Viola come il mare: Can Yaman nella serialità italiana, diversa dalla turca

Can Yaman 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Viola come il mare si è inserito nel palinsesto Mediaset il 30 settembre dopo un periodo di lunga attesa. La serie era stata annunciata dall’attore co-protagonista Can Yaman già nell’agosto del 2021, e l’hype costruitosi attorno è stato altissimo.

 

La fiction, prodotta da Lux Vide, è basata sul romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini. La protagonista è Viola Vitale (Francesca Chillemi), una giornalista di cronaca nera con la dote della “sinestesia”, che in realtà altro non è che il sintomo di una malattia neurologica degenerativa. Chillemi, insieme a Can Yaman che interpreta l’ispettore-capo Francesco Demir, tesse la tela di una storia scritta appositamente per rubare il cuore ai suoi telespettatori.

Per l’attore turco, che ha riscosso una gran fama grazie a Bitter Sweet-Ingredienti d’amore, Viola come il mare può definirsi il suo debutto nella serialità italiana, ben diversa da quella turca a cui lui è sempre stato abituato. Italia e Turchia, infatti, impostano la loro sceneggiatura su principi ben diversi e per Can Yaman vergine nell’interpretare alcuni ruoli e affrontare determinate tematiche, è stata una novità ma anche una sfida.

Viola come il mare, un Can Yaman diverso

Oltre ad aver dovuto recitare in una lingua straniera per lui, Can in Viola come il mare si è dovuto calare nei pani di un poliziotto, ruolo che come dice lo stesso attore non aveva mai interpretato ma a cui tanto ambiva. Le dizi turche (soap opera in cui si seguono le vicende sentimentali dei personaggi) che lo hanno visto protagonista insieme a talentuose attrici (Demet Ozdemir e Ogze Gurel, per esempio) hanno sempre avuto una trama molto pudica. Questo perché in Turchia, specie con l’arrivo di Erdogan, vige la censura derivante da leggi considerate offensive per l’identità turca, perciò il decoro deve essere garantito in uno sceneggiato da mandare in onda in una tv nazionale.

Molti sono i temi non trattati in Turchia che lì costituiscono un tabù: uno fra questi è tutto quello che concerne la sfera sessuale. Nelle soap più famose a cui Can Yaman ha partecipato (Bitter Sweet, Daydreamer e Mr.Wrong) sia l’atto del baciarsi che quello riguardante il sesso non sono mai stati realmente esplorati o trattati. Le produzioni che investivano su una dizi si sono dovute sempre ben guardare dal calibrare gli argomenti, al fine di non dover ricevere una multa o la chiusura della serie.

In Italia il prodotto seriale tratta temi ben diversi e le norme turche possono considerarsi gli antipodi. Non ci sono tabù estremi e soprattutto le scene riguardanti il sesso e le effusioni sono a volte persino troppo specifiche e dettagliate. Anche la parziale nudità è mostrata apertamente, cosa che invece nelle dizi turche non è neppure contemplata. Can ha dovuto perciò fare un doppio lavoro in Viola come il mare: calarsi in un personaggio che parla liberamente della sessualità giocando con il proprio corpo, e doversi prestare a scene più intime.

In fondo, la regola per essere un buon attore è non tirarsi mai indietro, e Can Yaman in Viola come il mare se l’è cavata davvero bene! E’ riuscito a dare spessore al suo personaggio Francesco Demir alternandosi fra una recitazione più intensa e attimi più leggeri. La sua espressività – a tratti molto marcata – ha delineato un poliziotto che non è un semplice donnaiolo come sembra, ma anzi un uomo che oltre a essere altruista porta avanti una grande causa.

Can ha avuto la capacità di essere due personaggi in uno, calandosi perfettamente nei panni di un ispettore senza sentire il peso della differenza fra serialità turca e italiana, seppur sia grande.

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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.