Remember me: a New York, due ragazzi, entrambi con un passato segnato da una tragedia, si incontrano per uno strano caso del destino e finiscono per innamorarsi. Lui, Tyler (Robert Pattinson), ragazzo ribelle, introverso e che mai avrebbe pensato all’amore, ha un rapporto conflittuale con il padre sin dalla morte del fratello maggiore.
Lei, Ally (Emilie de Ravin), è una studentessa di sociologia
che, quando era bambina, ha assistito alla morte della madre uccisa
sulla banchina di una metropolitana. Tyler e Ally si innamorano
perdutamente , condividono tutto, il loro passato, i loro problemi,
ma sopratutto entrambi hanno un desiderio che li accomuna…la voglia
di ricominciare. Ma il destino, così come li ha fatti incontrare,
pian piano svelerà dei segreti che purtroppo li farà
allontanare…Robert Pattinson, grazie al regista Allen Coulter,
sveste i panni del vampiro pallido ma molto sexy di “Twilight” per
interpretare un giovane, altrettanto affascinante, tormentato e
pieno di difficoltà. “Remember me” è una storia toccante, che
esalta l’amore e la sua potenza nell’aiutare persone apparentemente
piene di problemi, dubbi e perennemente tormantate dal passato ma
con una grande voglia di voltare pagina.
Daybreakers – L’Ultimo
Vampiro: siamo nel 2019 e una misteriosa malattia si è
diffusa per tutto il pianeta trasformando la maggior parte degli
esseri umani in vampiri. Considerata la percentuale di vampiri
rispetto agli umani veri e propri ( che oramai sono in via di
estinzione!), le città vengono organizzate su misura per i non
morti: tutto funziona più che altro di notte, i chioschi lungo le
strade vendono sangue, le automobili sono tutte dotate di vetri
oscurati per il giorno e gli esseri umani “puri” vengono sfruttati
dalle multinazionali come riserva di cibo. Il problema sorge quando
la materia prima, il plasma, comincia a scarseggiare così le grandi
industrie cercano di trovare un surrugato che possa sostituire il
sangue umano. Proprio per evitare una strage e l’estinzione degli
umani, Edward Dalton (Ethan Hawke), un vampiro e al tempo stesso un
ricercatore che si rifiuta di nutrirsi di plasma umano, cerca la
soluzione definitiva. Edward incoraggiato e sostenuto da Audrey,
una sopravvissuta umana, prenderà parte ad una vera e propria
battaglia che deciderà la sorte del genere umano.
A presentarci questo nuovo film sui vampiri sono i fratelli
Spiergir che, seguendo una linea già tracciata da altri, mostrano
un immagine ripulita e a volte quasi gentile di questi non morti
che, a dispetto dell’immaginario comune non sono più i solitari
dominatori della notte, ma persone apparentemente normali che, se
non avessero il “piccolo problemino” del cibo, riuscirebbero
benissimo a vivere in un mondo vampirizzato.
Happy Family: Ezio
(Fabio De Luigi) è un soggettista cinematografico che già da un pò
lavora sulla commedia Happy Family. Egli inventa la storia di due
famiglie, una ordinaria e l’altra elitaria, che, nonostante le loro
grandi differenze, sono costrette ad incrociare i loro destini a
causa dei rispettivi figli, Filippo e Marta (entrambi
quindicenni!), che imporvvisamente decidono di sposarsi. Ezio (il
narratore) dopo un banale incidente finisce per ritrovarsi anche
lui nella storia…partecipa infatti alla cena tra le due famiglie e
si innamora della donna ideale da lui stesso creata!
Grabriele Salvatores, rifacendosi alle sue orgini teatrali, porta
sullo schermo l’opera omonima di Alessandro Genovesi che molto ha
in comune con la commedia pirandelliana “Sei personaggi in cerca
d’autore”. Due mondi diversi rappresentati dalle due famiglie
ognuna con problemi e stranezze, ma entrambe che escono fuori da
ogni possibile catalogazione sociale e che nel loro pseudo
equilibrio sembrano vivere felici….o forse no? Forse dovrebbero
avere meno preoccupazioni, meno paranoie, meno paura per i
cambiamenti e più voglia di vivere, questo almeno è quello che
suggerisce Salvatores.
Daddy Sitter: due
amici e colleghi newyorkesi, Dan (Robin Williams) uomo divorziato,
completamente dedito al lavoro e un pò sfortunato in amore, e
Charlie (John Travolta) uno scapolo che ama la vita e tutti i suoi
divertimenti. Le loro vite vengono stravolte proprio quando stanno
per concludere il più grande affare della loro carriera. Infatti,
dopo molti anni, riappare Vicki, vecchia fiamma di Dan con cui è
stato sposato per un solo giorno, che comunica all’uomo di essere
padre di due gemelli e che dovrà occuparsene per due settimane,
dato che lei dovrà essere incarcerata a causa di una protesta
politica. Dan chiede allora aiuto all’amico Charlie per badare ai
due figli e per concludere nel frattempo il grande affare.
La commedia di Walt Becker ha come protagonisti due grandi del
cinema che sembrano ormai aver dimenticato i loro tempi d’oro. Il
film propone, infatti, una storia che sembra forse già vista troppe
volte: l’incapacità dei due uomini nel gestire dei bambini e la
riscoperta dei valori importanti della vita proprio grazie alle
difficoltà affrontate…unica cosa positiva sono le classiche smorfie
di Robin Williams e l’affascinante sorriso di John Travolta che,
nelle varie disavventure, susciteranno di sicuro grandi risate.
Dragon Trainer:
Hiccup, giovane vichingo che vive in una landa fredda e desolata
infestata da malvagi draghi, non è come tutti gli altri membri
della sua tribù. Infatti, mentre gli altri sono dei giganti,
robusti e cocciuti che piuttosto che abbandonare la loro terra
combattono contro i draghi, lui (figlio del capo tribù), è piccolo
e magrolino, inadatto al combattimento e molto incline a creare
problemi. Secondo la tradizione ogni ragazzo per entra nell’età
adulta deve affrontare un rito di iniziazione ossia catturare un
drago, per questo Hiccup, insieme ad altri giovani, partecipa ad un
impresa militare denominata “The Dragon Initiation Progamme”. La
sua vita sarà però stravolta il giorno in cui riuscirà a catturare
il drago più temuti da tutti, il quale insegnerà ad Hiccup un nuovo
modo di guardare al mondo.
Dai creatori di “Madagascar”, “Shrek” e “Kung Fu Panda” ecco un
nuovo film che attraverso le disavventure del protagonista riesce a
scardinare i luoghi comuni sulla diversità e ad affrontare temi
come il rapporto genitori figli con una comicità edificante.
La Première
étoile: Jean Gabriel, sposato con tre figli, non è un vero
e proprio padre modello né tantomeno un marito rasponsabile, ha
infatti il brutto vizio delle scommesse ippiche e una scarsa
propensione al lavoro. Così, per rimediare ai suoi errori, promette
ai figli una settimana di vacanza sulla neve, mentre la moglie
Susy, ormai esasperata dal marito, minaccia di lasciarlo se viene
meno alla promessa fatta. Jean Gabriel, nonostante le difficoltà
economiche, riesce a racimolare i soldi necessari e tutte le
attrezzature per mantenere la parola data e riconquistare la
fiducia della moglie. La famiglia, compresa una nonna molto
ardimentosa, riesce quindi a partire dando vita ad una serie di
rocambolesche peripezie.
La première étoile è il primo film che vede Lucien Jean-Baptiste
come regista, co-sceneggiatore e protagonista. La commedia non è
solo un insieme di gag sulla neve, con cadute e capitomboli…tema
principale è il razzismo, gli stereotipi razzisti affrontati con il
sorriso sulle labbra. Jean Gabriel solo è un uomo di colore sposato
con una donna bianca, ma promette anche ai propri figli di passare
una settimana nei luoghi che sono per eccellenza simbolo dell’uomo
bianco e per di più ricco. Si sottolineano così i vari problemi che
gli immigrati devono affrontare che, non sono solo quelli dovuti al
fatto di vivere in un mondo dove ancora sono presenti stereotopi
razzisti, ma anche quelli dovuti alla ricerca di una propria
identità, infatti, costoro devono continuamente giungere a
compromessi per integrare loro cultura d’origine e quella in cui
sono emigrati.