The Last of Us, episodio 3: adattare, tradire, migliorare l’originale. Analisi del migliore episodio della serie (fino a questo momento)

Chi ha avuto modo di vedere tutte le puntate della serie HBO lo sapeva già, ma ora che è disponibile per tutto il mondo, tutti sanno che l’episodio 3 di The Last of Us, Long Long Time, è uno dei migliori della serie, sicuramente il migliore trai primi tre già distribuiti.

La particolarità dell’episodio risiede principalmente nel fatto che si tratta di una storia nella storia, un mini racconto, quasi una puntata antologica che ci permette da un lato di conoscere a amare nuovi personaggi, dall’altro di avvertire chiaramente la profondità del mondo in cui si muovono Joel e Ellie. E infatti, nell’episodio 3 di The Last of Us assistiamo alla storia di Bill e Frank, che si svolge in contemporanea che quella di Joel, che, scopriremo, si intreccia con la sua, ma che ha un tono e un significato completamente differente e ci mostra altre vite nell’apocalisse.

4Le grandi performance di Nick Offerman e Murray Bartlett

 

A conferma che il cast di The Last of Us è uno dei punti forti della serie, anche Nick Offerman e Murray Bartlett, che danno volto a Bill e Frank, sono degli interpreti perfetti. I due attori si inseriscono nella scia di Pedro Pascal, Anna Torv e Bella Ramsey e offrono delle interpretazioni che valgono l’Emmy. Considerato che la puntata si regge esclusivamente sulle loro spalle e sulla loro chimica, era fondamentale che i due attori lavorassero bene insieme, un po’ come accade per tutto lo show a Pascal e Ramsey.

Pur allontanando la narrazione dalla trama centrale e mostrando un episodio che ha un impatto laterale sulla storia principale, la puntata 3 di The Last of Us è un “filler” che premia la pazienza e la volontà di approfondire il mondo che viene raccontato nella serie. Bill e Frank contribuiscono a creare un attaccamento dello spettatore con quel mondo.