The Roundup: la spiegazione del finale del film

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Dopo il thriller crime The Outlaws, è stato realizzato un sequel dal titolo The Roundup, anche se non c’è alcun legame tra i due film. Ciò che rende interessante questo secondo capitolo, però, è che la polizia di Geumcheon sta dando la caccia a un vero e proprio criminale e non più a un gangster pazzo. Quindi, risulta più difficile anticipare ciò che l’uomo farà. Tutto ciò che sappiamo è che è affamato di soldi e desideroso di uccidere per ottenerli, il che lo rende molto pericoloso. È così che The Roundup offre azione e brividi continui. In questo approfondimento, andiamo alla scoperta del suo finale.

La trama di The Roundup

Quando Ma Seok-do (Ma Dong-seok) e Jeon Il-man vengono inviati all’ufficio del Consolato Generale della Repubblica di Corea in Vietnam per estradare un criminale di nome Jong Hoon, che ha chiesto asilo, scoprono che c’è molto di più di quello che sembra. Jong Hoon fa parte di un trio composto da lui, Lee JD e Ki Baek. La banda è stata ingaggiata da Kang Hae-Sang per rapire il proprietario di un resort di nome Choi Yong-gi. Choi è il figlio di Choi Choon-baek, a capo della Joeun Capital, una società che presta denaro alle grandi aziende. Dopo aver rapito Choi Jr, Kang ha preso il riscatto ma lo ha ucciso.

Kang ha anche ucciso Ki Baek quando ha osato minacciarlo. Spaventati, Jong Hoon e Lee JD sono scappati subito dopo che Kang ha ricevuto il riscatto. Tuttavia, sembra che alcune persone vogliano ora uccidere Hoon e JD. Per questo motivo Hoon ha chiesto asilo. Seok-do e Il-man arrivano però a casa di JD e lo trovano già ucciso. Scoprono poi da una delle loro fonti che un delinquente coreano, Raku, sta cercando Kang. Seok-do decide di incontrare Raku e scopre che lui e i suoi uomini sono stati pagati per rintracciare Kang. Si fanno così dare da Raku la posizione di Kang e si dirigono lì.

Ma Dong-seok in The Roundup
Ma Dong-seok in The Roundup

Kang e il suo sottoposto arrivano al loro nascondiglio, dove vengono intercettati dai mercenari. Li uccidono tutti e scoprono che erano stati mandati dal padre di Choi Jr., Choi Choon-baek. (Sono stati questi mercenari a uccidere Lee JD e a cercare Jong Hoon). Anche il riscatto è sparito. Kang decide quindi di andare in Corea a riprendersi i soldi. Nel frattempo, Seok-do e Il-man arrivano al nascondiglio di Kang e vengono attaccati da Kang e dal suo subordinato. Catturano quest’ultimo, ma Il-Man viene ferito. Più tardi, all’ospedale, il subordinato rivela a Seok-do che Kang è diretto in Corea. La polizia di Geumcheon non ha dunque tempo da perdere, deve pianificare la cattura di Kang.

Qual è il movente di Kang Hae-Sang?

Mentre si trova in Vietnam, Ma Seok-do viene informato da uno degli ufficiali minori del Dipartimento di Polizia di Geumcheon che la strategia di Kang consiste nello stabilire un contatto, fare amicizia, rapire, chiedere un riscatto e poi uccidere. Per quanto surreale, questo modus operandi è particolarmente realistico e diffuso. In questo modo, il film riesce ad aggiungere un sottile tocco di realismo alla trama. Inoltre, a differenza di The Outlaws, questa trama non sembra illogica. All’inizio del film, ci vengono fornite informazioni su come i criminali fuggano dalla Corea ma continuino le loro attività criminali contro uomini d’affari coreani e persino turisti coreani.

Ciò che rende il film più personale rispetto al prequel è che Kang opera fondamentalmente da solo e i suoi subordinati sono solo dei sicari. Non appartiene a nessuna banda e ha intrapreso questo tipo di attività malvagia solo per brama di denaro. È questo che lo rende pericoloso, perché non ha contatti in quanto tale e quindi non è rintracciabile. Inoltre, non ci pensa due volte prima di uccidere una persona. Non ha bisogno di alcun movente per farlo. Seok-do sa dunque che l’unico modo per eliminare Kang è costringerlo ad agire e intercettarlo.

Son Suk-ku in The Roundup
Son Suk-ku in The Roundup

La spiegazione del finale di The Roundup

Nel finale, Ma Seok-do riesce a rintracciare l’autobus su cui Kang stava fuggendo con i soldi e lo cattura dopo un combattimento raccapricciante. Per qualche motivo, Seok-do sembra essere sempre dalla parte sbagliata dei coltelli. Sembra che la sua paura dei coltelli lo segua ovunque sia diretto. Per chi non avesse visto The Outlaws, lì viene rivelato che Seok-do odia i coltelli, e presumiamo che ciò sia dovuto al fatto che questi sono stati usati per uccidere la sua famiglia. Vediamo anche la sua reazione quando Kang minaccia di uccidere la sua famiglia. Tira un pugno alla testa di Kang attraverso il parabrezza di un’auto prima ancora che possa finire la frase.

Questa rabbia, insieme al fatto che non vediamo mai la sua famiglia, pone la domanda se siano ancora vivi. Se sì, dove sono? The Roundup non fornisce ancora una risposta a questo quesito, lasciandolo probabilmente ai capitoli successivi. Ciò che occorre sapere è che anche stavolta Seok-do riesce a salvare la situazione, intercettando e ponendo fine alla minaccia di Kang. Così facendo, riafferma il valore della giustizia sopra quello delle forze del male, le quali però innegabilmente si sono qui presentate in modo ancor più letale che nel primo film.

Nel successivo The Outlaws: No Way Out, invece, Ma Seok-do si trova a far parte di una nuova squadra investigativa di agenti, mentre Lee Joon Hyuk diventa il nuovo cattivo, chiamato Joo Sung Chul. Il film è diretto da Lee Sang Yong, che ha diretto anche questo The Roundup. Quindi, possiamo presumere che avremo un altro film d’azione criminale altrettanto, se non più, avvincente, con una trama migliore e una maggiore adrenalina. Il film potrebbe anche rivelare il destino della la famiglia di Ma Seok-do per la prima volta in tre film.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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