A History of Violence: le differenze tra il film e il fumetto

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Come si colloca il fumetto A History Of Violence rispetto all’adattamento cinematografico di David Cronenberg? Se è vero che il regista può essere associato soprattutto a body horror divenuti cult come La mosca o Videodrome, negli ultimi vent’anni si è ampiamente allontanato da questo genere (tornandovi però per Crimes of the Future) a favore di thriller psicologici o drammi come La promessa dell’assassino. Quest’ultimo film è interpretato da Viggo Mortensen, che è diventato un collaboratore abituale del regista. Il loro primo progetto insieme è però stato il thriller poliziesco A History of Violence (2005).

In esso, l’attore interpreta Tom Stall, il proprietario di una tavola calda che vive una tranquilla e anonima vita nello stato dell’Indiana. Una notte, però, due criminali entrano nella sua tavola calda e Tom è costretto a reagire, finendo per ucciderli. La stampa lo definisce un eroe, anche se è scosso dall’evento, ma presto un gangster sfregiato di nome Fogarty (Ed Harris) entra nella tavola calda, sostenendo che Tom è in realtà un killer professionista con un passato ben diverso da quello che lui racconta. Da lì, avranno inizio una serie di eventi che porteranno Tom a doversi confrontare con i suoi scheletri nell’armadio.

Interpretato anche da William Hurt e Maria Bello, A History of Violence è un thriller cupo e complesso, sostenuto da una regia tesa e da ottime interpretazioni. Il film ha anche ricevuto anche due nomination agli Oscar, per la Migliore sceneggiatura non originale e per il Miglior attore non protagonista per Hurt. Quando Cronenberg ha firmato per dirigere il progetto, però, non era a conoscenza del fumetto A History Of Violence, realizzato da John Wagner e da cui il film è tratto. Sebbene la pellicola sia ampiamente fedele agli eventi del fumetto, ci sono anche molte differenze tra i due.

A History of Violence cast
Ed Harris and Ashton Holmes in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

Le differenze tra il film A History of Violence e il fumetto

Il film, pur facendo riferimento all’omonimo romanzo a fumetti da cui è tratto, è soltanto vagamente basato su di esso. Lo sceneggiatore Josh Olson ha infatti affermato fin dall’inizio di volere utilizzare la storia originale come trampolino di lancio per esplorare i temi che più lo interessavano. Per questo motivo, dopo una prima parte grossomodo fedele a quanto raccontato da Wagner, si iniziano ad incontrare diverse variazioni. Innanzitutto, il nome del protagonista cambia da Tom McKenna a Tom Stall, mentre John Torrino è stato cambiato in Carl Fogarty. Anche il nome del figlio del protagonista è cambiato, passando da Buzz a Jack.

Nel fumetto, poi, Millbrook si trova nel Michigan, mentre nel film è nell’Indiana, e i boss del film non sono più di Brooklyn ma di Philadelphia. Secondo la stampa tedesca David Cronenberg e lo sceneggiatore Josh Olson hanno inoltre cambiato i nomi che sembravano italiani per evitare di anticipare i legami con la mafia. La prima metà del fumetto ha poi un’impostazione simile al film, con la scena della tavola calda e il disagio di Tom per l’attenzione della stampa quasi identici. Una cosa che il film fa è giocare sull’aspetto del mistero, indagando al contempo sugli effetti della violenza su Tom, sulla sua famiglia e su come la comunità e la stampa rispondono ad essa.

Tom si mostra a disagio per aver ucciso due uomini, anche se lo “meritavano”, e non ama essere lodato per questo. Ciononostante, si dimostra anche capace di violenza e suo figlio, vittima di bullismo, in seguito picchia ferocemente un aguzzino a scuola. La svolta del film è più o meno la stessa, quando i gangster minacciano la sua famiglia e Tom si rivela essere l’uomo che stanno cercando. Tom elimina gli scagnozzi sia nel film che nel fumetto. La differenza sta che Fogarty viene ucciso dal figlio di Tom nel film, ma dalla moglie nel fumetto. Il film, inoltre, aggiunge anche due scene di sesso tra Tom e sua moglie e fa un lavoro molto più approfondito sulla loro relazione. La domanda se il figlio abbia la stessa violenza in agguato è un altro tema aggiunto dal film.

William Hurt in A History of Violence
William Hurt in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

La seconda metà di A History of Violence mette poi in evidenza le differenze tra i due media. Nel fumetto un flashback mostra Tom – il cui vero nome è Joey – mentre compie una rapina alla mafia con l’amico Richie, che va male. Richie viene catturato, mentre Tom fugge e si nasconde. Dopo aver confessato alle autorità nella speranza di ricevere protezione – e aver appreso che a loro non importa se non può aiutarle a ottenere condanne – Tom è costretto a confrontarsi con il sadico figlio di un mafioso che ha ucciso. Durante la resa dei conti, scopre anche che Richie è stato tenuto in vita e orrendamente torturato per due decenni. Il racconto si conclude con Tom che uccide i restanti gangster, si impietosisce per Richie e lo porta in ospedale, promettendo alla moglie di chiudere con il suo passato.

L’opera di Cronenberg è dunque meno drammatica ed esplora il crollo della personalità inventata di Tom e il modo in cui la sua famiglia reagisce alla verità. Richie in questa versione è il fratello di Tom e un mafioso a sua volta, che costringe Tom a tornare a Philidelphia. Dopo aver tentato di fare pace, Richie cerca di uccidere il fratello per regolare i vecchi conti con le persone che Tom ha incrociato in passato; quest’ultimo ribalta però la situazione e uccide Richie e i suoi uomini. Tom torna così a casa e A History Of Violence si conclude con una tranquilla scena di cena tra Tom e la sua famiglia, lasciando intendere che, con il tempo, potrebbe esserci una riconciliazione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di A History of Violence grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Visio, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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