Cannes 2016, i fratelli Dardenne ancora al femminile: “Le donne sono il futuro”

Una grande pubblicità della nostra infanzia diceva sempre “Che mondo sarebbe, senza Nutella?”, ma si può dire praticamente la stessa cosa del Festival di Cannes senza i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, che tornano anno dopo anno e di palme d’oro ne hanno già vinte due nella loro carriera. I due registi simbolo del Belgio, a 365 giorni quasi esatti dalla presentazione di Due Giorni, Una Notte con Marion Cotillard, tornano a raccontare una storia al femminile con protagonista Hadèl Haenel: La Fille Inconnue (qui la nostra recensione). La giovane attrice del cinema francese si fa portavoce e megafono di un concetto tanto nobile quanto fondamentale: non bisogna mai tirarsi indietro, quando si tratta di aiutare il prossimo. Nel film interpreta infatti un medico freddo, quadrato, una grande professionista ma attenta alle formalità, agli orari d’ufficio. La morte di una giovane donna vicino il suo studio medico, dopo una richiesta d’aiuto non ascoltata, le fa cambiare radicalmente modo di vedere la vita e il lavoro.

 

“Le donne sono il futuro dell’umanità, sono loro a spingere avanti la nostra società, per questo motivo è stato naturale affrontare un’altra storia al femminile” hanno detto i due registi incontrando la stampa, “parliamo di una donna che sente una responsabilità civile, mentre tutti attorno a lei non percepiscono niente.” Per molti rappresenta, almeno per gran parte del film, quei tanti europei che di fronte alla crisi dell’immigrazione tendono a voltare lo sguardo: “Noi raccontiamo storie individuali, ci interessano i personaggi e gli spettatori, ma ovviamente poi ognuno può vedere qualsiasi messaggio fra le righe dei nostri film. In questo caso in particolare raccontiamo di una donna che decide di non voltarsi, di sentire e perseguire la sua responsabilità, ma se qualcuno vede il nostro film e decide di non dover sentire niente, va bene uguale. Noi non vogliamo diffondere alcuna tesi. Cerchiamo di filmare la vita, ogni nostro film è un inno alla vita. Vogliamo che questo arrivi fino allo spettatore.”

- Pubblicità -