Il Lucca Film Festival 2024 ha ospitato Ethan Hawke, figura carismatica e versatile, che oltre a ridere e scherzare con i giornalisti durante la conferenza stampa, ha regalato al pubblico riflessioni profonde e aneddoti personali.
Durante la conferenza stampa, Hawke è stato subito interrogato sull’iconica frase “Carpe Diem”, resa celebre dal suo ruolo nel film L’Attimo Fuggente. L’attore ha ricordato come, da quando il film è stato proiettato per la prima volta, abbia visto quell’espressione dappertutto, dai tatuaggi alle magliette. “È diventata quasi abusata” ha scherzato, ma ha poi aggiunto: “Solo ora capisco quanto quell’esperienza mi abbia segnato e quanto quel messaggio sia diventato parte integrante del mio modo di vivere.”
Carpe Diem come modo di vivere per Ethan Hawke
Riflettendo sul tema degli ostacoli, Hawke ha sorpreso molti: “Mi sono circondato di persone straordinarie, ho avuto la fortuna di collaborare con delle grandi menti. Non mi concentro sugli ostacoli, ma su tutto ciò che ho imparato lungo il percorso.”
Hawke ha anche parlato della scrittrice Flannery O’Connor, figura centrale nel suo nuovo progetto “Wildcat”, proiettato la sera precedente al Cinema Astra, accolto dal pubblico con un sold-out.“O’Connor ha affrontato molti ostacoli nella sua vita, ma la sua fede e la sua arte l’hanno guidata,” ha detto Hawke, rivelando come la spiritualità della scrittrice fosse un argomento molto vicino alla sua esperienza personale, avendo avuto una famiglia di diverse influenze religiose. “C’è sempre stato rispetto per chi è alla ricerca di qualcosa di più grande,” ha aggiunto, evidenziando l’importanza della fede nella narrazione della vita di O’Connor. La passione per O’Connor è condivisa da sua figlia Maya Hawke, che è anche la protagonista di questo film così singolare e all’avanguardia.
L’attore ha poi ovviamente parlato della sua lunga amicizia e collaborazione con il regista Richard Linklater, iniziata 30 anni fa con Prima dell’alba. Hawke ha confermato che la nuova collaborazione con Linklater è completata ed è in arrivo il prossimo anno. “È uno dei miei lavori preferiti di sempre,” ha dichiarato. “Abbiamo sognato questo film per oltre un decennio, e non posso credere che siamo riusciti a realizzarlo.” Il legame artistico tra i due, ha spiegato, è una delle relazioni più profonde e significative della sua carriera.
Versatilità, da Richard Linklater e Jason Blum
Una curiosità ha riguardato il suo rapporto con Jason Blum, il celebre produttore di film horror come Sinister e The Black Phone. Hawke ha ricordato gli esordi della loro amicizia, risalente ai vent’anni, quando avevano fondato insieme una compagnia teatrale. “Jason ha sempre avuto un’energia straordinaria e un entusiasmo contagioso,” ha raccontato Hawke, sottolineando come la loro collaborazione si sia consolidata nel tempo, portando alla creazione di opere innovative e di grande successo.
The magic of cinema has something to do with time and permanence / La magia del cinema ha qualcosa a che fare con il tempo e la stabilità-permanenza
Di film e di collaborazioni indimenticabili Hawke ha avuto modo di parlare anche in una masterclass, tenuta nella Chiesa di San Francesco. Ricordando gli anniversari di Before Sunset – Prima del tramonto e Boyhood che compiono rispettivamente 20 e 10 anni, l’attore ha sottolineato il valore del tempo che anche nel cinema è fondamentale. Entrambi i film derivano da percorsi lunghi, durati anni in cui si crea la storia nel corso del tempo reale, si attende che gli attori crescano perchè anche il loro personaggio possa evolversi. Questo attendere e creare un film senza artefici e basandosi sulla realtà, dice Hawke, esalta la magia del cinema, un’arte che permette di protrarsi nel tempo.
Lo sguardo sulla realtà si rivela anche nella sua carriera da regista. Nella masterclass moderata da Chiara Nicoletti e Thomas De La Cal, Ethan e Ryan Hawke hanno avuto modo di parlare inoltre dei loro progetti indipendenti. Il loro ultimo film, Wildcat che citavamo sopra, è già il quarto biopic che viene partorito dalla coppia eppure Ethan ammette di non amare questo genere di film. Il loro obiettivo, spiega poco dopo, nasce dalla necessità di rispondere a tutte quelle domande esistenziali che ognuno di noi si fa e spesso, nel trovare queste risposte si cercano degli idoli, dei personaggi da seguire e prendere come modello. Proprio da questo, Hawke sceglie di rappresentare storie di vita che sente, riescono a rispecchiare quei valori e quelle risposte con cui l’essere umano convive. Le produzioni di casa Hawke, non sono quindi solo biopic ma diventano un’opportunità di portare sulla scena tematiche importanti e che stanno a cuore in primis ai loro creatori.
Le regole del cavaliere – L’ultima lettera di sir Thomas Lemuel Hawke, il nuovo libro di Ethan Hawke
-EXTRA- Questa volontà di portare risposte si ritrova non solo nel suo stile cinematografico ma anche nella carriera da scrittore che ethan Hawke ha intrapreso. Il suo ultimo libro Le regole del cavaliere – L’ultima lettera di sir Thomas Lemuel Hawke, uscito in Italia nel 2021 per Edizioni Sonda, si presenta come lettera di un padre medievale ai propri figli ma nel concreto è un manuale di crescita personale che tratta tutti quei valori essenziali come l’umiltà, la gratitudine, l’amicizia e la fede.
La presenza di Ethan Hawke al Lucca Film Festival 2024 ha confermato la sua natura non solo come di attore e regista, ma come un artista che, attraverso riflessioni sincere e appassionate, riesce a coinvolgere e ispirare il pubblico. Il suo viaggio continua, e i prossimi progetti promettono di essere altrettanto affascinanti e profondi come quelli che lo hanno reso celebre.
Grazie a Alessia De Stefano e Vittoria Chillon per la redazione dell’articolo.