High Potential, spiegazione del finale: è in arrivo una seconda stagione?

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High Potential di Disney+ si conclude con l’episodio 13, offrendo un finale ricco di sviluppi futuri piuttosto che di soluzioni definitive. Il rinnovo della serie per una seconda stagione influenza il finale dell’episodio 13, Let’s Play, che lascia volutamente irrisolti sia il caso della settimana sia le trame più ampie che coinvolgono Roman. Ed è una scelta vincente. La serie di ABC si è rivelata un grande successo e ha meritato gli elogi, nonostante alcune imperfezioni.

Il finale evita gran parte di questi problemi, in quanto è talmente ricco di eventi da non lasciare spazio a pause. La trama principale ruota attorno a un rapimento che ricorda Squid Game, mentre la storia di Roman subisce un’accelerazione mai vista prima nella stagione. Potremmo iniziare proprio da qui.

Roman era un informatore dell’FBI

Domenick Lombardozzi torna in Let’s Play con un cameo nei panni del losco “concierge” Gio, che fornisce a Morgan nuove informazioni sul suo ex marito. Viene alla luce un collegamento con una donna di nome Lila Flynn: l’agente speciale Oliver, ex partner di Karadec, rivela infatti che Lila era un’agente dell’FBI sotto copertura, assassinata 15 anni prima.

Come di consueto, questa rivelazione occupa poco tempo sullo schermo ed è gestita in poche scene, ma appare molto più significativa del solito. Inoltre, coinvolge più personaggi, tra cui Oliver, che avevamo già incontrato in circostanze diverse, aggiungendo maggiore profondità alla narrazione.

Alla fine dell’episodio, Karadec decide di agire in prima persona, apparentemente per proteggere Morgan, che si era spinta a collaborare pericolosamente con Gio al di fuori del LAPD. Così scopre che Roman è ancora vivo e che ha un legame con l’FBI, un dettaglio che apre scenari inaspettati sul suo passato e sulle ragioni della sua scomparsa.

Riunire la squadra

Gran parte del finale segue questa direzione. Un imminente gala della polizia funge da cornice per diverse sottotrame personali: tra queste, il ritorno temporaneo di Tom nel gruppo e la rivelazione di dettagli inediti su Oz e i suoi inconsapevoli legami con un rapitore seriale.

L’episodio 13 di High Potential brilla nel costruire sulle dinamiche già esistenti tra i personaggi, facendo sorgere spontanea la domanda sul perché la serie non abbia utilizzato più spesso questa strategia, anziché riservarla solo al finale. Ma poco importa.

Oz, si scopre, frequentava in segreto un gruppo di supporto per affrontare la morte del padre, con la sola Daphne a conoscenza di ciò. Il principale sospettato del rapimento è un uomo di nome David, che sembra prendere di mira proprio i membri di quel gruppo. Tuttavia, uno dei colpi di scena del finale è che David non è affatto il colpevole, sebbene tutto lasci intendere il contrario per gran parte dell’episodio. Il tema del lutto – vissuto da David, Oz e le vittime – diventa quindi un filo conduttore della vicenda.

Tutto ciò porta a un momento estremamente teso: Oz viene rapito, e per un attimo sembra davvero che possa morire, una scelta che sarebbe stata decisamente audace. Alla fine si salva, ma l’esperienza lascia il segno. High Potential dovrebbe osare di più nel mettere a rischio i suoi protagonisti.

Morgan ha trovato il suo Moriarty

Mi sono spesso lamentato del fatto che per Morgan tutto fosse fin troppo semplice in questa serie. Devo ammettere, però, di non aver considerato la possibilità che potesse affrontare qualcuno alla sua stessa altezza. Let’s Play introduce per lei una sorta di Moriarty, un rapitore dotato di un’intelligenza straordinaria, forse persino superiore alla sua.

L’elemento dei giochi ricorda Squid Game, mentre le situazioni di corsa contro il tempo rimandano a Saw e ad altre opere simili. Tuttavia, ciò che vediamo davvero è una battaglia di ingegno: un villain in stile Enigmista che lascia indizi sempre più criptici da decifrare. Questo aspetto conferisce al finale un’energia particolare.

Ma la scelta davvero coraggiosa è stata chiudere la prima stagione con Morgan dalla parte perdente. Ha appena incontrato e persino flirtato con il vero rapitore, senza nemmeno rendersene conto. È un ottimo punto di partenza per la seconda stagione e, al tempo stesso, risolve la mia vecchia critica sul fatto che tutto vada sempre liscio per Morgan. Oltre alla minaccia per lei e la sua famiglia, dovrà ora affrontare la prospettiva di aver trovato la sua vera nemesi intellettuale.

Spazio per la crescita

Se non altro, il finale di High Potential dà l’impressione di una serie che sta trovando la sua vera identità. È strutturato in modo tale che la seconda stagione appaia una prospettiva entusiasmante, non solo grazie all’introduzione di un antagonista formidabile per Morgan, ma anche per le opportunità di crescita di tutto il cast.

Come potrebbe cambiare la dinamica familiare di Morgan con il possibile ritorno di Roman? Quali saranno le conseguenze sulla sua relazione con Tom? E la scintilla romantica con Karadec potrebbe complicare ulteriormente la situazione?

C’è molto a cui pensare, ma avere così tante possibilità aperte è un punto di forza. Questo attenua la frustrazione per il finale irrisolto. In genere, quando una serie sceglie questa strada, può essere rischioso, ma nel caso di High Potential, il rinnovo già confermato permette di giocare con sicurezza. Speriamo che la seconda stagione sappia sfruttare al meglio quanto costruito finora e riesca a soddisfare il pubblico, che senza dubbio aspetterà con impazienza il suo ritorno.

Redazione
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