine del film The Boy, Greta uccide apparentemente Brahms. Tuttavia, la scena finale accenna a un sequel quando qualcuno ripara la bambola nella vecchia casa. Un sequel è poi effettivamente stato realizzato, nel 2020: Brahms: The Boy II. Questo seguito rovina però il colpo di scena del primo film rivelando che la bambola è realmente posseduta demonicamente e terrorizza altre persone. Questo cambiamento ha portato il sequel ad essere stato accolto male, considerando che l’avvincente finale dell’originale permetteva al film di distinguersi dalla massa di storie di bambole malvagie e inquietanti.

Questa trama è infatti simile al trasferimento dello spirito del serial killer Charles Lee Ray nella bambola Chucky dell’omonimo franchise o anche allo spirito che possiede la già citata Annabelle. Il finale di The Boy avrebbe dovuto dunque prevedere un sequel diverso e, sebbene possa sembrare improbabile che Brahms sia sopravvissuto all’attacco, avrebbe avuto più senso che spostare altrove la storia per renderla più paranormale. A prescindere dal seguito, la storia di Greta si conclude in modo agrodolce con lei che riesce a fuggire, il che è importante.

Il vero significato del finale di The Boy

La conclusione di The Boy ha diversi temi significativi e pesanti, tra cui quello della fuga. Greta scappa dal suo fidanzato violento e spera di trovare una vita migliore e più felice. Il film parla anche di famiglia e solitudine. Anche i coniugi Heelshire sono alla ricerca dell’amore e, sebbene il loro figlio non sia morto, soffrono per all’idea di chi avrebbe potuto essere, poiché non hanno mai immaginato per lui questa violenza. Si aggrappano quindi all’immagine di lui come un bambino dolce attraverso la bambola.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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