Taylor Sheridan: 10 cose che non sai sul creatore re Mida delle serie americane

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Taylor Sheridan è una delle figure più decisive della televisione contemporanea. Creatore di Yellowstone e dell’intero universo narrativo che ne è seguito, è riuscito a ridefinire il western moderno portandolo dentro la sensibilità del presente: duro, autentico, moralmente complesso. Con uno stile riconoscibile, una profonda conoscenza del mondo rancher e un controllo quasi totalizzante sui propri progetti, Sheridan è diventato un autore capace di trasformare qualsiasi storia in un evento. Ecco 10 curiosità poco note, utili a comprendere perché oggi viene considerato il vero Mida delle serie americane.

1. Prima di diventare autore, era un attore con un ruolo fisso in Sons of Anarchy

Sheridan ha costruito la sua base professionale recitando per anni in serie di primo e secondo piano. Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per il ruolo dell’agente Hale in Sons of Anarchy, ma quello è solo il culmine di un percorso molto più esteso. Passare per set televisivi con budget, linguaggi e livelli qualitativi diversi gli ha permesso di osservare da vicino meccanismi produttivi, dinamiche con i network e, soprattutto, i limiti delle narrazioni stereotipate. Questa esperienza ha alimentato la sua esigenza di storie più autentiche, più umane e meno addomesticate, aprendo la strada alla sua evoluzione come sceneggiatore.

2. Il suo stile nasce da una frustrazione: Hollywood non gli offriva ruoli degni

Sheridan ha raccontato più volte che la svolta arrivò quando, stanco di ruoli stereotipati, preferì mettersi a scrivere. Quell’insoddisfazione è diventata carburante creativo: voleva storie complesse, moralmente ambigue e radicate nel territorio americano. È così che sono nati i copioni di Sicario e Hell or High Water, che lo hanno consacrato come sceneggiatore di prima classe.

3. Vive e lavora in un vero ranch: il famoso Four Sixes Ranch

Taylor Sheridan Yellowstone
Taylor Sheridan nella serie tv Yellowstone – Credit Paramount Network

Sheridan ha acquistato parte del leggendario 6666 Ranch in Texas, uno dei più antichi degli Stati Uniti. Qui alleva cavalli da cutting e si allena quotidianamente. Il ranch è anche location e fonte d’ispirazione per Yellowstone e 1883. Per lui il western non è un genere, ma un modo di vivere.

4. L’equitazione e il lavoro con i cavalli sono centrali nella sua identità

Sheridan è un vero cowboy, vincitore di competizioni di cutting horse. Non è un “autore che ama i cavalli”, ma un professionista del settore. Questo spiega la precisione con cui Yellowstone rappresenta la vita dei rancher. Molti stunt e cowboy della serie provengono proprio dal suo mondo.

5. Ha costruito un impero narrativo: la Sheridan-verse

Con Yellowstone ha creato un franchise che si estende in prequel, sequel e spin-off: 1883, 1923, la serie sul Four Sixes e altri progetti in sviluppo. Ogni titolo espande la mitologia dei Dutton e affronta una fase diversa dell’evoluzione americana. Sheridan ha costruito una costellazione di serie interconnesse: Yellowstone, 1883, 1923, Mayor of Kingstown, Tulsa King, Lioness e altri progetti in produzione. Ogni titolo amplia un mondo coerente fatto di famiglia, territorio, giustizia e sopravvivenza.

6. Special Ops: Lioness nasce da una storia vera

La serie con Nicole Kidman e Zoe Saldaña non è solo un thriller: Sheridan si è ispirato a testimonianze vere sulle unità militari femminili impegnate in operazioni sensibili. Il risultato è una narrazione che unisce geopolitica, trauma, responsabilità e vulnerabilità. Sheridan ha dichiarato che Lioness è la sua opera più “intima” sul mondo dell’intelligence, perché racconta cosa accade quando il dovere divora ogni spazio privato.

Operazione Speciale: Lioness
Lynsey Addario/Paramount+

7. Sheridan rifiuta il modello della writers’room: scrive tutto personalmente

Mentre la maggior parte degli showrunner coordina gruppi di sceneggiatori, Sheridan preferisce scrivere ogni episodio da solo. È un metodo estenuante, ma gli consente di mantenere coerenza tonale, morale e ritmica. La sua televisione è un organismo compatto, con pochissimo spazio per diluizioni o deviazioni. È un approccio rischioso ma che, nel suo caso, ha generato un’identità autoriale fortissima.

8. La sua televisione è cinema: paesaggi reali, stunt fisici, fotografia monumentale

Sheridan gira come un regista cinematografico: odia il green screen, ama la fisicità dei luoghi, pretende che gli attori passino settimane in training a cavallo e utilizza crew abituate ai film d’azione. Questo porta le sue serie a uno standard visivo e coreografico superiore alla media televisiva. Ogni scena all’aperto diventa un quadro, ogni inseguimento un’esperienza immersiva. È uno dei motivi per cui il suo pubblico è trasversale: attira sia gli amanti delle serie che gli spettatori cinematografici.

9. Lavora con alcune delle star più prestigiose di Hollywood, che vedono in lui una garanzia artistica

Pochi showrunner al mondo possono vantare una lista di collaboratori come Kevin Costner, Helen Mirren, Harrison Ford, Nicole Kidman, Jeremy Renner, Sylvester Stallone e Zoe Saldaña. Sheridan gode di una reputazione unica: è percepito come uno dei pochi autori capaci di garantire ruoli intensi, profondi, non omologati. Molti attori accettano ingaggi nelle sue serie proprio per il livello di scrittura e la cura con cui costruisce i personaggi.

10. Ha ufficialmente lasciato Paramount per firmare un accordo con Universal, cambiando gli equilibri dell’industria televisiva USA

Il capitolo più recente della carriera di Taylor Sheridan rappresenta un vero terremoto per il settore. Dopo anni come autore di punta di Paramount – responsabile di alcune delle serie di maggior successo nella storia della piattaforma – Sheridan ha ufficialmente firmato un accordo pluriennale con Universal, uno dei contratti più ambiti e competitivi dell’industria contemporanea. Questo passaggio non è un semplice trasferimento di casa produttiva: è la conferma di un cambio di status. Sheridan non è più soltanto la forza trainante di un singolo servizio streaming, ma un asset creativo di valore strategico per l’intero mercato. Universal punta a espandere il suo raggio d’azione in nuove direzioni: produzioni più diversificate, collaborazioni cinematografiche, possibili franchise trasversali e un rafforzamento del proprio catalogo di serie premium.

Per Sheridan, questo accordo rappresenta un’opportunità di consolidare la propria identità autoriale in un contesto più ampio, meno vincolato a un singolo universo narrativo e più orientato alla crescita globale. Per l’industria, significa l’inizio di una nuova fase, in cui uno dei narratori più influenti della televisione americana porta la sua visione in una realtà più flessibile e con maggiori risorse. È un cambio di paradigma che ridefinirà inevitabilmente il panorama delle produzioni USA nei prossimi anni.

Perché Sheridan è considerato il Mida della serialità moderna

Taylor Sheridan non è soltanto uno showrunner di successo: è un autore che ha saputo trasformare il proprio vissuto, le proprie radici e le proprie competenze in un marchio riconoscibile. La sua forza sta nel coniugare autenticità e narrazione, industria e identità, tradizione e innovazione. Le sue serie parlano dell’America profonda, ma trovano risonanza globale perché raccontano ciò che abbiamo tutti in comune: il bisogno di appartenere a qualcosa, di proteggere ciò che amiamo e di trovare un posto nel mondo.

Redazione
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