Sophie Turner è disposta a interpretare Boy George in un biopic

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Calato il sipario su Game of Thrones e il franchise di X-Men, Sophie Turner è pronta ad affrontare le sfide di una carriera sempre più in ascesa provando ad eguagliare quanto fatto finora con i personaggi di Sansa Stark e Jean Grey. E se il prossimo ruolo fosse stato già suggerito da una star della musica mondiale, la cui vita sarà presto tradotta sul grande schermo in un film?

Ospite del programma radiofonico australiano Nova’s Fitzy e Wippa, il frontman dei Culture Club Boy George ha infatti rivelato la sua profonda ammirazione per la star britannica spiegando che sarebbe perfetta per interpretare se stesso da giovane:

Ho ricevuto alcuni suggerimenti davvero interessanti, e tra questi il migliore era Sophie Turner. Le persone diranno che una donna non può interpretare me stesso, ma sapete cosa? Quando avevo diciassette anni, mi sarebbe piaciuto essere come lei“.

Tempestiva è arrivata la replica dell’attrice, che si è detta assolutamente disponibile. Qualche studio cinematografico o produttore avrà preso nota?

Vi ricordiamo che il progetto, annunciato lo scorso maggio, vedrà alla regia Sacha Gervasi (Hitchcock, November Criminals), che curerà anche la sceneggiatura, e proverà a sfruttare l’ondata positiva dei biopic musicali lanciata da Rocketman e Bohemian Rhapsody.

https://twitter.com/SophieT/status/1140653330613637120?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1140653330613637120&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsophie-turner-boy-george-biopic%2F

Sophie Turner è ora nelle sale con X-Men: Dark Phoenix, apostrofato dal regista Simon Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men.

Nel cast tornano James McAvoy, Sophie Turner, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult e Michael Fassbender. La new entry del cast è Jessica Chastain, nei panni di un aliena misteriosa che prenderà il controllo della Fenice.

“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Fonte: Vogue

Cecilia Strazza
Cecilia Strazza
Nata a Roma nel 1990, Cecilia Strazza si è occupata per anni di analisi del film e critica cinematografica, collaborando con le riviste online Cinefilos.it e Sentireascoltare.com. Con Bakemono Lab ha pubblicato i volumi “Don’t you (forget about me): il cinema teen di John Hughes”, “Just like honey: il cinema di Sofia Coppola”, e con Bietti il saggio “Greta Gerwig: lo sguardo nuovo del cinema femminile“. Insieme a Chiara Guida e Davide Cantire è autrice e conduttrice del podcast “Cinema e…” e dal 2020 lavora in Wildside.
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