Thor: Ragnarok, recensione del film con Chris Hemsworth

Thor: Ragnarok

Prima ancora che nel resto del mondo, il 25 ottobre arriverà al cinema il nuovo coloratissimo e divertentissimo film Marvel, Thor: Ragnarok, diretto da Taika Waititi, con protagonista Chris Hemsworth, e molti volti noti del MCU, ma anche alcune new entry davvero originali.

 

Toglietevi dalla testa lo shakespeariano primo film di Kenneth Branagh e il disperatamente tenebroso secondo capitolo di Alan Taylor. La Marvel si è assicurata che Waititi conoscesse bene il percorso e poi gli ha lasciato le chiavi, autorizzandolo, sempre sotto sorveglianza, a sguinzagliare nella galassia Thor, Hulk, Loki, e con una miriade di personaggi, situazioni, circostanze che costituiscono l’affollatissima storia del film.

Thor: Ragnarok è tutta un’altra storia

Proprio l’affollamento, l’eccesso sono la cifra stilistica predominante di un film che sembra segnare una svolta in quello che è stato fino a questo momento l’universo Marvel. Forse una presa di coscienza e una cessazione di pretesa (o finta tale) a prendersi sul serio. Perché se certe storie, come il racconto della fine del mondo (che si prevede di fronte alla parola Ragnarok, nella mitologia norrena “la fine del mondo” appunto), impongono toni seri e drammatici, è anche vero che con il giusto lavoro di contrappesi quelle stesse storie si possono riproporre in furoreggianti scene d’azione, coinvolgenti inseguimenti e scambi genuinamente divertenti.

Thor: Ragnarok

La trasformazione dei personaggi

In Thor: Ragnarok non ci sarà spazio per l’epica, né per il sacrificio o per il dramma psicologico. Ci sarà invece una sfilata di personaggi nuovi, dove anche i volti che ormai conosciamo bene vengono completamente resettati e raccontati di nuovo. Thor è la versione comica del Helcules di disneyana memoria, che vuole diventare un vero eroe e comportarsi sempre da tale; Banner non è più una brillante mente scientifica, ma un omino scombussolato, in balia di un Hulk predominante; Loki è sempre Loki, con la differenza che forse questa volta ha scelto da che parte stare (se non fosse per quell’occhiata piena di cupidigia in una certa scena…).

Con loro ci sono il Gran Maestro, brillante e spiritoso edonista, sessualmente promiscuo e magnificamente superficiale; Valchiria, guerriera alcolista; Hela (Cate Blanchett), elegante strega vestita di verde, cattivissima e folle, assetata di potere (niente di nuovo, insomma), un altro aspetto della divinità rispetto a quello a cui ci avevano abituati i figli di Odino.

Thor: Ragnarok

Una colonna sonora riconoscibile e il talento comico di Chris Hemsworth

Il contributo di Taika Waititi è fondamentale soprattutto nelle dinamiche trai personaggi e nell’aver valorizzato, lui dopo Paul Feig, il talento comico di Chris Hemsworth che, nonostante l’aspetto da vera e propria divinità nordica, ha un’autentica vocazione per l’esaltazione del suo lato buffo. Il regista si avvale anche, grazie al compositore Mark Mothersbaugh, per la prima volta nella storia dello Studio, di una colonna sonora efficace e riconoscibile, che accompagna l’azione e si fa notare, insieme ovviamente a Immigrant Song dei Led Zeppelin, presente già nel trailer.

Le sonorità anni ’70/’80, i colori sgargianti anni ’90, il tono comico rendono Thor: Ragnarok un tripudio di risate, con buona pace delle aspettative e dei racconti di partenza dei fumetti. Perché se è giusto sperare sempre nel meglio, è altrettanto giusto per lo Studio pilotare le sue storie dove vogliono i propri fan, che la Marvel ha dimostrato di conoscere bene. Si compie così la trasformazione: l’epico e potente Thor diventa uno “spaccone” buffo e scavezzacollo, insieme a tutti i suoi “colleghi di lavoro”. Probabilmente si tratta della scelta migliore dei Marvel Studio dai tempi di Guardiani della Galassia.

Per quanto manchi completamente il gusto della narrazione e della costruzione cinematografica, per la Marvel questa non rappresenta una priorità nella produzione delle lunghe e costosissime puntate della più grande serie tv (al cinema) di tutti i tempi, che pezzo dopo pezzo sta costruendo.

Thor Ragnarok

Thor: Ragnarok è senza dubbio il film più divertente del Marvel Cinematic Universe ad oggi. Che poi queste risate, insieme a tutto il rigoglioso fiorire di colori e musica, non vadano oltre la sala, è un altro paio di maniche.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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