La casa di carta è indubbiamente stata una delle serie Netflix più celebri e discusse degli ultimi anni: l’azione inossidabile come marchio degli episodi, personaggi iconici come Tokyo e Il Professore e gli intrecci narrativi hanno appassionato spettatori di tutto il mondo. Ripercorriamo assieme alcuni dei retroscena e delle curiosità più strabilianti della serie!
Il legame tra Tokyo e Natalie Portman
Non tutti sanno che molti
dei tratti fisici ed emotivi del personaggio di
Tokyo sono stati influenzati dal personaggio di
Mathilda, interpretato da
Natalie Portman nel celebre film
Leon-The Professional (1994). Non solo il taglio a
caschetto di
Úrsula Corberó nella serie ricorda
Mathilda, ma anche la dinamica padre/figlia con
il Professore rispecchia ampiamente la relazione
tra Mathilda e Leon.
Corberò ha rivelato che già prima della prova costumi stava pensando ad un look simile a Mathilda per quello del suo personaggio; quando è poi entrata in sala trucco per le prove, ha spiegato che l’intera parete era tappezzata di immagini di Mathilda: il resto è storia.
Álvaro Morte ha contribuito ad ideare il look del professore
Da varie interviste, emerge
chiaramente quanto
Álvaro Morte abbia lavorato per dar vita al
personaggio del Professore. Molti fan sarebbero
d’accordo sull’affermare che la serie non sarebbe stata la stessa
senza la sua mente geniale, dato che si tratta di uno dei
personaggi migliori e più complessi della TV. Non solo la sua
creatività ha incuriosito i fan, ma anche il modo in cui è stato in
grado di manipolare le menti di molti personaggi e sfuggire alla
cattura.
Morte ha ammesso di aver fornito ispirazione ai costumisti suggerendo che il professore sembrasse un ragazzo normale, timido, che non sarebbe mai stato notato. Sembra che il reparto costume sia stato certamente all’altezza delle sue aspettative, dato che gli abiti dalle tonalità neutre del Professore lo aiutano a non essere mai sotto i riflettori.
Nairobi non era inclusa nella sceneggiatura originale
È difficile credere che
Alba Flores non facesse quasi parte dello show
ma inizialmente fu proprio così; Nairobi non
faceva parte dello script originale e i creatori della serie hanno
deciso di aggiungere alla narrazione il personaggio di
Nairobi solo dopo aver lavorato con la
Flores in un’altra serie spagnola,
Vis a Vis.
Flores ha affermato che i creatori di La casa di carta pensavano inizialmente che un personaggio femminile come Nairobi non avrebbe funzionato. Solo più tardi, hanno contattato la Flores chiedendole se fosse interessata a costruire assieme a loro la forte personalità di Nairobi.
La maschera di Dalì
Quando si tratta di cinema
o serie tv, sappiamo che ci sono maschere o costumi che sono
diventati sinonimi di un personaggio: la maschera da hockey di
Jason Voorhees di Venerdì 13,
quella di Ghost Face, il Guy
Fawkes di
V per Vendetta… e la maschera di
Dalì della Casa di Carta.
Questa maschera è un simbolo di resistenza, rivoluzione e orgoglio nazionale; il Professore ha ammesso che una delle sue motivazioni dietro le rapine è che disprezzava il modo in cui i ricchi continuavano a beneficiare dopo il crollo finanziario ed è quindi chiaro che le maschere simboleggiano la sua rivoluzione.
Sono state disegnate più di 500 tute rosse per la 5 stagione
Anche
le tute rosse sono diventate un simbolo iconico della serie
La casa di carta;
il costumista
Carlos Diez
ha ammesso di aver creato “500
tute per la stagione 5, con 8 pezzi per ogni
personaggio“.
Dal momento che ciascuna tuta si è diversificata in ogni stagione, Diez ha anche aggiunto che il reparto costumi deve conservare tutte le tute delle stagioni precedenti, dato che la serie non è girata in ordine cronologico. Capiamo così quanto tutti coloro che stanno dietro le quinte abbiano contribuito a dare vita ai personaggi.
Álex Pina ha subito molte pressioni per sbarazzarsi di Berlino
Tutti
i fan di
La casa di carta
sono rimasti scioccati nell’assistere alla morte di
Berlino
al finale della
Parte 2,
soprattutto perché il personaggio interpretato da
Pedro Alonso
era assolutamente tra i più significativi dell’intera
serie.
Álex Pina ha rivelato in La casa di carta: il fenomeno che il web aveva inizialmente interpretato male il personaggio di Berlino e voleva che la serie se ne sbarazzasse perché non si adattava bene allo spirito narrativo e le opinioni che avanzava erano considerate piuttosto obsolete. Pina si è rifiutato di tagliarlo dallo show perché pensava che sarebbe stato un villain interessante, tuttavia farlo morire nella Parte 2 si è rivelata la mossa giusta perché ha permesso agli altri personaggi di svilupparsi ulteriormente e di introdurne altri.
Itziar Ituño non voleva partecipare alla serie
Anche se molti conoscono
Itziar Ituño come la coraggiosa
Raquel in Money Heist, l’attrice
non avrebbe in realtà voluto accettare il ruolo dato che aveva già
passato anni ad interpretare una poliziotta nella serie
Goenkale. Fortunatamente, ha finito per cambiare
idea non appena ha letto il copione, scoprendosi in sintonia con la
morale del personaggio e la storia.
Considerando che Raquel è diventata un leader autorevole e vigoroso, è difficile immaginare qualcun altro nel ruolo, dato che la Ituño cattura perfettamente il suo atteggiamento testardo e determinato. Renderla parte della squadra dei rapinatori è stata una delle migliori idee che gli sceneggiatori abbiano mai avuto, perché ha contribuito a rendere il suo ruolo ancora più complesso e dinamico.
È in arrivo un adattamento sudcoreano
NME ha recentemente
annunciato che un adattamento sudcoreano di La casa di
carta sarà trasmesso in anteprima su Netflix il
prossimo anno. Nel cast troveremo l’attore Yoo
Ji-Tae e l’attore di
Squid Game Park Hae-soo, che
interpreteranno gli iconici fratelli Vertele.
Non sono stati rivelati molti dettagli sulla trama, ma sembra che la serie avrà la stessa premessa, anche se la rapina avrà luogo nella penisola coreana. Pina ha lodato questo futuro adattamento: non ci resta che attendere ulteriori notizie.