Come spesso capita nelle penultime puntate di stagione dello show HBO, anche Game of Thrones 7×06 ci mette di fronte a una grande battaglia, uno scontro all’ultimo sangue con le sue vittime, i vincitori e i vinti. La tradizione ci ha abituati ai grandi sconvolgimenti dell’episodio numero 9 (decapitazione di Ned Stark, battaglia delle Acque Nere, Nozze Rosse, la battaglia della Barriera, la morte di Shireen Baratheon e, come dimenticarla, la Battaglia dei Bastardi), ma dato che questo settimo ciclo dura soltanto sette puntate, allora le battaglie sono state distribuite nel corso della breve ed eccitante stagione che si concluderà la prossima settimana con un episodio di 81 minuti.
Ma veniamo a Beyond the Wall. L’episodio si concentra su tre nodi narrativi, per cui i momenti salienti sono stati raggruppati, per comodità, in pochi ma importantissimi blocchi. Eccoli di seguito.
Game of Thrones 7×06 momenti TOP
Oltre la Barriera
Come c’era da aspettarsi a
conclusione di Eastwatch, questo episodio
concentra la maggior parte delle sue forze oltre la Barriera, a
seguire le gesta di quella che avevamo soprannominato la Suicide Squad. Jon, Tormund, Jorah, Toros,
Gendry e Beric sono nelle terre dei Bruti con lo scopo di catturare
un estraneo e portarlo al cospetto di Cersei (Lena
Headey) e Daenerys durante quello che sperano sarà un
incontro per trattare una tregua e organizzare un attacco
congiunto. L’occasione, la grande reunion di tutti questi
personaggi simpatici, ci offre la possibilità di dare uno sguardo
da vicino a ognuno di loro: gli occhi tristi del Mastino; la
giovinezza nonostante la forza di Gendry; la fede di Beric
Dondarrion; l’amore ruvido e sincero di Tormund per Brienne; quello
del prete Rosso per il suo Dio e per il vino; l’onore di Jorah; i
dubbi di Jon.
Quello che nelle più oscure previsioni doveva avverarsi si è effettivamente avverato: due dei personaggi dello show ci hanno lasciati. Uno dei tre draghi di Dany, non è chiaro se sia Viserion o Rhaegal, è stato trafitto e abbattuto dalla lancia di ghiaccio del Re della Notte. Questo vuol dire non solo che il possente figlio di Dany è morto, ma anche che adesso è dalla parte dei Morti, dal momento che il Re della Notte non ha esitato a riaccendere i suoi occhi di blu. Il drago però non è il solo caduto della battaglia: insieme ai tanti morti, abbattuti di nuovo dai prodi guerrieri che accompagnano Jon, anche Thoros di Myr, il simpatico prete ubriacone, ha abbandonato questo mondo a seguito di una feroce lotta contro l’esercito del Re della Notte. Ma Thoros non sarebbe stato l’unico se, nel momento più buio, non fosse intervenuta Daenerys a cavallo del suo Drogon, con i suoi fratelli per i quali sappiamo com’è andata, purtroppo…
Ghiaccio e Fuoco
La presenza di
Dany(Emilia
Clarke) oltre la Barriera è significativa perché la
Regina, accorsa a salvare gli uomini in missione, prende finalmente
coscienza di qual è la minaccia di cui parla Jon. Da questo momento
in poi la ragazza si sentirà ancora più legata al giovane Re, che
scampa per miracolo agli Estranei grazie al provvidenziale e
inaspettato aiuto di Zio Benjen/Mani Fredde. Sul suo letto,
scampato alla morte, di fronte a Dany che gli promette il suo aiuto
(e che sbircia le sue orrende cicatrici al torace),
Jon Snow (Kit
Harington) decide di inginocchiarsi, forse memore
dell’avvertimento di Tormund che, nonostante la stima verso il suo
re oltre la Barriera, Mance Ryder, lo definisce uno sciocco che non
si è inginocchiato causando migliaia di morti. In questo momento
molto toccante e carico anche di una tensione, che definire
sessuale sarebbe riduttivo, accadono due cose importanti: Jon
chiama la Regina ‘Dany’ (Emilia
Clarke), come solo suo fratello faceva, un familiare
quindi, cosa che la ragazza non esita a sottolineare; lei invece
spiega che non potrà mai avere dei figli suoi e che i draghi sono
per lei dei figli veri e propri. Che voglia inconsciamente mettere
in guardia Jon (se mi prendi in moglie non avrai eredi)? A
proposito di questo, Tyrion (Peter
Dinklage) ha sollevato proprio la questione
ereditaria. Chi governerà i Sette Regni alla morte di Daenerys,
alla luce del fatto che la donna è maledetta e non può avere altri
figli? Jon sembra davvero la soluzione a tutte le domande… La
situazione, alla luce delle informazioni dell’episodio numero 5,
sembra oltremodo ingarbugliata trai due, che si stanno avvicinando
sempre di più. Forse, l’opzione che li vede sedere entrambi sul
trono non è poi tanto lontana dall’avverarsi.
Vendetta vs Paura
Molto complessa è invece la
situazione a Grande Inverno. Le parti in gioco sono
fondamentalmente quattro: Sansa, la lady reggente, gode del favore
degli uomini del Nord, cerca di governare con saggezza, tuttavia
non gode dell’appoggio della sorella Arya e si affida ancora troppo
a Ditocorto; quest’ultimo, che chiaramente non parteggia per
nessuno che non sia se stesso, continua a instillare veleno nella
mente di Sansa, contro la sorella minore, che è molto più
complicata da gestire dell’altra; Arya (Maisie
Williams) non si fida di Sansa, non capisce la sua
diplomazia, arriva a minacciarla, certo non alzerebbe mai una mano
contro la sua famiglia, ma l’importante è che la maggiore sappia di
cosa è capace; infine Brienne, l’unico personaggio che potrebbe
condurre le ragazze alla ragione, ma che viene inspiegabilmente
allontanata da Grande Inverno, per andare ad Approdo del Re e
rispondere alla chiamata di Cersei in vece della Lady Reggente. La
partenza di Brienne mette gli equilibri di Grande Inverno in
pericolo, Lord Baelish ha ancora troppa influenza su Sansa
(Sophie
Turner) e troppa importanza strategica e lei, mossa
dalla paura, non capirà mai le ragioni di Arya, mossa invece dalla
vendetta. Solo il ritorno di Jon sarà in grado di restituire
armonia alla dimora degli Stark, ma sembra che questo ritorno
passerà per un sentiero molto difficile e affollato di lotte e
battaglie.