Sono apparse online tre nuove foto
promozionali di Anna Karenina di Joe Wright.
Dopo Orgoglio e Pregiudizio ed Espiazione, Joe Wright torna a dirigere la sua musa
Guarda tre nuove foto del film The Wolverine: l’immortale, il film distribuito dalla 20th Century Fox, che vede il ritorno di Hugh Jackman nei panni del più famoso mutante della Marvel.
Basato sul celebre arco narrativo a fumetti, in Wolverine: L’immortale troviamo Logan, il guerriero eterno, in Giappone. Lì, l’acciaio dei samurai si scontrerà con gli artigli d’adamantino, mentre Logan affronterà una misteriosa figura dal suo passato, in un’epica battaglia che lo cambierà per sempre. Il film uscirà in Italia il 25 luglio 2013. Tutte le news sul film nel nostro speciale: Wolverine. Tutte le info invece del film nella nostra scheda: Wolverine: L’immortale.
Ecco tre nuove immagini da The
Twilight Saga: Eclipse. Le foto ritraggono Kristen Stewart e
Robert Pattinson in tre diverse scene del film.
Dopo essere stato vittoriosamente presentato al Future Film Festival, Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe pubblica ora tre nuove clip sottotitolate in italiano che alleviano un po’ la sofferenza dei fans per l’attesa uscita del nuovo lungometraggio fantasy.
Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe è diretto da Tommy Wirkola e il cast include Jeremy Renner, Gemma Arterton, Famke Janssen, Derek Mears e Peter Stormare. È la storia di Hansel e Gretel, cacciatori di taglie, che hanno dedicato la loro vita a sterminare le streghe, ed è un adattamento della favola. Il film uscirà nelle sale USA l’11 Gennaio 2013. Tutte le altre info nella nostra Scheda Film: Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe
Tre nuove clip per Bel
Ami. Tratto dal romanzo “Bel Ami” di
Guy de Maupassant. Dal 13 aprile al cinema. Bel Ami racconta
la storia dell’ascesa di Georges Duroy (Robert Pattinson),
giovane arrampicatore sociale che nella Parigi di fine Ottocento
riesce a farsi strada nei salotti dell’alta società francese
E’ ancora presto per vedere la lotta tra Marvel Cinematic Universe e DC Cinematic Universe ma lo scontro ormai è imminente e oggi parliamo de motivi per cui la Marvel dovrebbe temere i film della Warner/DC. Ecco tre motivi secondo CBM.
3: Nuovo non vuol dire migliore.
Avengers Age of
Ultron è un successo, anche se non ha superato al box
Office il primo film dei Vendicatori, non è troppo lontano dai due
miliardi. Ma perché non ci è arrivato? Probabilmente si tratta di
una questione di novità. Mentre nel 2013 tutti erano ansiosi di
vedere i Vendicatori per la prima volta insieme sullo schermo,
adesso la curiosità è scemata.
Justice League, Batman v Superman, tutto l’universo DC alla Warner, potrebbero riservare qualcosa di molto interessante e innovativo. Sicuramente qualcosa di molto diverso rispetto a quello che abbiamo visto fino a ora alla Marvel. Anche se Civil War rimane forse il cine fumetto più atteso del 2016, per i fan e i non fan la Warner Bros presenta degli aspetti completamente differenti il che non vuol dire per forza migliori, ma ormai la Marvel sta facendo film da un po’, mentre la Warner ha a disposizione un intero mondo inesplorato.
La Sony non può fare nulla e la Fox sforna un cinecomics buono ogni paio d’anni. La WB fino a ora non ha semplicemente avuto la priorità di sfruttare le sue proprietà DC. Batman e Superman insieme, Wonder Woman, Aquaman, tutto questo insieme porterà qualcosa di nuovo al genere, così come sarà differente il tono che la WB sta scegliendo.
2: Kevin Feige non sarà sempre il capo.
Non è carino
pensarlo ma è un fatto che Kevin Feige non sarà
per sempre a capo dei Marvel Studios. Ci sarà sicuramente fino
al 2019 e ci sono altre persone pronte a prendere il suo posto, ma
niente Kevin Feige vuol dire che la qualità dei
film Marvel si ridurrà drasticamente. Un
impatto similmente drastico potrebbe averlo anche un cambio di
cast, dal momento che con la Fase 3 finirà anche il coinvolgimento
di Robert Downey Jr e di Chris
Evans. Non sappiamo cosa accadrà, ma quello che è certo è
che il MCU sta diventando vecchio, mentre
quello DC è completamente nuovo. Riusciranno Captain Marvel e Doctor Strange a tenere testa a
Batman e Superman?
1: Tutti incolpano la Warner per non aver costruito prima i personaggi con film per ogni singolo personaggio prima di metterli insieme nella Justice League.
Quello a cui non si fa caso ormai e che prima dei film Marvel, Iron Man, Thor e Cap erano personaggi di serie B, che solo gli appassionati conoscevano. Si può invece trovare qualcuno che non conosca la Triade? Quello che faranno alla WB sarà aspettare che tutti questi eroi arrivino sul grande schermo per poi contare i soldi. Dopo ci sarà tempo per i film stand alone.
almeno è quello che loro sperano!
Via: CBM
Continuano le riprese dei Tre Moschettieri 3D. Ecco le prime
foto di Orlando Bloom, Milla Jovovich e Christoph Waltz in costume
di scena sul set del film 3D di Paul W.S. Anderson!
Da molti considerato uno dei migliori film degli ultimi anni, Tre manifesti a Ebbing, Missouri (qui la recensione) racconta del senso di colpa e del trauma in modo sincero e mai banale, lasciando infine intravedere una luce di speranza in fondo al tunnel. Scritto e diretto da Martin McDonagh, il lungometraggio del 2017 è frutto di anni e anni di lavoro, serviti per dar vita ad una sceneggiatura impeccabile, capace di conquistare per la forza dei suoi eventi, dei suoi personaggi e delle emozioni messe in campo. A dare ulteriore valore al film, vi è la presenza di straordinari interpreti quali Frances McDormand, Sam Rockwell e Woody Harrelson.
L’idea venne a McDonagh nel lontano 1998, quando viaggiando attraverso il Texas si imbatté in tre grandi manifesti posti sul ciglio della strada. Questi denunciavano l’incompetenza della polizia nel risolvere il caso di una donna uccisa. Il regista rimase estremamente colpito dalla cosa, e l’immagine dei tre manifesti continuò a tornargli più volte in mente. Alla fine, si decise nel costruire una storia intorno a ciò. Un processo di sviluppo durato oltre dieci anni, che ha infine portato alla luce quello che è oggi considerato un vero e proprio capolavoro nella filmografia del regista.
Presentato nel concorso ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ottenne da subito ottimi riscontri di critica, la quale lo indicò come uno dei titoli forti della stagione. Uscito poi in sala, si rivelò essere anche un grande successo economico. A fronte di un budget di circa 15 milioni, questo arrivò ad incassarne oltre 160 in tutto il mondo. La grande risonanza che il film ebbe portò ad essere fonte di ispirazione per numerose proteste in tutto il mondo, dove vennero utilizzati manifesti simili a quelli presenti nel film per denunciare violenze impunite.
Protagonista del film è Mildred Hayes, donna ferita dalla vita e senza più uno scopo apparente. Le sue ragioni di esistere sembrano essersi spezzate nel momento in cui sua figlia è stata violentata e uccisa tempo prima. Un crimine di cui non è mai stato identificato l’artefice. Eppure, Mildred non riesce a fare pace con ciò, né tantomeno con sé stessa. Imbattutasi in una serie di manifesti pubblicitari lungo la strada fuori la sua cittadina, Ebbing, nel Missouri, la donna ha improvvisamente un’idea audace e rischiosa. Utilizza infatti tali cartelloni per lanciare un messaggio di sfida alla polizia, ricordando loro che a distanza di circa un anno non vi sono ancora stati arresti né indagati per la morte di sua figlia.
La cosa non passa ovviamente inosservata, e ben presto la cittadina viene nuovamente messa sottosopra dalla guerra tra la donna e le forze dell’ordine. Queste ultime sono capitanate dallo sceriffo William Willoughby. Egli tenta in tutti i modi di far ragionare la donna, consapevole che è letteralmente impossibile identificare l’omicida. Ma se lui tenterà con le buone, altrettanto non farà il vice sceriffo Dixon. Testa calda e con forti ideologie razziste, questo si porrà in modo particolarmente brusco nei confronti della donna che vuole risposte. Ma Mildred è molto più forte di quanto si possa pensare. È una madre ferita che non ha più niente da perdere, e non si fermerà finché non avrà avuto giustizia.
Per il ruolo di Mildred Hayes non poteva esservi volto migliore di quello della premio Oscar Frances McDormand. L’interprete ha dato vita ad uno dei personaggi femminili più importanti degli ultimi anni, che era stato scritto proprio per lei. Eppure, inizialmente l’attrice non era certa di poterlo interpretare. Si sentiva infatti troppo anziana per la parte di una madre, e suggerì a McDonagh di fare di Mildred la nonna della ragazza uccisa. Il regista però si rifiutò, affermando che ciò avrebbe modificato troppo la storia. La McDormand infine si convinse, anche grazie all’aiuto del marito Joel Coen. Iniziò così a lavorare sul personaggio, decidendo di ispirarsi alla figura di John Wayne e dei suoi indomabili personaggi western.
Come per lei, anche il ruolo di Dixon venne scritto pensando proprio all’attore Sam Rockwell. L’attore si dimostrò da subito affascinato dal ruolo e dalla sua complessità. Per poterlo interpretare al meglio condusse numerose ricerche sull’accento da darvi. Egli si recò in alcune città del Missouri per parlare con i locali e apprendere da loro il modo corretto di parlare. Ebbe poi modi di confrontarsi con numerosi poliziotti locali, e decise di guadagnare qualche chilo per apparire più paffuto. Se la McDormand si ispirò a John Wayne, Rockwell invece prese a modello l’attore Lee Marvin, noto per i suoi ruoli da villain in molti celebri film.
Per il ruolo dello sceriffo Willoughby si scelse invece l’attore Woody Harrelson. Questi seppe fornire il personaggio di quella drammaticità necessaria a rendere il personaggio particolarmente apprezzabile. Anche lui, come i suoi colleghi, condusse diverse ricerche sul luogo, parlando con membri della polizia per comprendere al meglio le dinamiche della giustizia locale. Infine, si annoverano nel cast anche attori come Abbie Cornish nel ruolo della moglie di Willoughby, Lucas Hedges in quelli del figlio di Mildred, Peter Dinklage nei panni di James, Samara Weaving in quelli di Penelope, e Caleb Laundry Jones in quelli di Red Welby.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri si affermò come uno dei film più premiati della sua stagione. Un primo significativo riconoscimento arrivò già alla Mostra di Venezia, dove McDonagh venne premiato per la miglior sceneggiatura. Il film ottenne poi 9 nomination ai Bafta Awards, vincendo nelle categorie miglior film, miglior film britannico, miglior sceneggiatura, miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista. Ottiene poi 6 nomination al Golden Globe vincendone 4, e si presentò infine con 7 nomination al premio Oscar, dove vinsero però soltanto la McDormand come miglior attrice e Rockwell come miglior attore non protagonista. Questi sono però solo alcuni dei tantissimi premi vinti dal film in tutto il mondo.
Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, Tre manifesti a Ebbing, Missouri sarà trasmesso in televisione martedì 26 luglio, alle ore 21:15 sul canale Rai 5. Il film però disponibile anche in alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. È infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Tim Vision, Amazon Prime Video, Google Play, e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.
Fonte: IMDb
Arrivato direttamente a una nomination agli Oscar con la sua opera prima (In Bruges, nominato per la migliore sceneggiatura originale), Martin McDonagh si presenta al suo pubblico con il suo terzo lungometraggio, Tre manifesti a Ebbing, Missouri scritto e diretto da lui, secondo abitudine.
In Tre manifesti a Ebbing, Missouri la figlia adolescente di Mildred viene rapita, violentata e uccisa, e dopo sei mesi dall’accaduto la polizia sembra aver smesso di cercare il colpevole. Esasperata dalla sua sofferenza e dall’esigenza di giustizia per il destino di sua figlia, Mildred affitta tre grandi spazi pubblicitari fuori città su cui fa scrivere delle frasi che, con chiaro riferimento alla tragica sorte della figlia, si rivolgono alla polizia locale e allo sceriffo in particolare. Perché nessuno è stato ancora arrestato? L’evento non sarà chiaramente privo di conseguenze e lo spettatore viene catapultato in un intreccio di umanità dolente, in cui ognuno anela alla sua serenità.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri è stato presentato a Venezia 74 e ha riscosso un successo davvero notevole, diventando in breve tempo il film con la migliore accoglienza al Lido. Basato prevalentemente sui personaggi, la storia mescola a intenzioni narrative elementari i grandi sentimenti che animano la parte più viscerale di ogni uomo e donna: la paura, la sofferenza, la rabbia, ma anche la capacità di perdonarsi e perdonare, l’amore nella sua forma più violenta, l’accettazione. Lungi dal realizzare un ritratto stereotipato di una cittadina americana tipo, Martin McDonagh si avvale di un racconto scarno ed essenziale per diramare il suo sguardo su tre perni principali, costruiti dai tre protagonisti: Frances McDormand, Sam Rockwell e Woody Harrelson.
Attori di sopraffino talento, portano in scena dei ruoli complessi e stratificati, proprio perché mutevoli nel corso della storia. La redenzione, il sollievo, la giustizia (che a un certo punto diventa pericolosamente simile alla vendetta): McDonagh fa tendere i suoi personaggi verso mete apparentemente irraggiungibili, che esigono il passaggio attraverso i luoghi più bui dell’anima, e può farlo soltanto grazie alla totale dedizione dei suoi attori ai ruoli che ha scritto per loro.
Nonostante l’estrema
durezza di alcune situazioni messe in gioco, Tre manifesti
a Ebbing, Missouri è di una commovente delicatezza nel
raccontare anche le fragilità di anime in pena, facendolo
continuamente attraverso i toni sardonici e i confronti spietati di
umanità allo stadio primordiale.
Abituati alla sua commedia nera, gli spettatori saranno spiazzati da un racconto di profondità e dolore insoliti per il regista di origini irlandesi che, pur giocando sempre con la vita e la morte, si prendeva meno sul serio. Eppure, nonostante i pericoli nascosti dietro alla serietà del racconto, McDonagh si conferma un grandissimo costruttore di caratteri, strutturati, seguendo quello che potremmo definire un realismo magico che li rende da una parte concreti essere umani con colpe, difetti e allo stesso tempo capaci di grandi meraviglie, dall’altra mette in piedi lo spettacolo della “surrealtà” che con ironia e divertimento si insinua in ogni singola battuta, nelle espressioni stanche della McDormand, nelle facce concilianti di Harrelson, perfino nel tormento fumantino del personaggio di Sam Rockwell.
La solida sceneggiatura di Tre manifesti a Ebbing, Missouri gli conferisce una potenza espressiva difficilmente rintracciabile nel cinema contemporaneo, giocando su sguardi, silenzi, complicità, alla ricerca del meglio dell’essere umano, prendendo atto del peggio, eppure perdonandolo.
Il cinema è ispirato alla vita reale, ma molte volte accade il contrario, come nel caso del film di Martin McDonagh Tre Manifesti a Ebbing, Missouri. I manifesti del titolo, che danno inizio alla vicenda nella storia con protagonista Frances McDormand, sono stati adattati per denunciare due gravi fatti di cronaca.
Il primo caso è quello inglese, dove i tre manifesti sono stati usati per denunciare la mancanza di un colpevole per l’incendio della Grenfell Tower a Londra, dove un anno fa morirono 71 persone.
Il secondo caso, più fedele a quello del film in cui si fa nome e cognome del “responsabile” della mancanza di giustizia, è quello della Florida, dove questo metodo di denuncia è stato sfruttato per chiamare in causa il Senatore Marco Rubio, colpevole di non aver avviato ancora nessuno riforma in merito al controllo delle armi, a seguito dell’ennesima terribile strage in una scuola.
Nel film, l’effetto dei manifesti è nell’immediato violento, smuove le coscienze della piccola cittadina del Missouri, ma non porta a grandi risultati. Non sappiamo se questa forma di protesta creativa avrà seguito, ma in entrambi i casi si tratta di questione gravissime e che meritano l’attenzione delle autorità.
Avvincente thriller dai toni profondamente drammatici, il film Tre giorni e una vita è l’adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore francese Pierre Lemaitre, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2016. È stato lo stesso autore a scrivere la sceneggiatura di questa trasposizione cinematografica del suo libro, ed è stato sempre lui a proporre la sceneggiatura al regista Nicolas Boukhrief (noto per i film Cash Truck – rifatto nel 2021 da Guy Ritchie come La furia di un uomo – Wrath of Man – e Made in France – Obiettivo Parigi).
Boukhrief è stato talmente preso dallo script di Lemaitre che ha messo da parte il progetto su cui stava lavorando in quel momento per dedicarsi alla lavorazione di Tre giorni e una vita. Il film affronta infatti una vicenda intricata dove gli scheletri del passato non rimangono mai troppo a lungo sepolti, tornando ad infestare anche ad anni di distanza. Nel film si anima dunque una vicenda che ruota intorno alla gelosia, al desiderio di possessione e al senso di colpa.
Tra grandi segreti e forti colpi di scena, è dunque questo un film che non mancherà di entusiasmare gli appassionati del genere. In questo articolo, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a Tre giorni e una vita. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location dove si sono svolte le riprese e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La vicenda ha inizio nel 1999 a Beauval, un piccolo e tranquillo villaggio immerso tra le foreste delle Ardenne. Qui abita il piccolo Antoine, un ragazzino di 12 anni che vive con la madre Blanche ed ha nei vicini Emilie e nel suo fratellino Remy i suoi soli amici. Quando però proprio Remy scompare misteriosamente, la tranquillità della comunità viene irrimediabilmente scossa. Quindici anni dopo, Antoine è un medico dal brillante futuro, ma quando torna al villaggio per festeggiare il Natale con la madre, i segreti del passato torneranno a galla.
Ad interpretare Antoine Courtin da ragazzo vi è Jeremy Senez (qui al suo debutto in un lungometraggio), mentre nella versione adulta è l’attore Pablo Pauly ad interpretarlo. Recitano poi nel film Leo Levy nel ruolo di Remi e Pauline Sakellaridis in quello di Emilie da ragazza. Da adulta, quest’ultima è interpretata da Margot Bancilhon. Quest’ultima si è recentemente fatta notare anche grazie al film Un anno difficile e alla serie Machine.
Completano poi il cast Sandrine Bonnaire (recentemente vista in La scelta di Anne – L’Événement e Limonov: The Ballad) nel ruolo di Blanche Courtin, Charles Berling in quello di Michel Desmedt, il padre di Emilie e Remy, e Philippe Torreton nel ruolo del dottor Dieulafoy. Per quanto riguarda i luoghi dove è stato girato il film, questi si possono ritrovare nei dintorni di Olloy-sur-Viroin e Nismes, frazioni di Viroinval, nelle Ardenne.
Nel finale del film scopriamo che Antoine sa perfettamente cosa è accaduto al piccolo Remy, essendone il diretto responsabile. Tutto ha infatti inizio quando l’adolescente vede Emilie, di cui è innamorato, baciare un altro ragazzo. Furioso per quella scoperta, si rifugia nel vicino bosco, dove però lo segue Remi, che con le sue domande provoca la reazione di Antoine che gli tira un bastone colpendolo mortalmente alla tempia.
A quel punto al ragazzo non resta che disfarsi del corpo, venendo poi aiutato da un nubifragio che rende impossibili le operazioni di ricerca di Remy. Tuttavia, proprio quando un Antoine ormai cresciuto torna al villaggio, nei boschi sono in corso lavori di rimozione del legname abbattuto dalla tempesta del 1999. È in questa occasione che vengono ritrovati i resti di Remi e, su di essi, un capello che non gli appartiene.
L’analisi del DND capello non trova però riscontro nella banca dati della polizia, rendendo dunque impossibile risalire al responsabile. Nel mentre Antoine viene informato da Emilie che lei è rimasta incinta in occasione dell’unico rapporto sessuale avuto con lui qualche mese prima. La ragazza vuole ora che lui la sposi, minacciandolo, in caso contrario, di denunciarlo e di chiedere la prova del DNA.
Emilie fa dunque intuire ad Antoine di sapere o di avere dei forti sospetti riguardo la sua colpevolezza nella morte del fratello. Incerto su ciò che realmente la ragazza sa ma certo di non potersi sottoporre al test, Antoine si vede costretto ad accettare, rinunciando alla vita che si stava costruendo altrove per tornare nel luogo dove è cresciuto, sposando una donna che ormai non ama più.
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 14 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
https://www.youtube.com/watch?v=5piOrnZ60M0&pp=ygUhdHJlIGdpb3JuaSBlIHVuYSB2aXRhIHRyYWlsZXIgaXRh
La notte scorsa è andata in onda
l’ultima puntata di Lost il finale della sesta e ultima serie
(potete dirci cosa ne pensate in questa news).
Alcune settimane fa era stato annunciato che appena dopo sarebbe
andato in onda un episodio speciale del Jimmy Kimmel Show: uno
special intitolato Aloha to Lost. Così è stato, e durante la
puntata, i produttori esecutivi Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno
mostrato tre finali… “alternativi”. Inutile dire che si tratta di
parodie!
Intanto sono arrivati i primi dati sugli spettatori negli Stati
Uniti: 13 milioni di spettatori nella fascia 18-49 per l’episodio
finale, durato due ore e mezzo, con un rating di 5.6. e 20.5
milioni di spettatori complessivi. Si tratta dei migliori risultati
per Lost da due anni a questa parte, tuttavia ci si aspettava
qualcosa di più. Va detto che questi numeri non includono i
possibili streaming online.
Fonte: badtaste.it
In anteprima la prima immagine di Tre di troppo, la nuova commedia per tutta la famiglia diretta e interpretata da Fabio De Luigi con Virginia Raffaele, in uscita al cinema il 27 gennaio 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures. Nel cast anche Fabio Balsamo, Marina Rocco, Barbara Chichiarelli.
Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) vivono la propria vita di coppia in modo armonioso e passionale. Entrambi sfoggiano una forma invidiabile e una mise sempre alla moda. Per loro il mondo si divide in due: l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine. Loro sanno bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure, il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice vita “precedente” diventerà il loro unico obiettivo. Una commedia sulle gioie e le difficoltà di essere o diventare genitore.
Il soggetto è di Michele Abatantuono, che ne firma anche la sceneggiatura assieme a Laura Prando e Fabio De Luigi. Il film è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Alfred Film ed è prodotto da Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film e da Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred Film.
In anteprima il trailer e il poster di Tre di troppo, la nuova commedia per tutta la famiglia diretta e interpretata da Fabio De Luigi con Virginia Raffaele, in uscita al cinema il 1 gennaio 2023 distribuita da Warner Bros. Pictures. Nel cast anche Fabio Balsamo, Marina Rocco e Barbara Chichiarelli.
Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) vivono la propria vita di coppia in modo armonioso e passionale. Entrambi sfoggiano una forma invidiabile e una mise sempre alla moda. Per loro il mondo si divide in due: l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine. Loro sanno bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure, il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice vita “precedente” diventerà il loro unico obiettivo. Una commedia sulle gioie e le difficoltà di essere o diventare genitore.
Il soggetto è di Michele Abatantuono, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Lara Prando e Fabio De Luigi.
Tre di troppo è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Alfred Film ed è prodotto da Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film e da Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred Film.
Tre di troppi è il film italiano più visto nel weekend dell’Epifania. La commedia diretta e interpretata da Fabio De Luigi, con Virginia Raffaele, conquista il pubblico delle feste e, in soli otto giorni di programmazione, realizza un incasso complessivo di 3.100.000 euro (445.234 spettatori – sesto risultato più alto per un film italiano da marzo 2020) e si colloca già nella top ten dei film più visti della stagione cinematografica italiana. Il film, uscito domenica 1 gennaio, ha registrato nel suo primo giorno nelle sale 738.000 euro conseguendo il secondo miglior risultato al box office per un film italiano da marzo 2020.
Tre di troppi è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Alfred Film ed è prodotto da Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film e da Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred Film. E’ distribuito nelle sale da Warner Bros. Pictures. Alessandro Araimo, General Manager Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery, commenta: “Siamo lieti di aver iniziato il 2023 con un successo al box office e siamo orgogliosi di averlo fatto grazie a una produzione italiana, nata da una stretta collaborazione con il regista e interprete Fabio De Luigi, i partner di Colorado Film e Alfred Film, la protagonista Virginia Raffaele e tra tutte le persone che hanno lavorato al progetto. In un anno che si presenta straordinario, grazie alla celebrazione dei 100 anni degli Studios e a una stagione ricca di tantissimi film di ogni genere, è davvero un privilegio aver aperto il 2023 con una pellicola come ’Tre di troppo’, capace di divertire, di far riflettere e di commuovere, auspicando che questo risultato contribuisca ad accrescere tra il pubblico il piacere di vivere le emozioni che solo la sala è in grado di donare”.
“Dopo tre Biglietti d’oro conquistati negli ultimi quattro anni, il 2023 non poteva cominciare in maniera migliore per il gruppo Colorado/Rainbow grazie al risultato di ‘Tre di Troppo’, frutto della proficua collaborazione con Warner Bros. e del felice incontro con Alfred Film – commentano Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film -. ‘Tre di troppo’ conferma la forza della partnership tra Colorado e Fabio De Luigi, che insieme hanno ormai consolidato un numero importante di successi e introdotto la ‘commedia family’ nel mercato italiano. Siamo infine particolarmente felici della prova di coppia di Fabio e Virginia Raffaele che confermano di essere due grandi interpreti”.
“‘Tre di troppi’ è un esordio importante per la nostra casa di produzione che si pone sul mercato come una nuova realtà indipendente di film e serie TV – commentano i produttori di Alfred Film Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun -. Siamo felicissimi del risultato ottenuto fino a oggi. Abbiamo sempre pensato che la qualità della scrittura sia la premessa migliore per creare un successo, ed è questo il vero valore aggiunto di Alfred Film. Insieme a Michele Abatantuono, Lara Prando e Fabio De Luigi abbiamo impostato un processo creativo rigoroso, il cui risultato è una commedia contemporanea, pensata per il grande pubblico, che diverte e intrattiene con intelligenza”.
Inizieranno a Roma il prossimo 3 marzo le riprese di Tre Ciotole. Il film è una produzione italo-spagnola di Cattleya – parte di ITV Studios – Ruvido Produzioni, Bartlebyfilm, insieme a Buenapinta Media, Bteam Prods, Colosé Producciones e Perdición Films, Vision Distribution e in collaborazione con Sky e con la partecipazione di MAX in Spagna. Il progetto è realizzato con il sostegno MIC – DGCA Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.
Tre Ciotole sarà distribuito in Spagna da BTeam Pictures e in Italia e nel resto del mondo da Vision Distribution, che gestisce anche le vendite internazionali, a partire dall’European Film Market (EFM), che si aprirà domani.
Il film è tratto dall’omonimo libro Tre Ciotole di Michela Murgia, edito in Italia da Mondadori con oltre 200 mila copie vendute. È diretto dall’acclamata regista spagnola Isabel Coixet (Un Amor, La mia vita senza me, La vita segreta delle parole, Maps of the sounds of Tokyo) e ha come protagonisti Alba Rohrwacher e Elio Germano. Nel cast anche Francesco Carril. Il film è scritto da Enrico Audenino e Isabel Coixet.
Riccardo Tozzi – fondatore e Presidente di Cattleya afferma: “Mi è capitato varie volte di incrociare Isabel Coixet e il suo lavoro. Quando ho letto il libro di Michela Murgia ho immediatamente pensato che sarebbe stata perfetta per dirigerlo. Sa raccontare l’amore nelle forme più diverse e con grande intensità. E questa mi pareva una storia d’amore e di senso della vita. Con Isabel c’è stata un’intesa perfetta, e lei ha avuto subito idee chiare, a partire dalla scelta di Alba Rohrwacher ed Elio Germano come protagonisti. Sono particolarmente emozionato di produrre questo film, che è molto in linea con il DNA di Cattleya ed è importante perché parla delle cose fondamentali della nostra esperienza”.
Massimo Proietti – AD di Vision Distribution – aggiunge: “Siamo onorati di poter collaborare a un’opera così forte e intensa che conferma il nostro percorso e la nostra attenzione al talento femminile, tratta dal libro di un’autrice che in Italia ha rappresentato e tutt’ora è un punto di riferimento, una voce e un pensiero lucido e profondo sui temi della vita moderna a cui, siamo certi, Isabel Coixet saprà dare la sua impronta e la sua visione grazie anche ai due splendidi interpreti che ne sono protagonisti. Per questa opportunità ringraziamo Cattleya e tutti i produttori associati.”
La regista Isabel Coixet dichiara: “Tre Ciotole è il mio paesaggio interiore, racconto di una donna alle prese con due eventi simultanei: è nel mezzo di una dolorosa separazione e davanti all’inevitabile. Ma non è una donna che implora o cerca compromessi; è una donna che si inchina, come si fa davanti al sole che tramonta, consapevole che sorgerà di nuovo, altrove, al di là del suo sguardo. Voglio raccontare il suo percorso nella Roma di oggi con delicatezza ed emozione, perché Marta ci mostra che perfino nell’addio può esserci grazia, e anche nel dolore c’è spazio per la gioia”.
Dopo quello che sembrava un banale litigio, Marta e Antonio si lasciano. Marta reagisce alla rottura chiudendosi in sé stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di lancio, si butta sul lavoro. Ma sebbene sia stato lui a lasciare Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo, la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte. Le riprese dureranno sette settimane e si svolgeranno interamente a Roma.
Si potrebbe iniziare con qualche considerazione sulla scelta del titolo italiano Travolti dalla cicogna che, come di consuetudine, si diverte a distorcere il significato di un film, ingannando le aspettative su genere e contenuto, a causa di qualche strana e incomprensibile licenza più di mercato che di poesia.
Travolti dalla cicogna, diretto dal regista francese Remi Bezancon, non è affatto una commedia romantica e leggera sulla vita di coppia scombussolata dalla gravidanza, come la nostra traduzione lascia intendere. E’ piuttosto il dramma solitario di una giovane donna alle prese con i repentini e a tratti insostenibili cambiamenti che, inevitabilmente, il diventare madre comporta.
E, a giudicare da recenti precedenti come La guerra è dichiarata (Valerie Donzelli) o, dal prossimo ad uscire Cosa aspettarsi quando si aspetta (Kirk Jones, 2012,) il tema della maternità sembra quasi diventato un’urgenza cinematografica degli ultimi tempi, più che una semplice coincidenza. Per quanto non sia questa la sede per avanzare possibili motivazioni, si può però sottolineare lo sguardo sempre più attento e problematico riservato alla dimensione femminile dell’evento; e non soltanto alle sue connotazioni biologiche, naturali.
Nella fattispecie Bezancon, dopo aver raccontato l’inizio idilliaco della relazione amorosa tra Barbara e Nico (Louise Bourgoin e Pio Marmaï), travolti dalla passione al punto da decidere per una prematura gravidanza, restringe l’obiettivo sul personaggio di lei, e sul suo progressivo straniamento dall’ambiente circostante, compagno in primis. Uno stato fisico ed emotivo che, sospeso in una bolla di sapone, non ammette interferenze dall’esterno: pena la rottura. Perché nessun aiuto o comprensione basta ad accelerare un passaggio lento e complicato, quello che conduce all’essere madre, prima che donna, e che da sola Barbara deve accettare e gestire.
La scelta di questa prospettiva cerca supporto in uno stile eccentrico e anticonvenzionale che, sulla scia de Il favoloso mondo di Amelie (Jean-Pierre Jeunet, 2001), accorda alla protagonista la costruzione del racconto e della sua interiorità. Purtroppo però strada facendo vengono meno gli appigli creativi; e lo slancio poetico iniziale scade presto in soluzioni artificiose e ridondanti, che appesantiscono la narrazione.
Travolti dalla cicogna è un prodotto potenzialmente audace che tradisce se stesso in divenire, caricando la forma per timore che l’anima non basti.
The Wrap riporta la notizia che Travis Tope, star della serie tv Boardwalk Empire, farà parte del cast di Independence Day 2, andando così ad affiancare Jeff Goldblum, Liam Hemsworth, Jessie Usher, Vivica A. Fox e Charlotte Gainsbourg. Anche Bill Pullman dovrebbe tornare nel sequel, ma al momento non esiste ancora nessuna conferma ufficiale.
Independence Day 2, diretto ancora una volta da Roland Emmerich, uscirà il 24 giugno 2016 dopo vent’anni dal primo film.
Travis Kelce si è unito al cast della nuova serie horror di Ryan Murphy “Grotesquerie”. Il tight end dei Kansas City Chiefs è stato scelto insieme a Niecy Nash-Betts, Courtney B. Vance e Lesley Manville nella serie FX, che sarà presentata in anteprima questo autunno. Sebbene i dettagli del personaggio non siano stati rivelati, questo segna il primo ruolo da attore importante di Kelce.
Il giocatore ha confermato la notizia in una storia di Instagram in cui compare in un video insieme a Nash-Betts. “Ragazzi, indovinate con chi sto lavorando in ‘Grotesquerie’?” chiede Nash-Betts nel video prima di passare a Kelce. “Entro in un nuovo territorio con Niecy”, aggiunge Kelce.
La star della NFL aveva già recitato in numerosi sketch durante il suo periodo di hosting al “Saturday Night Live” nel marzo 2023. È apparso anche in un episodio della serie Showtime “Moonbase 8”, con Fred Armisen, Tim Heidecker e John C. Reilly.
Oltre a dedicarsi alla recitazione, Kelce ha fatto il suo debutto come produttore cinematografico nel film indipendente del 2024 “My Dear Friend Zoe”, presentato in anteprima al SXSW.
Il rapporto di Murphy con FX risale a “Nip/Tuck” del 2003. Continua a produrre la serie antologica “American Horror Story”, “American Crime Story” e “Feud” per FX, nonché l’imminente “American Sports Story”. A dicembre è stato annunciato che Murphy avrebbe collaborato con Kim Kardashian in un legal drama per Hulu.
Per quanto riguarda Travis Kelce, ovviamente gli ultimi mesi lo hanno visto protagonista dei gossip intorno alla sua relazione con Taylor Swift.
Divenuto noto come modello, Travis Fimmel si è in seguito fatto conoscere come interprete, recitando in uno dei ruoli chiave della serie Vikings. Grazie a questa ha potuto ottenere importanti riconoscimenti, venendo poi chiamato a prendere parte ad importanti progetti anche di natura cinematografica. Ecco 10 cose che non sai di Travis Fimmel.
10. È stato il protagonista di una nota serie. L’attore ha debuttato sul piccolo schermo nella serie Tarzan (2003), dove ricopriva il ruolo del protagonista. Successivamente ha recitato nel film Southern Comfort (2006), e nella serie The Beast (2009). Dopo un ruolo nel lungometraggio La terra dei fuorilegge (2012), Fimmel diventa particolarmente conosciuto grazie al ruolo di Ragnar in Vikings, ricoperto dal 2013 al 2017, e dove ha recitato accanto all’attrice Katheryn Winnick. Prossimamente l’attore reciterà nella nuova serie Raised by Wolves, prevista per il 2020.
9. Ha recitato in film per il cinema. Fimmel recita per la prima volta per il grande schermo con il film Restraint (2008), seguito da Surfer, Dude (2008), con Matthew McConaughey. Nel 2010 è Helweg in The Experiment (2010), con Adrien Brody e Forest Whitaker, mentre negli anni seguenti recita in Pure Country: Il dono (2010), The Baytown Outlaws – I fuorilegge (2012), Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini (2015), con Ethan Hawke, Warcraft – L’inizio (2016), nel ruolo di Anduin Lothar, recitando accanto agli attori Dominic Cooper e Ruth Negga, Charley Thompson (2017), C’era una volta Steve McQueen (2019), e Dreamland (2019), con Margot Robbie e Garret Hedlund.
8. È anche produttore. Solo di recente l’attore ha ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni progetti a cui era particolarmente legato. Il primo film per cui ha ricoperto tali vesti è stato C’era una volta Steve McQueen, heist movie dove Fimmel ricopre anche il ruolo del protagonista. Sarà poi il produttore esecutivo di un’annunciata serie TV incentrata sul celebre Wyatt Earp, con l’attore a ricoprire tale ruolo.
7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram a partire dal gennaio del 2019. Seguito da 2 milioni di persone, il profilo è ancora poco ricco di immagini, cinque in totale, e tramite queste l’attore ha promosso alcuni suoi progetti da interprete o eventi a cui ha preso parte. Ad ogni modo, Fimmel non sembra particolarmente interessato a tenere aggiornato il proprio profilo.
6. Non è sposato. Poco si sa della vita privata dell’attore, ma è certo che non sia attualmente sposato. Dopo alcune relazioni con varie modelle, Fimmel sembra tuttavia essere impegnato sentimentalmente con l’attrice Paula Batton, conosciuta sul set del film Warcraft – L’inizio. Tuttavia, non vi sono state ancora conferme ufficiali da parte dei due, che sono però stati visti apparire insieme a diversi eventi di gala.
5. È un popolarissimo modello. Nel 1998 l’attore venne scoperto da un’agenzia di moda a Melbourne. Trasferitosi poi negli Stati Uniti, l’attore riuscì a vincere un concorso per diventare il nuovo modello di Calvin Klein, e le sue foto con indosso i celebri slip bianchi divennero note in tutto il mondo. Per tale campagna, e per quella legata al profumo “Crave”, ottenne uno compenso a sei cifre, il secondo più alto ingaggio che la casa di moda abbia mai pagato ad un modello.
4. È divenuto celebre per le sue qualità fisiche. Oltre a possedere un fisico naturalmente ben definito, l’attore ha affermato che ad averlo favorito nell’ottenere prestigiosi incarichi è stata la conformazione snella del suo corpo. Con lui, infatti, la Calvin Klein ha rotto lo standard perseguito con precedenti modelli come Mark Wahlberg, il cui fisico era molto più palestrato.
3. Si era presentato per altri ruoli. Benché sia divenuto celebre grazie al ruolo del protagonista Ragnar, l’attore si era originariamente presentato ai casting per altri personaggi. Originariamente egli desiderava infatti interpretare Floki, ma sostenne anche il provino per la parte di Rollo. Tuttavia i produttori, colpiti dalla sua personalità e dal suo aspetto, decisero di assegnargli il ruolo del re Ragnar.
2. È molto legato al personaggio. Fimmel ha affermato di essersi subito riconosciuto nel personaggio, poiché suo padre era un allevatore di bestiame e l’attore lo aiutava spesso con le mansioni tipiche della campagna. Egli ha inoltre dichiarato come Ragnar ha esplorato nuovi orizzonti, senza però perdere mai il contatto con la propria terra di origine.
1. Travis Fimmel è nato a Echuca, in Australia, il 15 luglio 1979. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
Fonte: IMDb
Travis Fimmel (Vikings, Warcraft- L’inizio) e Finn Cole (Animal Kingdom) sono entrati nel cast di Dreamland. Con loro troviamo anche Margot Robbie (The wolf of Wall Streetm Suicide Squad) che parteciperà al film nella doppia veste di attrice e produttice.
La storia racconta di una rapinatrice di banche durante la Depressione che è inseguita da un ragazzino di 15 anni che la cerca per intascare la taglia che pende sulla sua testa e salvare la sua fattoria dalla povertà.
Il film sarà diretto da Mile-Joris Peyrafitte che si baserà su una sceneggiatura firmata da Nicolaas Zwart. Brad Feinstein della Romulus Entertainment finanzierà il progetto insieme alla Robbie stessa con la produzione di Tom Ackerley e Josey McNamara della Lucky Chap Entertainment e Brian Kavanaugh-Jones e Rian Cahill della Automatik.
Travil Fimmel ha trovato il successo internazionale grazie alla serie Vikings, in cui interpreta Ragnar Lothbrok. Lo abbiamo visto al cinema in Warcraft – L’Inizio e in un piccolo ruolo in Lean on Pete, film passato in concorso alla Mostra Internazionale l’Arte Cinematografica di Venezia 2017.
Finn Cole ha partecipato alle serie tv di grande pregio Animal Kingdon e Peaky Blinders.
Fonte: Empire
Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Il giustiziere della notte, Reprisal e il più recente Trauma Center – Caccia al testimone. Al centro di questo vi è il tentativo da parte di due criminali di eliminare l’unico testimone in grado di accusarli, il quale dal canto suo potrà contrare sulla protezione di un inossidabile poliziotto. A dirigere il film, distribuito prevalentemente per il mercato home video nel 2019, è il regista Matt Eskandari. Di origini iraniane, questi si è distinto negli anni per aver diretto diversi film d’azione, collaborando con Willis anche per Survive the Night e Hard Kill.
Come anche gli altri titoli girati da Willis nel periodo recente, anche Trauma Center – Caccia al testimone si è avvalso di un budget estremamente ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film, infatti, è stato girato in soli 12 giorni nella città di San Juan, a Porto Rico. Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura come un buon prodotto di genere, capace di intrattenere lo spettatore grazie ad una serie di risvolti inaspettati e ricchi di suspence. Per gli amanti della produzione recente dell’attore noto per la saga di Die Hard, si tratta dunque di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un insolito humor.
Il film risulta ancora oggi inedito in Italia, e non è facile ritrovarlo. Vi sono tuttavia diverse possibilità a riguardo, che permetteranno di poter fruire del titolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Madison Taylor, la quale si ritrova suo malgrado coinvolta in un brutale scontro a fuoco. Ad aver causato questo sono due poliziotti corrotti, di nome Pierce e Tull. I due erano infatti intenti a dar vita ad un ennesimo crimine sotto copertura, e non prevedevano la presenza della donna sul luogo. Questa, involontariamente, diventa così essere l’unica testimone in grado di identificare i due, condannandoli al carcere. Finita in ospedale in seguito alla ferita riportata, Madison capirà ben presto che per lei l’incubo non è ancora finito.
I due poliziotti si presentano infatti nell’edificio, proprio in cerca di lei. La loro intenzione è naturalmente quella di metterla a tacere per sempre, così da garantirsi la possibilità di continuare ad operare nel crimine. La donna si trova così a dover sfuggire ai due, i quali non sono disposti ad accettare ostacoli lungo il loro percorso. Per sua fortuna, Madison potrà contare sulla presenza di Steve Wakes, un rispettato ed anziano poliziotto, assegnato come suo protettore in vista del processo. Grazie a lui, e al desiderio di sopravvivenza che la contraddistingue, la donna potrà sperare di sopravvivere alla notte.
Ad interpretare il poliziotto Steve Wakes, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche alcune delle acrobazie più complesse. Accanto a lui, nel film, si ritrovano gli attori Steve Guttenberg nei panni del dottor Jones, e Lynn Gilmartin in quelli dell’infermiera Crystal.
Ad interpretare il poliziotto corrotto Tull vi è l’attore Texas Battle. Questi è noto in particolare per aver recitato nella celebre soap opera Beautiful nei panni di Marcus Walton Forrester, ruolo per il quale ha ottenuto fama internazionale e numerosi riconoscimenti. Tito Ortiz è invece l’interprete dell’altro agente corrotto, Pierce. Ortiz è prevalentemente noto come lottatore di arti marziali, essendo stato uno dei campioni più vincenti e premiati nella storia della UFC, la più importante organizzazione in tale campo. Infine, l’attrice australiana Nicky Whelan interpreta la protagonista femminile, Madison. La Whelan è nota in particolare per aver recitato nei panni di Heidi Steiger nella soap opera Neighbours.
È possibile fruire di Trauma Center – Caccia al testimone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Fonte: IMDb
Nuove trattative per il casting di Ghost Rider: Spirit of Vengeance. Pare, infatti che, si uniranno a Nicolas Cage, Ciaran Hinds e Violante Placido.
Notorious Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Trash, l’atteso nuovo film d’animazione diretto da Luca Della Grotta, Francesco Dafano con Rossy De Palma e dal 16 ottobre al cinema.
E se fossero i rifiuti stessi a desiderare una seconda vita? – Trash ribalta le parti e affronta uno dei temi caldi dell’attualità legati all’ambiente, il riciclo dei rifiuti e come con le nostre azioni concrete possiamo fare la differenza. Nasce così un adventure movie per i più piccoli che unisce divertimento e mission educativa, protagonisti un gruppo rocambolesco di “rifiuti”, oggetti ormai dismessi alla ricerca di un nuovo scopo che dia un senso alla loro vita. Grazie ai temi principali del film, quali l’importanza del riciclo e delle seconde possibilità, Trash riceve il sostegno di Corepla, Comieco Carta-cartone, CoreVe vetro, Cial Alluminio, Ricrea Acciaio, consorzi italiani che ogni giorno si impegnano nella valorizzazione dei materiali di scarto, contribuendo a ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Dal cinema alla realtà, insieme per un mondo più green e sostenibile.
Scatole, bottiglie, latte. Rifiuti. Abbandonati in strada, nei mercati, sotto i ponti. Ignorati da chiunque. Inerti. Finché non cala la notte… Slim è una scatola di cartone rovinata. Vive in un mercato, con il suo amico Bubbles – una bottiglia da bibita gassata – e altri compagni. Sopravvive nascondendosi dai Risucchiatori, macchine aspiratutto addette alla pulizia. Slim è rassegnato, non crede più in nulla, neanche alla leggenda della Piramide Magica, un luogo mitico in cui è possibile per i rifiuti avere una seconda possibilità, rinascere ed essere ancora dei Portatori utili a se stessi e agli altri, fino a quando un imprevisto cambierà il suo destino.