Edgar Wright dirigerà il thriller The Chain per Universal

In attesa di vedere Last Night in Soho, arriva la notizia che Edgar Wright dirigerà per conto della Universal Pictures il thriller The Chain.

edgar wright

Arriva da Deadline la notizia che Edgar Wright, regista della Trilogia del Cornetto e di Baby Driver, dirigerà per conto della Universal Pictures il film The Chain, adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Adrian McKinty.

 

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jane Goldman (X-Men: L’inizio, Kingsman: Il cerchio d’oro). Al centro della storia il personaggio di Rachel, una madre all’apparenza come tante, che sarà costretta a rapire una bambina a causa di una terribile catena che le impone di compiere quel gesto terribile con la speranza di riavere suo figlio. Alla madre della bambina rapita da Rachel toccherà lo stesso destino.

The Chain è solo l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in cantiere dopo l’uscita nelle sale dell’atteso Last Night in Soho. Lo scorso aprile, infatti, avevamo appreso che il regista e sceneggiatore britannico dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Il romanzo mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright.

Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, l’uscita della pellicola è stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19: il film sarebbe dovuta arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre, ma adesso è stato posticipato al 23 aprile 2021. Il cast annovera Anya Taylor-Joy, Thomasin McKenzie Matt Smith

La sinossi di The Chain, romanzo sul quale sarà basato il prossimo progetto cinematografico di Edgar Wright

In attesa di nuovi dettagli su The Chain, ecco la sinossi ufficiale del romanzo: “Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa…”.

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