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Ci sarà Sentinel nel sequel di X-Men – L’inizio?

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Mark Millar, creatore dei fumetti di Wanted e Kick-Ass, è stato recentemente assunto dalla 20th Century Fox come consulente per la realizzazione dei film basati sui personaggi Marvel. Sembra ora che Millar abbia già cominciato a lavorare perchè ha appena comunicato che Sentinel farà parte del sequel di X-Men: first class, che si chiamerà X-Men: Days of Future Past (e possiamo solo immaginare con terrore come il titolo si trasformerà in italiano).

Millar ha infatti rivelato: “Matthew Vaughn (regista anche del primo film, ndr) sta per realizzare un grande film in stile sci-fi con X-Men: Days of Future Past, saranno gli X-Men che incontrano Terminator! Ci sono i robot, i viaggi nel tempo, i supereroi, tutto in un solo film”.

Nel fumetto X-Men: Days of Future Past, Kitty Pryde manda indietro nel tempo la sua mente alla se stessa di allora per avertire gli X-Men dell’assassinio del Senatore Robert Kelly, dopo il quale gli Stati Uniti verranno dominati da Sentinel e i mutanti vivranno in campi di concentramento. Le riprese del film cominceranno a gennaio 2013 e il film dovrebbe uscire negli USA il 18 luglio 2014.

Fonte:WP

Ryan Gosling, Natalie Portman e Cate Blanchett ancora al lavoro per Malick

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Ecco alcuni scatti direttamente da Austin, Texas, da dove ci giungono ogni giorno nuove foto delle riprese del film di Terrence Malick che ancora non ha un titolo. Questa volta, invece delle solite due coppie, che fino ad ora abbiamo capito essere formate da Natalie Portman e Michael Fassbender da una parte e Ryan Gosling e Rooney Mara dall’altra, Terri ha mischiato le carte in tavola e ora vediamo impegnati sul set Portman e Gosling, mentre ci arrivano anche alcuni scatti fugaci di Cate Blanchett, anche lei coinvolta nel film con Christian Bale.

Intanto, dopo i lunghi anni che hanno visto aleggiare il più completo mistero intorno alla sua figura, Malick sta subendo questa iper esposizione mediatica che mai l’aveva investito fino ad ora. In effetti circolano più foto di lui negli ultimi mesi, che in tutti gli anni della sua vita.

Fonte foto: Just Jared

La Universal mette in mostra i suoi Mostri

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La Universal mette in mostra i suoi Mostri

Alla Mondo Art Gallery di Austin, Texas,sono in mostra i disegni, poster, stampe, foto e tutte le immagini artistiche e promozionali del Mostri Universal.

Holy Motors: ecco il trailer

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Holy Motors: ecco il trailer

Dal regista e sceneggiatore Leos Crax, arriva Holy Motors, un viaggio in una notte di un attore che si trasforma in nove diversi personaggi attraversando diversi generi.

Due poster per Warm Bodies e Vita di Pi e un banner per Cloud Atlas

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Arrivano dal sito Collider.com due nuovi poster per i film Warm Bodies (di cui vi mostriamo il teaser poster) e Vita di Pi, e un banner per l’atteso Cloud Atlas.

Trailer e clip di Silent Hill: Revelation

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Trailer e clip di Silent Hill: Revelation

Ecco un nuovo trailer e una clip di Silent Hill: Revelation, sequel del fortunato Silent Hill, e tratto, come il precedente film, dall’omonimo e popolarissimo videogioco.

Stephen Colbert avrà un cameo nella trilogia de Lo Hobbit

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The Hollywood Reporter ha reso nota la possibilità che Stephen Colbert, comico e presentatore molto noto negli USA, possa partecipare ad uno dei film della prossima trilogia dedicata allo Hobbit di Peter Jackson.

Colbert è noto per amare molto il lavoro di Tolkien e soprattutto per parlare effettivamente l’elfico tolkieniano.

Che il regista possa sfruttare questa sua abilità per utilizzarlo in qualche modo in uno dei film?

Fonte: twitchfilm.com

Cloud Atlas: featurette del film

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Cloud Atlas: featurette del film

Ecco una featurette di Cloud Atlas, l’atteso film diretto da Andy e Lana Wachowski e Tom Tykwer.

Nel video i registi ci spiegano come il romanzo di partenza di David Mitchell

David Fincher vorrebbe dirigere 20.000 Leghe Sotto i Mari

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Dopo The Social Network e Millennium, David Fincher è ansioso di trovare altri progetti interessanti da realizzare per il grande schermo, e il suo occhio sembra

Jason Segel diventa un papà rock

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L’attore e sceneggiatore Jason Segel è pronto ad imbarcarsi in un’altra impresa cinematografica che lo verrà coinvolto nella doppia veste di sceneggiatore e attore.

Ancora baci per Natalie Portman e Micheal Fassbender

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Ancora baci ed effusione per la splendida coppia cinematografica formata da Natalie Portman e Micheal Fassbender che continuano le loro riprese del prossimo

Deadpool è pronto a partire

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Deadpool è pronto a partire

Da quando fece la sua rapida comparsa in X-Men Le Origini: Wolverine, il personaggio di Deadpool si è ritagliato uno spazio per un possibile spin off, progetto che è stato negli anni

Joaquin Phoenix dice che gli Oscar sono stupidi

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Joaquin Phoenix dice che gli Oscar sono stupidi

Joaquin Phoenix è stato di recente intervistato da Interview riguardo al suo ultimo film, The Master.

La rivista ha suggerito che il film, e la sua interpretazione, potrebbero essere

The Amazing Spiderman 2: nuovi dettagli su Mary Jane Watson

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The Amazing Spiderman 2: nuovi dettagli su Mary Jane Watson

Un po’ di giorni fa vi abbiamo detto che l’attrice Shailene Woodley (Paradiso Amaro) era in trattative per essere la nuova Mary Jane Watson e raccogliere il testimone di Kirsten Dunst. Ora sappiamo che la giovane attrice è definitivamente a bordo del progetto e che, se nel secondo Amazing Spiderman il suo sarà un piccolo ruolo, nel terzo film già pianificato della serie la sua diventerà una parte importante, dal momento che potrebber essere messa in gioco la famosa storia “La morte di Gwen Stacy”.

Intanto Andrew Garfield è sicuramente nel progetto, mentre per Emma Stone si stanno ultimando le fasi di accordi contrattuali che la dichiarano legata al progetto anche per questo secondo film.

The Amazing Spiderman 2 uscirà al cinema il 2 maggio 2014.

Fonte: worstpreviews

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco le carte da gioco

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Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco le carte da gioco

TheOneRing.net, via Badtaste, pubblica le scansioni delle carte da gioco de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, altro ogetto di merchandise legato al film attesissimo

Andy Serkis dirigerà La Fattoria degli Animali in motion capture

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Andy Serkis dirigerà La Fattoria degli Animali in motion capture

L’attore cavia e pioniere della motion capture dirigerà un film tratto dal famoso romanzo di George Orwell, La Fattoria degli animali, completamentecon la

007 Skyfall: ecco il nuovo Bond secondo Sam Mendes

007 Skyfall: ecco il nuovo Bond secondo Sam Mendes

Tutti ne parlano, tutti ne scrivono, e tutti vorrebbero indossare i suoi panni, anche solo per un giorno. Si prepara finalmente ad arrivare nelle sale italiane Skyfall, la nuova avventura dell’agente 007 che si sarà sui nostri schermi il 31 ottobre. In questo 23simo episodio, accompagnato dal sottofondo musicale e dalla voce di Adele, vedremo un James Bond/Daniel Craig più introspettivo e tormentato del solito. L’agente sarà alle prese con una fuga di notizie che ha reso note su Internet le identità segrete degli agenti dell’MI6, il Secret Intelligence Service diretto da M, interpretata da Judi Dench. La donna incaricherà poi Bond di rintracciare Raoul Silva, un criminale con il quale ha una questione personale in sospeso. Bond dovrà così eseguire gli ordini della donna ma la fedeltà al suo capo verrà messa a dura prova quando scoprirà dei segreti scomodi del suo passato…

Il regista Sam Mendes ha recentemente dichiarato di essersi ispirato al Cavaliere Oscuro per questa nuova pellicola sull’agente di Sua Maestà, anche perché le atmosfere del film, oltre alla personalità della figura principale, sono molto più cupe e dark rispetto agli altri capitoli della saga. Mendes ha dichiarato di aver perso qualche tappa delle avventure dall’arrivo di Pierce Brosnan nei panni di James Bond e di non essere stato convinto, inizialmente, della scelta di Daniel Craig come nuovo protagonista. Solo dopo aver visto Casino Royale, infatti, convinto dalla grande interpretazione dell’attore, è stato invogliato a girare un capitolo della saga. Così è nato Skyfall che già la stampa estera considera uno dei migliori, se non il più convincente ritratto della storia dell’agente con licenza di uccidere.

Non solo le recensioni ma anche il business che sta crescendo intorno a questa pellicola è davvero impressionante: Daniel Craig/James Bond infatti, oltre al divertentissimo stacchetto con la Regina durante la cerimonia di presentazione delle Olimpiadi di Londra, è diventato il testimonial di profumi, bevande, cellulari e last but not least, la mitica Aston Martin DB5 che, insieme al vodka Martini è uno dei marchi di fabbrica dell’icona Bond. Un Bond che lo stesso regista ha descritto come «una combinazione di stanchezza, noia, depressione e difficoltà con quello che ha scelto di fare per vivere»… insieme a Craig troveremo un cast di grandissimi attori come Javier Bardem nei panni di Raoul Silva alias il cattivo del film, Ralph Fiennes nel ruolo di Mallory, un agente del governo e Judi Dench, per la settima volta, nella parte di M.

Che impressione ci darà questo Bond “annoiato” e addirittura “depresso”? Sicuramente anche l’ultimo Bruce Wayne/Batman è apparso più avvilito del solito… che supereroi e superuomini siano in via d’estinzione?

Il Trailer ufficiale di Il Sole Dentro con Angela Finocchiaro

Il Trailer ufficiale di Il Sole Dentro con Angela Finocchiaro

Ecco il Trailer di Il sole dentro diretto da Paolo Bianchini in uscita il 15 Novembre. Nel cast: Angela Finocchiaro, Francesco Salvi, Diego Bianchi, Gaetano Fresa, Fallou Cama.

The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2, uno spot e una featurette

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Sono state diffuse una nuova featurette e uno spot Tv del capitolo conclusivo del franchise di Twilight, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2. Lo spot Tvnon mostra nulla di nuovo, ma la featurette è interessante perchè mostra gli effetti actione il lavoro degli stuntman nel film.

Diretto da Bill Condon, il film vede nel cast Robert Pattinson, Kristen Stewart, Taylor Lautner, Mackenzie Foy, Peter Facinelli, Ashley Greene, Elizabeth Reaser, Kellan Lutz e Jackson Rathbone.

Ecco la featurette:e lo spot tv:

Fonte: Collider

Ecco Matthew Fox in Alex Cross

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Ecco Matthew Fox in Alex Cross

Ricordate il rassicurante e carismatico Jack Shepard di Lost? Dimenticate, perchè Matthew Fox ha deciso di dare un ritocchino alla sua immagine, e lo fa con Alex Cross

Scanners: recensione del film di David Cronenberg

Scanners: recensione del film di David Cronenberg

Scanners è il film del 1981 di David Cronenberg con protagonisti Jennifer O’Neil, Steven Lack, Lawrence Dane, Michael Ironside e Patrick McGoohan.

La trama di Scanners

Gli ‘scanners’ sono persone dotate di potentissime facoltà mentali, che vanno dalla telepatia alla telecinesi, fino alla capacità di influenzare i comportamenti altrui o di intervenire ‘fisicamente’ sull’anatomia stessa dei corpi umani. Uno di questi, Cameron Vale, dopo un incidente provocato dall’uso dei suoi poteri, viene preso in cura dal dottor Paul Ruth.

Nel frattempo, nel corso di un esperimento pubblico di telepatia un altro scanner, Darryl Revok, provoca la spettacolare e terrificanete morte del suo ‘interlocutore’, facendogli esplodere la testa. Si scopre in seguito che lo stesso Revok è a capo di un gruppo di scanner che intendono utilizzare il loro potere per dominare il mondo, utilizzando un farmaco che, iniettato nelle donne incinte farà si che i nascituri siano a loro volta degli scanner.

Comincerà così una lotta contro il tempo in cui Vale, coadiuvato da un gruppo di scanner ‘buoni’ cercherà di ostacolare i piani di Revock, fino al classico duello finale in cui verrà svelato il loro vero legame, che li collega tra l’altro anche al dottor Ruth, scontro che si concluderà con un esito sorprendente.

Scanners tra horror e splutter

Scanners è il primo, vero successo al botteghino di David Cronenberg, il film che lo fa uscire dalla ristretta cerchia degli appassionati del cinema ‘di genere’ per farlo diventare un regista di fama globale. Un film nel quale sono ben presenti tutte le tematiche che ne hanno caratterizzato la cinematografia, specie nei film più spiccatamente horror, a partire dall’ossessione per la ‘carne’, per le anatomie che si distorgono e trasformano, accompagnato dalla riflessione sugli sviluppi distorti della scienza, si tratti di medicina o evoluzione tecnologica.

A vederlo oggi, sembra quasi un antesignano dei film tanti film dedicati in tempi recenti ai mutanti della Marvel (anche se ovviamente i fumetti non c’entrano nulla), visti però con un’ottica molto più oscura, e quasi del tutto privi di ogni solarità supereroistica. Il film regala alcune sequenze rimaste impresse a fuoco nell’immaginario degli appassionati, a cominciare dalla testa che esplode a inizio film, fino al duello finale, ma quel tanto di ‘splatter’ presente è dosato con attenzione, senza alcuna concessione al ‘sangue facile’, e inserito più efficacemente nella cornice di una storia in cui il regista mantiene ben saldo il livello della tensione.

Scanners filmIl cast vede un attore affermato, il ‘fuggitivoPatrick McGoohan, nel ruolo del dottor Ruth, affiancato al protagonista, Stephen Lack, tornato poi nell’anonimato e a Michael Ironside, per il quale invece il film rappresentò una svolta, dando il via a una lunghissima carriera da ‘caratterista’, soprattutto in televisione, ma anche al cinema (lo si è visto di recentemente in X-Men: First Class); della partita è anche Jennifer O’Neill, precedentemente vista in Sette note in nero di Fulci, ma anche lei in seguito praticamente scomparsa dagli schermi.

Costato circa 3,5 milioni di dollari, Scanners ne raccoglierà oltre quattro volte tanto. Negli anni ’90 il film ha avuto vari sequel, ben poco memorabili e molto più giocati sul facile ‘effetto’ rispetto all’originale. Da qualche anno si parla di un remake, senza che però nulla di concreto sia stato al momento realizzato.

Io e Te: recensione del film di Bernardo Bertolucci

Io e Te: recensione del film di Bernardo Bertolucci

La timidezza di un adolescente e l’impulsività di una ragazza. Questo e molto di più è il nuovo film di Bernardo Bertolucci, Io e Te, che prende in esame l’universo difficile, elaborato e fantastico di due giovani ragazzi, Lorenzo e Olivia.

L’incipit di Io e Te nasce con la decisione del giovane adolescente di rinchiudersi per una settimana nella sua cantina, all’insaputa dei genitori, per trascorrere nel suo mondo, la presunta settimana bianca. E’ lì per caso che arriva Olivia, avvolta in un pelliccione lungo e nero, alla ricerca dei suoi pochi ricordi d’infanzia. L’incontro sarà inaspettato, ma soprattutto darà origine a una convivenza difficile, complicata ma importante che guiderà i due alla giusta interpretazione del mondo e ad una nuova prospettiva di vita. Rinchiusi in uno spazio polveroso, avvolto dal fascino di una vita passata e già appassita, Lorenzo e Olivia trascorrono del tempo assieme, lui in attesa che passino i 7 giorni per ritornare nella sua stanza, lei in attesa di riprendere possesso del suo corpo e della sua psiche.

Io e Te, il film

Io e Te

Con l’unione di due caratteri così forti e talmente diversi in uno spazio limitato, in convivenza coatta, Bernardo Bertolucci porta sì agli estremi del possibile il vissuto ma anche ad una moderazione degli atteggiamenti infantili ed irrazionali che Lorenzo soleva manifestare in precedenza. La presenza di una personalità più forte e con problemi più acuti autoresponsabilizza il giovane adolescente e tranquillizza la relazione fra i due.

Bernardo Bertolucci imprime la sua traccia profonda nella trasposizione di questo film, comunicando la parte più intima dei personaggi nel loro distaccamento dal reale. Come in Ballo da Sola, anche qui le scene musicali sono di cruciale importanza, Lorenzo, quando ascolta la sua musica, si astrae dal presente per rifugiarsi nei meandri della sua fantasia ovvero della sua realtà. Allo stesso modo Olivia si lascia trascinare da note che, in qualche modo, rappresentano la sua condizione reale e le permettono metabolizzare meglio il presente per poter credere in una svolta concreta nella sua vita.

The Third Person: Olivia Wilde e Liam Neeson sul set a Roma

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Ecco le prime fotoscattate dal set romano di The Third Person, l’ultimo film di Paul Haggis che si sta girando in questi giorni nella città eterna.

Da quello che sappiamo

Ben Affleck presenta Argo a Roma

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Ben Affleck presenta Argo a Roma

Via capelli lunghi e barbone che ha in Argo, oggi Ben Affleck a Roma si è presentato in forma smagliante, con il suo mento prominente in bella vista, e dispostissimo a parlare di tutto e di più relativamente al suo ultimo, bellissimo, film. Straordinariamente esaustivo e loquace, ai limiti del logorroico, Ben Affleck ha spiegato di sentire una doppia responsabilità, avendo scelto di dirigere un film tratto da una storia vera: “La prima è quella di realizzare il miglior film possibile per il tuo pubblico, di cercare di soddisfarlo emozionalmente e dal punto di vista spettacolare; la seconda è quella di rispettare il cuore della verità e della storia che racconti. È un gioco d’equilibrio, molto complesso. In Argo, rispetto ai fatti, ho aggiunto un po’ di action nel terzo atto, ma in generale i miei peccati rispetto alla verità sono di omissione: c’era così tanto materiale da bastare per una serie di dieci ore, ho dovuto togliere tanti dettagli.”

-Come ha scelto gli attori? La maggior parte di loro viene dalla Tv.

“E’ vero. Adesso se si fanno film drammatici davvero buoni vanno in tv e così se si vuole fare cinema bisogna scegliere gli attori migliori che possono interpretare i ruoli. Ma non ho scelto gli attori solo perché venivano dalla tv, questo è chiaro. Avevo in ufficio delle foto delle persone vere coinvolte nei fatti, e naturalmente se un attore ci somigliava tanto era un di più ma non era l’unico criterio. Ad esempio John Goodman che interpreta il truccatore John Chambers è molto somigliante!”

-Qualcuno ha detto, all’epoca dei fatti, che la crisi degli ostaggi contribuì ad affossare l’amministrazione Carter…

 “Non sono un esperto di politica ma è chiaro che la crisi degli ostaggi ha segnato la fine dell’amministrazione Carter da un lato e l’inizio delle tensioni con l’Iran che viviamo ancora oggi dall’altro. Io però non volevo che il mio film fosse esplicitamente politico, volevo solo rievocare degli eventi, magari, appunto, facendo dei paralleli con la storia di oggi. Volevo essere integro. E volevo anche omaggiare delle persone, come Tony Mendez, che hanno fatto dei sacrifici nella loro vita e nel loro privato per il bene del nostro paese.” “Ho voluto inserire nel finale la voice over di Carter perché aveva un grande valore evocativo, sottolineava che si è trattato di una storia vera”.

-Com’è stato collaborare con George Clooney che compare trai produttori?

“Lui ama il cinema intelligente, e mi ha aiutato molto a ritrovare lo stile sporco, o la staticità studiata dei film anni ‘70: è bello avere qualcuno che i film li fa e li gira, come produttore, perché comprende sempre esattamente la situazione e i problemi che puoi trovarti di fronte sul set.”

-Nel film il personaggio di Goodman dice che “Anche un macaco potrebbe fare il regista”, ci sono molti macachi ad Hollywood?

“Se è vero che forse ci sono tra le colline dei registi che sono dei macachi, tra cui forse anche il sottoscritto, non dirò certo che è vero che Hollywood è popolata da solo pigri e da cialtroni: non potrei mai tornare a casa. Ci sono però delle verità nei dialoghi sul cinema e su Hollywood nel film, dialoghi che rispecchiano la competitività e la spietatezza di quel posto. Poi, come racconto nel film, sia la gente di Hollywood che quella del mondo dello spionaggio compiono in fondo operazioni simili: cercano entrambe di creare un mondo che non esiste, di vedere una bugia. Uno lo fa per arte, uno per altre ragioni.”

Argo: recensione del film di Ben Affleck

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Argo: recensione del film di Ben Affleck

Con Argo arrivato alla sua terza regia, Ben Affleck si conferma un ottimo narratore, capace di condurre per mano lo spettatore su un territorio accidentato e pericoloso, facendolo entrare in sintonia con la storia di un uomo coraggioso, di un’operazione segreta sospesa tra la vita e la morte, di sei “ospiti” che hanno riposto le loro speranze in uno sconosciuto.

In Argo nel 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana raggiungeva l’apice, un gruppo di militanti entra nell’Ambasciata USA a Tehran e porta via 52 ostaggi. In mezzo al caos, sei americani riescono a fuggire e si rifugiano a casa dell’Ambasciatore del Canada. Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vangano rintracciati e molto probabilmente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni di esfiltrazione, mette in piedi un piano rischioso per farli scappare dal paese. Un piano così inverosimile che potrebbe accadere solo nei film.

Argo

La storia di Argo è tratta da un avvenimento realmente accaduto, e reso noto solo nel 1997, quando il Presidente Clinton ha declassificato l’operazione segreta che ha portato alla liberazione dei sei americani fuggiti dall’ambasciata occupata e rifugiatisi presso l’ambasciatore canadese. Una storia così straordinaria che ha dell’incredibile, e forse proprio per questo si presta particolarmente bene ad essere raccontata sul grande schermo.

Argo è un film abbastanza complesso, che si muove in tre luoghi differenti: l’Iran, i quartier generale della CIA e Hollywood, tanto diversi che anche la fotografia del film ne sottolinea le caratteristiche ambientali. Se le immagini ambientate in Iran sono sgranate e dai colori caldi, a Hollywood l’atmosfera è tersa e sgargiante, mentre negli uffici della CIA gli impiegati si muovono tra colori freddi e netti.

Argo

Fondato principalmente su un crescendo di tensione che nel finale diventa quasi palpabile, Argo si fa notare per una grande sceneggiatura, firmata da Chris Terrio, e da un assemble di attori decisamente in forma, su cui svettano in tutta la loro bravura John Goodman, Alan Arkin e il grande Bryan Cranston. Ben Affleck, anche interprete e produttore, conferma ancora una volta che il suo posto privilegiato in relazione alla macchina da presa è quello dietro, in cabina di regia, dove riesce a offrire emozione, tensione e sostanza, scegliendo sempre grandi storie e raccontandole sempre con grande cura e tanta dedizione all’opera.

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, alcune foto dietro le quinte

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Ecco alcune fto pubblicate dall’Hollywood Reporter che ritraggono Peter Jackson sul set de Lo Hobbit, alle prese con i fantastici effetti speciali, le famose prospettive forzate,

Ancora foto di Emma Watson e Russell Crowe sul set di Noah

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Ecco altre foto dal set del film di Darren Aronofsky, Noah, che ritraggono Russell CroweEmma Watson alle prese con i costumi. Nel cast del film, nel ruolo della moglie di Noè, anche Jennifer Connelly. Gli attori si trovano ancora sul set di Brookville, New York.

Embedded from JustJared

Per vedere le foto andare su Just Jared

FONTE: Just Jared

Star Trek (1979): recensione del film con Leonard Nimoy

Star Trek  è il primo film del 1979 diretto da Robert Wise con protagonisti William Shatner, Leonard Nimoy, Deforest Kelley, James Doohan, Michelle Nichols e George Takei.

  • Anno: 1979
  • Regia: Robert Wise
  • Cast: William Shatner, Leonard Nimoy, Deforest Kelley, James Doohan, Michelle Nichols, George Takei

Star TrekTrama: Quando un’entità aliena, sotto forma di nebulosa, si dirige a tutta velocità verso la Terra, distruggendo tutto ciò che incontra sul proprio cammino, il Capitano Kirk, relegato da anni dietro una scrivania, viene incaricato di tornare a bordo di una rinnovata Enterprise assieme al suo equipaggio per indagare sull’accaduto. Dopo una serie di vicissitudini, preso a bordo anche il signor Spock e raggiunto il centro della nebulosa, l’equipaggio si troverà di fronte ad una sorprendente verità sull’origine della minaccia e sulle sue intenzioni…

Analisi: Lo sbarco sul grande schermo dell’Enterprise e del suo equipaggio, che aprì la strada a una serie di lungometraggi che dura ancora oggi (l’uscita del dodicesimo film ispirato alla serie televisiva è prevista per il 2013) fu per certi versi casuale.

Il tutto in realtà nacque dal progetto di un seconda serie tv dedicata alle avventure di Kirk & co., a una decina d’anni di distanza dalla chiusura del primo, storico, ciclo di episodi.

A solo un paio di settimane dall’avvio della produzione, il clamoroso ripensamento: alla luce del successo planetario di Guerre Stellari, si decide di cambiare la ragion d’essere del progetto e di portare Star Trek nelle sale cinematografiche, utilizzando effetti speciali a profusione.

Il punto di forza del film Star Trek è naturalmente la ‘reunion’ del cast originale, a partire da Shatner  – Kirk e Nimoy – Spock, per continuare con i vari Kelley – McCoy, Doohan – Scott, Takei – Sulu, Nichols – Uhura e Koenig – Checov, con l’aggiunta di due personaggi creati ad hoc, l’aliena Ilia e il capitano Decker, che avranno un ruolo peraltro determinante nell’economia della storia.

Per la regia, il produttore e ideatore della serie Geene Roddenberry decide invece di affidarsi a Robert Wise, regista  navigato che nel suo curriculum vantava titoli come The HauntingLassù qualcuno mi ama, West Side Story, Tutti insieme appassionatamente e che aveva avuto già a che fare con minacce extraterrestri di vario tipo, dirigendo il celeberrimo Ultimatum alla Terra e il poco fortunato Andromeda (tratto dal romanzo di Michael Crichton).

Costato 35 milioni di dollari, il film ne incassò 139 al botteghino, piazzandosi al quinto posto nella classifica degli incassi di quell’anno, superando anche Alien; un risultato che, per quanto riguarda i film dedicati a Star Trek, è stato superato solo recentemente, dal reboot cinematografico della serie classica, uscito nel 2011.

L’accoglienza al botteghino fu dunque più che lusinghiera; meno quella della critica: in effetti, il film sembra scontare il ‘peccato originale’ di essere il risultato della repentina ‘virata’ del progetto, dalla seconda serie al film: il soggetto non rappresentò peraltro una novità degli appassionati, visto che riproponeva in larga parte quanto visto nel terzo episodio della seconda stagione della serie classica, intitolato Changeling (La sfida).

In effetti, ancora oggi il limite principale di Star Trek è quello di essere in buona sostanza un episodio ‘extralarge’ della serie, con un ritmo non propriamente incalzante e qualche punto morto di troppo; gli stessi attori sembrano in un certo senso risentire del passaggio dal grande al piccolo schermo. Il risultato è un buon film di fantascienza, del quale si ricorda soprattutto il finale (all’epoca) spiazzante, nonché l’efficacissima colonna sonora, firmata da Jerry Goldsmith, il cui tema principale divenne poi una sorta di filo conduttore della serie cinematografica, oltre ad essere utilizzato nella serie televisiva Star Trek – Next Generation.

Per il pubblico italiano, lo spunto di maggior curiosità è risiede nel fatto che il film rappresentò il primo contatto con i personaggi di Star Trek, uscendo nelle sale nella primavera del 1980 e precedendo di qualche mese la messa in onda regolare della serie classica sulle tv locali, anche se a dire il vero un primo esperimento venne fatto da Telemontecarlo nel 1979, ma la rete monegasca a quei tempi non aveva una copertura sufficiente del territorio italiano.

Ballata dell’odio e dell’amore: recensione del film

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Ballata dell’odio e dell’amore: recensione del film

Ballata dell’odio e dell’amore – La storia di Javier inizia nel 1937, quando, agli albori della dittatura di Francisco Franco in Spagna, suo padre, pagliaccio di un circo, viene reclutato per combattere contro i soldati del regime. Catturato e imprigionato, viene costretto ai lavori forzati. Il figlio, Javier, appunto, quasi quaranta anni dopo, alla fine del regime di Franco, ripercorre le orme del padre, entra a far parte di un circo come Pagliaccio Triste, e conosce Natalia, il suo amore, ma anche la sua condanna.

Le storie tristi non hanno vita facile e questo si sa. I film complicati e per giunta anche tristi, poi, ce l’hanno quasi impossibile. Questo riguarda esattamente La ballata dell’odio e dell’amore, titolo italiano di Balada triste de trompeta, ultimo film di Alex De la Iglesia, che come nella migliore delle ultime tradizioni della distribuzione italiana, esce con un quasi primato di ritardo di due anni nelle nostre sale. O meglio, uscirà il prossimo 8 Novembre, non è ancora stato detto in quante copie.

Eppure le carte in regola per essere ben distribuito, il film ce le aveva: miglior regia al Festival del cinema di Venezia 2010, quello della presidenza di giuria di Quentin Tarantino, nonché Osella d’argento per la migliore sceneggiatura.

La ragione? La potremmo individuare nella complessità della storia, che mette in parallelo la storia di un paese, nei 40 anni della dittatura del Generalissimo Francisco Franco e la storia di amore, vendetta e morte dei due pagliacci.

Ballata dell’odio e dell’amore, il film

La ballata dell'odio e dell'amoreAlex de la Iglesia si è fatto apprezzare per il gusto totalmente sopra le righe e di rottura nei confronti soprattutto della media borghesia spagnola.

Ciò non avviene in Balada, una storia triste su pagliacci che non fanno ridere, anzi uno non deve farlo per contratto e perché in fondo, non è mai stato bambino. Ma è anche una storia sulla Spagna, e sulla lotta interna che la fa essere terribile e bellissima allo stesso tempo. Una delle frasi su cui si fonda il film è quella che dice la trapezista contesa tra i due clown: “Come fai a liberarti di un amore che sai che ti ucciderà, se al solo pensiero di non averlo più rischi di morire?”

Amore e tradimento, dolore e attrazione è la dicotomia che caratterizza la storia, con due clown che si deformano a causa della follia del sentimento, così come lo stato spagnolo è stato deturpato e trasformato da 40 anni di dittatura, e come potrebbe essere diversamente, che l’hanno portata prima allo splendore dei primi anni duemila, fino alla crisi profonda di questi anni.

Una nazione in bilico, come lo sono i personaggi travagliati del film, il cui ruolo non si addice all’abito, o meglio, come accade in apertura, è un clown a fare strage di soldati, lui in divisa da clown contro chi è in divisa per la guerra.

Cynthia Nixon non è interessata a Sex and the City 3

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Quella frangia di pubblico che spera di vedere una terza trasposizione cinematografica per il serial cult della HBO Sex and the City sarà abbastanza deluso

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