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The Mentalist 7: anticipazioni su Cho, Jane e Lisbon

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Manca ancora un po’ al ritorno di The Mentalist 7, l’atteso settimo ciclo di episodi della serie televisiva di enorme successo trasmessa dal network americano della FOX. Ebbene in attesa del ritorno oggi vi sveliamo alcune anticipazioni che riguardano i rapporti tra Cho, Jane e Lisbon.

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In The Mentalist 7, Cho ed altri colleghi potrebbero rimanerci male per il fatto che Jane e Lisbon abbiano tenuto nascosta la loro relazione ed in particolare qualcuno non reagirà bene. Cho potrebbe avere delle reazioni non propriamente eleganti.

The Mentalist 7The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Mentalist 7: altri due fratelli in arrivo per Lisbon

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Cresce l’attesa per l’arrivo di The Mentalist 7, l’attesissimo settimo e ultimo ciclo di episodi della serie televisiva di enorme successo trasmessa dal network americano . E oggi nell’attesa vi sveliamo due nuove guest star, si tratta di Derek Phillips e Rob Belushi, visti recentemente durante l’ultima stagione di How I Met Your Mother, che  saranno infatti calati nei panni dei fratelli di Teresa Lisbon (Robin Tunney).

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The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008.

La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra la prima TV pay che avviene in Italia, sulla piattaforma Mediaset Premium, dal 28 aprile 2009, e quella in chiaro che ha invece luogo inSvizzera, su RSI LA1, dal 26 agosto 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Mentalist 7, Tim Kang conferma che sarà l’ultima stagione

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The Mentalist 7Manca ancora un po’ all’arrivo di The Mentalist 7, l’attesissimo settimo ciclo di episodi della serie di enorme successo trasmessa sul network americano CBS. Ebbene era nell’aria da un po’ di tempo ma oggi l’attore Tim Kang, che interpreta l’agente Kimball Cho, ha confermato le voci che vorrebbero questa settima stagione come l’ultima che chiuderà lo show.

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The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008.

La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra la prima TV pay che avviene in Italia, sulla piattaforma Mediaset Premium, dal 28 aprile 2009, e quella in chiaro che ha invece luogo inSvizzera, su RSI LA1, dal 26 agosto 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

 

The Mentalist 7, Robin Tunney: “non sarà 50 sfumature di Grigio”

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Mentre cresce l’attesa per la messa in onda dei prossimi episodi di The Mentalist 7, arriva in questi giorni una dichiarazione divertente da Robin Tunney, che tranquillizza i fan dello show che si preoccupavano in una eccessiva piega sentimentale che la serie potrebbe prendere in quest’ultimo ciclo di episodi.

L’attrice che interpreta il ruolo di Teresa Lisbon, ha spiegato durante una conferenza di presentazione dello show: “La settima stagione non sarà Cinquanta sfumature di grigio in versione The Mentalist”, tranquillizzando un po’ tutti.

Per The Mentalist 7 la CBS concluderà la settima stagione con un doppio episodio incentrato su un serial killer che si fa chiamare Lazarus. Un assassino psicopatico che nasconde tutto dietro un volto scialbo.

the-mentalist 7The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Mentalist 7, Emily Swallow lascia lo show

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The Mentalist 7Manca molto all’arrivo di The Mentalist 7, l’atteso settimo ciclo di episodi della serie di successo targata  e nei giorni scorsi è circolata la notizia che l’attrice Emily Swallow ha lasciato la serie televisiva, voce che sembra abbia ricevuto conferma dalla diretta interessata.

Emily Swallow, che ha interpretato il personaggio regolare di Kim Fischer e che insieme a Dennis Abbott ha sostituito nello show gli Agenti Speciali Wayne Rigsby e Grace Van Pelt. 

The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008.

La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra la prima TV pay che avviene in Italia, sulla piattaforma Mediaset Premium, dal 28 aprile 2009, e quella in chiaro che ha invece luogo inSvizzera, su RSI LA1, dal 26 agosto 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

 

The Mentalist 7, Bruno Heller: “Potrebbe non essere l’ultima stagione”

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Mentre cresce l’attesa per la messa in onda di The Mentalist 7, oggi arriva una notizia che farà felici e non poco i fan. Infatti, come molti di voi sapranno, la settima stagione in teoria chiuderà lo show della CBS. Ebbene oggi però arrivano le parole di Bruno Heller che fanno intendere quanto sia piuttosto reale la possiiblità che la serie prosegui su un’altra emittente:

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Potrebbe darsi. Non c’è motivo per cui non vada avanti. Questo è un business. Ed è stato una parte meravigliosa della mia vita, di quella di Simon  e anche di Robin e di Tim . Nessuna delle persone coinvolte sta andando via gettando per terrà il microfono e dicendo “Fa***lo a tutti, io ho chiuso con questa cosa.” E’ stata una esperienza straordinariamente felice.  Ma quando hai fatto sette anni e hai una data di chiusura la gente si concentra su quella. Per il pubblico è importante dare una fine. Per un altro livello, dipende da Simon. E io farei quello che Simon vuole fare.

Fonte: EW

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Per The Mentalist 7 la CBS concluderà la settima stagione con un doppio episodio incentrato su un serial killer che si fa chiamare Lazarus. Un assassino psicopatico che nasconde tutto dietro un volto scialbo.

the-mentalist 7The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Mentalist 7, Bruno Heller: “Cosa succede quando arriva il lieto fine?”

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Manca ormai poco al debutto di The Mentalist 7, l’attesissimo settimo ciclo di episodi della serie di enorme successo trasmessa dal network americano della CBS. EBbene oggi ritorna a parlare il produttore esecutivo Bruno Heller che ci anticipa molto di questa nuova stagione:

Essenzialmente questa stagione ruota intorno a ciò che accade quando la vita si dirige verso le speranze tanto attese. Cosa succede quando arriva un lieto fine? Che cosa succede dopo? Eric Jane e Teresa Lisbon si sono impegnati in questo viaggio epico per sei anni, cercando di catturare Red John, e ora raggiunto il loro obiettivo. Ma come si vive dopo?

Una delle cose che stiamo cercando di fare in questa stagione è offrire classici episodi di The Mentalist, puzzle vecchia scuola, col vecchio Jane com’è sempre stato, cercando di espandere anche il paesaggio intorno, come ad esempio nel terzo episodio dove andiamo a Beirut, mentre tocchiamo tutta l’America per il resto della stagione. Inoltre, con l’arrivo del nuovo personaggio di Michelle Vega, un’agente dell’FBI,si aggiunge un pizzico di romanticismo e una sorta di triangolo amoroso che sembra toccare Kimball Cho e Jason Wylie.

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Per The Mentalist 7 la CBS concluderà la settima stagione con un doppio episodio incentrato su un serial killer che si fa chiamare Lazarus. Un assassino psicopatico che nasconde tutto dietro un volto scialbo.

the-mentalist 7The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Mentalist 7, Bruno Heller: “Ci saranno alti e bassi”

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Ieri è finalmente iniziata The Mentalist 7, l’attesissimo settimo ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal network americano CBS e oggi sulla settima stagione arrivano le parole del produttore esecutivo Bruno Heller, che rivela:

Essenzialmente questa stagione ruota intorno a ciò che accade quando la vita si rivela nel modo in cui speravi quando si ottiene un lieto fine, quindi cerchiamo di scoprire cosa possa succedere dopo che Jane e Lisbon sono stati impegnati in questo viaggio epico per sei anni… Come si fa a creare un diverso tipo di vita?

Ci saranno alti e bassi in un modo assolutamente credibile come due persone che sono veramente innamorate.
È quel tipo di affetto che si è trasformato in qualcosa di più, che a sua volta rende la storia d’amore molto più difficile per entrambi i personaggi.

Per The Mentalist 7 la CBS concluderà la settima stagione con un doppio episodio incentrato su un serial killer che si fa chiamare Lazarus. Un assassino psicopatico che nasconde tutto dietro un volto scialbo.

the-mentalist 7The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009.

Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare all’apparenza inutile, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere caso dopo caso. Il suo talento, però, non gli ha sempre portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

The Memories Film Fest: il primo evento dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio

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The Memories Film Fest, il primo festival internazionale made in Calabria, dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio, si svolgerà a Bocchigliero, tra le montagne della Sila Greca, da mercoledì 9 a venerdì 11 agosto. Ideato dall’associazione culturale no-profit Archivio Cineteca della Calabria, in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo Lastcam e con il sostegno della Calabria Film Commission, la kermesse, sotto la direzione artistica di Caterina Iannelli, ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere il recupero, la digitalizzazione e il restauro dei film in nitrato di cellulosa che raccontano la Calabria di cento anni fa, recuperando un pezzo di storia che ci appartiene e puntando alla valorizzazione delle aree interne.

Tutto parte dalla storia di un ritrovamento eccezionale. L’Estate Silana, un film datato 1927, conservato nella soffitta della famiglia Smurra di Corigliano-Rossano insieme ad altre pellicole in 35 mm.

Ospite d’onore della serata inaugurale del festival Luciano Tovoli, uno dei più grandi autori della cinematografica italiana, vincitore di due Nastri d’argento, un David di Donatello con il “Viaggio di Capitan Fracassa” di Ettore Scola, direttore della fotografia di Suspiria, Il deserto dei Tartari, Professione reporter, Tenebre, Bianco rosso e Verdone, Pane e cioccolata e di altri 60 film che hanno scandito le tappe di una carriera straordinaria. Verrà premiato dal commissario della Film Commision Calabria, Anton Giulio Grande. Ad essere premiato sarà anche Augusto Pelliccia, uno dei più importanti imprenditori del cinema italiano, fondatore de l’Agustus Color di Roma.

Il 9 agosto si inizierà dalla mattina, alle 10.30, e insieme a Francesco Madeo sarà possibile seguire un seminario dal titolo “Come nasce un’idea, le basi della sceneggiatura”. Nel pomeriggio, alle 17.30, si terrà un incontro per discutere del ritrovamento, dell’importanza e della storia del Fondo Smurra. Nel corso del festival sarà possibile vedere i fotogrammi delle pellicole ritrovate in quella che un tempo era l’Home Cinema di Tiberio Smurra, e guardare gli altri film custoditi dall’Archivio Audiovisivo Lastcam, come “I Trampolieri della Sila” del 1927.

Il 10 agosto arriverà a Bocchigliero il media artist giapponese e docente della Musashino Art University di Tokyo, Akinori Goto. Per la sua prima volta in Italia, l’artista conosciuto in tutto il mondo per le sue affascinanti installazioni, ha scelto la Calabria come sua prima meta. Accompagnato dalle note della pianista Stefania Ricca, nel corso della seconda serata del festival, presenterà una delle sue opere più rappresentative, “Crossing #03”. Con le sue creazioni dà forma al movimento, al tempo e le rende visibili attraverso la luce. Insieme a lui ci saranno due studentesse della Musashino Art University, Rei Yajima e Miyu Ohashi, che allieteranno il pubblico con una performance di calligrafia tradizionale giapponese.

La sera del 10 agosto non mancherà uno spazio dedicato al cinema d’archivio e alla musica, con un omaggio a Moira Shearer e a Mario Palopoli, originario di Campana, fu titolare della Torino Film e regista, produsse documentari ed opere inedite girate in diversi formati tra gli anni Sessanta e il 2022. Verrà proiettato il cortometraggio “Palmi 1965”, con l’accompagnamento musicale di Luigi Spataro e l’interpretazione di Francesco Viola: nel documentario Palopoli incontra Leonida Repaci nella sua villa di Palmi e ne racconta le abitudini.

The Meg: Jason Statham nella prima foto dal film

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Ecco la prima immagine ufficiale di The Meg, il nuovo film action con Jason Statham che raffigura entrambi i protagonisti del film: l’attore e l’enorme squalo preistorico.

Jonas Taylor, interpretato da Statham, è decisamente preoccupato alla vista di questo enorme squalo alle sue spalle, e sembra che, nella storia, abbia già incontrato la creatura in passato.

The Meg: Jason Statham sul set del thriller sullo squalo preistorico

La sceneggiatura, messa a punto da Dean Georgaris, si basa sull’omonimo romanzo di Steve Alten Meg (Meg: A Novel of Deep Terror) che racconta il tentativo di due uomini di fermare il gigantesco predatore preistorico – che può arrivare alla lunghezza di 60 piedi – considerato ormai estinto.

Se il libro si svolge sulle coste californiane, il film sposterà l’azione sulla costa cinese. Gravity Pictures co-finanzierà e co-produrrà Meg distribuendolo proprio in Cina. Gli altri produttori in campo sono Apelles Entertainment e Maeday Productions. I diritti del libro di Steve Alten, uscito nel 1997, furono acquistati dalla Disney, ma il film è rimasto nel limbo per anni. Anche Eli Roth si è interessato, come regista, al progetto ma senza sviluppi significativi. Questa sembra essere la volta buona.

Di seguito la sinossi del romanzo: A più di diecimila metri di profondità in un angolo sperduto dell’Oceano Pacifico, grazie alla coincidenza di particolari fattori ambientali è sopravvissuto un killer preistorico. Per milioni di anni in quegli abissi senza luce si è riprodotto uno squalo terrificante: il Megalodon, 20 metri di lunghezza e quasi due tonnellate di peso, progenitore dell’odierno Squalo Bianco. Paleontologo ed esperto di subacquea, Jonas Taylor è da tempo convinto della sopravvivenza del Megalodon, che forse ha già incontrato in una sfortunata spedizione anni prima. Quando Meg riaffiora dalle profondità del tempo portando caos e distruzione, è a lui che verrà chiesto di guidare la caccia al mostro e di tuffarsi nelle acque dell’oceano.

Fonte:  Empire

The maze Runner: primo concept del sequel The Scorch Trials

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Da noi non è ancora arrivato, eppure The maze Runner sembra già una realtà passata dal momento che negli States già si parla del sequel. Come tutte le storie Young Adult che sono tanto in voga in questi mesi, anche The maze Runner fa parte di una trilogia che continua con il secondo capitolo The Scorch Trials, da noi La Fuga, e che verrà ovviamente adattato in un film dato il successo, in patria, del primo film (che da noi arriverà il 9 ottobre).

Di seguito vi mostriamo il primo concept di The Scorch Trials, che ci racconterà il seguito delle avventure travagliate dei protagonisti e che uscirà negli USA il 18 settembre 2015.

The Scorch Trials

The Maze Runner è diretto da Wes Ball e vede nel cast Will Poulter, Thomas Brodie-Sangster, Aml Ameen, Kaya Scodelario, Dylan O’Brien.

A chiudere la trilogia ci sarà il film che adatterà The Death Cure (da noi La Rivelazione, e che al momento non ha alcuna data di uscita).

Fonte: CS

The Mauritanian: recensione del film di Kevin Macdonald

The Mauritanian: recensione del film di Kevin Macdonald

The Mauritanian è stato presentato alla Berlinale 2021 fuori concorso, ed è ora disponibile su Amazon Prime Video. La sceneggiatura muove le fila dal libro autobiografico di Mohamedou Ould Slahi, scritto durante la detenzione in carcere nel 2005 e pubblicato soltanto dieci anni più tardi con il titolo Guantanamo Diary. Opera dai toni prevalentemente drammatici e d’inchiesta, e basata su una storia vera, indaga la ricerca di una verità celata dalla crudeltà di un governo che agisce nel silenzio generale, pur di trovare un capro espiatorio in un nemico asserito come tale, senza soppesare realmente le nozioni di innocenza e colpevolezza.

The Mauritanian: la vera storia di Mohamedou Ould Slahi

Mohamedou Ould Slahi, originario dalla Mauritania, è rinchiuso da ben otto anni nel terribile carcere di Guantanamo poiché è stato ritenuto uno dei responsabili dell’organizzazione terroristica degli attentati dell’11 settembre. Non vi è nessuna prova certa contro di lui, unicamente una serie di coincidenze e supposizioni, benchè non sia effettivamente accusato di nulla. Gli è stata estorta una confessione dopo tremende torture inflittegli, il che lo ha autocondannato a vita. Il caso di Mohamedou viene riaperto improvvisamente quando l’avvocato per i diritti civili Nancy Hollander (Jodie Foster)decide di volerne assumere la difesa in vista di un potenziale nuovo processo. Contemporaneamente, il tenente colonnello Stuart Couch (Benedict Cumberbatch) è incaricato a preparare l’accusa, scovando qualche omissione negli archivi ufficiali. Dunque Nancy e la fedele collaboratrice Teri (Shailene Woodley) iniziano a indagare per scoprire la verità celata dietro la prigionia di Mohamedou; si troveranno a che fare con un intero sistema che cerca di occultare ogni prova relativa all’esistenza di Guantanamo e delle terribili torture e ingiustizie che vi si compiono.

The Mauritanian film Jodie FosterSul piano narrativo, la trama di The Mauritanian procede su due linee parallele: da un lato, veniamo a conoscenza della vita di Slahi in prigione, dall’altro assistiamo alle indagini della Hollander e del tenente Couch. Nancy è ferma, rigorosa, ma compassionevole quando necessario. Nella sua mente, non importa se Salahi sia colpevole o meno: dopo aver invocato l’habeas corpus, il governo deve ora necessariamente accusarlo di un crimine se intende continuare la sua prigionia.   Numerosi sono i flashback delle torture subite dal protagonista, della sua infanzia e dello studio come ingegnere in Germania, quindi in Afghanistan, nel 1990,  nei campi di addestramento dei mujahideen (all’epoca alleati degli Stati Uniti  contro Mohammad Najibullah, il leader scelto dai russi, come ricorda lui stesso ai suoi torturatori), quindi a Montreal, dove secondo le accuse, avrebbe finalizzato la sua collaborazione con Al-Qaeda.

The Mauritanian si confronta direttamente con l’ideologia che è alla base di tutto: scatti persistenti di bandiere americane che sventolano sopra un cortile di una prigione mostrano un nazionalismo protettivo; il modo vago e frenetico con cui i funzionari governativi spazzano via i dubbi ci ricorda che il desiderio pubblico di sangue, dopo l’11 settembre, ha soppiantato ogni senso di giustizia.

Il punto di luce di The Mauritanian è l’interpretazione di Rahim

Il punto di luce massima di The Mauritanian è costituito dall’interpretazione di Tahar Rahim, diamante dell’intera pellicola; la capacità dell’attore risiede infatti nel delineare in maniera ottimale l’identità del prigioniero, tramite frammenti di quotidianità prelevati di soppiatto, come lo scambio di qualche frase con un altro prigioniero, senza poterlo vedere, o mentre cerca di “fare amicizia” con un’iguana. Le fasi giudiziarie sono limitate alla breve parte finale, accompagnata poi da veri filmati di repertorio, mentre il resto del racconto si concentra sulle fasi investigative e sul dramma personale vissuto dal protagonista.

Jodie Foster e Benedict Cumberbatch, sebbene regalino due performance degne di nota, sono invece costretti all’interno di una sceneggiatura che lascia loro poco spazio per mettersi in luce, puntando tutto su Tahar Rahim. Il personaggio meno centrato e motivato di tutti, risulta purtroppo essere quello dell’assistente Teri Duncan, a cui non è riservato uno sviluppo coerente e la cui presenza per lo sviluppo drammaturgico dell’opera risulta essere puramente accessoria.

The Mauritanian film Benedict CumberbatchThe Mauritanian non riesce purtroppo ad evitare di cadere in uno schematismo consolidato del genere; ne consegue che, benché le vicissitudine dei personaggi siano emotivamente coinvolgenti, è difficile individuare intuizioni o soluzioni stilistiche che riescano ad elevare la pellicola rispetto ad altri prodotti sui generis. La pellicola è un esempio, nel complesso piuttosto godibile, di cinema civile, corretto e necessario, privo tuttavia di un efficacia narrativa e filmica tale da far emergere il tutto rispetto ad altri prodotti simili. La perspicacia massima di Kevin Macdonald risiede nella claustrofobia fotografica derivante dal gioco di spazi chiusi o semi-aperti, che dominano il girato e sono indirizzati a trasmettere la sensazione di perpetua impotenza di cui è vittima Slahi.

McDonald gioca con le proporzioni e tonalità di colore per stabilire il passato di Slahi, le sue esperienze a Guantanamo e il processo. C’è un’ironica attenzione ai dettagli, che perdura per l’intero minutaggio: ne sono esempi l’indugiare su un cartello che recita “Non fare del male alle iguane”. Penalità di 10.000 dollari”.

Kevin Macdonald non risparmia pugni mentre descrive la tortura e la degradazione prevalenti a Guantanamo dopo l’11 settembre, indirizzando chiaramente lo sguardo dello spettatore alla consapevolezza che l’esperienza di Slahi non è stata unica: egli era uno dei centinaia ad affrontare questi orrori. La visualizzazione di Macdonald nei riguardi della figura di Slahi, l’uso della musica, della luce e del montaggio e la performance viscerale di Rahim costituiscono i punti vincenti dell’intera pellicola, ultimo lavoro di Kevin Macdonald e per cui, ricordiamo, Jodie Foster ha vinto il Golden Globe come migliore attrice protagonista, e Tahar Rahim ha ricevuto una nomination per il migliore attore in un film drammatico.

The Matrix: guarda la versione alternativa con Will Smith e suo figlio

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In un commovente nuovo post su Instagram, l’attore Will Smith ha condiviso una serie di filmati domestici che ha realizzato con suo figlio Trey e ispirati a The Matrix. Smith, che ha recitato in altri successi di fantascienza degli anni ’90 come Independence Day e Men In Black, è stato quasi scelto per interpretare Neo nel film degli allora fratelli Wachowski.

Smith in precedenza aveva rivelato in un video su YouTube che gli era stato offerto il ruolo da protagonista nel film del 1999 che poi ha fatto la storia del genere. Tuttavia, incerto su come sarebbe stato realizzato il film e volendo evitare di recitare in un altro film di fantascienza, Smith alla fine ha rifiutato la parte, che è stata poi data a Keanu Reeves.

The Matrix è finito per diventare un film d’azione innovativo, con due sequel già usciti all’inizio degli anni 2000 e un terzo in lavorazione in questo momento. Matrix 4 vedrà il ritorno di Reeves, così come dell’originale co-protagonista Carrie-Anne Moss, che tornerà a vestire i panni della letale Trinity.

In un post di Instagram di questa settimana, Will Smith ha rivelato che ogni anno per il compleanno di suo figlio Trey, il duo ha girato un “episodio” di un film domestico chiamato “The Treytrix”.

Il post di Instagram include filmati, completi di sequenze d’azione, dialoghi (“Dammi l’amuleto!”) ed effetti speciali rustici. Dimostrando ulteriormente la sua buona fede come padre dell’anno, Will Smith ha anche condiviso una commovente didascalia augurando a suo figlio adulto un felice compleanno.

Trey Smith ha risposto al post con i suoi affettuosi ricordi, scrivendo “Questi erano i modi migliori in assoluto per passare del tempo con la famiglia”.

Trey è il figlio maggiore di Will Smith. Sebbene non abbia raggiunto la fama di Hollywood come gli altri figli di Smith, Jaden e Willow, Trey fa anche parte dell’industria dell’intrattenimento. Con una manciata partecipazioni a film e serie tv in veste d’attore, Trey è ora un DJ con quasi 500.000 follower su Instagram. Tutta la famiglia Smith ha una carriera nel mondo dello spettacolo e Will Smith non è l’unico membro del clan associato alla trilogia di The Matrix.

La moglie di Will Smith, Jada Pinkett Smith, è stata co-protagonista nei sequel di The Matrix e in ottobre si è sparsa la voce che fosse in trattative per riprendere il ruolo di Niobe per il prossimo Matrix 4. I sequel non hanno mai ricevuto il plauso della critica nella stessa misura dell’originale del 1999; tuttavia, molti fan sono ancora desiderosi di vedere nuovi film ambientati in quell’universo futuristico.

Finora, si sa molto poco sull’ultima novità del franchise The Matrix. Secondo quanto riferito, i produttori stanno cercando di lanciare una serie su giovane Morpheus, che potrebbe indicare il desiderio di giocare questa volta con i piani temporali. E nonostante gli eventi dei sequel precedenti, che vedeva la morte di tutti i rpotagonisti, Reeves e Moss hanno firmato per tornare.

Nel frattempo, “The Treytrix” è il primo materiale originale su Matrix ad essere stato diffuso da molto tempo. The Treytrix potrebbe non dimostrare ai fan del film che Smith avrebbe dovuto accettare il ruolo di Neo. Tuttavia, è un’ulteriore prova che crescere con una star d’azione come Will Smith sembra molto divertente.

The Matrix: ecco da dove nasce il codice dei titoli di testa

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The Matrix: ecco da dove nasce il codice dei titoli di testa

La notizia di un film che potesse portare di nuovo il franchise di The Matrix sul grande schermo ha creato confusione trai fan che sembrano essere molto curiosi di capire cosa mai possano raccontare le nuove storie.

Si è parlato di un possibile flashback sulla giovinezza di Morpheus, con Michael B. Jordan, e di un universo condiviso, ma adesso arriva una nuova informazione, un po’ buffa, sul film originale.

Simon Whiteley, il designer non accreditato per la sequenza dei titoli di testa del film che vede protagonista il codice verde verticale, ha dichiarato a CNet che l’ispirazione per quella scena arriva da un luogo decisamente inaspettato: un libro di ricette giapponesi di sua moglie!

“Mi piace dire a tutti che il codice di The Matrix è stato inventato a partire da un libro di ricette di sushi. Senza quel codice non ci sarebbe nessun Matrix.”

Aspettiamo intanto altre novità in merito al film in sviluppo.

The Matrix: cosa sta succedendo con il reboot con Will Smith?

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The Matrix: cosa sta succedendo con il reboot con Will Smith?

È passato quasi un anno da quando abbiamo appreso per la prima volta dei piani di Drew Goddard per scrivere e dirigere un nuovo film di Matrix. Le voci di un reboot o di uno spin-off persistono da anni (il prequel con Michael B. Jordan nei panni di un giovane Morpheus non si è mai concretizzato), ma abbiamo sentito molto poco su questo progetto da quando è stato annunciato dalla Warner Bros. Discovery.

Goddard, noto soprattutto per aver scritto The Martian e diretto Quella casa nel bosco (ha lavorato anche a Daredevil di Netflix e al film mai realizzato Sinister Six per Sony Pictures), potrà contare sull’aiuto della co-creatrice del franchise Lana Wachowski, che ha aderito al progetto in qualità di produttrice esecutiva.

Ieri, Will Smith ha condiviso un post criptico su Instagram in cui affrontava la sua ormai famigerata decisione di rinunciare al ruolo di Neo in Matrix del 1999 per recitare invece in Wild Wild West.

Il vincitore dell’Oscar ha condiviso un breve video con un messaggio in stile Matrix che recita: “Nel 1997, i Wachowski hanno offerto a Will Smith il ruolo di Neo in Matrix. Smith ha rifiutato. Ha scelto Wild Wild West, credendo che fosse più adatto a lui in quel momento. Ma la domanda rimane: come sarebbe stato Matrix con Will Smith come Neo?” Per poi concludersi: “Svegliati, Will… Matrix ti ha preso…”

Purtroppo, non sembra che Smith stesse stuzzicando un ruolo nel film di Goddard, dopotutto. Variety ha rivelato: “Fonti informate hanno confermato… che Smith (almeno a questo punto) non è coinvolto nel franchise cinematografico”. Anche l’Hollywood Reporter è intervenuto con: “Will Smith non si unirà alla Warner Bros. e al regista Drew Goddard in un nuovo film di Matrix per lo studio, ci dicono fonti interne”.

Quindi, cosa stava esattamente dicendo Smith se non stava parlando di un nuovo film? Beh, ora c’è una convinzione diffusa che probabilmente abbia a che fare con i suoi piani di pubblicare un album musicale per la prima volta dal “Lost and Found” del 2005. Dopotutto, perché non riflettere su uno dei suoi più grandi passi falsi della carriera in una nuova canzone?

Vale anche la pena sottolineare che il Super Bowl si sta avvicinando rapidamente e Smith potrebbe finire per interpretare Neo in uno spot pubblicitario per un numero qualsiasi di marchi.

Matrix è uscito nel 1999 con grande successo, seguito da Matrix Reloaded e Matrix Revolutions nel 2003. Non hanno ricevuto una risposta calorosa come l’originale e Lana è tornata alla proprietà (senza Lilly) nel 2021 per The Matrix Resurrections. “Non è un’esagerazione dire che i film di Matrix hanno cambiato sia il cinema che la mia vita”, ha detto Goddard del reboot. “L’arte squisita di Lana e Lilly mi ispira ogni giorno e sono più che grato per la possibilità di raccontare storie nel loro mondo”.

The Matrix Universe: Zak Penn vuole espandere il franchise

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The Matrix Universe: Zak Penn vuole espandere il franchise

Dopo aver firmato le sceneggiature di X-Men 2, Elektra, X-Men: Conflitto Finale, The Avengers (in coppia con Joss Whedon) e Ready Player One (il film diretto da Steven Spielberg in uscita tra pochi giorni), Zak Penn ha rivelato a ScreenRant che è al lavoro su un nuovo capitolo legato al franchise di Matrix.

Sto scrivendo qualcosa su Matrix al momento. È un franchise che vorrei disperatamente veder tornare sul grande schermo, ma non posso scendere troppo nei dettagli. Diciamo che ho tormentato la Warner Bros. per anni cercando di convincerli ad espandere l’universo di Matrix. Ci sto ancora lavorando“.

Matrix: il nuovo film potrebbe raccontare la giovinezza di Morpheus

Matrix rappresenta un universo incredibile, anzi credo che l’ Oasis di Ready Player One sia un po’ la sua versione action-comedy” ha aggiunto Penn. Non è detto che un nuovo film debba avere gli stessi personaggi del passato, potresti aggiungere cose e andare in tante direzione diverse“.

Il franchise di Matrix aveva debuttato nel 1999 con la regia di Lana e Lilly Wachowski. Seguirono poi Matrix Reloaded e Matrix Revolutions (usciti entrambi nel 2003).

Che ne pensate? Vi piacerebbe rivedere un film ambientato nell’universo di Neo?

The Matrix: ecco da dove nasce il codice dei titoli di testa

Fonte: ScreenRant

The Matrix 5: Cailee Spaeny vorrebbe entrare nel cast del sequel di Drew Goddard

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Cailee Spaeny spera davvero di avere la possibilità di recitare in The Matrix 5. Parlando con The Hollywood Reporter, a Cailee Spaeny è stato chiesto se sarebbe interessata a interpretare un ruolo in Matrix 5, che sarà diretto da Drew Goddard. Goddard e Spaeny hanno già lavorato insieme in Bad Times at the El Royale del 2018, un film diretto da Goddard che vedeva la star di Priscilla interpretare un personaggio di nome Rose Summerspring.

Mettiamo le cose in chiaro. Ho anche il mio cappotto di Matrix qui. Farei qualsiasi cosa con Drew Goddard“, ha detto Spaeny. “È una mente geniale e sono davvero entusiasta per lui. Quindi, sì, facciamolo e vediamo cosa succede. Manifestiamolo“.

Oltre a interpretare Priscilla Presley nel film 2023 di Sofia Coppola, la Spaeny ha recitato in film come Pacific Rim Uprising del 2018, On the Basis of Sex del 2018, Vice del 2018 e The Craft: Legacy. Prossimamente la vedremo in Civil War di A24, che uscirà nelle sale il prossimo weekend, e in Alien: Romulus di Fede Álvarez, in arrivo ad agosto.

Cosa sappiamo di The Matrix 5?

È stata diffusa la notizia che la Warner Bros. stava procedendo con un quinto film di Matrix il 3 aprile 2024.

The Matrix 5 sarà il primo film del franchise a non essere diretto da Lana o Lilly Wachowski, anche se Lana sarà produttrice esecutiva del film. I dettagli sulla trama non sono ancora stati resi noti, ma si parla di “una nuova versione per ampliare il franchise“.

Non è un’iperbole dire che i film di Matrix hanno cambiato il cinema e la mia vita”, ha dichiarato Goddard in un comunicato su Matrix 5. “Lana e Lilly hanno fatto un lavoro straordinario e hanno fatto un’ottima scelta.La squisita maestria di Lana e Lilly mi ispira quotidianamente e sono oltremodo grato per la possibilità di raccontare storie nel loro mondo“.

Non sono state ancora annunciate pubblicamente le scelte di casting per Matrix 5 e non è chiaro se Keanu Reeves riprenderà il suo ruolo di Neo nel film. Al momento Matrix 5 non ha una data di uscita.

The Matrix 4: Jonathan Groff in un ruolo misterioso

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The Matrix 4: Jonathan Groff in un ruolo misterioso

Arriva da Collider la notizia che Jonathan Groff (Mindhunter) si è unito al cast di The Matrix 4, attualmente in produzione con la regia di Lana Wachowski.

Il ruolo è al momento segreto ma sembra che Groff si schiererà con Neil Patrick Harris, già confermato nel cast, dalla parte dei nuovi cattivi contro cui si scontreranno i nuovi eroi di quest’altro capitolo. Vi ricordiamo che nel cast sono stati già confermati Yahya Abdul-Mateen II, Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss e che il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski.

The Matrix 4: nel film ci saranno Morpheus e un giovane Neo?

Secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety, quello di Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Fonte: Collider

The Matrix 4: anche Toby Onwumere nel cast

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The Matrix 4: anche Toby Onwumere nel cast

Da Sense 8 a The Matrix 4, Toby Onwumere ha senza dubbio fatto un salto di qualità, forte dell’amicizia, nata sul set della serie Netflix, con Lana Wachowski. L’attore, che nello show chiuso alla seconda stagione interpreta uno degli 8 protagonisti, entra nel cast dello sci-fi avvolto dal mistero ma già molto atteso dai fan della trilogia originale.

Proprio ieri è arrivata la conferma che anche Jonathan Groff (Mindhunter) si è unito al cast. Vi ricordiamo che nel cast sono stati già confermati Yahya Abdul-Mateen II, Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss e che il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski.

The Matrix 4: nel film ci saranno Morpheus e un giovane Neo?

Secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety, quello di Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

The Matchmaker: recensione del film arabo di Netflix

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The Matchmaker: recensione del film arabo di Netflix

Dopo aver diffuso, in ben 190 paesi, prima titoli di serie o film spagnoli, poi coreani e turchi, Netflix ora punta anche sulla distribuzione di produzioni del mercato arabo. Il thriller psicologico The Matchmaker è girato ad AlUla, un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita, una vasta oasi desertica di 22 km quadrati dove transitava l’antica Via dell’Incenso che veicolava spezie e altre mercanzie dallo Yemen e dall’Oman, ora meta anche per il nuovo turismo di lusso nel deserto. Questo film è prodotto da Telfaz11 e diretto da Abdulmohsin Aldabaan. La trama segue la storia di Tarek, un semplice impiegato che si innamora perdutamente della bellissima stagista del suo ufficio.

La trama di The Matchmaker

Tarek (Hussam Al Harthi) lavora come tecnico informatico in un’azienda, è sposato con Reem (Rahaf Ibraheem) e ha una figlia ma quando torna a casa, sempre di sera molto tardi come fa notare la sua bambina, non dedica mai del tempo alla famiglia e preferisce andare a dormire. Lo stesso uomo, nel cuore della notte, si sveglia e spia dal tetto segretemente una coppia che si sta divertendo e ballando nell’appartamento davanti al suo palazzo e prova invidia. Ma perchè Tarek è cosi distante da sua moglie? L’unica spiegazione è che l’impiegato e annoiato della sua vita monotona ma l’arrivo in ufficio di una giovane donna di nome Salma (Nour AlKhadra), forse gli cambierà la sua esistenza per sempre.

Il protagonista al lavoro, ascolta e guarda un video su internet che spiega la differenza tra un maschio e un uomo. Tarek ovviamente è il classico individuo tranquillo e pacato che sogna di essere un maschio alfa. Intanto la sua collega Salma, di punto in bianco, da le dimissioni e lui in preda al suo folle innamoramento per la ragazza decide di prendere un volo e raggiungere la ex collega in uno strano resort nel deserto. Questo residence di lusso è gestito da un sensale, Hessa (Reem Al Habib), che assicura al protagonista, perplesso e anche un po’ spaventato, che il posto dona la totale priorità della privacy per chi ci soggiorna e spiega le varie fasi della vacanza. Ma si persepisce qualcosa di terribile in quello strano luogo, prima di tutto non esiste una rete mobile e secondo, chi lavora lì sono dei camerieri molto inquietanti e indossano delle tuniche color rosso sangue.

The Matchmaker film recensioneDurante la prima sera nel resort, Tarek fa amicizia con un’altro ospite che gli racconta che i suoi amici non sono mai più tornati indietro. Il protagonista inizia a percepire, finalmente, che il posto non è sicuro e vuole scappare, ma viene risucchiato in vari sogni e poi incubi ad occhi aperti, ma per fortuna riesce ad uscirne fuori. Tarek decide di lasciare il resort, convince persino un altro uomo ad andare via con lui, ma ovviamente appena sale in auto viene fermato da uno dei dipendenti di Hessa. Alla fine il protagonista, grazie all’aiuto di Salma riesce a tornare a casa e finalmente capisce la fortuna di aver una moglie e una figlia che gli vogliono bene.

Un film che ricorda Black Mirror

Il significato di The Matchmaker viene spiegato tutto nella sequenza iniziale stessa. Una voce femminile racconta la leggenda di una donna e della sua missione su come purificare i peccati degli uomini attraverso il fuoco. Il film si rivela fin da subito un racconto d’ispirazione dal folklore e dalla mitologia con mariti infedeli che quando bruciano vivi, annientano con le fiamme anche la loro tendenza a commettere adulterio. Dopo la loro morte questi uomini rinascono, ma come servi fedeli che eseguono ogni comando delle donne della congrega della sensale.

Il concetto principale è interessante, ma il regista non è bravo nella sua esecuzione. Questo film però possiede un punto a suo favore, quello di ricordare una dinamica alla Black Mirror. Le atmosfere dello strano resort, nascosto nel deserto, possono essere utilizzate per una qualsiasi trama della serie antologica. In The Matchmaker abbiamo la dinamica di una sensale che promette agli uomini che li abbinerà alla loro sposa perfetta, il “misyar” un matrimonio senza vincoli dove la moglie rinuncia ai diritti matrimoniali convenzionali, solo che qui si rivela con il risultato contrario.

Il finale è insoddisfacente anche perché la storia è brevemente guidata dal protagonista, un personaggio molto anonimo e troppo poco definito. Accogliamo con favore il punto di vista opposto, quello di Salma, anche è l’unica attrice del cast che spicca grazie alla sua ottima recitazione, purtroppo il suo personaggio appare solo all’inizio e nel finale frettoloso. Per concludere The Matchmaker avrebbe potuto usare un po’ di tempo in più, 120 minuti sono troppo pochi, per sistemare le cose e sfuttare il personaggio più riuscito quello di Salma.

The Masters Of The Universe: Jeff Wadlow riscrive la sceneggiatura

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Nella mattinata si era diffuso un rumors sul nuovo possibile regista di The Masters Of The Universe. Ebbene in serata arriva da The Hollywood Reporter la conferma che il regista  Jeff Wadlow (Kick-Ass 2) è a bordo del progetto ma solo nelle vesti di sceneggiatore al momento. Il noto sito aggiunge inoltre che comunque  Jeff Wadlow è in  lizza per la regia oltre a al regista di Another EarthMike Cahill.

Wadlow era già stato contattato da Fox per dirigere X-Force, ma se questo progetto andrà in porto probabilmente il regista dovrà abbandonare il film per Fox e dedicarsi solamente al progetto Sony

Di seguito potete trovare la trama generale di Masters of the Universe:
Il principe Adam, il giovane ragazzo figlio di re Randor e della regina Marlena, è uno scansafatiche sempre alla ricerca di svago, assieme il suo fedele amico Cringer (una tigre fifona che diventa il possente Battle-Cat); viene spesso ripreso, soprattutto dalla sua amica d’infanzia, il capitano delle guardie Teela, a causa dei suoi giochi e della sua perenne assenza in ogni situazione di pericolo. In pochi sanno che egli è in realtà He-Man, l’uomo più forte dell’universo, il difensore dei segreti del castello di Grayskull e della pace su Eternia, nel quale si trasforma con l’ausilio della sua Spada del Potere. He-Man, insieme ai suoi amici “dominatori” (difensori di Eternia), tiene a bada le malvagie forze di Skeletor, intenzionato a conquistare il Castello di Grayskull, Eternia e l’universo intero con l’aiuto dei suoi scagnozzi Evil-Lyn, Beast Man, Mer-Man e Tri-Klops.

The Master: recensione del film di Paul Thomas Anderson

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The Master: recensione del film di Paul Thomas Anderson

Ha fatto parlare di sé film dalla messa in produzione, ed ora The Master, ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson arriva sugli schermi italiani (il 3 gennaio) dopo una trionfale presentazione al Festival di Venezia, dove ha portato a casa il Leone d’Argento alla regia e la Coppa Volpi alla migliore interpretazione maschile, condivisa tra Joaquin Phoenix e Phillip Seymour Hoffman.

In The Master Freddie (Joaquin Phoenix) è un reduce della Seconda Guerra Mondiale, completamente dilaniato dall’esperienza della guerra che fatica a ritrovare un suo spazio nel mondo, nonostante gli vengano offerte diverse possibilità di reinserimento. La sua turbolenta strada si intreccia con quella di un uomo molto carismatico, “maestro” di una sorta di organizzazione religiosa, convinto di riuscire ad aiutare il suo nuovo amico con i suoi “metodi” che affondano le radici in un misto tra psicoanalisi, misticismo e non poca esaltazione. Presto però Freddie comincerà a mettere in dubbio il credo del suo mentore, trovandosi ancora una volta ad affrontare il mondo in solitudine.

The Master, il film

The Master film 2012

The Master è innegabilmente un film potente, un film che scava nello spettatore a cercarne i nervi scoperti, tutto attraverso due interpretazioni straordinarie, di quelle che capitano una volta nella vita. Maghi assoluti della recitazione, Phoenix e Hoffman si dividono la scena in un susseguirsi di dialoghi e battibecchi completandosi a vicenda poiché sono tanto violente e spropositate le reazioni del primo, quanto misurate e calcolate quelle del secondo.

Anderson si affida principalmente ai suoi due protagonisti, assolutamente all’altezza della tensione emotiva della storia, senza apparentemente curarsi troppo del dettaglio, e inserendo quasi a margine un altro personaggio profondamente importante e a sua volta tormentato. Si tratta di Amy Adams che interpreta la moglie di Hoffman e che si rivela pian piano sempre più importante come ago della bilancia nel rapporto del marito con il giovane “caso umano”.

Eppure il film sembra stagnare proprio nella regia, nel ritmo del racconto, che non procede, si impantana e conferisce al film una lentezza che non giova alla sua godibilità. Non si può certo parlare di film non riuscito, poiché Anderson ha sempre qualcosa di interessante da dire, ma questa volta sembra che proprio la sua regia non sia stata all’altezza delle interpretazioni laceranti dei protagonisti e della sceneggiatura, straordinario racconto di due esistenze che si scontrano per darsi reciprocamente equilibrio, senza però riuscirci.

The Master resta, con tutti i suoi difetti, un film potente, straordinario affresco di individualità pubbliche e private, superbo esempio di come un attore possa elevare la sua arte al sublime.

The Master: nuove foto e dichiarazioni di Philip Seymour Hoffman!

Mentre attendiamo l’arrivo a Venezia di The Master, ultima fatica di Paul Thomas Anderson, il fan site Cigarettes & Red Vines ha diffuso 2 nuove immagini del film, insieme ad alcune dichiarazioni di Philip Seymour Hoffman e della produttrice Joanne Cellar riguardo al possibile parallelismo fra le vicende raccontate nella pellicola e la vita del fondatore di Scientology L. Ron Hubbard:

“No, non è la storia di Ron Hubbard. [Scientology] è stato uno dei grandi movimenti dell’epoca, ma non era l’unico” spiega Hoffman. “Non c’è nulla nel mio comportamento o nei miei discorsi che ricordi Hubbard. Ho pensato a molte personalità eccentriche e carismatiche, come per esempio Orson Welles”.

“Saranno gli spettatori a trarre le loro conclusioni su quell’aspetto del film, Anderson è interessato a far vedere come i veterani tornarono a casa dalla Seconda Guerra Mondiale. Erano anime perdute incerte sul loro futuro.”

“Il personaggio di Joqauin è un cane bastonato, non importa dove vada, è sempre in mezzo ai guai. E io sono in grado di gestirlo”.

Potete vedere le immagini qui sotto:

The Master: il trailer esteso

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The Master: il trailer esteso

Ecco il trailer esteso di The Master, il film trionfatore all’ultimo Festival di Venezia, nonostante la vittoria ufficiale di Kim Ki-Duk.

Paul Thomas Anderson

The Master: il theatrical trailer

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The Master: il theatrical trailer

L’attesissimo film veneziano presentato ieri al Lido, The Master, uscirà nelle sale USA il prossimo 21 settembre. Ecco che vi presentiamo, grazie a JustJared, il theatrical trailer del film

The Master anticipato a settembre!

The Master anticipato a settembre!

L’uscita di The Master di Paul Thomas Anderson, fissata per il 19 ottobre negli States, è stata anticipata al 14 settembre:

The Mask: Jim Carrey aperto al sequel, ma ad una condizione

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The Mask: Jim Carrey aperto al sequel, ma ad una condizione

Uno dei ruoli certamente più iconici della carriera di Jim Carrey è quello di Stanley Ipkiss nella commedia fantastica del 1994 The Mask – Da zero a mito. Grazie a quel ruolo, Carrey ottenne una nomination ai Golden Globe e visto l’incredibile successo del film, nel 2005 venne realizzato anche un sequel stand-alone, Son of the Mask (uscito in Italia col titolo The Mask 2), che però non vide il ritorno di Carrey e non riuscì ad ottenere i consensi del predecessore.

Sono anni che i fan chiedono un nuovo film basato sull’omonimo personaggio dei fumetti della Dark Horse creato nel 1989 da John Arcudi e Doug Mahnke e sembra che lo stesso Jim Carrey sia aperto alla possibilità di tornare nei panni del timido bancario che si trasforma nel bizzarro personaggio in zoot suit dalla faccia verde.

In occasione della promozione di Sonic – Il Film, Carrey ha rivelato in un’intervista con ComicBook che, sebbene non si preoccupi mai del futuro dei suoi film e dei suoi personaggi quando è intento a girare, potrebbe lasciarsi convincere a tornare nell’universo di The Mask, ma ad una condizione:

“Non ragiono mai in termini di sequel o cose del genere”, ha spiegato Jim Carrey. “Voglio dire, Sonic andrebbe bene in relazione a questo discorso perché non abbiamo ancora fatto evolvere del tutto il personaggio di Robotnik. Per quanto riguarda The Mask, personalmente, dipenderebbe dal regista. Davvero, tutto dipenderebbe dal regista. Non voglio farlo tanto per farlo. Ma lo farei soltanto se avessi la possibilità di lavorare con un regista folle e visionario. Questo è certo.”

LEGGI ANCHE – Captain Marvel: l’intenzione originale era di omaggiare The Mask

Cosa ne pensate? A voi piacerebbe un sequel di The Mask con Jim Carrey? Ricordiamo che il film originale fu un successo di pubblico e critica e segnò il debutto di una giovane Cameron Diaz sul grande schermo. Un anno dopo l’uscita del film nelle sale, vennero prodotti una celebre serie tv animata e un videogioco omonimi.

The Mask – Da zero a mito: tutte le curiosità sul film con Jim Carrey

Negli anni Novanta Jim Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché uno dei primi a ricevere compensi milionari per i suoi film campioni di incassi. Nel solo 1994 egli ha recitato in tre lungometraggi che lo hanno consacrato come re della commedia statunitense. Si tratta di Scemo & più scemo, Ace Ventura – L’acchiappanimali e The Mask – Da zero a mito. Diretto da Chuck Russell (regista anche noto per Blob – Il fluido che uccide, L’eliminatore e La mossa del diavolo), il film è basato sul celebre personaggio dei fumetti ideato nel 1989 da John Arcudi e Doug Mahnke. Con l’arrivo sul grande schermo, questo ottenne una popolarità che si protrae ancora oggi.

The Mask è stato il primo titolo per il grande schermo prodotto dalla Dark Horse Entertainment, la divisione cinematografica dell’omonica casa editrice di fumetti nota anche per Sin City ed Hellboy). Il fumetto, tuttavia, è noto per il suo tono cupo e la violenza grafica. Sulla base di ciò, si pensava inizialmente di trarne una nuova saga horror, ripiegando però infine su un prodotto più per famiglie, meno tetro e con maggiori elementi di comicità. L’ingresso nel cast di Carrey confermò poi questa volontà, rendendo The Mask – Da zero a mito un’opera estremamente divertente ancora oggi.

Con un budget di 20 milioni di dollari ed un incasso globale di 350, il film si affermò come uno dei maggiori profitti del suo anno e non solo. Nonostante siano passati quasi 30 anni, The Mask – Da zero a mito rimane ancora oggi un titolo a suo modo insuperato nel suo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di The Mask – Da zero a mito

Protagonista del film è Stanley Ipkiss, impiegato in una banca di Edge City caratterialmente romantico, timido e debole. Gli unici amici che ha, sono il collega Charlie e l’adorato cagnolino Milo. Una mattina una seducente bionda, Tina Carlyle, entra in banca per aprire un conto e si dirige da Stanley, che alla vista della ragazza rimane folgorato. In realtà, la donna sta filmando l’interno della banca per favorire una rapina, progettata dal suo fidanzato Dorian Tyrel, un gangster che necessita di liquidi per intraprendere uno scontro fra bande e conquistare il primato locale. La vita di Stanley prenderà però una piega inaspettata proprio in quello che lui considera il giorno peggiore della sua vita.

A conclusione di questo, infatti, l’auto di Stanley si ferma improvvisamente su un ponte, manifestando un guasto al motore. Disperato, egli trova però in quell’imprevisto la sua fortuna. Questa si concretizza sotto la forma di una maschera antica che raffigura Loki, il dio norvegese dell’astuzia e dell’inganno. Incuriositò dall’oggetto, Stanley decide di raccoglierla e portarla a casa. Quando per gioco la indosserà, si vedrà trasformare in The Mask, un instabile personaggio dalla faccia verde, dotato di invulnerabilità fisica e di altri bizzarri poteri. Con queste nuove abilità, deciderà di conquistare ciò che fino ad ora non ha potuto permettersi.

The Mask cast

The Mask – Da zero a mito: il cast del film

L’intero film si fonda sulle capacità istrioniche del protagonista, per il quale era dunque necessario trovare il giusto interprete. Inizialmente si presero in considerazione attori come Rick Moranis, Robin Williams e Nicolas Cage. Il regista, tuttavia, rimase colpito dalla comicità di Jim Carrey, in quel momento popolare grazie al programma In Living Color. Quando l’attore ebbe modo di leggere la sceneggiatura, sentì che quello di The Mask era un personaggio scritto su misura per lui. Il contributo dato da Carrey fu preziosissimo. Non solo i suoi movimenti fisici risultarono talmente tanto cartooneschi da non necessitare di effetti speciali in post-produzione, ma egli improvvisò anche molti dei momenti più iconici.

Accanto a lui, nel ruolo di Tina Carlyle, vi è l’attrice Cameron Diaz, qui al suo primo ruolo cinematografico. Pur non avendo esperienze pregresse nella recitazione, l’attrice fu scelta tra tante per il suo essere una persona divertente e per la chimica di coppia dimostrata con Carrey. L’attore Peter Greene interpreta l’antagonista Dorian Tyrell, mentre Orestes Matacena è Niko, il boss mafioso rivale di Dorian. Gli attori Peter Riegert e Jim Doughan sono invece i detective della polizia Mitch Kellaway e Doyle, impegnati nella cattura di The Mask. Indimenticabile è anche il cane Milo, appartenente al protagonista, interpretato da un vispo Jack Russell.

The Mask – Da zero a mito: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In seguito al grandissimo successo del film è stata realizzata una serie animata, molto apprezzata dai fan. Ci è però voluto il 2005 perché il personaggio tornasse al cinema in The Mask 2. Il personaggio è però qui interpretato da Jamie Kennedy, in quanto Carrey si disse non interessato a riprendere il ruolo. Questa nuova trasposizione si affermò tuttavia come un cocente flop di critica e pubblico e per anni non si parlò più di dedicare ulteriori film a The Mask. Solo di recente, però, lo stesso Carrey ha aperto alla possibilità di riprendere il ruolo. L’unica condizione perché ciò avvenga, tuttavia, sarebbe la presenza di un regista visionario con cui l’attore possa avere interesse a collaborare. Il futuro di The Mask rimane dunque ancora incerto.

È possibile fruire di The Mask – Da zero a mito grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

The Marvels: un ultimo spot dedicato al film in vista dell’uscita

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Ecco un nuovo spot tv per The Marvels, il prossimo film MCU in arrivo l’8 novembre e che vede protagoniste tre eroine che promettono scintille: Captain Marvel di Brie Larson, Ms. Marvel di Iman Vellani e Monica Rambeau di Teyonah Parris. Ecco lo spot diffuso in occasione della Gara 3 delle finali WNBA.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman

Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità. Il film, salvo modifiche, arriverà in sala il 8 novembre 2023.

The Marvels: un nuovo video con scene inedite svela l’alchimia del team!

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È stato rivelato un nuovissimo video di The Marvels per il prossimo film di squadra di supereroi dei Marvel Studios, con molte sequenze piene di azione e filmati dietro le quinte. La featurette evidenzia l’alchimia tra Captain Marvel di Brie Larson, Ms. Marvel di Iman Vellani e Monica Rambeau di Teyonah Parris. Accenna anche al dilemma di Carol Danvers nel diventare leader di un gruppo dopo aver lavorato da sola per così tanti anni. L’arrivo nelle sale cinematografiche del film è attualmente previsto per il 10 novembre.

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman

Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità. Il film, salvo modifiche, arriverà in sala il 8 novembre 2023.

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