Si avvicinano le feste e nei cinema cominciano ad apparire poster di film che lasciano poco spazio all’immaginazione, quindi entriamo nello spirito e iniziamo con Il segreto di Babbo Natale (Saving Santa) diretto da Leon Joosen e Aaron Seelman: pellicola d’animazione inglese con protagonista Bernard, un elfo laborioso che mette a punto un dispositivo per aiutare Babbo Natale e la sua impresa Santech nel difficile compito della preparazione dei doni da consegnare. Il dispositivo finisce nelle mani sbagliate e Bernard dovrà fare ancora più lavoro per porre rimedio.
Rispetta la tradizione
e fa capolino, puntuale, anche Leonardo Pieraccioni alla sua
undicesima commedia da regista, accompagnato sullo schermo dagli
immancabili Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello,
che interpreta un padre di famiglia, nostalgico dei tempi che
furono, che grazie ad un equivoco viene cacciato di casa dalla
moglie (Serena Autieri) e ha così l’occasione di tornare
alla sua giovinezza andando a vivere con degli studenti, ponendosi
delle domande e riflettendo sul futuro. Altri interpreti di
Un fantastico Via Vai (recensione): Maurizio Battista, Marco
Marzocca, Marianna Di Martino e Chiara
Mastalli.
Se non vi sentite
ancora pronti per tutto questo, lo sarete senz’altro per il secondo
episodio della trilogia basata sul romanzo scritto da J. R. R.
Tolkien (prequel de Il Signore degli
anelli) Lo Hobbit – La desolazione di
Smaug (The Hobbit – The Desolation of
Smaug, recensione). Omonimia tra volume cartaceo e
pellicola per tutti e tre gli episodi (il primo uscito nel 2013 e
per il terzo aspettiamo il prossimo anno), confermato il regista
Peter Jackson e il cast dei protagonisti composto da
Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian
McKellen,Evangeline Lilly, Luke Evans, Richard
Armitage, Orlando Bloom e Cate Blanchett per
citarne alcuni. Fedele la storia che nel secondo libro/film segue
la compagnia nel viaggio durante il quale attraverseranno la
foresta di Mirkwood, giungeranno poi a Lake-Town fino alla Montagna
solitaria e lì affrontare il pericoloso drago Smaug e recuperarvi
il tesoro nascosto.
Meno avventuroso è il
film vincitore della sezione Orizzonti dell’ultimo Festival di Venezia, Still
Life (recensione), presentato dal regista Uberto
Pasolini, una riflessione sulla solitudine presentata
attraverso la vita di John May, impiegato comunale dedito a dare
adeguato saluto ai defunti passati a miglio vita in solitudine, dei
quali neanche parenti e amici vogliono saper nulla. Il suo ultimo
caso sarà per lui un’opportunità per conoscere meglio se stesso gli
altri. Con Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen
Drury, Neil D’Souza, Michael Elkins e Ciaran
McIntyre.
Questa settimana il regista spagnolo Antonio Méndez Esparza esordisce in Italia con il lungometraggio Qui e là (Aquì y allá) frutto di cinque anni di lavorazione, per raccontare il ritorno in patria messicana di Pedro, emigrato negli Stati Uniti in cerca di lavoro, dove troverà una famiglia che non sente più sua, che farà fatica a riconquistare, accompagnato dal sentimento di incertezza sul futuro di un paese incastrato in un’economia precaria. A dare vita alla storia Pedro De los Santos, Teresa Ramírez Aguirre, Lorena Guadalupe Pantaleón Vázquez e Heidi Laura Solano Espinoza.
Una commedia francese
con la regia di Philippe Le Guay, anche sceneggiatore,
dall’aria spensierata e divertente Molière in
bicicletta (Alceste à bicyclette,
recensione) con Fabrice Luchini,
Lambert Wilson, Maya Sansa, Camille Japy,
Ged Marlon e Stéphan Wojtowicz ci conduce in un
paesino francese dove Gauthier, attore teatrale in ascesa, va a
trovare il vecchio collega Serge, volontariamente in pensione, per
proporgli di recitare nel Misantropo di Molière. Le sue
iniziali resistenze verranno addolcite dalla passione per le scene
e per l’ingresso nella sua vita di una giovane che sconvolgerà i
loro ritmi.
Infine un documentario che farà discutere su una vicenda che ha scosso l’intero star system. Premiato al Sundance Festival e in gara come miglior documentario agli Oscar, Pussy Riot – A punk prayer diretto da Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin, segue il gruppo musicale femminista che ha fatto della lotta contro il regime Putin la sua bandiera, le manifestazioni in piazza sono alternate da frammenti di concerti che a loro volta si sovrappongono ai processi. Assolute protagoniste loro: Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich.