Express: recensione della nuova serie spagnola di STARZPLAY

Con un nuovo episodio disponibile ogni domenica, la prima serie originale di produzione spagnola di Starzplay punta a raccontare dinamiche reali con modalità particolarmente drammatizzate.

Express recensione serie tv

Una tendenza piuttosto nota a tutti dell’industria cinematografica e televisiva (ma non solo) è quella ben comprensibile di puntare fortemente su quei contenuti, generi e caratteristiche di maggior successo. L’impatto avuto dalla serie Netflix La casa di carta ha ad esempio dato vita a diversi altri titoli spagnoli come Elité, Sky Rojo e Vis a Vis, quest’ultima cancellata dopo due stagioni e poi salvata proprio grazie a questo nascente fenomeno. Ricca di adrenalina e pathos, queste serie hanno incontrato il favore di un pubblico sempre più ampio. Se Netflix ha avuto per un po’ l’esclusiva a riguardo, ora anche le altre piattaforme si stanno aprendo a questo filone e tra queste vi è STARZPLAY, che è pronta a lanciare la serie Express.

 

Si tratta del primo titolo in lingua spagnola prodotto e distribuito dalla piattaforma, curato da Iván Escobar, già celebre per essere stato uno degli autori proprio di Vis a Vis. Disponibile dal 16 gennaio sulla piattaforma, questa nuova serie racconta la storia di una psicologa criminale, Barbara (Maggie Civantos), e della sua famiglia, vittima di un rapimento lampo: una terrificante forma di estorsione che si sta diffondendo in tutto il mondo e, nella maggior parte dei casi, finisce con un omicidio violento. Salvatasi dal suo rapimento, Barbara lavora ora come negoziatrice in casi simili al suo, con l’obiettivo principale di capire perché è stata rapita e scoprire le persone che hanno distrutto la sua vita e la sua famiglia.

Sembra di star diventando il Messico

Nell’immaginario collettivo, purtroppo, il Messico è spesso identificato come il paese dove si verificano quotidianamente sequestri di persona. Sono innumerevoli i titoli che affrontano questa diffusa problematica. Naturalmente, questo genere di eventi non si verificano esclusivamente lì, ma anzi negli ultimi anni il rapimento è divenuta una pratica diffusa in ogni parte del mondo. Express, ambientata in Spagna, punta a dimostrare proprio questo (senza mancare di far pronunciare ad uno dei protagonisti la battuta: “sembra di star diventando il Messico”). La storia, inoltre, è dichiaratamente ambientata in un contesto post-pandemico, con un divario tra classi sociali ampliatosi sempre di più e identificato come uno dei motivi della crescente ondata di rapimenti.

Se il gruppo di protagonisti di La casa di carta aveva l’obiettivo di effettuare delle colossali rapine ai luoghi del potere economico, i personaggi di Express hanno invece l’obiettivo di risolvere casi di rapimento. Pur con obiettivi diversi, i due team presentano caratteristiche molto comuni, con i membri di Express che ricalcano grossomodo alcuni dei protagonisti di La casa di carta. Altrettanto simile è la gestione del ritmo, più o meno accelerato in base a se si sta svolgendo un caso o raccontando il dramma dei protagonisti. La serie di Starzplay, dunque, potrebbe ad un primo impatto sembrare una copia di quella Netflix (e in parte, come spiegato in apertura, vuole esserlo).

La differenza piuttosto interessante che Express porta avanti, tuttavia, sta nel suo essere strutturata per avere una narrazione verticale, dove ogni singolo episodio corrisponde ad un nuovo caso da risolvere. Non mancano ovviamente elementi che vengono riproposti nel corso dei vari episodi e che si presume saranno decisivi al momento del finale, ma rispetto ai suoi simili la struttura di Express è una differenza che potrebbe rappresentare la sua fortuna. Proporre di episodio in episodio nuove situazioni potrebbe infatti sostenere l’attenzione dello spettatore, purché le cose riescano ad evolvere nel modo giusto.

Express: la recensione della serie

Con la visione dei primi quattro episodi della serie, disponibili su Starzplay ogni domenica, si riesce ad intuire il potenziale di Express, pur se questo rimane grossomodo ancora inespresso. I personaggi di cui Barbara si circonda sono infatti ancora poco più che degli stereotipi, cosa utile per comprenderne l’indole ma bisognosa poi di essere sviluppata in qualcosa di più originale. La stessa protagonista, d’altronde, pur se maggiormente approfondita e con la quale è più facile empatizzare, non sembra ancora aver tirato fuori le sue carte vincenti. In generale, dunque, Express sembra dai suoi primi episodi aver ben pochi elementi su cui puntare per poter aspirare al successo dei suoi simili. Il fatto di trattare dinamiche reali è certamente un elemento d’interesse, purché la loro messa in scena si faccia più accattivante di quanto appare essere in questi primi episodi.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
express-starzplayDi Express si riesce ad intuire il potenziale, pur se questo rimane grossomodo ancora inespresso. I personaggi di cui Barbara si circonda sono infatti ancora poco più che degli stereotipi e anche la stessa protagonista non sembra ancora aver tirato fuori le sue carte vincenti. Il fatto di trattare dinamiche reali è certamente un elemento d'interesse, purché la loro messa in scena si faccia più accattivante di quanto appare essere in questi primi episodi.