Sherlock & Daughter: recensione della serie con David Thewlis e Blu Hunt

-

Mentre fanno notizia i diversi attori alternatisi nel ruolo di James Bond, sembra esserci meno curiosità su quelli che hanno interpretato il più iconico detective della storia della letteratura: Sherlock Holmes. Sarà che sono talmente tanti da rendere l’impresa di citarli tutto piuttosto ardua. Solo negli ultimi quindici anni ricordiamo Robert Downey Jr.Benedict CumberbatchIan McKellenWill Ferrell ed Henry Cavill. A loro si aggiunge da quest’anno anche David Thewlis (il professor Lupin di Harry Potter, tanto per citare uno dei suoi ruoli più popolari). L’attore è infatti protagonista della serie Sherlock & Daughter.

Ma cosa si può raccontare di nuovo di questo personaggio ormai protagonista di centinaia e centinaia di titolo dal 1914 ad oggi? Come suggerisce il titolo della serie – su Sky Investigation dal 4 ottobre – la risposta che si è dato lo showrunner Brendan Foley è quella di proporlo come padre, una novità apparentemente senza precedenti, che inserisce Holmes in una dinamica inedita, avvincente e divertente, che ci mostra come essere il miglior investigatore del mondo non si accompagna con l’essere anche un ottimo padre. Da qui si sviluppa dunque un racconto che trova proprio in questo rapporto il suo principale elemento di interesse.

La trama di Sherlock & Daughter

Siamo nel 1896 e Sherlock Holmes (David Thewlis) viene coinvolto in una malvagia cospirazione che vede protagonista l’organizzazione criminale Filo Rosso, responsabile del rapimento dei suoi amici più cari. Holmes si trova a dover inaspettatamente unire le forze con Amelia Rojas (Blu Hunt), una giovane donna nativa americana la cui madre è stata recentemente assassinata. Mentre i due lavorano insieme per risolvere il caso e cercare di andare d’accordo, Amelia cerca anche di scoprire se il grande detective è realmente suo padre, scomparso da tempo.

David Thewlis e Blu Hunt in Sherlock & Daughter
David Thewlis e Blu Hunt in Sherlock & Daughter

Il più difficile dei casi

Sherlock & Daughter ci getta subito nel vivo della vicenda, con un nuovo caso per Holmes che si rivela immediatamente diverso e più pericoloso di quelli affrontati fino a quel momento. Non manca dunque l’elemento investigativo, cosa che poteva sembrare scontata ma in realtà non così tanto, data la nuova chiave di lettura scelta per il personaggio. Invece, la serie di Foley dimostra di voler bilanciare tanto l’attività investigativa quanto il rapporto più intimo tra padre e figlia, anzi trovando proprio nella prima la possibilità di raccontare di più sul secondo.

C’è dunque un ben preciso caso da risolvere, uno per il quale Holmes ha assolutamente bisogno dell’aiuto della giovane Amelia. Si partecipa così alla loro ricerca di indizi e verità, cercando di stare al loro passo nella risoluzione dei vari enigmi (impresa non facile), provando anche qui quel classico brividino di soddisfazione quando i vari tasselli del puzzle iniziano ad andare al loro posto. Naturalmente, è una serie che sin da primi episodi dimostra di aver bisogno di una certa attenzione dello spettatore, che altrimenti rischierebbe di perdersi tra i tanti luoghi, personaggi e loro legami.

Il tono leggero, divertito e divertente, ma capace di essere anche serio il giusto quando occorre, facilita però il compito. Così, anche i tanti salti da uno scenario all’altro (Holmes e Amelia lavorano spesso separati, per rincontrarsi solo in seguito) risultano meno disorientanti di quello che si poteva temere. Naturalmente, va detto che questa recensione si basa unicamente sui primi quattro episodi di otto, per cui è sempre possibile un intensificarsi della complessità nella seconda metà della stagione. Tuttavia, l’intrattenimento sembra essere l’interesse primario di Sherlock & Daughter, per cui c’è da aspettarsi che continui su questi registri.

Blu Hunt in Sherlock & Daughter
Blu Hunt in Sherlock & Daughter

Sherlock Holmes alle prese con la paternità

Insomma, i fan di Sherlock Holmes troveranno qui pane per i loro denti, oltre ad una ricostruzione del contesto storico piuttosto convincente e colorata il giusto tra personaggi, luoghi ed altri elementi tipici di quel periodo. Ciò che rende Sherlock & Daughter davvero interessante, però, è ovviamente il rapporto tra i due protagonisti. È l’elemento di originalità che permette di vedere uno Sherlock Holmes inedito, alle prese con sfumature e situazioni diverse da quelle con cui è principalmente conosciuto. Una svolta che richiama – con le ovvie e dovute differenze – l’Holmes crepuscolare di McKellen in Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto.

Se in quel film era affascinante confrontarsi con un Holmes anziano e ritiratosi dalla professione, qui in questa serie è invece interessante vederlo rapportarsi con la possibile paternità, su ciò che gli richiede e su come cerca di adattarvisi. Degno di nota è allora il lavoro svolto da David Thewlis, attore capace di donare grazie ad ogni suo personaggio, qui in grado di rendere il suo Holmes tanto insopportabile in alcuni momenti quanto effettivo e comprensivo mentore in altre. Un padre, dunque, che si fa odiare e amare e che è un piacere osservare. La sua chimica con l’altrettanto convincente attrice Blu Hunt (già vista in The New Mutants) impreziosisce la serie, rendendola un titolo da non lasciarsi sfuggire.

Sherlock & Daughter
3

Sommario

Sherlock & Daughter offre una rilettura originale del celebre detective mettendolo alle prese con la paternità, bilanciando indagini e dinamiche emotive con leggerezza e coinvolgimento. Grazie alla chimica tra David Thewlis e Blu Hunt, la serie risulta fresca e divertente senza rinunciare alla tradizione holmesiana. Un titolo consigliato soprattutto ai fan curiosi di vedere un Holmes inedito.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.

ALTRE STORIE