Superman: quello di James Gunn è l’esempio perfetto di supereroe maschile non tossico

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Secondo un esperto, il Superman di James Gunn evita di cadere nella trappola della mascolinità tossica. Uscito la scorsa estate, il film della DC introduce David Corenswet nel ruolo dell’eroe titolare, con Rachel Brosnahan che interpreta la giornalista Lois Lane, con cui Superman ha una relazione.

Il film ha conquistato il pubblico per la sua grande azione e il suo cuore ancora più grande, ma il terapeuta abilitato Jonathan Decker ha ora spiegato su Cinema Therapy che il personaggio di Corenswet è anche un perfetto esempio di mascolinità non tossica. Un modo importante in cui Clark lo dimostra, spiega Decker, è l’essere aperto e onesto nelle sue interazioni con Lois.

Quando Clark mette a nudo i suoi sentimenti durante una conversazione intima ma intensa con il personaggio di Brosnahan, questo “dà a Lois la sicurezza di esplorare e chiarire i propri sentimenti senza chiedersi: ‘Dove si trova? Cosa sta pensando? Cosa sta provando?’” Decker e il co-conduttore Alan Seawright, un regista, approfondiscono anche l’origine della mascolinità non tossica di Superman.

Si tratta di un caso di “natura contro educazione”, dice Decker. “La sua natura kryptoniana è la fonte di tutti i suoi poteri. Ma la sua gentilezza, la sua bontà e il suo rispetto per la vita umana, questi li ha ereditati da Jonathan e Martha Kent”. Il film mostra la mascolinità non tossica di Superman nei momenti di calma, ma anche nei combattimenti. Decker spiega che Superman combatte non perché lo vuole, ma perché non ha altra scelta:

Una mascolinità sana, quando si tratta di combattere, è difensiva, non aggressiva”, sono le sue parole. Le recensioni di Superman sono state in gran parte positive, con l’approccio di Gunn che ha trovato riscontro sia nel pubblico che nella critica. Le immagini colorate, gli effetti mozzafiato e le ottime interpretazioni sono sicuramente parte del motivo di questi elogi, ma la sceneggiatura di Gunn sottolinea anche il potere della speranza e della bontà.

Questo, ovviamente, è in netto contrasto con l’interpretazione del Superman di Zack Snyder, che era molto più cupa e seria e che in L’uomo d’acciaio arriva anche ad uccidere il suo nemico, non avendo altra scelta. Insomma, un ulteriore riconoscimento per il film di Gunn, che dopo anni di supereroi controversi o antieroi, ha portato sul grande schermo una figura interamente positiva e apprezzabile in quanto profondamente umana.

Il futuro del DC Universe dopo Superman

La risposta a Superman è stata così positiva da ottenere il via libera per un sequel. Gunn è pronto a scrivere e dirigere Man of Tomorrow, che uscirà nel 2027. Sebbene non siano ancora stati rilasciati dettagli sulla trama, il film presumibilmente garantirà ancora una volta che l’eroe di Corenswet sia un faro di speranza nel mondo, mostrando un tipo di mascolinità non tossica.

Con Superman ormai alle spalle, l’attenzione si è spostata sul prossimo grande progetto DC: Supergirl, con Milly Alcock. Come rivelato nel finale di Superman, l’eroina interpretata da Alcock sarà molto diversa da quella di Corenswet, caratterizzata da un atteggiamento ribelle e indifferente. Resta da vedere come il film di Craig Gillespie del 2026 si confronterà con quello di Gunn, ma il pubblico forse non dovrebbe aspettarsi la stessa rappresentazione riflessiva della mascolinità.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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